Nobiltà di Dame DEL S.r FABRITIO CAROSO DA SERMONETA, Libro, altra volta, chiamato IL BALLARINO. Nuovamente dal proprio Auttore corretto, ampliato di nuovi Balli, di belle Regole, & alla perfetta Theorica ridotto: Con le Creanze necessarie à Cavalieri, e Dame. Aggiontovi il Basso, & il Soprano della Musica: & con l'Intavolatura del Liuto à ciascun Ballo. Ornato di vaghe & bellissime Figure in Rame. ALLI SER.MI SIG.RI DUCA, ET DUCHESSA di Parma, e di Piacenza, &c. Con licenza de'Superiori, & Privilegi. In VENETIA, Presso il Muschio, M DC. Ad instantia dell'Auttore. [caption] DALL'IMPERFETTO AL PERFETTO [caption] TEMPO MISURA [portrait] FABRITIO CAROSO DA SERMONETA * ESSENDO NELL'ETA SUA D'ANNI LXXIIII ALLI SER.MI SIG.RI DON RANUCCIO FARNESE, ET D. MARGARITA ALDOBRANDINA, DUCA, ET DUCHESSA di Parma, e di Piacenza, &c. DOVENDO io stampar questo Libro, scritto secondo il dono da DIO concedutomi, nel quale hò posto quanto mai hò saputo della mia professione, sarei stato in gran dubbio della dedicatione, e della protettione, à cui io lo dovessi appoggiare, se alla Ser.ma Casa Farnese (prima, e più riguardevole frà le Romane) io non fosse antico, e divotissimo servitore, come altresi son favorito, & honorato di gratie, e d'honori particolari dall'Ill.ma Casa Aldobrandina (nell'una, e nell'altra sua grandezza, & specialmente in questo Gloriosissimo Pontificato di Papa CLEMENTE VIII.) si che ben mi potevo io promettere d'Esse la dipendenza d'ogni favore, che io sapessi desiderare à queste fatiche mie. Ma DIO benedetto, frà tante cose, con che hà voluto consolare il Mondo, sono state le felicissime Nozze dell'AA. VV. Ser.me onde hà levato à me ogni velo di dubitatione, e congiunto quel che era diviso, e m'hà dato ombra sicurissima sotto due Padroni, & salda protettione sotto due suggetti cosi Grandi, anzi i Primi, & i Maggiori che hoggi vivano in questo secolo, risguardando la mia ardentissima di votione verso Loto. Esce dunque questa mia Opera al Mondo, donata, e consacrata all'AA. VV. Ser.me in consideratione ancora particolare del suo Titolo, che chiamandosi NOBILTA DI DAME, mi par di dare un raro essempio à questa età, della qualità che se le converrebbe; tanto più vedendosi posti nella prima faccia i felicissimi nomi dell'AA. VV. Serenissime, Grandissime, e Fortunatissime, che l'Onnipotente IDDIO mantenga tali per lunghissimi anni, & me suo humiliss. SER.re Loro, nella buona gratia di Quelle, alle quali con ogni dovuta riverenza bascio le mani. Di Venetia, a' 25. di Novembre, M DC. Dell'AA. VV. Ser.me Humiliss. e Divotiss. Ser.re Fabritio Caroso da Sermoneta. AL SERENISS. D. RANUCCIO FARNESE Duca di Parma, e di Piacenza, &c. GLI alti Trofei de'tuoi sublimi Heroi, I sacri Tempi, e gli Colossi, e gli Archi, I gran Palagi, e i Ponti ornati e carchi D'altissime colonne, e poggi suoi; L'eccelse Torri, e i gran Teatri tuoi, Sopra di sette Monti ornati, e carchi Di PAPA, Cardinali, e gran Monarchi, I cui fatti immortal son quì frà Noi: Ti fà Roma nomar dall'Indo, al Mauro, Dall'Austro, all'Aquilon sin ch'al Ciel monti, Notando il tuo valor in bronZo, e in auro. Ma hora più dalli sacrati Monti Fama t'accresce, e preso hai un gran Thesauro Dal gran PASTOR, che fà tuoi giorni Conti: Hor coi miei spiriti pronti Ti dedico, e consacro est'Opra mia, Che la gradischi, acciò illustrata sia. ALLA SERENISS. D. MARGARITA ALDOBRANDINA Duchessa di Parma, e di Piacenza, &c. CELESTE Donna, anZi terrena Dea, Di cui l'alto Motor fe'l Mondo degno, Per dar à questa et à lume, e sostegno, Che de suoi raggi homai spenta cadea: Se ben più tardo assai, ch'io non dovea A riverirui, & adorarvi vegno, E quest'opra vi sacro, e questo ingegno, Che di donarla à VOI, il cor m'ardea; Farò quall'Huom, ch'à far lungo viaggio A gran dì move, onde per via s'affretta Ch'à fin del suo camin col giorno arrivi; Se pur occhio mortale in Divin raggio Fermarsi, ò dir potrà lingua imperfetta Di tante glorie, i preggi alteri, e vivi. VILLANELLA SOPRA IL FELICISS. PARENTATO DELLI SER.MI DUCA, E DUCHESSA DI PARMA, E DI PIACENZA, &c. NEL Vaticano un giorno Viddi un giardino illustre, vago, e adorno, Intorno alle cui rose, herbette, e fiori Givan scherZando i pargoletti Amori. Ove il Sommo PASTORE Piantò sei Gigli d'aZzurro colore; E per far che stian sempre freschi, e belli, A sei Stelle gli appoggia, e à tre Rastelli. E dan tanto odor quelli Alle sei Stelle d'oro, e ai tre Rastelli, Che felici saran sempre i sei Gigli, Le sei Stelle, e i Rastelli, & i lor figli. Ò quanto è al Mondo grato Questo sublime, e nobil Parentato, Ch'ogn'un canta di cor mentre s'inchina, Viva casa Farnese, e Aldobrandina. DIO vi mantenga, e il Cielo, E accreschi à ogn'un di Voi l'ardente Zelo, Acciò con santo, e con soave modo Viviate insieme in amoroso nodo. [caption 1] IL. SER.me DON RANUCCIO FARNESE DUCHA DI PARMA ET PIACENZA ET.C. [caption 2] LA SER.ma DONNA MARGHARITA FARNESE ALDOBRANDINA DUCHESSA DI PARMA ET PIACENZA ET.C. CELESTE GIGLIO BALLETTO IN LODE DELLI SER.MI SIG.RI DON RANUCCIO FARNESE, E D. MARGARITA ALDOBRANDINA, DUCA, E DUCHESSA DI PARMA, E DI PIACENZA, &c. IL Cavalieri, & la Dama, standosi all'incontro senza pigliar mano, come si hà nel presente disegno, faranno insieme gratiosamente la Riverenza longa di quattro battute di Musica, si come vi mostra la Sonata, con due Continenze brevi di due battute l'una, la prima dee farsi con il piè sinistro, la seconda con il piè destro; poi pigliando la man destra, faranno un Passo trangato col piè sinistro, & con l'istesso farà un Zoppetto, inarborando il piè destro, un Passo presto in aria col sinistro, e la Cadenza. Doppò faranno un Groppo col sinistro, due Passi in aria, uno con il piè destro, l'altro con il sinistro, con due Fioretti; lasciandosi cambiarano luogo, & faranno due Passi minimi volti à man sinistra, con due altri Fioretti, due Passi, & un Saffice, cioè, una Ripresa, & un Trabucchetto, voltandosi ambedue con il fianco sinistro per dentro. Doppò ciò fatto, si pigliaranno per la man sinistra, & faranno le medesime Attioni, & Moti per contrario, principiandoli con il piè destro. In prospettiva poi, si pigliaranno ambedue le mani, facendo due Continenze, come di sopra. Il Cavaliere lascierà la man destra della Dama, e si terrano per la man ordinaria, e con il far la Riverenza come la prima, gentilmente finiranno questo primo Tempo. Nel secondo Tempo, passeggiaranno con il fare un Passo trangato con il piè sinistro, & con lo stesso farà un Zoppetto, due Passi in aria, uno col destro, & l'altro col sinistro; poi faranno due Fioretti, due Passi, & un Saffice, principiandoli col sinistro; il medesimo faranno per contrario. Poi faranno due Passi innanzi, un Groppo, due Fioretti, due altri Passi innanzi, due Spezzati, due altri Fioretti, & un Saffice al lato sinistro; principiando però tutti i Moti con il piè sinistro. Faranno poi il medesimo per contrario, principiandoli con il piè destro; faranno anco due Passi Minimi, & un Spezzato; il medesimo faranno per contrario, & si lasciaranno: finalmente faranno due Seguiti scorsi à modo d'una S; & al fine ritrovandosi in prospettiva, uno andarà da un capo della sala, l'altro da un'altro capo, piegandosi alquanto per far'un atto di mezza Riverenza. Farassi la detta Sonata in Gagliarda. In questi quattro primi tempi di Gagliarda, faranno due Passi al lato sinistro, & un Trabucchetto, principiandoli con il piè sinistro, un Sottopiè col destro, & un Fioretto con il piè sinistro; poi faranno un Trabucchetto col destro, un Sottopiè col sinistro, & la Cadenza al lato sinistro. Poi faranno un Balzetto al detto lato sinistro, un Sottopiede col destro, calando subito il detto piede, faranno due Passi in aria presti, prima col destro, poi col sinistro, & poi col detto piè faranno due Fioretti, & con il piè sinistro che si troveranno haver in aria, faranno una mezza Riverenza, & con l'istesso faranno un Sottopiede, & la Cadenza. La medesima Mutanza torneranno à fare un'altra volta per contrario, principiandola col destro. Segue detta Sonata, in cui si fà mutatione, che sono otto Tempi di Gagliarda. In questi primi quattro tempi faranno due Seguiti ordinarii, uno col sinistro, l'altro col destro, pigliandosi per la mano destra, & al fin di detto Seguito piegheranno un poco le ginocchia, & si lasciaranno con basciarsi detta mano. Poi faranno altri due Seguiti scorsi, & si voltaranno à man sinistra, poi à man destra, facendo à modo d'una S, si come s'è detto di sopra, & uno andrà da un capo della sala, overo in altro luogo ove si ballerà, & l'altro da un'altro capo, ritrovandosi al fin del tempo in prospettiva con il piè sinistro in dietro, piegàndo un poco le ginocchia in quell'istante. A questi altri quattro tempi di Sonata, faranno la seguente Mutanza di quattro Tempi. In prima col piè sinistro faranno un Trabucchetto, un Sottopiè col destro, & un Fioretto col sinistro; il medesimo faranno per contrario, principiandoli col destro: poi faranno un Groppo, due Fioretti innanzi, due Passi presti in dietro, due mezze Riverenze à modo di tre battute di Campanella, un Sottopiè, & la Cadenza: tutti questi primi Moti li faranno col piè sinistro, & cosi la Cadenza, & hanno da restare con il detto piè innanzi, altramente sarebbe la Mutanza falsa, se ben fosse fatta à tempo del suono. Dopò si pigliaranno per la man sinistra, & torneranno à far la medesima Mutanza, & ritornaranno ogn'uno nel far la scorsa al suo luogo, principiandola però col piè destro. Poi finite dette Mutanze, fara no due Passi puntati innanzi, uno col piè sinistro, e l'altro col destro: dopò ciò fatto, si piglieranno per la man ordinaria, & con far le solite cerimonie, faranno la Riverenza longa. Questa Sonata farassi in proportione, in Tripla, à modo di Saltarello. Passeggiando, amendue faranno due Passi presti, un Groppo, due Fioretti, & un Spezzato innanzi, principiando ogni cosa con il piè sinistro; il medesimo faranno per contrario: poi si lasciaranno con fare due Spezzati volti alla sinistra, con due Fioretti innanzi, & un Saffice, cioè, una Ripresa, & un Trabucchetto, col fianco sinistro per dentro; il medesimo tornaranno à fare per contrario. Poi faranno due Fioretti, due Trabucchetti, dui Passi presti, & un Spezzato al lato sinistro, principiando ogni Moto di questi con il piè sinistro; il medesimo faranno per contrario. Dopò ciò fatto, hanno da fare un Trabucchetto, un Sottopiede, & un Fioretto al lato sinistro; il medesimo faranno per contrario: finalmente faranno due Spezzati fiancheggiati innanzi, con due Passi puntati; & al fine faranno la Riverenza breve. Alla Sonata del Canario. A questa Sonata del Canario, faranno otto tempi di Canario, sempre due per piede, cioè, due con il piè sinistro, e due col destro, & queste si torneranno à fare un'altra volta per piede: poi la Dama darà una battuta con amendue le mani à quelle del Cavaliere; il medesimo farà il Cavaliere alla Dama. Faranno poi un Passo puntato presto col sinistro, & mezza Riverenza col destro, toccandosi la mano destra in quell'istante; il medesimo faranno per contrario. Dopò si voltaranno con due Spezzati à man sinistra, & innanzi faranno due Passi presti, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, principiandoli col sinistro; i medesimi faranno per contrario: per ultimo, faranno due Passi puntati Semibrevi, cioè presti, & si piglieranno gentilmente per la man'ordinaria, facendo le solite cerimonie; & col fare la Riverenza breve, finiranno à tempo del suono, questo vago, gratioso, & bellissimo Ballo. Celeste Giglio. [caption, left side] Questa minima la seconda volta và fatta semiminima. [caption under first line] Il fine della prima volta. [caption, left side] Il fine della seconda volta che comincia le riprese. [caption, left side] Canario DEL SIG. TORQUATO TASSO. Al Sig. Fabritio Caroso. COME ogni Rio l'honor col corso rende Al Mar; cosi del Ballo ogni dotta arte À costui fà; che col bel piè comparte Quanto il suo ingegno in carta ben distende. Più d'ogni spirto lui vede, e comprende Se miri come dolce à parte, à parte Di toglier l'armi, e la fiereZza à Marte Rinuova l'arte: e i cor ferisce, e incende. Ò fortunato; che sì altera guida Amor ti mostra, onde Tù poi te ingegni Hor col spron, hor col fren, mover Natura. E come l'arte à dar la vita ancida Mille anime in un punto hoggi Tù insegni, Ò nato in meglior'anni in tal ventura. DEL SIG. QUINTILIO ROMOLI. AL MEDESIMO. TU che guidi con passi hor presti, hor lenti, In nobil danZa vaga donna, e bella, Mentre la giri in questa parte, e'n quella, Fai che l'huom'hora speri, et hor paventi; Hor la fermi cortese, & hor consenti, Che via ne porti e l'una, e l'altra stella Quasi in fuga, portando accolti in ella Atti di sdegno, e mille strali ardenti. Amor qui ratto corre, e'n nuovo affetto Fra speranZa, e timor l'alma assicura, Sì ch'ogni moto osserva, e non sen parte. Qui ordisce inganni, e de qui il tempo fura, Mentre che'l Ballo rendi Tu perfetto, E fai, che ceda la Natura à l'Arte. DEL SIG. NICOLO CASTELLO. AL MEDESIMO. QUEL che con penne, e con vivi colori Fea mille morti ritornare in vita Mentre visse di questa mortal vita Infiammando mill'alme, e mille cori. La virtuosa schiera de Pittori Piange hora morto, & à pianger n'invita URBINO, e seco anchor gente infinita C'han del suo bel giardin sì vaghi fiori. À Voi Natura hà dato in sorte, e sete Vero Pittor d'immagini non finte, Cui far cento atti à vostre voglie fate. E sarete immortal, poi che non pinte Son le pitture vostre, anZi incarnate, Si che felice tener vi possete. DEL SIG. FRANCESCO GUGLIA. AL MEDESIMO. FRA tanti Mastri di ballar pregiati Tal vi mostrate di virtù sublime, Ch'à Voi si danno l'alte lodi prime Da spirti à fama sempiterna alZati. Beato, che con nuovi, rari, e grati Balli leggiadri, & amorose rime Voi colte havete le più alte cime, Schernendo i tempi, le fortune, e i fati. Ben può la vostra patria Sermoneta, Delle mortai Serene il canto udito, AlZarsi al par d'ogni mortal potere: Quanto alzarsi più ogn'hor deve, e più lieta Mostrarsi per FABRITIO alto, e gradito L'armonia giù dalle superne sfere. ALLI LETTORI. ALLA conversatione di questa nostra vita sono tanto necessarii gli honesti piaceri, & le recreationi dell'animo, quanto à quella i dispiaceri, e travagli sono pernitiosi. Onde per rimover da noi simil contrarii, ci sono state somministrate l'armonie, e i ginochi, & altre attioni dilettevoli, e gioconde; frà le quali hà luogo l'uso del Ballare, parte di non minor dilettatione, ornamento, & stima dell'altre; poi che nelle conversationi, & società humane eccita gli animi alle allegrezze, & quando quelli si trovano oppressi da qualche perturbatione, glì solleva, e ristora, e gli tien lontani da ogni pensiero noioso, e dispiacevole. Ne tal qualità è di poco ornamento; poiche è congionta con la Poesia, & con la Musica, facultà frà l'altre molto degna: & è parte di quella imitatione, che representa gli effetti dell'animo con movimento del corpo; oltre che conviene talmente à persona Nobile, che dove ella manca, s'attribuisce ad imperfettione, & biasmo notabile. Si fanno ancora nel Ballare acquisti di molte cose lodevoli, & honorate, che ne vengono in consequenza: perche si essercitano le forze del corpo, & si rende l'huomo agile, e destro, & si apprendono maniere grate in ricevere, & render cortesia, & honore, e tutti quelli portamenti che occorrono nelle creanze, & complimenti; & in somma aggiunge gratia, bellezza, & decoro a' riguardanti. E se l'eccellenza, e dignità delle cose si giudica dalla stima, in che elle sono, ò siano state: non è dubbio, che non pur'hoggi cominci questo essercitio ad esser' in conto; perche fù anchora stimato, & usa to appresso à gl'antichi, i quali non solo se ne servirono ne i trattenimenti Comici, e Tragici, ò feste publiche, ma anco nelli atti della loro Religione, & in dar honore à i loro Dei. Onde statuirono i Sacerdoti Salii in rappresentare gl'affetti dell'animo; & à questi nostri tempi ogn'un sà in quanto prezzo sia appresso i Signori, & Cavalieri. Hora havendo io già consumato anni cinquanta in questa professione, & considerato, che il ridurre sotto determinate Regole il Ballare, & assegnare la varietà de i Balli gravi, Balletti, del Ballo della Gagliarda, delle Cascarde, del Passo mezzo, di Tordiglione, di Pavaniglia, & del Canario, sarebbe stata cosa grata à qualunque persona, che di ciò fosse desiderosa; per questo hò voluto fare, si come fà l'Orsa, che nel partorire ella fà un pezzo di carne, cosa che non fanno gli altri ani mali rationali, & irrationali; onde con tanto leccarlo con la lingua, & asciuccarlo con i peli delle mani, dove era mostro, & imperfetto, lo reduce à perfettione: Tal'hò fatto io, con l'immitare, & disrugginare il mio ingegno, & studiare notte, e giorno, dove che la prima mia opera, che tant'anni sono hò messa à luce, l'hò corretta con Regola terminata, & con vera Theorica, si come in quest'altra mia chiaramente ve lo dimostro, che dove quella era imperfetta, hoggi questa l'hò ridotta à vera perfettione. Per tanto mi sono affaticato à dare in luce il presente volume, più tosto per compiacimento, & servitio di quelle, che per desiderio, ch'io n'havessi di conseguirne alcuna gloria. Godinlo hora, & se ne vagliano quei spirti più Nobili, a' quali fia più aggradito; ch'io da loro maggior contento non potrò ricevere, che l'udire essi dalle mie fatiche haverne qualche buon ammaestramento, & dilettevole recreatione ritratta. Però, col desiderare ch'ogn'animo Nobile, & Illustre se ne faccia possessore, resto pregandovi da Nostro Signore Dio ogni contento. DELLA NOBILTA DI DAME, Del S.r Fabritio Caroso da Sermoneta, LIBRO PRIMO, Nel quale s'insegnano le Regole d'apprendere i belli atti, i gratiosi movimenti, e l'honorate creanze, che si aspettano sì à i Cavalieri, come alle Dame nell'arte del Ballare, & anco fuori del Ballo, ridotti à vera Regola, & perfetta Theorica. Quali & quanti siano i nomi di tutti gl'atti, e movimenti, che intervengono in ogni sorte di Balli, & come si debbon fare. DOVENDO io trattare dell'arte del Ballare, sì delle Basse, come de i Balletti, & d'altre sorti di Balli, sì all'uso d'Italia, come à quello di Francia, & di Spagna, & insieme delle creanze ch'in essi intervengono, da nessun'altro sin'hora trattata: VIRTU tanto lodevole, & necessaria, & che rende & può rendere ornato ogni Principe, & Principessa, ogni Signore, & Signora, ogni Cavaliere, e Dama, ogni Gentil'huomo, & Gentildonna, & ogn'altro ben nato, & creato Huomo, Donna, Giovane, & Donzella: m'è paruto convenevole, prima ch'io venghi alla narratione delle Regole, il dimostrare la varietà de' nomi, ch'io soglio attribuire à ciascun de gli atti, & de movimenti, che possono intervenire à tutte le sorti de Balletti, e del Ballo alla Gagliarda, & al Canario; acciò che da ogn'uno nel progresso del mio ragionamento io possa più facilmente esser'inteso. Sappiano i benigni Lettori dunque, che questi sono li nomi. Tre sono le sorti delle Riverenze. Riverenza grave di sei battute di Musica, & questa và fatta in Bassa, & Alta, & à Tordiglione. Riverenza lunga, e questa và fatta in quattro battute perfette, & và à i Balletti. Riverenza breve di due battute, questa và fatta alle Cascarde, alla Pavaniglia, & alla Gagliarda di Spagna. Quattro sono le sorti delle Continenze. Continenza grave da farsi à tempo di sei battute, e questa và fatta à Bassa, & Alta. Continenza semigrave di tre battute, e questa và fatta similmente à Bassa, & Alta, & à Tordiglione. Continenza breve di due battute, questa và fatta alle Basse, & à i Balletti. Continenza semibreve d'una battuta, questa và fatta à Pavaniglia, & à Gagliarda di Spagna. Tre sono quelle de Passi pontati. Passo puntato semigrave di tre battute di Musica, e questo và fatto à Bassa, & Alta. LIBRO PRIMO. 