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IL BALLARINO

DI M. FABRITIO CAROSO

DA SERMONETA,

Diuiso in due Trattati;


Nel primo de' quali si dimostra la diuersità de i nomi, che si danno à gli
atti, & mouimenti, che interuengono ne i Balli: & con molte Regole
si dichiara con quali creanze, & in che modo debbano farsi.

Nel secondo s'insegnano diuerse sorti di Balli, & Balletti sì
all'uso d'Italia, come à quello di Francia, & Spagna.


Ornato di molte Figure.

Et con l'Intauolatura di Liuto, & il Soprano della Musica
nella sonata di ciascun Ballo.


Opera nuouamente mandata in luce.

ALLA SEREN. SIG. BIANCA CAPPELLO DE MEDICI,
GRAN DVCHESSA DI TOSCANA.

CON PRIVILEGIO

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In Venetia, Appresso Francesco Ziletti. M D L X X X I.


ALLA SERENISS. SIG.
LA SIG. BIANCA CAPPELLO
DE MEDICI

Gran Duchessa di Toscana.

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PARRA forse à qualche persona
poco essercitata negli studi hono-
reuoli del viuere ciuile, che dedi-
cando io à Vostra ALTEZZA SE-
RENISSIMA questo Libro nel
quale s'insegnano diuerse sorti di
Balletti, faccia totalmente cosa indegna del merito, &
della grandezza di sì suprema Signora. Et auenga chesì
fatto parere potesse imprimere nell'opinion commune
la mia poca auertenza, ponendosi non dimeno in consi-
deratione i molti giouamenti, per tacere gli infiniti di-
letti del Ballo, si potria non solo giudicar' il contrario,
ma darne ancor à me, che glie lo dedico, particolar
lode. Percioche da sì virtuoso essercitio, non solo
vanno lepersone ben nate, & gentili, trahendo lasani=
tà & la fermezza de' corpi, ma etiandio diuerse maniere
di honorãza ò verso i maggiori per deuotion d'animo,


ò verso gli eguali per creanza di nascimento: Et chi non
sa, che dal Ballo, qualsi da ingegnoso Maestro, si appren-
dono i mouimenti nobili della persona, trahendosi da
esso come più grauemente debba inchinarsi, come gra-
tiosamente volgersi, & come con molti altri leggiadri
modi atteggiando, possa attrahere tacitamente à se gli
animi altrui. Il che non stimi alcuno esser di poco mo-
mento; conciosia che essendo l'anima nostra composta
di quelle proportioni, ò di quei secreti numeri armo-
nici, di cui sarebbe hora fuor di proposito à ragionare;
viene à palesarsi necessariam&etilde;te più, ò meno perfetta, se-
condo che più, ò meno misuratamente mouendosi col
suo corpo si most'ra à gli occhi de' riguardanti. Per tan-
to, quando anco sì fatto concetto di creanza non fosse
più che bisogneuole nella vita ciui&lcirc;e, ardirei dire, non
poter'esser altra differenza tra gli alleuati nelle Cittá, e
tra le chiare famiglie, da quei che nelle ville, e tra gli ani
mali dimorano, eccetto nella superficie delle rozze la-
ne, ò nella delicatezza della sete, e degli ori. Et vostra
ALTEZZA SERENISSIMA, come quella ch'è nata
in vna delle più famose & singolari Città, non solo
dell'Europa, ma di tutta la terra habitabile, qual è
VENETIA; & come discesa dalla chiarissima famiglia
CAPPELLI, e come alzata dal proprio merito à quella
Corona, che suol'essere e bramata, e talhor inuidiata dal
le figliuole de'Re, e degli Imperadori, potrà non solo
render testimonianza di quanto dico, ma darne altresì
diffinitiua sentenza: Oltra che con Balli fu anticamen-


