Regola XXXV -- Cinque Passi in Gagliarda

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De i cinque Passi in Gagliarda, nome corrotto.

REGOLA XXXV.

D. O QUANTO piacer mi fatte in questo, perche è buona pez-
za, che desiderava me ne ragionaste.

M. Hora sappi, che anticamente questo nome de i cinque Passi
era falso, non essendo il numero loro in effetto più di due; & ciò ti
mostro io cosi. Prima farai un Zoppetto col piè destro in terra,
inarborando il sinistro innanzi; poi lo calerai giù dritto à piombo,
& questo è un passo, & non salterai, stendendo bene il ginocchio;
et non bisogna fare, come già si soleva far, che quando si calava il piè
sinistro, in quello istante s'alzava il destro in dietro, che pareva pro-
prio, che egli volesse tirar un calcio; & nel far cosi fatto moto, fa-
ceva brutto vedere à i riguardanti: però farai in questo modo.
Fatto che havrai il detto Zoppetto col destro, & inarborato il sini-
stro, lo calerai in terra spianato à piombo; & col piè destro, che ti tro
verai haver di dietro, lo spingerai, facendo un sottopiede; avertendo
che la punta d'esso vadi dritto in dietro al calcagno del sinistro, al-
zando immantinente esso sinistro, il quale calandosi al luogo, dove si
trovava prima, si alza di nuovo il destro innanzi: & questo si chia
ma Passo in aria; talche son due, si come t'hò detto, & non cinque;
cioè il secondo fermato in terra; & questo, ch'è alla quarta battuta
in aria; & all'ultimo si fà con quello la Cadenza, cioè quel destro,
che stà in aria si fà stare in dietro, & il sinistro innanzi. Et nel far
detta Cadenza bisogna calar con agiltà, cioè il piè sinistro spianato
in terra, & col destro in punta, dandogli però gratia, allargando
alquanto le ginocchia; avertendo nel far la predetta Cadenza, che i
piedi non sieno troppo sgarrati, ma tanto, che la punta del destro sia
distante dal calcagno del sinistro quattro dita in circa, con tener le
gambe ben distese, & con le punte de'piedi alte, perche si stende
meglio le ginocchia nel fare i detti cinque moti con la Cadenza; però



sempre porta i piedi dritti; & l'una mano, la quale sarà la sinistra,
porrai sopra il pomo della spada, acciò non vada anchora ella ballan
do; & la destra la terrai ben stesa giù, movendola secondo che à te
parrà in maniera più gratiosa, che non sarebbe tenendola calata sen
za moverla; onde parerebbe, che havessi il rottorio, ò cauterio à quel
braccio, oltre che sarebbe brutto vedere; ne voglio, che quel brac-
cio faccia movimento con le dita, ma vò che porti la persona dritta,
& la testa alzata; ma non gli occhi tanto disformi alzati, che sii tac
ciato da tutti, con dir che par che sii Astrologo, che contempli le stel
le; ma bisogna tenerli à mezz'aria.

Questo è il fondamento d'ogni sorte di Ballo, & la vera Rego-
la, perche con quel piè, che si comincia, con quello medesimo si dee fi-
nire: & fatto c'havrai i predetti cinque moti, ò Passi, (che vogliam
dire) principiatoli, & finitoli col sinistro, conviene che col destro
(ch'è fratello del piè sinistro) facci il medesimo; & cosi devesi fare
ne gli altri Balli, & Cascarde, che di tutte le Mutanza, ò partite di
questo Ballo di Gagliarda, tanto n'hà d'havere il sinistro, quanto
il destro; & cosi parimente in ogni sorte di Ballo, & ogni sorte di
attioni, & moti, tanto n'hà d'havere uno come l'altro piede, al-
tramente è falso il Ballo. Et pon mente, che se ad un Ballo vi sa
ranno due Mutanza, quella che si fà col sinistro, si faccia col destro;
& non facci, come sogliono fare alcuni, li quali, come col piede sini-
stro havran fatta una Mutanza di quattro, ò di sei tempi; col de-
stro poi ne faranno un'altra in un'altro modo, ma pur di tanti
tempi. Ti dico, che la Mutanza andrà bene, ma non già secondo la
Regola che t'hò detto, perche bisogna, che i moti, & l'attioni sieno
recipliche. Et sappi, come tutti coloro (che pur sono stimati esperti nel
Ballo della Gagliarda) che principiano la Mutanza col piè sinistro,
& à tempo del suono col destro innanzi la finiscono, non fan bene.

D. Pian, di gratia, Signor Maestro. A me pare, che questa Mu-
tanza stia bene, perch'è fatta à tempo, atteso che hà voluto osser-
vare i vostri termini. Dicendo, che chi vuol ballar bene, biso-



gna che habbia queste tre cose, Tempo, Gratia, & Misura.

M. Io ti rispondo à questo dubbio, che ben stà, che habbi ballato con
gratia, & conclusa la Mutanza al tempo del suono; ma guarda se tu
l'hai fatta con misura; ch'altro non vuol dire la misura, ch'il com-
passare con regola, quella cosa che si fà, come t'hò mostrato nel prin-
cipio di questa Regola, quando dissi, che una Mutanza, che si prin
cipia col piè sinistro, con quel si dee finire; & cosi in cinque moti, ò
Passi, che uogliam dire: per qual cagion dunque la finisci col destro?
& però questo è l'error de Maestri. Alla fin concludo, che chi prin
cipia i cinque Passi col sinistro, col medesimo debbe finirli, & cosi pa
rimente col destro: per tanto tutte le Mutanze, & ogni sorte d'at-
tioni, & di moti, sì in questo Ballo della Gagiarda, come in ogni al
tra sorte di Balli, tanto n'habbia un piè, quanto l'altro, altri-
mente sarà falso ogni cosa, che si farà. Però col piè sinistro si dee co-
minciare à fare ogni sorte di Balli, & col medesimo si hà da finire.

D. Pur (se ben mi ricordo) poco fà m'havete detto, che ogni moto,
che si farà col sinistro, si hà da fare col destro. Perche dunque si fà
nel principiare la Riverenza col sinistro, & non si dee finire col
destro, accioche questo moto, tanto ne habbia l'uno, come l'altro
piede?

M. Rispondo, che ciò chiaramente t'hò dimostrato nella Regola di far
la Riverenza, che sempre si dee fare col piè sinistro. Hor di nuovo
ti dico, che la Riverenza è come una porta d'una prospettiva d'un
Palazzo, con buona architettura fatto, che volendo entrare in esso
bisogna, ch'entri per la porta, & che dalla medesima eschi fuori;
le finestre, & altri adornamenti, che vi saran dall'una,
à l'altra banda, saran pari. Però la Riverenza so-
la col sinistro; & l'altre Mutanza, & attio-
ni van fatte pari. Hor mi passerò
à ragionarti de'Salti, &
prima del Salto
tondo.






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Greg Lindahl