5 Passo puntato breve di due battute di Musica, e questo và fatto alle Basse, & à i Balletti. Passo puntato semibreve d'una battuta, e questo và fatto alle Cascarde, alla Pavaniglia, & alla Gagliarda di Spagna. Cinque sono le sorti de Passi. Passo grave, cioè semibreve d'una battuta per passo, e questo và fatto alle Basse, & à i Balletti. Passi presti d'una battuta tripla presta per passo, e questi van fatti alle Cascarde, & alla Gagliarda. Passi larghi fermati alla Gagliarda. Passetti in aria alla Gagliarda. Passo Trangato, e questo và fatto al Conto dell'Orco. Dodici sono i Seguiti. Seguito doppio di quattro battute, da farsi à Bassa, & Alta. Seguito spezzato grave à Tordiglione, di tre battute. Seguito ordinario, cioè breve di due battute, e questo và fatto alle Basse, & à i Balletti. Seguito semidoppio di due battute, e questo và fatto al Furioso, & al Ballo del Fiore. Seguito Tranghato di due battute triple, e questo và fatto al Conto dell'Orco. Seguito finto di due battute, da farsi à i Balletti. Seguito spezzato, da farsi alle Cascarde. Seguito spezzato finto, da farsi similmente alle Cascarde. Seguito scorso, da farsi alle Basse, & à i Balletti. Seguito battuto, da farsi al Canario. Seguito doppio, similmente da farsi al Canario. Seguito spezzato schisciato, da farsi anch'egli al Canario. Quattro sono i Doppi. Doppio grave all'Italiana. | Doppio grave alla Spagnuola. |- Da farsi alle Basse, & à i Balletti. Doppio grave alla Francese. | Doppio breve, da farsi alle Cascarde. Due sono i Trabucchetti. Trabucchetto breve. | Trabucchetto semibreve. | Questi vanno fatti ad ogni sorte di Balli. Quattro sono i Fioretti. [col1] Fioretto ordinario. Fioretto fiancheggiato. [col2] Fioretto à piè pari per fianco. Fioretto battuto al Canario. Tre sono le sorti de Salti. Salto tondo in aria, e questo và fatto alla Gagliarda. Salto riverso, e questo similmente và fatto alla Gagliarda. Salto del Fiocco. Sei sono le Capriole. Capriola in terzo. Capriola in quarto. Capriola in quinto. Capriola spezzata in aria. Capriola intrecciata. Mezza capriola in aria. [bracketing lines above] Tutte vanno fatte alla Gagliarda, alla Pavaniglia, & à Tordiglione. Altri movimenti con nomi tutti diversi. Balzetto à piè pari, e spari, e questa và fatto alla Gagliarda, & alla Pavaniglia. Battuta di piè al Canario. Cadenza, & Sommessa di piede, e queste van fatte alla Gagliarda, & à Pavaniglia. Cambio, over Scambiata, e questa và fatta alla Gagliarda. Campanella, e questa và fatta similmente alla Gagliarda. Cinque Passi in Gagliarda. Corinto, e questo và fatto à i Balletti, & alle Cascarde. Costatetto, e questo và fatto alla Gagliarda. Dattilo, e questo và fatto à i Balletti. Destice, e questo và fatto à i Balletti, & alle Cascarde. Groppo, e questo và fatto à i Balletti, alle Cascarde, & alla Gagliarda. Molinello, e questo và fatto alla Gagliarda. Pirlotto in terra, overo Zurlo, e questo và fatto alla Gagliarda. Punta, e Calcagno, e questi van fatti alla Gagliarda. Recacciata, e questa và fatta alla Gagliarda, alla Pavaniglia, & à Rosa Felice. Ripresa sotto piede, e questa và fatta alla Gagliarda, alle Cascarde, & à i Balletti. Ripresa trita, e questa và fatta alla Gagliarda. Saffice, e questo và fatto à i Balletti, & alle Cascarde. Schisciata al Canario. Spondèo, e questo và fatto à i Balletti. Trango, e questo và fatto al Ballo chiamato il Conto dell'Orco. Tremolante, e questo và fatto ad ogni Ballo. Trito minuto, e questo và fatto alla Gagliarda. Zoppetto innanzi, e questo và anch'egli fatto alla Gagliarda. Zoppetto per fianco, & questo similmente và fatto alla Gagliarda. De quali nomi tutti tratterò à suoi luoghi di Regola, & come i detti debbono impararsi, & imprimere nella memoria; perche con più facilità ciascuno à suo piacere, hor questo, & hor quell'altr'atto, & movimento nominando, & tutto à tempo facendo, possa insieme, & della qualità del nome, & del vero effetto di esso farsi eccellente possessore. DIALOGO CHE FA IL DISCEPOLO COL MAESTRO. Come, & con che Regola debbon sapersi i nomi de movimenti: & perche ragione si chiamano cosi, & come si vogliono fare. D. DITE MI di gratia Sig. Maestro, s'io volessi hora far'un Ballo, qual principio, & qual moto hò da fare? & con che Regola? M. H'ai da sapere, caro il mio Discepolo, ch'il principio, e il moto d'alzar il braccio destro questo è il primo moto: il secondo pigliar con la stessa mano la berretta, ò il cappello, che harai in testa gentilmente per l'orlo, ò giro; & poi questo fatto, stenderai il braccio col tener la predetta berretta, ò cappello volto alla coscia destra; si come ti dirò nella regola dove si tratta del cavar la berretta. D. Questo cavar di berretta, ò cappello, che significa egli? & per qual ragione si cava egli più con la man destra, che con la man sinistra? dicamelo di gratia. M. Il cavarsi la berretta, od il cappello, figliuolo, mio, sappi, che non significa altro, che honorare quella persona, la quale hai animo di honorare, & questo è l'honor che le si fà, atteso che se le scopre la più degna, & la più nobil parte che habbia l'huomo, & per questo deve esser cavata con la man destra, perche è più atta d'apprendere, & pigliar ogni qualunque cosa, atteso ch'ella è più degna, & più nobile della man sinistra. De diversi modi, che si usano sì nel cavarsi la berretta, come nel tenerla in mano, dopò cavata: & quale sia il più vago, & più usitato. REGOLA PRIMA. D. SIG. Maestro mio, le dico, che molto m'hà sodisfatto U.S. con havermi assignate cosi efficaci, & autentiche ragioni. Di gratia ch'ella mi dica, dopò che m'haverò cavata la berretta, ò il cappello, che m'hà già detto, che significa quell'honore, che si dee fare al suo Maggiore, che regola hò da tener in cavarmela? M. Perche frà gli effetti, che più importano, caro figliuol mio, & che prima ne i Balli intervengono, (nell'uso delle belle, & honorate creanze) il cavarsi della berretta, ò il cappello tien'il primo luogo, come quello, che fù trovato da gli huomini per honorarsi, & riverirsi l'un l'altro, anco fuori de i Balli. Hor prima che veniamo alla dimostratione de gli atti, e de movimenti nominati, ti voglio alcune cose sopra questo effetto discorrere. Varie dunque, come tutto dì veggiamo, sono le maniere, che si costumano, sì nel cavarsi la berretta di testa, come nel tenerla in mano dopò cavata. La onde alcune sono biasmevoli, & alcune lodevoli; biasmevol'è il cavarsi la berretta sia di velluto, ò di teletta, ò d'ormesino à man piena, ò pren derla per lo giro, ò per l'orlo, che vogliam dire; & quella, che si costuma, & che s'usa col tenerla in mano dopò cavata col braccio retirato, & quello volto col fondo della berretta in sù, ò dinanzi; ò col braccio disteso, & col fondo verso la parte dinanzi, ò verso quella di dietro, son tutte maniere poco lodevoli. Conciosia che, se l'huomo tien'il braccio retirato, & la berretta volta col fondo in sù, sembra uno di quelli poveri struppiati, che vanno accattando l'elemosina; se anco lo tiene disteso, & col fondo della berretta volto verso la parte dinanzi, ò quella di dietro, dimostra alle persone dinanzi, ò à quelle di dietro, il sudore, che suol'essere attaccato à gli orli della berretta, non potendo ogn'uno portarla sempre nuova: & in qualunque di questi modi, viene à fare sconcia, & schifa la vista de riguardanti. Onde per cavarsela di testa, & per tenerla in mano dopò cavata con quella maggior gratia, & bellezza, che altrui possa rendere ornato; fia bene prendendo la berretta, ò cappello gentilmente per lo giro di essa, ò per la falda del cappello levarsela di testa, & calando ben giù il braccio destro; avertendo però che cavata, che l'hà non faccia finta di baciar detta berretta, nè men la porga innanzi à quella persona à chi la cava, atteso che fà, si come hò detto di sopra, schifa vista à colui à cui vien cavata, & anchora à riguardanti: ma si dee ben tenerla volta col fondo verso quella parte della coscia, che si sarà cavata, & con la man sinistra fingersi di ba sciarsela; e per esser quella la man del cuore, si dimostra l'atto esser cor diale: atteso che in questa maniera facendo, oltre che farà bella, & gratiosa vista à riguardanti, si verrà egli anchora à fuggire ogni nota di vitio, che in alcun de i primi modi detti potesse esserle opposto. D. Dopò cavata, che haverò la berretta, ò cappello, volendo far'un Balletto con una Dama, che cosa hò io da fare prima, che cominci il Ballo? M. Prima che tu venghi al moto di pigliar la Dama, bisogna, cavata la berretta con la man destra, la dei subito porgere alla sinistra; dopò farai finta di baciarti la tua man destra, non arrivandola però alla bocca, et ella farà il medesimo: allhora tu la piglierai per la mano ordinaria, verbi gratia, il Cavaliere con la sua man destra piglierà la man sinistra della Dama; & queste sono le mani ordinarie: poi ciò fatto, farai la riverenza; & questo è quanto che hai da fare prima che tu cominci il Balletto, perche col cavarsi la berretta si honora colei, & con farli la riverenza si riverisce. D. Dicami di gratia, donde è deverivato questo nome di Riverenza? M. Dal riverire è derivato questo nome, perche con humiliarsi un poco con la vita, & tirar'indietro il piè sinistro, piegando un poco le ginocchia, riverisce quella persona, à cui fà quella riverenza. D. Con qual piede dee ella esser fatta, col piè destro, ò col sinistro? M. Ti dico, che sempre deve farsi col piè sinistro. D. Perche più col sinistro, & non col destro, atteso che poco prima U.S. m'hà detto, che nel cavar la berretta, si deve cavar con la mano destra, perche è più nobile, che la sinistra; di gratia ch'ella mi di chiari questo dubbio? M. Per queste ragioni si deve far la Riverenza col piè sinistro prima, perche il piè destro è la fermezza, & la stabilità della persona; però essendo la fortezza d'essa, bisogna ch'il moto sia fatto col piè sinistro, perche è più debole del destro: & questa è la prima ragione. La seconda è, che si riverisce quella persona di cuore, à cui hai animo di far riverenza; & essendo il piè sinistro membro, che risponde alla banda del cuore, per questa ragione bisogna sempre si faccia col piè sinistro. Hora vengo à risolverti sei dubii. Il primo moto è l'al zare, ò mano, ò piede, & fine ipso factum est nihil. Il secondo è con la man destra honorare, e pigliare, e col piè destro fermare, & adorare; & si vede per isperienza ad ogni persona, che cava la berretta, che sempre la cava con la man destra, eccetto se quel tale non fosse mancino, overo d'altra cagione impedito, che è contra natura. Et parimente vedrai in Chiesa ogn'uno ingenocchiarsi prima col destro, perche è più stabile; & s'un Cavaliere vorrà montare à cavallo, si fermarà col piè destro in terra, perche è più stabile, e forte; & col piè sinistro, ch'è più debole fà il primo moto à por'il piè nella staffa. Eccoti dunque risoluti i dubii delle parti, & de membri destri. Hora veniamo à i membri sinistri. Fermerai la tua spada con la man sinistra, & con la destra la piglierai. Volendo tu tagliare con la man destra pane, ò sia che si voglia, fermerai prima la cosa, che vuoi tagliar con la man sinistra. Volendo caminare, & fare il primo moto del passo, et ogn'altra cosa, si vuol fare col piè sinistro, perche è più debole, si come t'hò detto di sopra. Et il riverire parimente sempre col piè sinistro. Di modo, che l'honorare, il pigliare, e l'adorare si faranno con le membra destre: il fermare, il caminare, & il riverire sempre si faranno con la membra sinistre; & cosi pari pari le tre attioni son divise da i tre movimenti: & questa è la regola, che tu hai da tenere. Delle Riverenze, e prima della Grave fatta in sei battute. REGOLA SECONDA. D. NON hò Sig. Maestro mio mai da persona alcuna altra inteso tale ammaestramento, ch'ella m'hà dato; le dico certo, che m'è piaciuto oltre à modo; però non vorrei, che vi fosse restato di spianarmi un cosi fatto dubbio, per quanto hò caro la mia vita; onde la prego, che mi dia una regola, come debbe far la Riverenza grave. M. Sappi, caro il mio discepolo, che la regola di far la Riverenza grave, la quale và ad un Ballo chiamato Bassa, & Alta, & ad un'altro Ballo detto Tordiglione, si fà nel tempo di sei battute, tenendo ben distesa la vita, & le gambe, con la metà del piè sinistro più innanzi del destro, tanto che la punta del detto piè destro sia al diritto paro del vano del piè sinistro, lontano l'un piè dall'altro quattro dita in circa; avertendo, che le punte de'piedi stieno ben diritte, & volte in prospettiva alla Dama, od à qualunque altra persona, che la farai, sia ballando, ò fuor de balli, e pon mente di non fare, come generalmente fanno tutti, che l'un piede mira à Sirocco, & l'altro à Tramontana, che paion, che habbiano naturalmente i piè storti, & questo genera bruttissima vista. Ma perche questa Riverenza non si fà se non solo à questi due Balli, bisogna, che nel principio delle sonate loro tu alzi un poco la punta del piè sinistro, che troverai haver innanzi, e poi lo tiri per dritta linea in dietro, al tempo di due battute di Musica, dopo averti, che nel tirare in dietro il piè sinistro, sia la punta sua al paro del calcagno del destro, tenendolo spianato in terra, e non punto elevato dalla parte del calcagno; & che non la facci con la punta del piè, nè meno lo tiri troppo indietro, nè l'allarghi, come sogliono fare certi, i quali con allargar troppo le ginocchia, paion che vogliono orinare, nè men bisogna incrocechiar il predetto piè dietro al destro, perche tutte queste maniere fan bruttissima vista à circostanti. Poi ciò fatto, piegherai un poco le ginocchia gratiosamente, & alzerai il calcagno del piede sinistro; & nel tirare indietro il piede, tirarai un poco indietro la vita, allargando alquanto le ginocchia, & nel piegarle con la testa sempre alta; & à questo bisogna vi corrano altre due battute di Musica. Nel terzo, & ultimo tu dei alzarti à tempo d'altre due battute, tornando pure il piè sinistro con la punta al vano del piè destro, acciò possa egli succedere à fare il moto delle due Continenze; & in questo modo hà da farsi la Riverenza grave, divisa in sei battute: avertirai di non far detta Riverenza volto con la prospettiva à circostanti, con salutarli, si come si soleva già fare, ò con qual si voglia altra persona fuor del Ballo, perche in quel modo par che si disprezzi la Dama con cui si balla, & questo uso è restato à gli Hebrei. Però con ogni effetto si deve sempre honorare, & riverire quella persona la qual tu intendi d'honorare, & di riverire, & fuggire il moto fatto à quell'altra maniera: e sempre tutte le Riverenze si debbon fare col detto piè sinistro, perche quella è la porta d'entrare nel Palazzo, & è la medesima che si vuol tenere in uscirne. Cosi quando tu, od altri, che si metterà à fare questo Ballo, il comincierà con la Riverenza grave, & deve con quel piè, & con quella gravità, e misura finirlo; e'l simile si dice se la farà lunga, ò breve, percioche facendo altrimente sarà falso il Ballo. Della Riverenza Lunga. REGOLA TERZA. D. COME bisogna farsi la Riverenza lunga, & perche cosi si chiami desidero che me ne facciate capace. M. Si chiama questa Riverenza lunga, perche và lunga, & questo nome d'una lunga nella Musica è di quattro battute, & perciò lunga vien nominata. Volendola poi fare hai da tenere il medesimo modo; & il medesimo ordine, che s'è tenuto nel far la Riverenza grave; nel primo tempo della battuta tu alzerai un poco il piè sinistro; alla seconda battuta lo tirerai indietro; alla terza piegherai gratiosamente un poco le ginocchia, alla quarta battuta tornerai il piè sinistro con la punta verso il vano del piè destro, alzando con gratia la vita: & in questo modo và fatta questa vaga Riverenza, & per questa ragione si chaima lunga. Della Riverenza Breve. REGOLA QUARTA. D. DEH non v'incresca dirmi per qual cagione la breve cosi venga nomata, & donde derivata sia. M. Per compiacerti, dico, che questa Riverenza per questa cagione vien cosi chiamata, perche una breve nella Musica è di due battute, & spartendole queste due battute, se ne fanno quattro preste; & in una di quelle alzerai un poco il piè sinistro; nella seconda lo tirerai indietro; nella terza piegherai un poco le ginocchia; nella quarta battuta t'alzerai, & unirai il piè nel modo dell'altre Riverenze, che sia fatta à tempo di detta sonata: e questa và fatta alla Pavaniglia, & alla Gagliarda di Spagna. Mi resta hora à dimostrarti il modo di far la Continenza grave di sei battute. Il modo da farsi la Continenza Grave di sei battute. REGOLA QUINTA. D. SIG. Maestro, desidererei