Regola Quinta -- Continenza Grave

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Il modo da farsi la Continenza Grave
di sei battute.

REGOLA QUINTA.

D. SIG. Maestro, desidererei saper da U.S. donde è derivato(1)
questo nome di Continenza, acciò accadendo à disputare,(1)
io ne possa render ragione à chi disputasse meco, di
tutti i moti, & di tutte le attioni, che farò; & insieme dichiararmi,(2)
come vadi fatta; vi prego à non mancar di farmi questa(1)
gratia.

M. Mi piace, che tu mi venghi movendo ogni hor novelli dubbi, però
dei saper, che questo nome di Continenza, deriva da questa ragione,
che ti vò dire, cioè che nel movimento di far questa Continenza ci si
contiene tutta la gratia, e tutto il decoro di tutti gli atti, & di tutti
i movimenti, che si richieggono nell'arte del Ballare, & è sommamente(1)
necessario il sapere come vadi fatta, tanto al Cavaliere, quanto(2)
alla Dama. Però avanti, che tu la vogli cominciare à fare, bisogna(1)
che tu alzi un poco il piè sinistro, & l'allarghi al lato sinistro,(1)
discostando l'un piè dall'altro quattro, ò cinque dita; & prima(1)
che il muovi, hai da piegare un poco il fianco sinistro, ponendo(1)
ben mente di tener la testa diritta, & che non cali giù la spalla
sinistra, ma solo gli dii un cenno di gratia; & in dar quella gratia(1)
à quel moto, cosi il Cavaliere, come la Dama, che il farà, oltre
che in essa consiste ogni cosa, si pavoneggia, & se ne contiene; perche
da questo suo movimento, tutti gli altri sussequenti convien che pigliano(1)
da lui quell'atteggiare, & quella gratia, che questa nobile arte(2)
richiede; & in questo consiste il decoro di coloro, che ballano: però
da questo contenerse, è derivato questo nome di Continenza. Hora
ripigliando il nostro dire, dico, che in volerla fare, allargato che
havrai il piè sinistro, si come di sopra hò detto, con far quella gratia,
innanzi che unirai il piè destro al pari del sinistro, te intertenerai
cinque battute, & alla sesta unirai il destro, & nell'unitlo dei
in giù con la persona alquanto piegarti, alzandoti poi gratiosamente,(1)
pavoniggiandoti un poco verso quella parte alla qual'ella si fà;
ilqual'effetto si suol fare con alzarsi alquanto con le calcagna, & subito(2)
calarle al tempo del suono; cosi si finisce la Continenza: & non
fare, come altri sogliono, i quali tralasciando di pavoneggiarsi con
quella gratia di calarsi un poco poco, & d'alzarsi con le calcagna,
paiono spiritati quando si scongiurano: & alcun'altri la soglion fare(1)
con allargar al primo movimento, che fà il piè sinistro, tanto discosto(1)
dal destro, che pare propriamente, che quel tal voglia orinare;(1)
& unendo poi il piè destro à piè pari, il cui modo è assai sgarbato,(1)
& asciuto, quando ben'egli si facesse à tempo, & con misura;
però è da esser schifato. Per tanto questa Continenza grave si dee
fare di sei battute ordinarie di Musica, & bisogna dividerla nel farla,(1)
si come hò di sopra detto, & in questa maniera và fatta, &
cosi si deve chiamare; & questo vò che mi basti per insegnarti questo(1)
movimento. Adunque passerò à ragionarti della Continenza
Semigrave.


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Greg Lindahl