REGOLA LV. HOr quì farei torto à me stesso, sapendo che la zoppa nella gagliarda si balla alcuna volta volentieri per diporto, s'io me la passassi tacendo. mà perche si suona in diversi modi, non istarò à dare regola di mutã- za, ma tratterò d'alcuni passi cõformi al suono, che s'usa in essa, quali ogn'uno potrà fare à suo piacere, è sono questi. cioè fioretti spezzati, fioretti di gagliardi, passetti per fianco à piè pari, battute firmate, saltini inanzi è indietro à pie pari, sottopiedi per fianco, capriole sopra un piede ricacciate. Questi sono tutti i passi che interuengono nel ballare essa zoppa, avvertendo, che tutti i mo vimenti si debbono fare hora basso, & hora alto da terra, secondo l'occorenza del suono, & andar' sempre à tempo di quello, & per cominciarla si serverà que sto modo; Il Cavaliere dapoi d'haver ballato la gagliarda dato principio al suo no di essa zoppa, farà la sua river&etilde;za, poi piglierà la Dama, & insieme passeggie- ranno un poco con fioretti spezzati, ilche fatto si volterà all'incontro è faranno per fianco alla sinistra i saltini à pie pari; girerãno poscia attorno ad essa mano, & il simile faranno à man destra, lasciandosi quiui, & andando l'uno à piè e l'al tro à capo del ballo, dove all'incontro faranno altre sorti di passi per fianco, è d'intorno dall'una parte, è dall'altra; poi si tornerà à contrapassare, è si faran- no altri passi col medesimo ordine, mà differenti da'secondi. Quando si finirà es sa zoppa, tornerassi à ballare la gagliarda, quale finita si piglierà la Dama menan dola al suo luogo, e faranno la solita riverenza dando fine al ballo cõ bellissima, è gentil gratia. IL FINE DEL SECONDO TRATTATO. ---------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------