saper da U.S. donde è derivato questo nome di Continenza, acciò accadendo à disputare, io ne possa render ragione à chi disputasse meco, di tutti i moti, & di tutte le attioni, che farò; & insieme dichiararmi, come vadi fatta; vi prego à non mancar di farmi questa gratia. M. Mi piace, che tu mi venghi movendo ogni hor novelli dubbi, però dei saper, che questo nome di Continenza, deriva da questa ragione, che ti vò dire, cioè che nel movimento di far questa Continenza ci si contiene tutta la gratia, e tutto il decoro di tutti gli atti, & di tutti i movimenti, che si richieggono nell'arte del Ballare, & è sommamente necessario il sapere come vadi fatta, tanto al Cavaliere, quanto alla Dama. Però avanti, che tu la vogli cominciare à fare, bisogna che tu alzi un poco il piè sinistro, & l'allarghi al lato sinistro, discostando l'un piè dall'altro quattro, ò cinque dita; & prima che il muovi, hai da piegare un poco il fianco sinistro, ponendo ben mente di tener la testa diritta, & che non cali giù la spalla sinistra, ma solo gli dii un cenno di gratia; & in dar quella gratia à quel moto, cosi il Cavaliere, come la Dama, che il farà, oltre che in essa consiste ogni cosa, si pavoneggia, & se ne contiene; perche da questo suo movimento, tutti gli altri sussequenti convien che pigliano da lui quell'atteggiare, & quella gratia, che questa nobile arte richiede; & in questo consiste il decoro di coloro, che ballano: però da questo contenerse, è derivato questo nome di Continenza. Hora ripigliando il nostro dire, dico, che in volerla fare, allargato che havrai il piè sinistro, si come di sopra hò detto, con far quella gratia, innanzi che unirai il piè destro al pari del sinistro, te intertenerai cinque battute, & alla sesta unirai il destro, & nell'unitlo dei in giù con la persona alquanto piegarti, alzandoti poi gratiosamente, pavoniggiandoti un poco verso quella parte alla qual'ella si fà; ilqual'effetto si suol fare con alzarsi alquanto con le calcagna, & subito calarle al tempo del suono; cosi si finisce la Continenza: & non fare, come altri sogliono, i quali tralasciando di pavoneggiarsi con quella gratia di calarsi un poco poco, & d'alzarsi con le calcagna, paiono spiritati quando si scongiurano: & alcun'altri la soglion fare con allargar al primo movimento, che fà il piè sinistro, tanto discosto dal destro, che pare propriamente, che quel tal voglia orinare; & unendo poi il piè destro à piè pari, il cui modo è assai sgarbato, & asciuto, quando ben'egli si facesse à tempo, & con misura; però è da esser schifato. Per tanto questa Continenza grave si dee fare di sei battute ordinarie di Musica, & bisogna dividerla nel farla, si come hò di sopra detto, & in questa maniera và fatta, & cosi si deve chiamare; & questo vò che mi basti per insegnarti questo movimento. Adunque passerò à ragionarti della Continenza Semigrave. Come si dee fare la Continenza Semigrave. REGOLA SESTA. D. DESIDEREREI intender la ragione, perche hoggi non chiamiate questa Continenza Ordinaria, si come haveva U.S. detto nella sua prima opera, & perche hora le piaccia di chiamarla Continenza Semigrave, & donde habbia questo nome? M. Io son contento, però ascoltami, si suol dir per proverbio, che quanto più l'huomo stà nel mondo, tanto più impara. Et nelli Proverbi di Salomone, egli si vede in stampa di rame, che andava in carrucula, perche non poteva più caminare, perciò andava à modo d'un putto d'un'anno, ch'essendo egli vecchissimo d'età di tanti, e tanti anni, gli piaceva imparare, però diceva: Dum pedes usque ad foveam teneo, oportet me discere. Il che in nostro volgare viene à dire: Io son vecchissimo, & hò l'un piede nella fossa, & pure io desio d'imparare. Però ogn'un dee pigliar essempio da lui, conciosia cosa, che sin'alla morte ogn'un deve imparare. Che se dormendo vol'esser da poco, Prendon di lui le scimie sesta, e gioco. Si che dico, ch'io non sapevo allhora tanto di questa professione quanto hora, che hò dirugginato il mio cervello, però l'hò ridotta à vera Regola, & perfetta Theorica; & la dimandava Continenza Ordinaria, perche era ordinariamente fatta in quel modo nelle Basse, & ne i Balletti. Hora havendo più studiato, son venuto à conoscere, che si deve chiamare Continenza Semigrave, perche bisogna dividerla à tempo di tre battute ordinarie di Musica; & per questa cagione si dimanda Continenza Semigrave, perche è la metà meno della Grave; & è di mestieri, che quelli che la farà, la faccia con i modi, & con gli atti di sopra dimostrati. Ma passerò hormai à ragionarti delle Continenza Breve, & Semibreve, & donde derivino. Delle Continenze Breve, & Semibreve. REGOLA SETTIMA. D. IO prego U.S. che mi voglia dire perche queste due Continenze, l'una la domandi Breve, & l'altra Semibreve. M. Io son contento, però dei sapere, che la Breve si dee fare con quelle gratie, & modi, si come t'hò nell'altre detto; ma questa hà d'esser fatta à tempo di due battute di Musica perfette, ch'è una Breve, la qual và fatta alla maggior parte de i Balletti; e per questa ragione si domanda Breve. Hora venendo à dirti della Semibreve, ella và fatta con il medesimo ordine, ma però divisa in una battuta, & per questo si chiama Semibreve, ch'è la metà meno della Breve. Et quì fò fine di parlarti delle quattro Continenze, & passerò à trattare del Passo Puntato Semigrave. Del Passo Puntato Semigrave, e come si debba fare. REGOLA OTTAVA. D. INTORNO à questo Passo trovo, (Sig. Maestro mio) che nella prima opera vostra diceste Puntata, & non Passo Puntato; à me certo pare, che rimoviate cosi i nomi, come i Balli tutti sottosopra: dicami di gratia, con che ragione si sia mossa à ciò fare, & perche lo dimandi Passo Puntato, & non Puntata, come prima si dimandava. M. Il dichiararti questo dubbio, figliuol mio, se mi presterai l'orecchie, ti piacerà via più di qual si voglia dubbio, ch'io t'habbia anchora spianato. Dei dunque sapere, che il nome di questo Passo Puntato è derivato da quattro ragioni, cioè s'un Cavaliere, over Dama farà un passo, non si fermerà mai con quello cosi sbarrato, come ad alcuni male insegnati si vede spesso fare, perche non v'è stabilità alcuna, si come si prova, perche s'un passeggia, ò (per dir meglio) camina, se farà un passo col piè sinistro, il piè destro, ch'è sussequente, convien che s'alzi alquanto il calcagno d'esso, & con ragione non può fermarsi; ma se farà in questo modo, come ti mostro, che dopò che havrà fatto co'l piè sinistro un passo, bisogna che aggiunga al suo pari il destro; & questo ben ci dimostrò l'immortal Poeta Ovidio ne suoi versi, perche si dimanda quell'unione de piede Cesura, conciosia cosa, che ad un suo verso Pentametro nello scandere ponga prima un Dattile, poi uno Spondèo, & ultimamente una Cesura, & quiui si ferma un poco; & per questo fermiarsi hà pigliato questo nome di Passo Puntato. La seconda ragione è, che s'alcun vuole scrivere, finito ch'egli hà il suo concetto quiui fà Punto. Et chi legge, dove vede il Punto vi si ferma un poco, & quiui prende il fiato in restando di leggere; & per questa ragione anchora si dimanda Puntato. La terza ragione è, che parlando del vulgo, vediamo, che quando uno camina, over passeggia, alcune fiate fermarsi, & chi riguarda dice, ò giudica, che quel tale ad alcuna cosa fissamente pensa, per vederlo fermato, ch'è come haver fatto al suo caminare Punto, onde potrebbe dire, egli s'è Puntato: & se saran due à passeggiare, quando si fermano, s'appuntano, per conchiudere il concetto del loro ragionamento. L'ultima ragione è, si come ogni dì si vede, in animale, ò cavallo restio, il qual veggendo alcuna cosa, che gli faccia ombra, non segue il suo camino, ma si ferma con i piedi tutti pari, & non dispari; & colui, che il vede à quella maniera fermato, dice, Ò quella bestia s'è appuntata. Da queste ragioni adunque si deve chiamare Passo Puntato, & non Puntata. Hora veniamo al modo come questo si vuol fare, & diciamo, che questo Passo Puntato Semigrave, si usa fare nella Bassa, & Alta, & non ne i Balletti, & si fà con tre battute ordinarie di Musica, & però si dimanda Semigrave; & prima che si muova il piè sinistro, faccia il movimento del fianco, pavoneggiandosi alquanto; (si come hò detto nel far la Continenza) fatto poi questo gratioso movimento del fianco, farà un passo innanzi col medesimo piede, spingendolo però tanto innanzi, che passi col suo calcagno alquanto la punta del piede destro, & la larghezza sia distante quattro, ò cinque dita dal medesimo piede, & poi fermandosi alquanto, cioè, come sarebbe un sospiro, il che si dee fare nella prima battuta, e poi moverà il piè destro pavoneggiandosi, & il congiungerà al piè sinistro, chinandosi un pochetto con la persona, & poi alzandosi con gratia, come si hà nella Regola di far la Continenza. Eccoti dunque, figliuol mio, spianato il tuo dubbio, perche hora chiamo Passo Puntato, & non Puntata. Hora discorrerò sopra i Passi Puntati Brevi, & Semibrevi. Che cosa siano i Passi Puntati Brevi, & Semibrevi. REGOLA NONA. D. VI prego, caro Sig. Maestro, mi dichiariate come van fatti questi Passi, & ditemi anco perche non gli chiamate più Puntata, come prima. M. Ti dico, che prima nell'altra opera mia, certo gli faceva chiamare Puntata; hoggi nomino il primo Passo Puntato Breve, perche egli và fatto à tempo di due battute perfette di Musica, che fà una Breve; & da questo hà preso il nome di Passo Puntato Breve. Il Semibreve, si chiama in questo modo, perche và fatto à tempo d'una battuta, la quale è Semibreve, la metà meno della Breve, & da questa ragione hanno pigliato questi nomi. Hora ti mostrerò come li dei fare; in prima alzarai un poco il piè sinistro, & farai un passo à tempo d'una battuta di Musica, dopò moverai il piè destro, & il metterai al vano del sinistro, calandoti un poco col mettere che'l farai, & poi subito alzarai le calcagna un poco; & questo moto sia fatto à tempo d'un'altra battuta, & al fin in quell'instante gratiosamente lo calerai. Il Passo Puntato Semibreve, lo farai col medesimo ordine, ma à tempo di due battute triple; quale due è una Semibreve: & averti, che sempre quel piè che tu unirai al pari, quello harai da movere, & questo ti basti de i Passi Puntati. Hora discorerotti sopra i Passi Naturali Semibrevi. Il modo d'imparare i Passi Naturali Semibrevi. REGOLA DECIMA. D. PER qual cagione fatte chiamare (Signor Maestro) hora questo nome di Passo Naturale, & non di Passo Grave, come diceva prima, & dicami di gratia donde sia derivato. M. Hor hora ti vengo à solverti questo dubbio; ti dico, che questo Passo ci è dalla propria, natura insegnato, come tutti veggiamo, quando una Balia, od una Madre, che azzinano, overo allatino un putto, ò putta, pervenuto ch'egli sia al settimo, overo all'ottavo mese, lo incomincierà à vestire, & vestito che sarà, lo metterà in terra con amendue i piedi, & lo terrà sotto le braccia, ò maniche del vestito, onde il primo moto che farà, sarà d'alzare il piede, & poi da se l'appianerà in terra; & questo si chiama un passo. Dopò con l'altro piede, che havrà indietro, farà il medesimo caminando innanzi, & questo già non gli lo impara la Balia, nè men la Madre, atteso che la natura da sè gli fà fare detti moti, & non le predette donne, si come gl'imparano il parlare; & per isperienza, poni il detto putto in una carrucula, vedrai che da sè caminerà. Et però questo moto si può chiamare legittimamente Passo Naturale, & da quì è derivato. È Semibreve, perche và fatto à tempo di una battuta Semibreve; & detti Passi vanno fatti al Passeggiare alle Cascarde, & altri Balli, & anco fuora del Ballo al Passeggiare. Et però questo per hora ti dee bastare, havendoti dechiarato questo dubbio. Passerò oltre à dechiararti come debbon farsi i Passi Minimi. Il modo da farsi i Passi Minimi. REGOLA XI. D. VORREI, che mi dichiaraste la maniera da fare i predetti Passi. M. Il modo, & la Regola d'imparare à fare detti Passi Minimi è questa; in prima alzarai il piè sinistro à tempo d'una Minima, che è mezza battuta, & poi lo spingerai innanzi, come appunto s'è detto della Puntata Semibreve, avertendo di non farlo troppo sforzato; poi succederà il destro, che sarà indietro, & lo sporgerai innanzi, si come hai fatto col sinistro, & sempre pavoneggiandoti con gratia, & con vaghezza, accompagnandoli alquanto con la persona; avertendo d'alzar la punta del piè, quando farai quel moto dell'alzare, atteso che ci dà più gratia, perche si stende più il ginocchio di quel piè, e fà bellissima vista; & anco di portar le punte de i piedi diritte, & non come alcuni fanno, che una punta de piè mira à Levante, & un'altra à Ponente; & per questa ragione è necessario ad ogni persona imparare il ballare, se non per altro, solo per il saper passeggiar bene, acciò sia aggradito, & non deriso da chi lo vede passeggiare. Hora tratterò come si debban far i Passi Minimi alla Gagliarda. De i Passi Presti alle Cascarde, & alla Gagliarda, chiamati Minimi. REGOLA XII. D. SEGUITE dunque, perche volontieri v'acolto. M. Questi Passi, che soleva chiamar prima Presti, hora voglio, che si chiamino Minimi, perche ogn'un và à tempo d'una Minima, che nella Musica vale mezza battuta, & per questo si chiamano Minimi. Il modo di farli è, che tu seguiti ciò che t'hò detto nella Regola del Passo Semibreve. Hora ti dichiararò come debbon farsi i Passi larghi fermati alla Gagliarda. Il modo, come debbon farsi i Passi larghi fermari nella Gagliarda. REGOLA XIII. D. DESIDERO che mi diciate come detti Passi larghi vadino fatti. M. I passi larghi fermati nella Gagliarda si fanno tirando il piè sinistro un poco più indietro al calcagno del destro, & per larghezza lontano dal destro intorno à quattro dita, col piegare, & allargare gratiosamente alquanto le ginocchia: il medesimo s'havrà da fare col piè destro à modo di Cadenza dando à ciascun passo il tempo d'una battuta Semibreve. Ma veniamo à i Passetti presti. De'Passetti presti nella Gagliarda, chiamati Semiminimi. REGOLA XIIII. D. MI sarà caro d'intendere, come vadino fatti questi Passetti. M. I Passetti presti nella Gagliarda, si chiamano Semiminimi, perche van presto fatti con le gambe ben distese, tanto se li farà innanzi, ò in dietro, come anco in aria, & in punta di piedi, & con agilità, & destrezza alzando, in guisa di Cadenze con i piè dispari; similmente à modo di Cadenza, & alle Cascarde si faranno caminando innanzi à tempo d'una battuta tripla per ciascun passo. De i Seguiti, & prima del Seguito spezzato grave, che si fà al Ballo di Tordiglione. REGOLA XV. D. HOR bramo (Maestro mio) d'intender la ragione, perche il Seguito spezzato grave si nomini così. M. La ragion'è, che in far questo Seguito spezzato grave, si fà la metà più grave, che non si fà nel Seguito spezzato ordinario; & cosi l'ho voluto hoggi nominare, perche si dee fare secondo la regola del Passeggio, & perche in farlo si viene à spezzare il moto del Passeggio, & da cosi fatto spezzamento hà egli acquistato il proprio nome di Spezzato grave, il qual non serve però ad altro Ballo, che à quello di Tordiglione. D. Poi ch'ella m'hà favorito d'insegnarmi l'origine del suo proprio nome, la prego anchora à volermi apprendere la maniera come egli vadi fatto. M. A voler far questo Seguito spezzato, bisogna che tu facci un passo co'l piè sinistro innanzi à tempo di una battuta minima, spianando il piè in terra; & all'altra battuta spingerai il destro, & con la sua punta lo porrai di dietro al calcagno del sinistro, alzando però al calcagno del destro, & in tempo che metti la predetta punta del piè, hai d'alzare il sinistro, che ti troverai havere innanzi, stendendo bene il ginocchio, & poi si calla à piombo nel medesimo luogo dove giuntamente stava; avertendo di fare (quando poni la punta del destro dietro al sinistro) à guisa d'un sottopiede; & in questa maniera và fatto, seguendo poi il destro di mano in mano; & chi ciò fà dee sempre andare con la persona dritta; & ciò s'appartiene cosi al Cavaliere, come alla Dama con cui ballerà; & ogn'uno deve schiffare di non fare quel moto, che prima si faceva al primo passo, che sporgevano la vita innanzi, & poi la tiravano in dietro, & in ultima pur la sporgevano innanzi; & questa è la più vituperosa schivevol vista, che chi riguarda possa vedere; ch'è quanto intorno à questo ti possa dire. Passerò à discorrere del Seguito Ordinario, overo Breve. Del Seguito Ordinario, il quale anchora si può chiamar Breve. REGOLA XVI. D. DICAMI di gratia U.S. perche questo Seguito vole che si chiami Ordinario, & Breve, e donde derivino questi nomi. M. Ti dico, figliuol mio, che si chiama Seguito Ordinario, per questa ragione, che nel farlo si segue il movimento naturale dell'ordine de' piedi, quando egli si fà. Si chiama anco Breve, perche và in due battute di Musica, & di quì nasce questo nome di Seguito Breve; & in amendue le maniere è ben detto. D. In che maniera, & con qual regola, & con che gratia, & misura s'hà egli à fare? M. Questo Seguito Ordinario, ò Breve, lo farai con due Passi Minimi, cioè presti, & con un Semibreve, al fin del quale, gratiosamente alzarai il calcagno del piè sussequente insieme con la vita; & nel far queste attioni, & questi moti di piedi, fanno il tempo di una Breve, che son due battute, di maniera, che due Minime, & una Semibreve fanno una Breve. Appresso bisogna cominciarlo nella seguente maniera; & prima hai d'alzare la punta del piè sinistro, stendendo ben'il ginocchio, & il calerai subito in terra; avertendo à non spianarlo, & vi ballarai un poco à modo d'un saltetto; poi farai un'altro passetto col destro piede, tanto che il vano di questo piede sia al pari della punta del sinistro; l'ultimo passo, che sarà Semibreve, spingerai innanzi, ma non che sia sforzato, ma che sia spianato, facendolo però nel medesimo modo, si come di sopra t'hò dimostrato; & poni mente di dargli quella gratia, che t'hò detto; & in questa maniera sarà gratiosamente fatto, & darà bella, e gratiosa vista à i riguardanti: col qual ricordo finisco di parlarti di questo Seguito, & discorerotti del Seguito Doppio. Del Seguito Doppio, & donde deriva questo nome. REGOLA XVII. D. ESÌ grande l'allegrezza, & il piacer che sento, che mi impara i significati de' nomi di