te honorato Marte, & furono per questo fine introdot-
ti quei Sacerdoti Salij, i quali ballando à suon di pifferi,
cantauano alcune lodi, & imprese di esso Dio. Nè qui si
faccia auanti qualche licentioso, rammemorando alcu
ne indegnità de gli altri antichi Balli Romani: poiche
doue sono gli abusi delle buone attioni di questo Mon-
do, non è virtù che possa in quel luogo risplendere. Et
se Diana stessa, non senza secreto & religioso misterio,
non lasciaua di essercitarsi con le sue Ninfe, talhora con
le Gratie ballando, per qual cagione, ballando anch'io,
non potrò almeno con silentio celebrare le tante glorie
di vostra ALTEZZA SERENISSIMA, & offerirle co
me in sacrificio, queste mie prime fatiche? Glie le offero
dunque & dedico, quali elle si siano, con quella più hu-
mile riuerenza, che alla grandezza di Lei, & alla bassez-
za mia può conuenirsi Piaccia hora à V. A. digradirle,
senon per altro; almeno per la grandezza di tante Sere-
nissime, & Illustrissime Donne, & Signore, che in esso
libro sono nominate; in memoria della quali, detti Bal-
lisono stati da me, & da altri con estrema fatica d'ani-
mo ritrouati. Cheio col desiderare da Nostro Signor
Dioà lei, & al Serenissimo Signorsuo Consorte, &
lunga vita, & felicità perpetua, resto baciandole hu-
milmente le mani.

Di Venitia al primo di Settembre. M. D. LXXXI.

Di V. Altezza Sereniss.


Humilissimo, & Deuotißimo Seruitore


Fabritio Caroso da Sermoneta.


AI LETTORI

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ALLA conseruatione de questa nostra vita
sono tanto necessarij gli honesti piaceri, &
le ricreationi dell'animo, quanto à quella i
dispiaceri, & trauagli sono pernitiosi. On=
de per rimuouere da noi simili contrarij, ci
sono state somministrate le armonie, i giuo=
chi, & l'altre attioni diletteuoli, & giocon=
de; fra le quali ha luogo l'vso del ballare,
parte di non manco dilettatione, ornamento, & stima dell' altre; poiche
nelle conuersationi, & società humane eccita gli animi all allegrezza:
& quando quelli si trouano oppreßi da qualche perturbatione, gli solle=
ua, e ristora, e gli tien lontani da ogni pensier noioso, e dispiaceuole.
Nè tal qualità è di poco ornamento; poiche è congiunta con la Poesia, &
con la Musica, facoltà fra le altre molta degna: & è parte di quella
initatione, che rappresenta gli affetti dell'animo co' mouimenti del corpo;
oltre che conuiene talmente à persona nobile, che doue ella manca, s'at=
tribuisce ad imperfettione, & biasimo notabile. Si fanno ancora nel
ballare acquisti di molte cose lodeuoli, & honorate, che ne vengono in
conseguenza: perche si eßercitano le forze del corpo, & si rende l huomo
agile, e destro, & s'apprendono maniere grate in riceuere, & rendere
cortesia, & honore, e tutti quelli protamenti, che occorrono nelle creanze,
e complimenti; & in somma aggiunge gratia, bellezza, & decoro ap=
presso a' riguardanti. Et sel'eccellenza, e dignità della cose si giudica
dalla stima in che elle sono, ò siano state; non è dubbio, che non pur
hoggi comincia questo essercitio ad essere in conto; perche fù stimato, &


& vsato appresso à gli antiochi, i quali non solo se ne seruirono nei trat=
tenimenti Comici, e Tragici, ò feste publiche, ma anco ne gli atti
della loro Religione, & in dare honore a i loro Dei; onde statuirono i
Sacerdoti Salij in rappresentare gli affetti dell'animo: Et à questi no=
stri tempi ogn'un sà in quanto prezzo sia appresso de' Signori, & Caua=
lieri. Hora io hauendo già consumato anni ventisette in questa pro=
feßione; & considerato, che il ridurre sotto determinate Regole il bal=
lare, & aßegnare la varietà de'Balli, sarebbe stata cosa grata à qua=
lunque persona, che di ciò fosse desiderosa, mi sono affaticato à porre
in luce il presente volume più tosto per compiacimento, & seruito di
quelle, che per desiderio ch io m'haueßi di conseguirne alcuna gloria.
Godinlo hora, & se ne vagliano quei spiriti più nobili, à quali fia più
à grado; ch'io da loro maggior contento non potrò riceuere, che l'vdir'
eßi dalle mie fatiche hauerne qualche buono ammaestramento, & dilet=
teuole ricreatione ritratta: Però col desiderare, ch'ogn'animo nobi=
le, & illustre se ne faccia possessore, resto pregandoui da Nostro Signore
Dio ogni contento.

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Greg Lindahl