cotesti vostri giudiciosamen te ritrovati, & insieme il modo col quale altri, senza Maestro alcuno, potrà da quì innanzi facilissimamente apprendere cotesta nobil virtù del Ballare; però di nuovo la prego non le rincresca dirmi, come hò da fare questo Seguito Doppio, & donde è derivato. M. Appunto quì ti voleva io, però vò che sappi, ch'egli si farà sempre ogni volta, che trovandosi l'huomo con i piedi uniti, dee con il piè, che si troverà appareggiato, cominciare, & seguiterà nella seguente maniera; egli farà un Trabucchetto col piè sinistro in dietro in punta di piede, tanto, che quella punta sia al pari del destro, & in quello istante alzerà il destro, col qual farà il medesimo; & questi son Passi minimi, & uno ne farà Breve col piè sinistro, che si troverà havere inarborato innanzi; poi farà tre altri passi un poco più adagio, d'una battuta per ciaschedun passo, al fin de'quali unirà il piè destro al pari del sinistro. Avertendo, che quando farà quelli passi in dietro, piegherà gratiosamente un poco il corpo con la testa dritta: & per questo si chiama Seguito Doppio, perche al Seguito Ordinario, ò Breve, come habbiamo detto, vanno tre movimenti di piedi, & à questo ne vanno sei; avertendo ch'ogni volta, che unirà i piedi pari, sempre gli darà la gratia del piegar un poco le ginocchia, & poi gratiosamente alzarsi, si come hò mostrato nella Regola della Continenza, & de' Passi puntati: nè più di questo discorerotti; ma è tempo, che ti parli del Seguito Semidoppio Ornato. Del Seguito Semidoppio Ornato. REGOLA XVIII. D. IO vi ringratio, di quanto fino à quì v'è piaciuto dirmi, con non minor efficacia vi prego a seguitare. M. Non è cosa, che (per farti in questa scienza a riuscir valen te) io sia per negarti. La onde ti dico, che segue al già insegnato moto, il Seguito Semidoppio Ornato, da me cosi chiamato, perche adorna il Ballo, quando egli si fà, & massime al Ballo chiamato il Furioso, & al Ballo del Fiore, che nello spatio di due battute di Musica si fà, cioè prima farai due Passi minimi à tempo d'una battuta, & dopò farai un Seguito spezzato à tempo d'un altra battuta; avertendo, che il primo passo il farai in punta de piede, il secondo spianato; il Spezzato farai, si come t'hò dimostrato nella Regola sua. Per questa ragione adunque lo chiamo Semidoppio Ornato, non già ch'egli sia semi, ma ornato; & per questo gli hò dato questo nome. Hor sarà bene che ragioniamo del Seguito Trangato. Del Seguito Trangato. REGOLA XIX. D. SE il ragionar non vi stanca, seguite di gratia dichiarandomi, da che il capricioso moto nomato Seguito Trangato habbi acquistato cosi fatto nome, & come debba farsi. M. Non ti paia capricioso cosi fatto nome, perche è molto proprio; & questo Seguito Trangato và fatto ad un Ballo detto il Conto dell'Orco, & ad un'altro anchora detto la Moresca, che si vuol fare al tempo di due battute di Musica; nel primo dunque alzerai il piè sinistro à tempo d'una Minima, poi calerai il piè piegando il ginocchio con gratia à tempo d'un'altra Minima; & col destro piè, che ti troverai havere in aria, farai un passo innanzi col destro à tempo d'un'altra Minima; & ultimamente farai un'altro passo col sinistro innanzi, & alzerai il destro in aria; & in questa maniera và fatto à tempo d'un'altra Minima; talche quattro Minime fanno due battute, che è una Breve, & cosi con questo ordine và fatto. La derivatione del nome è questa, che hor piegandosi nel principio, & hora nell'ultimo alzandosi, par che la persona si tranga, quasi dicat, pare, che qualche cosa nel far quel moto gli habbia punto quel piè, & si ritranga di caminare, atteso, che non fà il moto naturale del caminare, come quando non vi era puntione; onde da questo trangare, è derivato questo nome Seguito Trangato, si come por rò nel suo luogo nella Regola del Passo Trangato, come debba farsi. Ma non più di questo, bastando quanto t'hò detto, e ragionarotti del Seguito Finto. Del Seguito Finto, donde sia derivato questo nome, & come si debba fare. REGOLA XX. D. PER qual cagione (Sig. Maestro) chiamate voi Finto questo Seguito, & da che hà egli havuto cosi fatto nome? & con qual misura, & Regola si dee egli fare? M. Questa tua domanda mi piace, & però ti dico, che questo moto và fatto nel tempo di due battute, si come s'è detto nella Regola del Seguito Breve; ma però bisogna alzare il piè sinistro, & tirarlo in dietro, ponendo la punta di esso in terra, & piegando un poco il corpo in dietro con gratia; & questo si farà à tempo d'una battuta Minima; il medesimo farai col destro, à tempo d'un'altra Minima battuta; l'ultimo passo, che ti troverai havere in aria, il calerai spianato in terra, à tempo d'una battuta Semibreve, in quel medesimo luogo ove era prima; & questo ultimo passo farassi col calarlo à tempo d'una Semibreve, come hò detto di sopra, talche queste due Minime, & una Semibreve fanno due battute di Musica, ch'è una Breve; & per questa ragione si chiama Seguito Finto, perche finge d'andare in dietro, & ritorna nel medesimo luogo il piè dove stava prima; & ciò facendo ne i Balli, fà bellissimo vedere. Credo che tu resti hormai di questo moto assai ammaestrato, onde vò che passiamo ad altri Seguiti. Del Seguito Spezzato, e donde deriva questo nome. REGOLA XXI. D. QUI mi nasce un dubbio, che non mi par picciolo. M. Qual'è questo tuo dubbio? D. Di sopra mi ragionaste del Seguito spezzato grave, saprei volentieri, se nell'arte vostra si trova moto alcuno, che si nomina Seguito Spezzato. M. Si che si truova, anzi senza che tu me ne parlassi, te ne voleva io parlare; & però dei sapere, ch'egli hà havuto cosi fatto nome di Seguito Spezzato, perche il Seguito Ordinario, ò Breve, che vogliam chiamarlo, và fatto à tempo di due battute, si come hò detto nella sua Regola. Hora questo si spezza, & và fatto à tempo di due battute triple, ch'è una Semibreve; & per questo si chiama Seguito Spezzato. Appresso, per farlo, si spezza il moto del caminare, si come hò detto nella Regola del Seguito spezzato grave, che si suol fare al Ballo detto Tordiglione. La ondo si fà questo Seguito Spezzato à tempo di due battute triple; in prima hai da fare un passo col piè sinistro, spingendolo mezzo passo innanzi, ma però spianato, & due dita distante dal destro; poi col destro bisogna porre la punta di dietro al calcagno del sinistro, e questo và fatto ad una battuta tripla; & non porla al pari, come altri fanno, perche à questo modo facendo, sarebbe falso, atteso, che unendo quel piè, secondo la Regola, quello s'harebbe à movere. Per questa ragione fia bene di porlo, come hò detto, al calcagno di detto piè sinistro, & in quello stante far come un sottopiè del piè che cavasti, & alzando il sinistro con gratia, con la gamba distesa, & la persona dritta, lo calarai à piombo; & in questo alzare, & calare và fatto ad un'altra battuta come di sopra: avertendo di non fare quelli moti di spingere innanzi, nè ritirare in dietro la persona, atteso che fà un moto lussurioso, & schiffo a'riguardanti che terrai à mente; ne altro di lui ragionerò, ma passerò à parlarti d'altri movimenti, & massime del Seguito Scorso. Del Seguito Scorso, & della sua origine. REGOLA XXII. D. DI quanto m'hà U.S. detto, la ringratio senza fine, & la prego di mostrarmi come vadi fatto questo Seguito Scorso, & dove derivi. M. Questo moto si fà con dieci passettini minuti, e presti, fatti à tempo d'una Breve, nel seguente modo. Tu dei cominciar alzar il piè sinistro, & fare un mezzo passo innanzi con gli altri sussequenti, sempre agilmente, & in punta di piedi; avertendo, che la Dama nel farli, non faccia sentir niente il rumor delle pianelle, & porti la persona dritta, & non passi con la punta del piè sinistro la metà del destro, portandoli distanti se non due dita l'un dall'altro; & questo ella hà da fare sino al numero de detti dieci passetti; & in questo modo và fatto. Et perche questi passetti si fanno presti correndo per sala, od altro luogo ove si balli, per questa ragione è dimandato Seguito Scorso, perche si fà scorrendo. De i Seguiti Battuti, da farsi al Canario, e donde siano derivati. REGOLA XXIII. D. SEGUITE vi prego à dichiararmi tutte queste belle maniere de moti. M. Ogni Seguito Battuto del Canario và fatto à tempo d'una battuta tripla di Musica, in questo modo, cioè; prima alzarai la punta del piè sinistro, & col calcagno schisciarai con i spingerlo un poco innanzi; poi subito farai indietro la punta di detto piede, schisciandola nel luogo medesimo, tenendo alzato il suo calcagno; ultimamente hai da spingerlo innanzi sino à mezzo il piè destro, spianandolo tutto in terra, facendo una battuta à tempo del suono, battendolo à modo, come si fà, quando si calzano le scarpe; poi il medesimo farai col piè destro. Et in questi Seguiti, & in ogn'altra attione, ò movimento del Canario, hai sempre da battere i piedi, talmente, che si comprenda da gli astanti, che le battute sieno fatte con misura, & con arte, Dal cui battere de piedi, questi Seguiti hanno pigliato il nome di Battuti. Et vò, che sappi, che il Seguito Doppio lo dei fare col medesimo piè due volte, come hai fatto il primo; nè altro intorno à questo mi resta à dirti, solo che questo nome di Canario, l'hà preso da quei che ballano in tal maniera nell'Isola del Canario. Del Seguito spezzato schisciato al Canario. REGOLA XXIIII. D. MI è stato molto caro questo vostro dire, & perche credo, che molti altri ce ne sieno, m'appresso ad ascoltarvi. M. Pochi più mi restano à dichiararti, & per non tenerti à bada, ti dico, che volendo far il Seguito Spezzato schisciato, stando con i piedi pari moverai prima il piè sinistro, senza punto levarlo da terra, ma schisciandolo, ò, come vogliam dire, strisciandolo per terra, hai da spingerlo tanto innanzi, che col suo calcagno giunga quasi alla fine della punta del destro, & distante da quello uno ò due dita in circa; poi movendo il destro, hai da spingerlo innanzi, strisciando per terra con la punta, & col calcagno alzato, si che la punta del destro sott'entri di dietro al calcagno del sinistro, & lo calerai in terra nel medesimo luogo à piombo, si come lo tenevi alzato, facendo una battuta, come à punto se volessi calzarti la scar pa; il medesimo farai col piè destro, & cosi seguirai di mano in mano, sempre con la persona dritta. Avertendo che nel cominciare il secondo passo hai d'alzarti, & calarti alquanto con la vita, & con gratia. Et questi Seguiti si dimandino schisciati, perche nel fargli sempre si strascinano, ò si schisciano i piedi. Onde vengo à dirti alcune cose di non picciol momento intorno à i Doppi. Del Doppio all'Italiana, & dove derivi. REGOLA XXV. D. HOR capisco la cosa, seguite pure. M. Il Doppio poi all'Italiana si fà nello spatio di quattro battute di Musica, col fare tre passi, cominciandosi col piè sinistro, unendo al quarto passo il piè destro al sinistro, piegando un poco le ginocchia ogni volta, che s'uniranno al pari, & alzando, & calando poi con gratia alquanto le calcagna; & nel primo movimento del primo passo, farai, dandoci quella gratia, si come t'hò detto nella Regola della Continenza, pavoneggiandoti alquanto; poi facendo questi passi, hai da portare la persona dritta con bella leggiadria, ponendo ben mente di muover sempre, ò innanzi, ò in dietro quel piè, che si congiunge al pari, nella guisa, che si dirà nel Secondo Libro, dove si parlerà della maniera d'imparare à fare i Balli, i Balletti, & altre sorte di Balli. Et però si chiama Doppio, conciosia che à far un Passo puntato, si fà un passo, & dopò s'unisce il piede sussequente, & à questo se ne fanno tre; & poi similmente si aggiunge al quarto passo: & però si chiama Passo Puntato Doppio, & da questo hà egli preso cosi fatto nome; ne di lui altro mi resta dirti, se non, che và fatto alli Balletti. Del Doppio Minimo. REGOLA XXVI. D. A CHE pensate, di gratia, così fissamente, Signor Maestro mio? M. Se ti doveva ragionar del Doppio Minimo, per esser'egli in guisa simile al Doppio lungo all'Italiana; però ti dirò solamente, che se ben và fatto nella medesima maniera, và nondimeno più tosto, cioè ad ogni Semiminima farai un passo, ma picciolo; & questo và alle Cascarde. M'intendi tu? Et quì non lascierò di dichiararti come vadi fatto il Doppio alla Spagnuola. Del Doppio alla Spagnuola. REGOLA XXVII. D. VI hò inteso, & non mi si scorderà; venite pure à questo alla Spagnuola. M. Al già detto, seguita il Doppio alla Spagnuola, che si fà nel medesimo modo, che s'è fatto il Seguito Doppio, & però si dimanda Doppio, perche và fatto ad un Ballo chiamato Bassa, & Alta di Castiglia alla Spagnuola, con la medesima Regola. Si chiama poi Doppio alla Spagnuola, ma bisognarebbe più tosto, si chiamasse Seguito Doppio puntato, perche il Seguito si fà di tre passi, & questo si fà di sei, al fin de'quali s'unisce al pari il piè destro à tempo di sei battute ordinarie di detta Bassa; & ad ogni battuta farai un passo: & questo è il modo, & la Regola come si vuol fare. Hor di questo non ti dirò altro, ma passerò à dichiararti il Doppio alla Francese. Del Doppio alla Francese. REGOLA XXVIII. D. SE io non erro, non vi resta più intorno à questi Doppi dirmi, se non di quello alla Francese. M. Cosi è vero. Onde ti dico, che questo Doppio alla Francese và fatto in questa maniera, cioè; ritrovandoti i piedi uniti, col piè sinistro farai un Trabucchetto in dietro, & un col destro al fianco destro; poi caminerai innanzi, & farai tre passi, & all'ultimo, che saranno quattro, unirai il piede destro al sinistro; & in quel che tu unisci, calerai un poco, & alzerai le calcagna, & di nuovo le calerai, come s'è detto nel far la Continenza; & in questo modo và fatto. Ne di ciò ti dirò altro, ma passerò ad altri moti. Del Trabucchetto Breve, che prima si chiamava Grave, & donde egli habbia havuto cosi fatto nome. REGOLA XXIX. D. HOR che U.S. m'hà parlato di questi Doppi, la prego à dirmi quai movimenti seguitino lor dietro. M. A dimostrarti i moti, seguita quel del Trabucchetto Breve, il qual si fà in questo modo, cioè; trovandoti tu à piè pari, ò spari, secondo accaderà, dei farlo sì alli Balletti, come alla Gagliarda; hai d'alzare quel piede, che ti troverai havere unito, overo che ti troverai havere in dietro, per fianco in modo di saltetto, cioè il piè sinistro lontano dal destro; & nel tempo medesimo, che il piè sinistro si posa in terra, s'hà da levare il destro in aria, unendolo intorno à due dita vicino al sinistro; ma averti di non posarlo in terra, & questo farai leggiermente in punta di piede, tenendo amendue le gambe ben distese; & in fare il saltetto, & unire il destro nel modo detto, nel principiare il detto Trabucchetto hai da piegare il fianco sinistro, & il destro alzare, acciò gli si dia più gratia; poi ritornando il piè destro al luogo, dove si ritrouava, si hà da ritornare col sinistro à far l'effetto, c'havrai fatto col destro; avertendo di pa voneggiarti alquanto co'fianchi ad ogni Trabucchetto, & si dee fare con agilità, & con destrezza della vita: & schifar di farlo, come altri costumano, li quali dopò, che hanno nel principio fatto il saltetto col piè sinistro, nell'accompagnare, come hò detto, il destro, quello il tirano con la punta del piè tanto sgarbatamente dietro al sinistro, che paion più tosto tirar calci, che altro; & il medesimo farai poi col destro: & altri nel far questo Trabucchetto allargano tanto le gambe, che par proprio, che voglin'orinare, cosa bruttissima à vederli, & di questi effetti è da guardarsi, & chi l'usa do vrebbe correggersi, & emendarsene: onde per questa ragione si chiama Trabucchetto, perche nel far il saltetto, poi stringendo il piede (come hò detto di sopra) fà quel moto, che par proprio, che quel che lo fà, voglia trabuccare, perche pendendo à man sinistra, con tenere il piè destro in aria, par che quello trabucca; & da questo è derivato il nome di Trabucchetto. Hora seguirò à dirti del Trabucchetto Minimo. Del Trabucchetto Minimo. REGOLA XXX. D. VI prego (Signor Maestro) à dichiararmi quest'altro Trabucchetto. M. Vengo à compiacerti, & dico, che il medesimo modo hai da tenere nel fare il Trabucchetto Minimo, si come s'è tenuto nel Trabucchetto Breve, che è d'una battuta; & questo và fatto per la metà: & ciò basti in quanto à i Trabucchetti, onde passerò à dirti de'Fioretti. De i Fioretti, & prima del Fioretto Ordinario, come vadi fatto, & donde s'habbia tratta l'origine sua. REGOLA XXXI. D. TOSTO vi siete spedito da questi Trabucchetti, che son però belli; stò con desiderio attento ad ascoltarvi sopra questi Fioretti. M. Hora ti vò ragionare d'essi, che sono bellissimi, & molto necessarii per quest'arte. Dico adunque, che il Fioretto Ordinario si fà inarborando il piè sinistro, & spingendolo tant'oltre del destro, che sia col calcagno sinistro vicino due dita alla sua punta, ma distante però da quello un dito, & alto due, con le ginocchia ben distese, & con la punta alta; poi ad un'tempo istesso levandosi alquanto con la persona, farà la cadenza à modo della Gagliarda, tanto che il piè sinistro si ritrovi un dito discosto con la punta del calcagno del destro, & distante due dita; ma che le punte de'piedi vadino sempre dritte, & non storte, come hoggidì si vede fare à coloro, che gli fanno; & questo si farà sempre in punta de'piedi per andar più lesto; dopò col piè sinistro, che si troverà havere in dietro spingerà al vano del piede antecedente, & in quel medesimo tempo l'alzerà: & in questa maniera và fatto il Fioretto, & cosi si dee seguitare di mano in mano; dove in prima si faceva un sotto piede, & si poneva nel luogo dove stava il destro, il quale s'inarborava come haveva fatto nel cominciarlo del sinistro. Altri in finire il Fioretto Ordinario levano il piè sinistro, & lo pongono in luogo del destro, havendo quello inarborato (alquanto innanzi, come hò detto) nell'unire al destro nel far la Cadenza, & nel far il sottopiede al pari, alzano il destro, & in quel modo lo finiscono. Et anchora, che cosi paia star bene, nondimeno à me piace molto più il primo, rendendo più ornata la vita, & si può far meglio il sottopiede, & con più regola, che in quell'altro modo, & s'andrà più agile in punta di piedi, che col mettere un di loro in terra spianato; & il tempo di ciascun di questi Fioretti si farà in una battuta, & si finirà sempre con l'un piede in aria. Hora ti vengo à dire l'origine di questo nome di Fioretto, il quale si fà cosi nella Gagliarda, come in qual si voglia altro Ballo, perche non facendovisi Fioretti tramischiati in essa, pare un'attione mota; ma col fare questi Fioretti s'adorna, & si fiorisce quella mutanza; onde da quella vaghezza di fiorirla hà havuto questo nome di Fioretto l'origine sua. Ne di questo ti dirò altro, perche voglio discorrerti del Fioretto fiancheggiato. Del Fioretto fiancheggiato, & dell'origine di questo nome. REGOLA XXXII. D. CERTO sì, che resto sodisfatto di questi documenti, & la prego à seguire. M. Al già dichiarato, seguita il Fioretto fiancheggiato, il qual si fà nello stesso modo, che si fanno gli altri, nel tempo d'una battuta, eccetto, che dove gli Ordinarii si fanno per dritta linea innanzi, questo si hà da fare per fianco; & quando si farà dal fianco sinistro si sopraporrà (nel far la Cadenza) il piè destro al sinistro; & poi col sinistro si farà il sottopiede alzando il destro; & per contrario, quando si faranno dal fianco destro, il piè sinistro s'havrà da sopraporre al destro, con la medesima Regola. Et dall'operare il fianco, è derivato il Fioretto fiancheggiato, conciosia cosa, che sempre si va di ad ogni Fioretto fiancheggiando. Vengo hora à ragionarti di quello à piè pari. Del Fioretto à piè pari per fianco, & donde deriva. REGOLA XXXIII. D. ASSAI sufficientemente di questo m'havete voi ammaestrato, venite hora (vi prego) à darmi ammaestramen ti intorno à quello che diceste. M. Ascoltami pure, che non mancherò. Stando tu con la persona dritta, & con le gambe ben distese, inarborerai un poco il piè sinistro per fianco, & distante un palmo dal destro; poi ritornandolo al luogo dov'era prima, cioè distante due dita dall'altro piede, con le punte de'piedi pari, si darà con la punta del medesimo piè una battuta; & con la punta del detto caverai il destro, & il metterai nel suo medesimo luogo, facendo à modo d'un sottopiede, & in quello s'hà da inarborare il piè destro; poi pur per fianco alluntanan dolo dal sinistro, farai il medesimo, che havrai fatto dal principio col sinistro; & cominciando un'altra volta col sinistro, & poi col destro, seguirai sempre cosi di mano in mano. Et di quì deriva questo nome, perche sempre questi Fioretti van fatti à piè pari per fianco, che cercherai di ricordarti, perche di lui non ti dirò altro; ma verrò à dirti del Fioretto battuto al Canario. Del Fioretto battuto al Canario, & da che derivi l'origin sua. REGOLA XXXIIII. D. BEN me ne ricorderò io, (non temete) ne lasciate d'andarmi con cosi facile ordine disgrossando. M. Il Fioretto battuto poi si fà inarborando il piè sinistro innanzi, distante, & alto dal destro, quattro, ò cinque dita, e tutto ad un tempo lo calerai, facendo à modo d'un saltetto, & batterai in terra detto piè, & in quel tempo alzerai il destro; poi calandolo al medesimo luogo, dove si troverà inarborato, si daranno cinque battute preste di piede; la prima con lo stesso peide, quando si cala, come hò detto di sopra; la seconda col destro; la terza col sinistro; la quarta col destro; & l'ultima col sinistro, inarborando il destro, con la medesima distanza, & altezza, che si fece prima col sinistro; doppo calandolo, si daranno altre cinque battute, restando all'ultima il sinistro inarborato, come hor hora t'hò detto del destro; & questi due Fioretti fatti col sinistro, & l'altro col destro, si faranno nel tempo di due battute triple di Musica per ciascheduno. Et di quì è derivato questo nome, che sempre và battuto, & non và fatto, come gli altri; & per questa ragione si chiama Fioretto battuto, che facendolo fiorisce ogni sua mutanza. Ne di lui t'hò io à dire altro; ma passerò à ragionarti de'cinque Passi. De i cinque Passi in Gagliarda, nome corrotto. REGOLA XXXV. D. O QUANTO piacer mi fatte in questo, perche è buona pezza, che desiderava me ne ragionaste. M. Hora sappi, che anticamente questo nome de i cinque Passi era falso, non essendo il numero loro in effetto più di due; & ciò ti mostro io cosi. Prima farai un Zoppetto col piè destro in terra, inarborando il sinistro innanzi; poi lo calerai giù dritto à piombo, & questo è un passo, & non salterai, stendendo bene il ginocchio; et non bisogna fare, come già si soleva far, che quando si calava il piè sinistro, in quello istante s'alzava il destro in dietro, che pareva proprio, che egli volesse tirar un calcio; & nel far cosi fatto moto, faceva brutto vedere à i riguardanti: però farai in questo modo. Fatto che havrai il detto Zoppetto col destro, & inarborato il sinistro, lo calerai in terra spianato à piombo; & col piè destro, che ti troverai haver di dietro, lo spingerai, facendo un sottopiede; avertendo che la punta d'esso vadi dritto in dietro al calcagno del sinistro, alzando immantinente esso sinistro, il quale calandosi al luogo, dove si trovava prima, si alza di nuovo il destro innanzi: & questo si chiama Passo in aria; talche son due, si come t'hò detto, & non cinque; cioè il secondo fermato in terra; & questo, ch'è alla quarta battuta in aria; & all'ultimo si fà con quello la Cadenza, cioè quel destro, che stà in aria si fà stare in dietro, & il sinistro innanzi. Et nel far detta Cadenza bisogna calar con agiltà, cioè il piè sinistro spianato in terra, & col destro in punta, dandogli però gratia, allargando alquanto le ginocchia; avertendo nel far la predetta Cadenza, che i piedi non sieno troppo sgarrati, ma tanto, che la punta del destro sia distante dal calcagno del sinistro quattro dita in circa, con tener le gambe ben distese, & con le punte de'piedi alte, perche si stende meglio le ginocchia nel fare i detti cinque moti con la Cadenza; però sempre porta i piedi dritti; & l'una mano, la quale sarà la sinistra, porrai sopra il pomo della spada, acciò non vada anchora ella ballando; & la destra la terrai ben stesa giù, movendola secondo che à te parrà in maniera più gratiosa, che non sarebbe tenendola calata senza moverla; onde parerebbe, che havessi il rottorio, ò cauterio à quel braccio, oltre che sarebbe brutto vedere; ne voglio, che quel braccio faccia movimento con le dita, ma vò che porti la persona dritta, & la testa alzata; ma non gli occhi tanto disformi alzati, che sii tacciato da tutti, con dir che par che sii Astrologo, che contempli le stelle; ma bisogna tenerli à mezz'aria. Questo è il fondamento d'ogni sorte di Ballo, & la vera Regola, perche con quel piè, che si comincia, con quello medesimo si dee finire: & fatto c'havrai i predetti cinque moti, ò Passi, (che vogliam dire) principiatoli, & finitoli col sinistro, conviene che col destro (ch'è fratello del piè sinistro) facci il medesimo; & cosi devesi fare ne gli altri Balli, & Cascarde, che di tutte le Mutanza, ò partite di questo Ballo di Gagliarda, tanto n'hà d'havere il sinistro, quanto il destro; & cosi parimente in ogni sorte di Ballo, & ogni sorte di attioni, & moti, tanto n'hà d'havere uno come l'altro piede, altramente è falso il Ballo. Et pon mente, che se ad un Ballo vi saranno due Mutanza, quella che si fà col sinistro, si faccia col destro; & non facci, come sogliono fare alcuni, li quali, come col piede sinistro havran fatta una Mutanza di quattro, ò di sei tempi; col destro poi ne faranno un'altra in un'altro modo, ma pur di tanti tempi. Ti dico, che la Mutanza andrà bene, ma non già secondo la Regola che t'hò detto, perche bisogna, che i moti, & l'attioni sieno recipliche. Et sappi, come tutti coloro (che pur sono stimati esperti nel Ballo della Gagliarda) che principiano la Mutanza col piè sinistro, & à tempo del suono col destro innanzi la finiscono, non fan bene. D. Pian, di gratia, Signor Maestro. A me pare, che questa Mutanza stia bene, perch'è fatta à tempo, atteso che hà voluto osservare i vostri termini. Dicendo, che chi vuol ballar bene, bisogna che habbia queste tre cose, Tempo, Gratia, & Misura. M. Io ti rispondo à questo dubbio, che ben stà, che habbi ballato con gratia, & conclusa la Mutanza al tempo del suono; ma guarda se tu l'hai fatta con misura; ch'altro non vuol dire la misura, ch'il compassare con regola, quella cosa che si fà, come t'hò mostrato nel principio di questa Regola, quando dissi, che una Mutanza, che si principia col piè sinistro, con quel si dee finire; & cosi in cinque moti, ò Passi, che uogliam dire: per qual cagion dunque la finisci col destro? & però questo è l'error de Maestri. Alla fin concludo, che chi principia i cinque Passi col sinistro, col medesimo debbe finirli, & cosi parimente col destro: per tanto tutte le Mutanze, & ogni sorte d'attioni, & di moti, sì in questo Ballo della Gagiarda, come in ogni altra sorte di Balli, tanto n'habbia un piè, quanto l'altro, altrimente sarà falso ogni cosa, che si farà. Però col piè sinistro si dee cominciare à fare ogni sorte di Balli, & col medesimo si hà da finire. D. Pur (se ben mi ricordo) poco fà m'havete detto, che ogni moto, che si farà col sinistro, si hà da fare col destro. Perche dunque si fà nel principiare la Riverenza col sinistro, & non si dee finire col destro, accioche questo moto, tanto ne habbia l'uno, come l'altro piede? M. Rispondo, che ciò chiaramente t'hò dimostrato nella Regola di far la Riverenza, che sempre si dee fare col piè sinistro. Hor di nuovo ti dico, che la Riverenza è come una porta d'una prospettiva d'un Palazzo, con buona architettura fatto, che volendo entrare in esso bisogna, ch'entri per la porta, & che dalla medesima eschi fuori; le finestre, & altri adornamenti, che vi saran dall'una, à l'altra banda, saran pari. Però la Riverenza sola col sinistro; & l'altre Mutanza, & attioni van fatte pari. Hor mi passerò à ragionarti de'Salti, & prima del Salto tondo. De i salti, & prima del Salto tondo. REGOLA XXXVI. D. HOR sì, che m'havete liberato d'ogni dubbio, come vi prego à voler far de'Salti. M. Volendo far il Salto tondo, ti dico, che stando tu à piè pari, ti leverai con tutta la persona con amendue i piedi tanto in aria, quanto comporterà la tua forza; & voltandoti à man sinistra, ti girerai due volte attorno prima che tocchi tera, dove haverai da ritrovarti in prospettiva nel luogo nel quale havrai principiato; & dei calarti in punta di piedi, allargando alquanto le ginocchia con gratia; avertendo di tener le gambe molto distese nell'alzarti: & di questo primo Salto ti dee bastare; passerò hora à dirti del Salto riverso. Del Salto riverso. REGOLA XXXVII. D. DA cotesto vostro dire comprendo, che ci sono diversi Salti, qual'è questo Salto riverso? M. Egli è tale, che bisogna cominciare cosi. Tenendo alquanto discosti i piedi pari, farai un Zoppetto col destro in terra, & in aria in dietro col sinistro, col quale farai un sottopiede al destro, il qual destro subito inarborerai dinanzi; dopò voltandoti con tutta la persona à man destra, farai un Salto tondo, lasciandoti cadere in punta de piedi stretti, & con le ginocchia alquanto larghette, per dar loto gratia. Per voltarsi dunque à man riversa, hà havuto questo nome di Salto riverso. Ma passerò al Salto del Fiocco. Del Salto del Fiocco. REGOLA XXXVIII. D. COME si fà egli questo Salto? M. Si fà tenendo il Fiocco alto, quanto è la statura d'un'huomo, ò più, ò meno, al piacere d'ogn'uno, stando col fianco volto al Fiocco; poi inarborando alquanto il piè sinistro, & ad un tempo medesimo levando il piè destro, si volterà con tutta la persona alla sinistra, alzandosi quanto più potrà; & cavalcando la gamba destra sopra la sinistra, alzerà la punta del detto piede tanto che con essa dia nel Fiocco; lasciandosi calare in terra nel medesimo luogo nel quale haverà cominciato à farlo, con l'istesso piè destro. Altro non sò, che mi resta dirti intorno à prenomati Salti. Hora è tempo di ragionarti delle Capriole. Delle Capriole in terza, in quarta, in quinta, spezzate in aria, & intrecciate. REGOLA XXXIX. D. A ME pare, che meglio, ne più compiutamente con parole si possi altrui insegnare. Però venite pure ad inse gnarmi le predette Capriole. M. Le Capriole in terza s'imparano appoggiando le mani ad una sedia, ò pigliandosi ad una corda attaccata, tenendo il piè destro innanzi al sinistro, overo il sinistro avanti tanto il destro, che la punta del sinistro giunga al calcagno del destro; poi alzandosi sù con la forza delle braccia, le quali insieme con le gambe stieno ben distese, passerà prima il piè sinistro, che si troverà havere in dietro, & poi il destro; & un'altra volta passerà il sinistro, & passerà co'piedi tre volte, come hò detto, quanto più presto potrà, restando nell'ultimo col piè sinistro innanzi, lasciandosi cader leggiermente in punta de piedi; & da questo è nato questo nome di Capriola, perche l'huomo s'alza à farla con muover presto i piedi innanzi, e in dietro à modo d'un Capriolo; & poi si chiama Capriola terza, perche si passano tre volte li piedi. Veniamo hora alla Capriola quarta. Delle Capriole da farsi in quarta, & in quinta, & come si debban fare. REGOLA XL. D. QUESTA capisco, venite pure all'altre. M. Le Capriole in quarta, & in quinta si fanno nel medesimo modo, eccetto, che le gambe vanno passate quattro volte alla Capriola in quarta; & l'ultima volta il piè sinistro, che si troverà havere in dietro, hà da ritrovarsi nel calare pure in dietro; & per questo si chiama Capriola quarta, perche và passata quattro volte con i piedi. Et la Capriola in quinta, si farà nella medesima maniera, che sia ben passata co'piedi cinque volte, & con le gambe ben distese, lasciandosi cadere, come di sopra, leggiermente in punta de piedi: nel qual modo essercitandosi, più facilmente s'imparano à fare, senza stare appoggiato à cosa alcuna; avertendo che il piè sinistro che si troverà havere in dietro, nel calare si debbia trova re innanzi. Et quì finisco di ragionarti più di loro; ma venirò à parlarti delle Capriole spezzate in aria. Delle Capriole spezzate in aria. REGOLA XLI. D. VI prego à ragionarmi di queste Capriole spezzate. M. Le Capriole spezzate in aria, si fanno stando la persona, come s'è detto, col piè destro un poco innanzi al sinistro, & s'inalza il sinistro, & subito calandolo, s'alza il destro, & tirandolo presto alquanto in dietro, si spinge anco subito innanzi; poi calando il destro, si fà anco il medesimo col sinistro; portando la vita più che si può dritta: & perche queste Capriole spezzate restarebbono in questo modo imperfette; però nel finirle, alzandosi farà una Capriola in quarta, od in quinta, come meglio gli tornerà; al fin delle quali, si lascierà cader leggiermente, come s'è detto di sopra, & s'hà da ritrovare con i piedi, si come l'hà principiata, altrimente sarebbe falsa, & pessima, che non ti scorderai. Et sopra ciò havendoti detto à bastanza, resta hora che ti dica della Capriola intrecciata. Della Capriola intrecciata. REGOLA XLII. D. ASSAI me n'havete detto, & ve ne ringratio, passate pur à dirmi della intrecciata. M. Dico, che la Capriola intrecciata, stando nel medesimo modo, & appoggiato con le braccia, overo tenendo la corda in mano, come di sopra t'hò detto, s'imparerà meglio; però levandosi da terra, passerà con prestezza il piede sinistro incrocicchiando sopra al destro; poi allargando alquanto i piedi, si incrocicchierà il destro sopra al sinistro, lasciandosi cader leggiermente in punta de piedi col piè destro un poco in dietro; & non cadere co i piedi larghi, come alcuni fanno, perche fà bruttissima vista; & dando gratia ad ogni Cadenza, con allargare alquanto le ginocchia; però cosi và fatta, & non altrimente: & dall'incrocicchiare, overo intrecciare i piedi, procede questo nome. Dirotti hora come si dee fare il Cambio, ò Scambiata. Del modo del Cambio, overo Scambiata. REGOLA XLIII. D. MI pare che non resta più che dire intorno alle Capriole, onde vi prego, che vi piaccia di venire à mostrarmi come vadi fatto questo Cambio, overo Scambiata. M. Il Cambio, ò Scambiata, che vogliamo dirle, si fà cosi; trovandosi la persona à piedi pari, hà da movere il piè sinistro, & spingerlo tanto innanzi al destro, che quasi col calcagno d'esso stia dritto alla punta del destro, però distante per larghezza mezzo palmo da quello, tenendo il piè sinistro ben spianato in terra, & le gambe stese; poi movendo il piè destro, con la punta d'esso hà da porla di dietro al calcagno del sinistro, à modo d'un sottopiede. Poi alzando il piè sinistro in quel medesimo tempo tre dita alto da terra, & quello havendo spinto innanzi per dritta linea tre altre dita dalla punta del destro, ritornandolo in dietro, hà d'unirlo al destro, & tutto ad un tempo chinando un poco le ginocchia, con allargarle alquanto, il dee finire gratiosamente à piedi pari. Et però si chiama Cambio, overo Scambiata, perche cambia il movimento, col qual và fatto, atteso che non se ne può fare, se non un solo; & questo ti può bastare: & venirò à dichiararti, come si dee fare il Trango, & da che derivi. Il modo di far il Trango. REGOLA XLIIII. D. HORA venite pur à parlarmi di questo Trango. M. Il Trango si fà movendo il piè sinistro, & spingendolo quasi per dritta linea un palmo più innanzi al destro, però fiancheggiando; & nel posare il piede sinistro, s'hà nello stesso tempo da chinar ambe le ginocchia, con allargarle alquanto; & nel finirlo si hà d'alzare alquanto il calcagno destro, nello spatio d'una battuta Semibreve di Musica, & questo và fatto alla Barriera; si dee poi subito alzando il piè destro, con quello levare il calcagno sinistro, calandolo giù nel spatio medesimo: il che fatto col sinistro, spingendo il piè destro nel medesimo modo hà da seguitare à far quanto hà fatto con l'altro piede: tal che ogni Trango si fà nello spatio di detta battuta perfetta di Musica; nè altro richiede. Veniamo però à parlare del Zoppetto. Del Zoppetto. REGOLA XLV. D. NON lasciate, di gratia, di dire come si debba fare. M. Egli si fà in questo modo (trovandosi la persona à piedi pari, ò ad altra guisa, secondo l'occorrenze, che possino occorrere ne'Balletti, ò nella Gagliarda) alzando amendue i piedi, l'uno un poco alto da terra, & l'altro passandolo innanzi: facendone tanti quanti si dirà nelle Mutanze, tanto nella Gagliarda, quanto ne'Balletti, & questi si faranno cosi, tenendo l'un piede alzato innanzi, come similmente si dee tenere alzato per fianco. Da quali effetti hanno pigliato il nome di Zoppetti; perche tenendo l'uno de'piedi alzato innanzi, si và con l'altro, che si troverà haver in terra alzando, & saltando, come se propriamento zoppicasse; & per questo il nome di zoppetto se gli conviene molto bene, perche veramente nel far quel moto, par proprio che quel tale zoppica. A questa guisa adunque t'hò io dimostrato, come questo salto ti debba fare, & perche cosi sia nominato, onde di lui niente altro ti dico; ma io passerò à dirti del Molinello. Del Molinello. REGOLA XLVI. D. HOR v'ascolterò intorno à quanto m'havete promesso à dirmi del Molinello. M. Questo Molinello si farà, col fare due volte i cinque Passi nella Gagliarda, l'una volti alla sinistra, & l'altra alla destra; trovandosi sempre all'incontro dove si principiaranno: & da queste volte tonde de'cinque Passi, ò cinque battute di piede, che vogliam dirle, hanno preso nome queste attioni di Molinello. Hor veniamo à ragionare del Sottopiede. Del Sottopiede, & donde s'habbi questo nome havuto origine. REGOLA XLVII. D. DEH non tardate più à ragionare del Sottopiede, perche molto desidero à saperlo. M. Si fà sempre il Sottopiede, ò per fianco in questo modo; prima si fà un passo overo un Trabucchetto al lato sinistro pur col piè sinistro, & nel calarlo si alza il destro, che stà in dietro; il quale ponendosi nel luogo, dove si troverà il sinistro con la sua punta, & il calcagno alzato, nel medesimo tempo il sinistro s'alza in aria, & con esso di nuovo si segue à farne de gl'altri; Et da questo effetto di porre l'un piede di dietro all'altro è derivato il nome di Sottopiede, che và fatto, come t'hò mostrato, & hora vengo ad insegnarti come si facci la Sommessa. Della Sommessa. REGOLA XLVIII. D. ASPETTO d'udire ciò che vi piace à dirmi di questa Sommessa. M. La Sommessa si farà in questa maniera, che un piede stia spianato in terra, che sarà il sinistro; & la punta del destro porrà sotto al calcagno del sinistro, si come s'è detto di sopra al Sottopiede, & per questo sommettere de piedi, è derivato questo nome di Sommessa, che nella maniera detta si dee fare, ne di lei havendo altro che dirti, verrò à parlare del Trito minuto. Del Trito minuto alla Gagliarda, & dell'origine di questo nome. REGOLA XLIX. D. MOLTO breve sete stato, venite hora à dirmi alcuna cosa del Trito minuto. M. Il Trito minuto si fà trovandosi co'piedi un poco dispari hor alla destra, hor alla sinistra, come occore nel far le mutanze: e però principiandosi con quel piè, che si trova innanzi, si fanno tre Balzetti prestissimi, & minuti per fianco, co' piedi un poco dispari, & stretti, & questi se si fanno al fianco sinistro, il piè sinistro s'hà da porre un poco più innanzi, che'l destro; ma che le punte di detti piedi vadano per dritta linea, con le calcagna alzate, & che portano ben distese le gambe, & che vadano agili: & se si fanno al destro, si fà per contrario; cioè, come s'è detto di sopra, & per questo mover de piedi minutamente triti, & presti, vien chiamato quest'atto Trito minuto, delqual finisco di parlarti, per dirti de' Balzetti. De'Balzetti à piedi pari. REGOLA L. D. HO molto ben capita la predetta Regola, e desidero dicapir similmente questa, che de'Balzetti mi volete insegnare. M. Si fanno i detti Balzetti stando la persona à piedi pari, & anco si possono fare à piedi un poco spari, distante un dito, ò due l'uno dall'altro, con alzarsi intorno à due dita da terra con amendue li piedi, & col calarli in un tempo medesimo, similmente tenendoli nel modo, che s'hanno principiati, alquanto distante dal luogo dove si trovavano; & cosi saltando in Balzetto, hor alla sinistra, & hor alla destra, secondo l'occorrenze, questo effetto, perche è simile à quello de'Balzi, hà pigliato nome di Balzetto, che và cosi fatto, & del Groppo vengo à parlarti. Del Groppo da farsi alle Mutanze della Gagliarda. REGOLA LI. D. DITE ciò, che del Groppo havete proposto, perche desidero assai d'impararlo. M. Questo si fà trovandosi con la persona havere il piè sinistro in dietro, con quello stesso si fà un Trabucchetto al lato sinistro, & nel tempo medesimo, che si cala s'incrocicchia, overo per dir meglio, s'ingroppa di dietro il piè destro: col quale si fà un'altro Trabucchetto alla destra incrocicchiando il sinistro dietro al destro: poi col sinistro si fà un altro Trabucchetto al lato sinistro, incrocicchiando dietro ad esso il destro: come hà fatto la prima volta, col quale ponendo nel luogo del sinistro, si fà una Sommessa col destro, alzando però in quel medesimo tempo il piè sinistro alquanto inarborato innanzi, & in questo modo si finisce il Groppo, & questo và fatto à tempo di tre battute della Gagliarda. Et per questo incrocicchiamento, overo ingroppamento di piedi, che hà da farsi co' piedi ben ingroppati, & stretti, hà pigliato cotal nome. Passiamo hormai à ragionare del Pirlotto. Del Pirlotto, ò Zurlo in terra, & donde s'habbia havuto cosi fatto nome. REGOLA LII. D. SIGNOR Maestro desidero sommamente, che mi dichiarate, come si debba fare questo Pirlotto, & da che derivi. M. Stando la persona à piedi pari, spingerà il sinistro mezzo piede innanzi: di poi unendo il piè destro al pari del sinistro, si volterà con prestezza alla sinistra, levando ambe le calcagna, & tenendo in terra solo il petto del piè sinistro, gli dee dar gratia col braccio destro, allargando alquanto il gomito di quello; & girandosi due ò tre volte, ò quanto più potrà, portando la persona dritta, al fine di esso, si trovarà in prospettiva nel medesimo luogo finendolo gratiosamente, con allargare alquanto le ginocchia; avertendo nel farlo di non trabuccare da nessuna banda, (come alcuni fanno) & per questo girare à modo d'un pirlo (che altri chiamano gomitolo, ò ghiomero di rese) quando si sghiombera, perche gira; hà pigliato per questo il nome. De i Tremolanti. REGOLA LIII. D. ASPETTO che mi ragioniate de Tremolanti. M. Questi tremolanti ponno usarsi in ogni sorte di Passi, & si fanno nel tempo istesso che si fà un Passo grave, in questo modo, cioè alzando il piè sinistro, si move tre volte con prestezza grandissima, sguinzando alla sinistra, & alla destra, & all'ultima volta si cala esso piede in terra; poi levandosi col destro, si tiene il medesimo ordine con esso, che s'è tenuto col sinistro. Et da questo effetto di tremolar il piede, hanno preso il nome di Tremolanti, & in questo modo si fanno, ne di lor tì dico altro, venendo à parlarti del Costatetto. Del Costatetto. REGOLA LIIII. D. QUANTO prima, di gratia, U.S. mel dica, che mi sarà carissimo. M. Trovandosi à piedi pari, si moverà il sinistro, & discostandolo mezzo passo per fianco dal destro: il qual hà da esser levato insieme con la persona, facendosi un Saltetto; poi allargandolo per fianco, si torna col medesimo ordine quello nel luogo del sinistro, & sempre farassi in punta di piedi; & in questa maniera và fatto. Et da cosi fatto batter di piedi per costato l'un dall'altro, il detto moto hà preso il nome di Costatetto. Vengo hora à dirti della Campanella. Della Campanella, cioè, come si dee fare, & donde derivi. REGOLA LV. D. DITE pure, che volontieri v'ascolto. M. La Campanella si principia tirando in dietro il sinistro, che si trovarà havere innanzi; & tutto ad un tempo alzandosi, si fà un Zoppetto col destro; & questa si dimanda una battuta di Campanella; poi spingendo il sinistro innanzi, si fà col destro ad un tempo medesimo un'altro Zoppetto, & questa è un'altra battuta: cosi seguendo di mano in mano si essercita à farla con gratia: & col medesimo ordine possono farsi in volta, avertendo che in dietro si principia la battuta, & in dietro deve finire. Et dà questo modo di spingero in dietro, & innanzi per dritta linea il piede, à guisa del martello, che suona la Campanella, la prima botta nel sonar la dà in dietro, & in dietro finisce di dar la botta, quando non vol, che suoni più. Et per questo hà preso il nome di Campanella: però in ogn'altro modo, che si nomini; sarà falso, & ciò ti basterà per impararlo, & perciò mi verrò à dirti della Recacciata. Della Recacciata, come và fatta, & da che habbia pigliato questo nome. REGOLA LVI. D. O QUANTO mi piacete, però seguite. M. Farai una battuta di Campanella in dietro col piè sinistro, che ti trovarai haver innanzi; poi coll'istesso farai una Sommessa, cioè, un Sottopiede al destro, & questi due moti gli farai à tempo d'una battuta di Musica; & in questo modo và fatta la Recacciata, & cosi tu seguirai à farla col piè destro, tenendo il medesimo ordine. Et però da questo effetto, ch'un piede ricaccia l'altro; hà preso tal nome di Recacciata; ma non vò restare di discorrer come van fatti questi moti di punta, e calcagno. Della Punta, e del Calcagno. REGOLA LVII. D. OLTRE modo io desidero d'imparare questi bei moti, però m'apparecchio d'udirvi. M. Questi moti si fan, co'l fare un Zoppetto col piè destro in terra, & ad un'istesso tempo si cala la punta del sinistro in terra. lontano quattro dita dal destro: poi facendo un'altro Zoppetto, pur col destro; si cala il calcagno del sinistro in terra, tenendo la punta di quello alzata quattro in cinque dita da terra: ultimamente spianando il sinistro à modo di Zoppetto, si torna à principiare col medesimo ordine usando la Punta, e'l calcagno del destro. Dal qual'effetto di toccar con l'uno de i piedi la terra, hor con la punta, & hor col calcagno, hà pigliato questi atti il nome di Punta, & di Calcagno. Et cosi verrò à ragionarti della Schisciata. Della Schisciata del Canario, come và fatta, & donde derivi. REGOLA LVIII. D. ASPETTO mi dica U.S. perche questo moto sia chiamato Schisciata, & come si debba fare. M. Questa, si fà schisciando innanzi il calcagno, ò spingendolo innanzi ad ogni passo strascinandolosi innanzi col calcagno, come in dietro con la punta, & da questo modo di strascinare, ò schisciar de piedi: hà preso cotal nome, nè altro intorno à questo m'accade dirti, restandomi à ragionarti della Cadenza. Della Cadenza in Gagliarda. REGOLA LIX. D. BEN tosto vi sete spedito, veniamo pure alla Cadenza. M. Prima si alza il piè sinistro innanzi, & tirandosi in dietro tutto ad un tempo alzandosi alquanto, si casca con amendue li piedi in terra, cioè col sinistro in dietro, & con il destro innanzi. Et da questo effetto di cascare ad un'istesso tempo con amendue i piedi; hà preso quest'atto il nome di Cadenza, & facendo qualche mutanze trovandosi al fin d'esse per concluderla faranno, col piede che si truova in aria, la medesima Cadenza. Ch'è quanto di lei t'habbia à dire, volendo passare à ragionar dello Spezzato Puntato. Dello Spezzato Puntato. REGOLA LX. D. SE questo moto non è molto difficile, vò subito impararlo. M. Questo si farà nel medesimo modo, si come t'hò mostrato nella Regola di far lo Spezzato, altro non resta solo, che se lo farai col sinistro, unirai al fin di detto Spezzato il piè destro; & da questo effetto di puntare il piè al detto Spezzato, hà preso quest'atto il nome di Spezzato puntato; che non è però tanto difficile, quanto tu credevi. Hora dirotti dello Spezzato finto. Modo da far lo Spezzato finto, & donde deriva. REGOLA LXI. D. SIGNOR Maestro, ditemi per cortesia, è egli necessario questo Spezzato finto? M. Necessariissimo, e massime alle Cascarde & ad altri Balli, dove ci và la sciolta della sonata di quel Ballo, come dire ad Alta Vittoria; che tutti fanno due Spezzati in dietro, uno col sinistro, & l'altro col destro, & col piè sinistro, che si trovano havere innanzi, caminano similmente innanzi; & questo và contra la Regola, & è falsissimo quel moto, si come ti hò detto ad un'altra mia Regola, atteso che quel piè, che si trova innanzi, non può caminare innanzi, perche è moto contra la natura fatto, & per questo bisogna impararlo, & è necessariissimo. Questo è il modo da farsi; quel piè destro, che ti troverai havere innanzi, lo tirarai in dietro in punta di piede; poi farai un Trabucchetto col sinistro, & col destro, che ti troverai havere in aria, lo calerai à piombo nel medesimo luogo: & perche fingi d'andare in dietro, & poi torni subito in detto luogo; da questo hà pigliato cosi fatto nome, e di ciò non hò altro che dirti; ma ti dichiarerò dello Spezzato Alterato come dee farsi. Del Spezzato Alterato alla Franzese donde derivi. REGOLA LXII. D. DI GRATIA U.S. mi dechiari quanto prima questo Spezzato Alterato, perche desio molto d'apprenderlo, massime per esser moto alla Franzese. M. Questo spezzato, và fatto al Ballo della Regina di Francia, & anco si può fare alle Cascarde, perche è moto gratiosissimo; però à vo lerlo fare, bisogna che tu facci un Zoppetto col piè destro spianato in terra, & in quel stante alzi il sinistro; poi col medesimo piè sinistro farai il Spezzato Ordinario, & cosi seguirai di mano in mano: & per questa ragione si chiama Spezzato Alterato; perche egli và alterato con farli quel Zoppetto nel principiarlo; ma non vò restar di ragionarti dello Spezzato Doppio alterato, quale è un moto molto vago. Dello Spezzato Doppio alterato, & donde habbia havuto questo nome. REGOLA LXIII. D. O QUANTO mi sono stati grati questi moti, & trà gli altri, questo mi hò impresso nella mia idea; ma vi prego mi dichiarate, come và fatto quest'altro. M. Ti dico, che à voler far questo Spezzato Doppio alterato; bisogna che facci un Zoppetto nel modo sopradetto; & dopò farai col piè sinistro, che ti troverai alzato, lo calerai, à modo d'un passo, & subito farai un sottopiede col destro, medesimamente tornerai à fare un'altro passo col sinistro, & un'altro sottopiè col destro, & in questa maniera và fatto, averti che bisogna che lo facci à tempo di due battute triple; & se tu userai à farne due alle Cascarde, con lo stesso piede, in loco quando si fanno due Riprese, & due Trabucchetti, farai una vista mirabile, & gratiosissima alli Astanti; atteso che questo è moto nuovo; & per questo si chiama Spezzato Doppio alterato, perche s'altera, & và doppio fatto più dell'altro. Hora voglio discorrerti del Dattilo, Spondèo, Saffice, Destice, & Corinto. Del Dattile, come si faccia, & donde sia derivato. REGOLA LXIIII. D. SIGNOR Maestro, dichiaratemi, di gratia, & risolvetemi, donde è derivato questo Dattile, & come dee esser fatto, atteso che nell'altra opera sua, non v'era nè Dattilo, nè Spondeo, nè Saffice, nè Destice, nè Corinto; però io desidero di saperlo. M. Sommamente mi piace il desiderio tuo, però non vò restare di farti capace de detti moti, & la ragione donde son derivati; onde in prima comincierò dal Dattile, dicoti che questo nome è Latino, & và fatto à i versi di Virgilio, come à quelli d'Ovidio, il quale ascandirlo hà un piè longo, e due brevi, & cosi nel farlo, convien che il primo Passo lo spingi innanzi in punta di piede à modo d'un Trabucchetto, à tempo d'una battuta di Musica, & i due altri Passi sussequenti gli hai da fare presti, cioè, d'una minima l'uno, che faranno un'altra battuta spianando però i piedi in terra dando lor gratia à far quel primo Passo, & questo è proprio il vero Seguito, & cosi dee esser chiamato, & dee anco esser fatto, & massimamente nel Ballo del Fiore, & del Contrapasso; però, figliuol mio, ti rispondo al quesito che m'hai fatto, donde deriva questo nome, havendoti dato la regola come l'hai da fare, ti dico hora, che questo nome di Dattile, derivatur à digito, che volgarmente parlando è derivato dal secondo dito, cioè quello presso al dito grosso. Et che sia il vero, detto dito hà tre giunture, onde delle tre, una n'ha lunga, & due altre ne sono brevi, cioè, più picciole, & tanto è quell'una di lunghez za; quanto quelle due, si come ampiamente si vede hoggidì, & mi surarle poi; & per questa ragione è derivato questo nome di Dattile dal dito; & questo ti basta, & tiendo ben à memoria, che mai da nessuno tu l'hai inteso, solo che da me, che sono l'inventore, & parimente di mano in mano, ti dichiarerò l'altri quattro, & massime lo Spondeo. Del modo da far lo Spondeo, & donde è derivato. REGOLA LXV. D. O QUANTO U.S. m'hà consolato d'havermi dato cogni tione del Dattile, hora la prego, che essendo io studente, mi faccia gratia d'insegnarmi, come io debba fare questo Spondeo nel Ballare; & dopò si degna dirmi donde è derivato questo nome. M. Molto di cuore te lo mostrerò, & ti dirò anco donde deriva. Hai da sapere che gratissimo m'è stato d'haver inteso che sii studente, hora tanto più mi piace d'insegnartelo, s'hai letto Ovidio, ò Virgilio, nel scandire detti versi, sai ben che vi sono de Dattili, & de Spondei; onde havendoti dichiarato come dee esser fatto il Dattile, & donde è derivato; al presente ti dico, che lo Spondeo hà due piedi lunghi, e però nel Ballo havrai da fare dui Passi Semibrevi, cioè d'una battuta di Musica per ciascun piede, & in questa maniera và fatto. Il nome poi, deriva del dito grosso della mano, atteso ch'egli hà due giunture, e tanto è l'una, quanto è l'altra di lunghez za, si come misurar le puoi, & essendo detto dito sponda dell'altri diti, per questa ragione è derivato questo nome di Spondeo. Et vedi, che nel primo verso d'Ovidio, che dice: Hanc tua Penelope, lento tibi mittit Ulisses. Vi sono in esso quattro Dattili, e due Spondei, e però averti, se tu voi ballar giusto, & con vera Regola, bisogna che i moti, che fai, tanti n'habbia il piè sinistro, quanto il destro, che due Dattili, & un Spondeo habbia ciascun piede, & cosi osservando questa mia Regola, tutti i Balli che farai saranno giustissimi, & da nessuno sarai tacciato; & cosi per contrario, se sarai qual si voglia Balletto, dando più moti ad un piede che all'altro, sempre saranno falsissimi, si come t'hò detto un'altro fiata, nella Regola di far i cinque Passi alla Gagliarda. Hora restami à dirti, come hai da fare il Saffice. Del modo come dee farsi il Saffice, & donde deriva. REGOLA LXVI. D. SIGNOR Maestro questo nome di Saffice mi par molto Scabroso, & mai l'hò inteso dire à ness'un Maestro, però la prego se mi ama di cuore, come credo, me lo insegni, e mi dica donde hà preso questo nome. M. Molto volontieri figliuol mio, averti che volendo far questo Saffice, ti bisogna far col piè sinistro, una Ripresa sottopiede al lato sinistro, & un Trabucchetto con l'istesso piede, il medesimo farai col piede destro, che prima si soleva far un Spezzato, che alle volte non tornava bene à far quel Spezzato ad alcuni Balli, & massime alle Cascarde, perche si trovava falso col piè, ma facendo in questo modo sempre ti troverai ad ogni Ballo, & alle Cascarde giustissimo. Hora vengo à risolverti il dubbio donde deriva questo nome di Saffice: Idest ad sufficientiamrei, & motorum; parlando volgarmente, questo Saffice è la sufficienza di fare tutti i moti difficili, & facendolo reduci il Ballo, che farai alla vera perfettione, e però da questa sua sufficienza, hà preso questo nome di Saffice, che ti pareva nome tanto scabroso: ma con tutto ciò, non vò restare di mostrarti, come hai da fare il Destice. Come il Destice dee farsi, & perche si chiama egli cosi. REGOLA LXVII. D. O QUANTO m'è stato grato il documento che U.S. mi hà dato, che m'hà fatto capace della vera Regola, ch'ella hà data, però desidero non resti, di mostrarmi questo Destice, & donde deriva. M. Giubilo, godo, & sommamente mi glorio di tai quesiti, che fatto m'hai: hora conosco, che tu sei studente, & che desideri saper minutamente i nomi, e cognomi di tutti i Moti, che vanno ad ogni sorte de Balli, onde per questo non vò mancare gratiosamente mostrarteli, acciò possi essere d'essi eccellente possessore; per tanto à voler fare questo Destice, ti bisogna tener la medesima Regola del Saffice; ma però in questo bisogna che facci due Riprese Sottopiede, & un Trabucchetto col fianco sinistro per dentro, destriggiando la vita, le medesime attioni; & i medesimi farai col fianco destro per dentro, & questa Regola hai da tenere per farla, & è necessariissima tanto à i Balletti, quanto alle Cascarde. Hora restami à dirti donde deriva questo nome: ti dico che nel farlo si và destriggiando con la vita, hora con un fianco, hora con un'altro, che alli Astanti fà gratiosissima vista; onde da questo destriggiar di vita, hà preso questo nome di Destice; però non vò mancare di mostrarti, come hai da far il Corinto. Come il Corinto habbia da esser fatto, e donde deriva. REGOLA LXVIII. D. SAPPIA U.S. che mi sono invaghito in tal maniera, havendomi ella spianate tanto chiaramente queste sue Regole, e resolutomi tanti, e tanti dubbii, le quali confesso, che sono perfette, e giustissime; per ultimo m'insegni come hò da fare questo Corinto: e dopò ella mi dica donde deriva, perche nelli cinque ordini dell'Architettura, nel quarto vi và il Corinto, però desidero che non resti dirmelo, che mi sarà oltra modo carissimo. M. A questo tuo ultimo quesito ti rispondo, che è vero che nell'Architettura vi và il Corinto, e va nel quarto ordine, & confesso che l'Architettura è giustissima, però vò che sappi che l'hò imitata, & vedi al frontespitio di questa mia Opera, che tutto stà con vera Architettura fatto, onde ad una di quelle due imprese, v'è il Com passo, e l'Oriolo, dove il motto, ch'è in esso avolto, dice Regola, Tempo, e Misura. Per tanto ti dico, che se un Architetto vol fare un bel Palazzo, & che non sia eccellente, lo farà, ma alle volte vi sarà alcun mancamento, non per questo lascierà di chiamarsi Palazzo, ma sempre sarà tassato di quel mancamento c'hà fatto. Et per questo bisogna che ogn'uno al suo essercitio sia eccellentissimo come fù quel gran Michel Angelo Buona Rota, qual sì di Pittura, come di Scoltura, & d'Architettura, è stato unico al Mondo, & vedi à Roma quel bellissimo e gran Palazzo del Sereniss. Duca di Parma, & la prospettiva della Chiesa del Giesu, ch'è miracolosissima in tutto il mondo, & quiui vedrai ogni cosa stare con vero ordine fino alle lettere, che nel predetto frontespitio sono scritte con ugual partimento. Onde molti in ogni scienza sono detti maestri, ma pochi sono i veri perfetti; però in questa professione bisogna colui che la fà, convien che la faccia con vera Regola, e con perfetta Theorica, & non per prattica; & à voler far questo Corinto, bisogna col piè sinistro facci tre Riprese, & un Trabucchetto fiancheggiato, il medesimo farai col destro. Il nome donde derivi è che in far quei gratiosi moti, tirano il cuore, & innamorano li Astanti che gli vedon fare, & perciò gli hò dato questo nome. Eccoti dechiarato tutte le Regole, & risoluto tutti i dubbii de i Movimenti. DIALOGO CHE FA IL DISCEPOLO COL MAESTRO, DELLE CREANZE NECESSARIE A CAVALIERI, E DAME, NEL BALLO, E FUORI. Del modo che i Cavalieri deono portare la Cappa, e la Spada nel Ballo, & ancor fuori del Ballo. AVERTIMENTO I. D. HOR che U.S. hà compiuto di ragionare de' Movimenti, mi sarà molto caro, ch'ella m'ap prenda le belle, & Cavallaresche creanze, che si costumano hoggi cosi nel Ballare, come ancora fuori del Ballo, parendomi cosa di molto momento. M. Mi piace questo tuo honesto desiderio, & per ciò non vò mancare di compiacerti; però dico, che ne i Balletti, ò nelle Basse gravi, porterà la Cappa, ò il Ferraiolo con i lembi di essi giù, che stieno pari, & col braccio sinistro alzerà la metà della banda sinistra di esso, ponendola sopra la spalla sinistra, & averta di non coprire la guardia della Spada; & col braccio sinistro hà da stringerla, acciò non caschi, & il lembo di essa hà da porlo di dietro alla guardia della Spada; perche se la portasse con amendue i lembi calati giù, senza alzar quello, parerebbe un Pedante; perche se fosse la Cappa d'ormesino, ò telletta facilmente li potrebbe cascare, & non sarebbe cosa da Cavaliere, & massime ballando la Gagliarda, ò la Pavaniglia, Tordiglione, Cascarde, od altri Balli alterati. Però egli hà da portar la Cappa, ò Ferraiolo nel modo, come ti dimostrano le figure, che sono nel Ballo della Pavaniglia, & di Tordiglione; & se farà Balli, nelli quali si pigliano con amendue le mani, la porterà, si come ti mostra le figure del Ballo chiamato Contentezza d'Amore: avertendo di non ballar giamai senza la Cappa, perche fà bruttissima vista, ne è cosa da Nobile. Ballando detti Balli alterati, & trovandosi la Spada, terrà quella con la sinistra mano, acciò ch'ella non vada vaneggiando; & ritrovandosi nel Ballo haver poco campo, tenendola con la mano, la rivolterà alquanto con l'istessa mano, facendo che la punta penda dinanzi, acciò non offenda coloro che gli stan di dietro assettati. Et havendo campo la lascia andar al solito; ma averta di non calar con la mano tanto la guardia d'essa, che la punta risguarda l'aria, che cosi facendo, parerebbe un Capitano Spagnuolo, che recita in comedia, & più tosto sarebbe diluso, & beffeggiato, che gradito, dall'astanti. Dopò che si licentierà dalla Dama, nel volere andare à sedere al suo luogo; per suo debito, bisgona che saluti un poco quelli, che son vicini à quel luogo dove egli anderà à sedere; & con la berretta nella mano destra, & con la sinistra volterà la Spada dalla banda dinanzi, & con ogni gratia, si metterà alla sua sedia, ò scabello à sedere; poi assettato, si porrà i guanti; se gli parerà. Il modo, che hanno da tenere i Cavalieri quando vanno à festini. AVERTIMENTO II. D. DI GRATIA S. Maestro vi prego m'insegnate il modo, che il Cavaliere dee tenere ritrovandosi à feste. M. Sì farò, se havrai patienza. Ti dico adunque, che nell'andare à i festini, sono alcuni Cavalieri, che portano i guanti calzati tanto stretti, che essendo invitati dalle Dame, nel voler andare à pigliar la mano, stanno più di un'Ave Maria à cavarselo, & non potendo con la mano, vi adoprano anco i denti; & alle volte in far quell'atto, s'è visto ad alcuno cascarle la Cappa, ò Ferraiolo, oltre che poco honore fà à quella Dama che l'invita, che la fà aspettare tanto tempo. Però fia bene à portar i guanti più tosto larghetti, che tanto stretti, che alle volte hò visto che in voler cavarselo co i denti, gli è rimasto un dito del medesimo guanto in bocca, & in questo atto, tutti coloro che erano al festino se ne risero. D. Resta à U.S. altro d'avertirmi? M. Ben sai; onde ti dico, che ci sono alcuni altri, li quali ballando Balli gravi, ò passeggiando con la Dama, pigliano il lembo della Cappa con la man sinistra, e sel mettono sù la spalla sinistra, & l'altro lasciano pender giù tanto, che se lo strascinano per terra, il qual modo di far'è goffo, & stà male, perche alle Dame è lecito portare alle veste loro lo strascino, ò la coda, che vogliam dire, ma non già a' Cavalier ciò si conviene. Ci sono ancora altri, li quali, ballando pure, la portano à più sconcio modo, conciosia cosa, che dentro vi si cin gono in guisa, che paiono fasciati, la qual cosa fà due cattivi effetti; l'uno è, che vengono à coprir la guardia della Spada; & l'altro è, che la Spada resta impedita sì, che s'accadesse lor di seruirsene, non potrebbono, & correrebbono pericolo della vita, ch'è maniera brutta, & pericolosa. Però ti esorto à portar la Cappa tua, ò qual si voglia mantello, col qual tu ti copri, nel modo, che di sopra t'hò mostrato, & che schivi sempre questi atti brutti, come che dispiacciono ad ogn'uno, & da tutta la brigata verresti beffato. Altro modo da portar le sopradette cose. AVERTIMENTO III. D. MI è stato molto caro questo bello documento, però vi prego à volermi dire, se i predetti manti s'usino in altre cerimonie ad altra maniera. M. Si che s'usano, ma come cosa fuori della profession mia non te ne voleva ragionare, ma poi che me ne domandi son costretto à dirti il mio parere; però dei per tanto sapere, che, se un Principe, od un Cavaliere haverà d'andare à basciare la mano ad un gran Re, dover à portare i lembi della Cappa, ò del Mantello, che si sia, uguali sì che l'un non penda più dell'altro, perche oltre che fà brutto vedere, è necessario anchora, ch'egli scuopra le parti dinanzi della vita sua, & che porti le mani pendenti giù, & tenendo con esse amendue le parti della Cappa, ò Ferraiolo; & questo per non dar sospetto alcuno à quel Re di portarsi sotto alcuna cosa da nuocergli, come à nostri tempi, non sono anchora molti anni, s'è veduto avenire; però fia bene portar le mani scoperte, & la Cappa, ò Ferraiolo nel modo predetto. Oltre à ciò bisogna, che si cavi la berretta, overo il cappello, si come t'hò insegnato nella Regola del cavar la berretta, & se la doverà cavar con la man destra, porgendola subito, cavata che se l'haverà, alla sinistra mano, tenendo il fondo della berretta volto verso la coscia di quella mano, nella quale se la troverà havere. Quando comparirà nella sala, over camera dove il Re si troverà, subito farà una riverenza grave, poi caminerà quattro, over sei passi, & un'altra ne farà come sarà poi poco lontan da S. Maestà farà l'ultima molto bassa, che tocchi quasi del ginocchio terra, e mostrerà di basciarle il ginocchio, & alzando il viso bascierà il memoriale, & accompagnando quell'atto con un'altra riverenza glielo porgerà. Hor dopò, che egli haverà da S. Maestà ottenuto il suo intento, ò conveneuole risposta, da lei si licentierà, tornando di nuovo à far vista di volerle baciare il ginocchio. Dei sapere, che nel farle l'ultima riverenza non dee stare in prospettiva di S. Maestà, ma un poco dal lato, sì che il Re stia à man dritta; ma quando S. Maestà stia à sedere, & egli in piedi, le doverà stare in prospettiva innanzi. Se poi passeggierà seco, andrà sempre discosto un passo dietro al Re, & nel voltarsi seguisca la lodevol maniera de gli Spagnuoli, cioè, si dee ritirar tre passi indietro, & sempre mettere S. Maestà à man destra; & nel licentiarsi si chinerà tanto che il ginocchio, col qual farà la riverenza, quasi tocchi terra, come t'hò di sopra detto; & alzatosi poi, & ritirandosi farà pure tre riverenze, nè mai volterà la schiena al Re; nè altro intorno à questo ti dico. Del modo come un Cavaliere deve star assettato. AVERTIMENTO IIII. D. SIGNOR Maestro, vi prego non mancate à dirmi, come un Cavaliere debba star assettato, atteso che questo è d'importanza saperlo. M. Egli hà da stare col braccio sinistro tutto steso sul poggio della sedia, e col destro (che hà il mero, & misto imperio di commandare, & d'apprendere) l'hà da tener similmente steso sopra l'altro poggio, ma però che penda dal polso in giù la mano destra; & anco può tenere il gomito appoggiato, in guisa che il braccio da quella parte in giù guardi verso la coscia destra; & in amendue i modi è commendato, et in essa si potrà tener il fazzoletto, i guanti, overo fiore, per darle vaghezza; & averta in appoggiarsi di non ritirarsi troppo in dietro, atteso che s'è visto cadere alle volte, quando la sedia non è stata appoggiata al muro, od à qualche altro luogo, & etiam che stia appoggiata, non stà bene che egli s'appoggia con la vita troppo in dietro, perche convien per forza, ch'egli alza i piedi, & alzandoli, oltre che fà brutta, & sconcia vista alli astanti, più tosto si conquassa, che si riposa, & questo perche non posa i piedi al pavimento. Accioche dunque il detto Cavaliere non possa esser da nessuno tacciato, fia bene à sedere à mezza sedia, che cosi facendo i piedi giungeranno al pari della terra, ò pavimento; avertendo, che i detti piedi stiano quasi al pari, e non incrocicchiati, & allar gati, come alcuni sogliono fare; & in questo modo starà da vero Cavaliere, & con ogni regola, & con ogni decoro assettato, & si riposerà meglio. Averta anco di non tener tanto la berretta, ò il cappello calata giù, che appena si vedan gli occhi, ne meno la tenga in testa da una banda, si come sogliono far alcuni, atteso che fà brutta vista alli circostanti. Come i Cavalieri si deono goverare sù le feste. AVERTIMENTO V. D. NON mi date (Signor Maestro) alcuno ammaestramento, come i Cavalieri sù le feste si debbono governare? M. Sì bene, anchor che da quel, che di già hò quì detto, possa ogn'uno imparare, come si corteggia, & le creanze, che si costumano, & che si debbon fare al Ballo: perciò solo dirò, che quando un Principe, ò un Cavaliere anderà ad un festino, & essendo egli da una Dama invitato, non stà bene che un'altro si ponga nel suo luogo; & se pur vi si porrà, quando quello havrà finito di ballare, sarà ragionevole cosa ch'egli gli renda con ogni creanza il luogo suo; & se questo, per soverchia sua modestia, non volesse che si levasse, fingerà almen di volersi levar, per restituirgli, come il dover richiede, il suo luogo, & se il predetto luogo sarà uno scabello, ne l'altro acconsentendo ch'egli si levi, glie ne offerir à la metà, accioche non sia costretto di starsi sempre in piedi: & ciò facendo, oltre che sarà da ogn'uno amato, & lodato, farà atto degno da Gentil'huo mo ben creato, & leverà la cagione di venire (come spesso da fare il contrario si vede avenire) à briga; dove la brigata s'è ravnata per star'allegra. Sogliono à i festini grossi, cioè Nobili, essere invitati de'Cardinali, i quali sedono al luogo dove lor tocca la precedenza, & tale do vrebbono fare i Duchi, Principi, Marchesi, Conti, Signori, & Cavalieri, di stare à i lor luoghi deputati, che questo richiede l'ordine cavalleresco; & non fare, come hoggidì si costuma, se uno stà à sedere, che sia gionto prima al festino, un'altro si fà portare una sedia, ò alta, ò bassa, & la fà porre avanti à quella di quel Principe, che stava assettato prima, & cosi fanno gli altri di mano in mano, anzi si mettono innanzi à Cardinali, à Signori, & ad Ambasciatori, & vengono à restringere il campo dove si balla; & questo non per altro lo fanno, se non per essere invitati dalle Dame à ballare; & da quei pigliano esempio i Cavalieri, & i Gentil'huomini, di porse anco loro avanti, & di fare strepito; che alle volte per non esservi luogo da poter ballare, & anco per star i Cavalieri à sedere appresso alle Dame, i Padroni de i festini fanno finire più tosto, che non farebbono la festa, anzi molto peggio, alle volte è avenuto, che son nate delle questioni. Però è bene d'osservare i termini delle belle, & honorate creanze, il che facendo, sì dalle Dame, come da gli Huomini, saranno graditi, & amati. Nuovi avertimenti à Principi, Signori, & Cavalieri. AVERTIMENTO VI. D. MI farà U.S. favore à darmi alcuno avertimento intorno alla maniera de Principi, Signori, & Cavalieri nel ballare. M. Sono alcuni de sopradetti, che volendo fare il Ballo detto il Furioso sì in sesto, come in dodici, & anco in dieciotto, secondo che la sala, ò luogo è capace, e recipiente di poter farlo in questa somma, ò numero di persone. Questo tale Principe, ò Cavaliere, che principierà à voler fare detto Ballo, piglierà nove Dame, & tutte le porrà al filo da un capo della sala, ò luogo ove si ballerà; dopò inviterà otto Principi, ò Cavalieri, & pigliati si porranno ad un'altro capo. Aviene ch'il Mastro del Ballo fà sonare à Sonatori quel Balletto, i predetti Signori, & Cavalieri stanno più di un dir di Credo ad accommodarsi, solo perche vi saranno due, ò tre Dame bellissime, & ogn'uno vorrebbe ballar con quelle; & al fin, quelli che guida, & che hà dato principio al Ballo, resta che non balla con quella Dama che hà levata prima, che di giusta ragione verebbe à restare in Ballo, dopò finito detto Furioso; onde resta per tal dissunione un'altra in Ballo; & per questo non la favorisce quel Cavaliere, ma la disfavorisce. Dunque per evitare i scandali, che potrebbono quiui succedere, fia bene, che quel tale Principe, ò Cavaliere che guidarà il Ballo, & ch'invitarà le Dame, contempla bene nella sua idea di capar la più bella che sia al festino, ò quella che meglio le và al suo gusto, & la ponga prima al filo, & che stia à man destra; & pigliati i Cavalieri, senz'altro egli si ponga all'incontro di colei, & gli altri seguiranno di mano in mano; & cosi si leveranno li scandali, & quella prima resterà in Ballo: nè mai il Cavaliere debba ballare con le pianelle. Nel fare il Balletto chiamato il Contrapasso, ò Ballo del Fiore, similmente si deve tenere questo Ordine, & Regola. AVERTIMENTO VII. D. SIGNOR Maestro mio, ci sono alcuni, li quali son di parere, che nel fare il Ballo del Fiore, sia in libertà di quel Principe, ò Cavaliere che sia, il dare il Fiore, à qual si voglia di quelle Dame, che ballino questo Ballo: stà egli cosi, ò nò? M. A questo rispondendo, dico, che à quel Ballo è brutto atto à darlo ad un'altra, che à quella che egli hà prima levata, atteso che à quella tocca questo honore, perche precede à tutte come prima levata; che il simile sarebbe à fare il Balletto chiamato il Contrapasso in Ruota, & anchora all'altro Ballo chiamato il Furioso. Come le cerimonie superflue si deono schisare. AVERTIMENTO VIII. D. VORREI sapere se si pecca à fare molte cerimonie, ò nò? M. Sappi, che le cerimonie superflue, vane, & isquisite, sono adulationi poco nascoste, anzi palesi, & conosciute da ciascuno, in modo tale, che coloro che fanno tante Riverenze con lo strascinare i piedi, col baciar di mani, e di berretta, con inchinarsi, e piegarsi con la persona alle Dame da lor favorite; quanto per ciò si pensano di guadagnare, tanto perdono, onde per la loro lu singhevol maniera, sono etiamdio à quelle spiacevoli, & noiosi. Et quei che si sforzano di farle cosi affettate, & fuori del convenevole, lo fanno per leggerezza, & per vanità, come huomini di poco valore, si come dice il Galateo. Alcuni altri sono, che soprabondano in parole, & in atti cortesi, per supplire al diffetto della loro vile, & humil natura; avisando, che se eglino fossero scarsi, & privi di parole, come sono d'opere, che gli huomini non gli potrebbero sofferire; e nel vero cosi è. Quali creanze convengono alle Dame quando vanno à Nozze, & à Festini. AVERTIMENTO IX. D. INSINO à quì m'havete insegnato le creanze, che i Cavalieri deono fare; vorrei hora mi mostraste quelle, che le Dame hanno à tenere. M. Era per farlo, però dico, che alle Dame è necessario d'imparare le belle, & honorate creanze, & le cerimonie, più che qual si voglia cosa, & tanto maggiormente à quelle che son Nobili, & Nobilissime; la ragione è, che se non le san fare, le persone che vedranno quelle, dicono questa Dama fà del grande, & non si degna; ma non penetrano, che ciò procede dal non saperle fare. Però in prima bisogna, che la Dama impara di fare la Riverenza grave, & quando s'hà da inchinare, & con che gratia: poi ch'impara, come dee portare le pianelle à i piedi: terza, come & con che regola hà da caminare, & che gratia hà da dar alla vita: quarta, come dove salutare una Principessa, od altra Dama: quinta, come s'hà da sedere: sesta, come s'hà da levar da sedere, & come si deve licentiare: settima, se và à visitar una Sposa, che stile, & regola hà da tenere: ottaua, s'è inuitata à ballare, come deue fare prima chi pigli la mano al Cavaliere: nona come s'hà da licentiare dal Ballo: decima come hà da stare nel Festino mentre non è presa à Ballare: & in fine, come s'hà da licentiare. Del modo d'imparare la Riverenza grave. AVERTIMENTO X. D. VENITE à dichiararmi ciascun de predetti capi, accioche io gli sappia insegnare alle mie Donne. M. Primieramente ella imparerà à fare la Riverenza grave in questo modo, cioè stando co i piedi pari, ella hà da tirare tre, ò quattro dita il piè sinistro in dietro, spianato affatto detto pide; poi si hà da chinare giù, & avanti che piega le ginocchia, hà da piegare un poco il corpo, & dritta la testa, & subito piegato s'alzerà pian piano sù, unendo il piè al suo luogo; & averta di non fare, si come sogliono fare alcune altre, che prima si ritirano in dietro piegando ben la persona, & dopò spingono innanzi il corpo, cosa, & atto tanto brutto, che s'io volesse dire à che risembra quel moto, ogn'uno creparebbe dalle risa. Et alcun' altre la fanno, chinandosi ben giù dritte dritte, poi s'alzano, che paion proprio una chiocca che voglia covare l'ova. Come la Dama hà da caminare, & da portar ben le pianelle. AVERTIMENTO XI. D. PER lo primo m'havete à pien compiaciuto, venite al secondo. M. Sogliono alcune Signore, & Gentildonne, quando vogliono caminare, strascinar tanto le pianelle, che il rumor che fanno stor disce le genti; & di più alle volte le sbattono sì forte ad ogni passo, che paion i Frati Zoccolanti. Onde per voler caminar bene, & per tener ben le pianelle in piedi, acciò non si storca, ò sghinsa, che per non saperle portare le schiantano, & più delle volte cascano, come ne i Festini, & alle Chiese s'è visto, e vede; però fia bene nel movere il passo, alzar la punta di quel piè, che move prima, perche nell'alzare si stende il ginocchio di quel piè & stendendolo, verrà à portare la persona leggiadra, e dritta, oltre che non le cascarà la pianella da quel piè, & alzandola, non la strascinerà, nè meno ver rà à fare niuno spiacevol rumore. Poi la calerà, & con l'altro piè sussequente farà il medesimo; & cosi facendo, & osservando anderà con ogni gratia, decoro, & bellezza, meglio che non farebbero caminando nel modo di prima: perche altro è il naturale, altro è il regolato. Però caminando con quest'ordine, se ben la Dama portasse le pianelle più d'un palmo, & mezzo alte, parerà che camini con le pianelle di tre dita; & potrà fare nel Ballo Fioretti, & Mutanze di Gagliarda, si come hoggidì lo fò vedere al Mondo. Il modo, col quale una Dama deve salutare una Principessa, & altre Signore alle Feste. AVERTIMENTO XII. D. ET pur di questo ne rimango molto ben capace, venite pure al terzo. M. Generalmente tutte le Principesse sono cortesissime in rendere, & dare honore all'altre, che le vanno à visitare; ma ce ne sono anco di quelle che le visitano, che peccano, ò per non saperle creanze, ò per superbia non le fanno: quelle che per ignoranza non le fanno, doveranno volontieri impararle, accioche ritrovandosi à nobil Feste, & venendo invitate à Ballare, non sieno dalle altre schernite. La onde bisogna, che cosi tosto che vedrà la Principessa, ò Signora, che sarà, uscir fuori per andarle incontro, avanti che se le avicina farà mezza Riverenza, cioè un poco d'inchino, & come vi si sarà avicinata si bacierà la man destra, senza però accostarsela alla bocca, ma tenendola alquanto discosta, & piegandola un poco, e non tener la dritta, che pareria fosse strop piata; et nel far quel moto, farà la Riverenza grave, si come t'hò mostrato, facendo finta di baciarle la mano destra: ma se non è uguale à quella tale Principessa, ò gran Dama, farà finta di baciarle il ginocchio. Et quello Principessa hà da far la Riverenza, con far'il medesimo, se sarà par sua, se non, harà da far finta d'alzarla con le mani, & pigliar con la man destra sua, la sinistra di quella ch'è visitante; & tanto più à quella che sarà sua pari; perche sempre quella che è visitata, hà da fare ogni sorte d'accoglienza, & carezze à quella che la visita; & se la visitata volesse porla à man destra, per honorarla, la visitante mai dee ciò permettere. Modo che la Dama hà da tenere in sedere, si nel Ballo, come fuori del Ballo. AVERTIMENTO XIII. D. VENITE hora à mostrarmi come la Dama doverà sedere sù le Feste, che mi sarà carissimo. M. Varii, & diversi modi s'usano sì nel sedere, come anco dopò che sono assettate, ò per dir meglio, che sedono. Quelle che generalmente vanno à sedere, senza usar nessun termina di creanza, nè di cerimonie, si sedono alla carlona, & la coda della veste che hanno in dosso resta fuori della sedia, ò à man sinistra, ò destra, secondo come ella si siede; e dopò seduta, col piede cerca di tirarla appresso di sè, il qual modo di fare è proprio come fanno le gatte, parlando con poca riverenza, ch'è bruttissimo modo. Alcun'altre sogliono, avanti che sedono, con la loro man destra di dietro pigliar la veste, & alzarla per far che la coda non resti fuora della sedia, onde anco questo è dishonesto costume, rappresentando cosa, che per modestia resto di dire. Però volendo sedere con quella maggior gratia, bellezza, & leggiadria, che può render ornata la persona sua; fia bene avanti che sieda voltar il viso con la vita verso quella Principessa, od altra Signora che visiterà, voltando gratiosamente un poco il fianco con la persona pavoneggiandosi alquanto, verrà con la faldiglia, ò verducato (che porterà sotto la veste) à porsi la coda sotto il vano de' piedi della sedia: talche per usar questo atto, bisogna che si riduca con la schiena al dritto della sua sedia, ò seggia che vogliam dire, distante intorno à mezzo braccio, ove facendo la Riverenza à quella Principessa, ò à qualunque altra persona si sia, prima che si ponga à sedere la salu terà, dopò si volgerà à man destra, e salutarà l'altra gratiosamente; & nell'assettarsi, à modo alcuno non debba alzarsi la coda della veste, ch'è spiacevol maniera; ma verrà à por da sè la coda sotto il vano della sedia, & accostandosi, vi si assetterà nel mezzo; perche se si ritirasse in dietro, la faldiglia alzarebbe tanto la veste dinanzi, che le persone che stessero all'incontro, gli vedrebbero sino mezzo le gambe: ma stando lei (come hò detto) assettata nel mezzo di quella, i piedi si poseranno al pari della terra, & la faldiglia con la veste similmente; avertendo di non mostrar mai le pianelle. Et tenendo la veste in quell'altro modo alzata, la povere Dame, per farla calare, con amendue le mani la battono, solo per farla star bene, à guisa di chi volesse scuotere la polvere, overo i pulci, ne perciò si viene à calare, per rispetto de cordoni della faldiglia; & questa è bruttissima maniera. Alcun'altre, nell'assettarsi, si alzano con la man destra la faldiglia sino alla cintura, & poi la fanno calare, & questo credo, che più tosto facciano per borria, per mostrare à riguardanti l'altra veste, ò sottana, che sarà bellissima: ti dico ch'è brutto modo; & alle volte io (come Maestro di Ballo) hò veduto ad alcune per alzar la faldiglia sola, gli è venuta pigliata la sottana anchora, si che hanno mostrato cose, che (per modestia) resto di dire: onde osservando l'ordine, & la Regola mia, che ti mostro, farà gratiosissima vista. Dopò assettata, ch'ella si sia, voltandosi alla sinistra con la testa, salutarà l'altra Dama, che le starà à quella parte vicina, & il braccio sinistro terralo appoggiato tutto steso sul poggio della sedia; & il destro, col gomito appoggiato, & la mano verso il grembo; & alle volte terrà il fazzoletto, ò ventaglio, se sarà d'Estate; se sarà d'Inverno, terrà la manizza, ò mani chetto, che altri chiami: & averta, che non stia come una statua, ma alle volte fare alcun moto, ò mettersi i guanti; e se sarà d'Estate, si farà con gratia vento col detto ventaglio, overo si sforzerà di tenere qualche ragionamento con quelle che appresso à lei staranno à sedere; ma sopra tutto con gli occhi modesti, che non gli vaccilla hor quà, hor là, perche non sarebbe stimata persona savia, e di valore, ma vana. Del modo di sedere in sedia bassa senza poggi. AVERTIMENTO XIIII. D. VOI havete parlato in generale del sedere, vorrei veniste al particolare. M. Vengo, & dico, che il medesimo ordine hà da tenere la Dama quando si vorrà sedere in sedia bassa, ma per non haver appoggi, si porrà le mani sopra il grembo, & che la man sinistra stia sotto alla destra, & la veste sia similmente al pari della terra. La maniera che la Dama doverà usare Ballando. AVERTIMENTO XV. D. ASSAI mi pare habbiate parlato delle belle maniere, che le Dame debbon tenere sedendo; vorrei che mi dice ste hora alcuna cosa di quelle, che Ballando doveran fare. M. Ballando la Dama, nel ritirarsi, non alzerà mai con le mani la coda, over strascino della veste, perche fà bruttissima vista, eccetto s'ella non si ritrovasse in luogo tanto angusto, che non potesse far di meno; ma le darà però garbo nel ballare col primo passo, che si ritira, sia Ripresa, ò Saffice; & pavoneggiandosi con la vita, farà à modo di una biscia, sguinzandola alquanto con la faldiglia, che porterà sotto la detta veste, che verrà à fare il medesimo effetto assai più gratiosamente, che alzandola nell'altro modo. Anchor porrà mente di non alzar mai gli occhi troppo alti ballando, come alcune fanno; ne andrà girando mo quà mo là la testa, per riguardare questo, & quel Cavaliere, ch'è cosa da vana. Come una Dama hà da fare quando và à Nozze, & che modo hà da tenere per visitar la Sposa. AVERTIMENTO XVI. D. MOLTO m'havete sodisfatto in questo, passate hormai ad altre maniere. M. Quando una Dama anderà ad un Festino, massime se è Signora, se ne anderà dritta alla Sposa, & accostandosi farà la Riverenza con baciarsi la man destra; & la Sposa in quell'istante, con l'altre Dame, che saranno assettate in detto Festino, s'alzarà da sedere, & gratiosamente si bacierà anch'ella la man destra, & si piglieranno insieme, con far la Riverenza; & trà loro faranno le belle parole: poi quella Signora saluterà anchora le altre Dame, che le hanno fatto honore; & ponga mente di non sedere, se non gli vien detto dalla Sposa, che siedi al lato suo, se vi sarà luogo; overo se dalle parenti sue non se le dà da sedere, perche sarebbe mala creanza; & sedendo la Sposa hanno da seder tutte. Et anco fuor del Ballo, se una Signora, ò Gentildonna andarà à visitare una infantata hà da tenere il medesimo ordine. Come si deve governare una Sposa in ricevete una Principessa, che vadi ad honorar le sue Nozze. AVERTIMENTO XVII. D. DESIDERO hora sapere qual maniera doverà tener la Sposa in ricevere una Principessa, che vadi ad honorar le sue Nozze. M. Nell'apparire una Duchessa, ò Principessa alla sala, bisogna che la Sposa s'alza in piedi con l'altre, che staranno à sedere; & ella con la madre, ò sorelle, ò parenti, andarannole incontra, & cosi come saranno vicino le faranno una Riverenza grave, facendo finta di baciarsi la mano; & dopò con la sua man destra, piglierà la sinistra di detta Principessa, dandole la precedenza, se ben quella non la volesse accettare, & cosi la condurrà à sedere dove ella stava assettata; & prima che seda, le hà da fare un'altra Riverenza; & la Principessa hà da renderle honore avanti che segga; & quelle Signore, che l'hanno fatto honore, con farle insieme Riverenza; non sederano prima della Principessa. Dopoi con piacevoli, & dilettevoli ragionamenti intratterrà essa Principessa, si come sogliono fare le Donne. Qual maniera doverà tener la Sposa, quando la Principessa, prima che si finisca la festa, si volesse partire. AVERTIMENTO XVIII. D. HOR che m'havete insegnato la vera, & bella maniera, con la quale la Sposa hà da ricevere la Principessa, che vadi ad honorar le sue Nozze; non vi sia grave insegnar mi quella, che deve tenere nel partirsi la medesima Principessa. M. Molto volontieri Com'ella vedrà, che la Principessa s'alzi da sedere, in quell'istante s'alzerà, e similmente l'altre Dame s'alzeranno; poi se la Principessa le fà Riverenza, convien che la Sposa con l'altre facciano il medesimo, & s'hà da voltare con la testa à quelle salutandole, come dire che le perdonino, perche le conviene d'andare accompagnare detta Signora, & cosi detta Sposa si porrà al lato sinistro di quella Signora; & s'ella non volesse che l'accom pagnasse per modestia, non resti di accompagnarla sino alla porta della sala con le sue parenti, con baciarle la mano, facendo la Riverenza grave, ringratiandola, che S. E. s'è degnata venirla à favorire: poi nell'andare à sedere harà da fare un'altra Riverenza à quell'altre Dame, & si sederanno insieme. Nel partirsi altra Dama, la Sposa s'hà d'alzare in piedi, & farle Riverenza, & ringratiarla, con baciarsi la mano, & toccar la sua; & poi si tornarà à sedere, & cosi di mano in mano. Del modo che le Dame deono tenere in invitare i Cavalieri à Ballare. AVERTIMENTO XIX. D. MI havete à pien sodisfatto intorno à quanto desiderava sapere; vi prego hora di mostrarmi il modo che le Dame deono tenere in invitare i Cavaliere à Ballare. M. Ballando, ci sono alcune Spose, & altre Dame, che per tener troppo gli occhi bassi, i Cavalieri, non sapendo qual di loro sia l'invitato, s'alza uno per un'altro; & alcune volte, per lo gran desiderio di ballare, porgono à quella le lor mani; & cosi aviene, ch'ella non sà qual si debba pigliare. Però è bene di portar gli occhi à mezz'aria, & quando ella vorrà invitare alcun Cavaliere, lo dee mirare, acciò gl'altri che gli stanno à sedere vicino, ò di dietro, non s'habbiano ad alzare, perche non habbia à succedere scandolo; & levandosi quello Cavaliere ch'ella harà invitato, mentre gli fà la Riverenza, egli si caverà il suo guanto destro, se l'haverà in mano; & ella hà da far finta d'accommodarsi la veste, con far'un sguinzo, pavoneggiandosi alquanto, voltandosi un poco per fianco à colui che haverà invitato. Et perche i Cavalieri alle volte tengono i guanti stretti, che per cavarsi il guanto destro, starà più d'un dir d'Ave Maria, si come t'hò detto di sopra. Et però non è bene, che la Dama stia all'incontro, perche par che facciano l'amor insieme; & perciò deono i Cavalieri usare i guanti più tosto un poco larghetti, che stretti. Ci sono alcun'altre Dame, che vanno ad invitare un Cavaliere, & quello starà à parlar con un'altro; & un'altro che starà di dietro à quello à sedero, overo starà vicino à lui, s'alzarà; & la Dama gli farà un'affronto, con dirgli che non hà invitato lui, ma quell'altro: questo è mal fatto, però essendosi levato colui, deve per honor suo Ballare con esso. Alcun'altre Dame (stando i Cavalieri assai in dietro à sedere, overo dritti in piedi) nell'invitarli ciò fanno co'cenni di mano, overo con la testa, & alle volte anchora il chiamano per nome: & queste maniere tutte son brutte, conciosia cosa, che alle Dame si con venga Ballare, & usare con ogni prudenza, modestia, gratia, & belle maniere; altramente facendo, saranno tacciate da tutti i circonstanti, & dalle medesime Dame di poco ben create. Segue un'altra bella maniera, che le Dame terranno in licentiarsi dal Ballare. AVERTIMENTO XX. D. ASPETTO che U.S. mi dica anchora, come le Dame si devono governare in licentiarsi dal Ballo. M. Io ti vò sodisfare; però dico, che finito il Ballo, la Dama si dee con gratiosa maniera voltare, & fare la Riverenza al suo Cavaliere, senza basciarsi punto la mano: ne vò lasciar di dire, come ci sono delle Dame cosi poco circospette, che mentre una è invitata à Ballare, quella che le sarà vicina assettata, s'anderà à porre al luogo di colei che è andata à Ballare; & licentiandosi dal Cavaliere, andando per sedere al suo luogo, trova che l'è stato tolto; onde per osservar le creanze, convien ch'ella vadi in altro luogo à sedere: & questo anco è mal fatto; perche dice il Proverbio, Non far ad altri, quel che per te non vuoi. Alcun'altre sono, che per la gran moltitudine loro impediscono, standosi à sedere, che quella che sarà licentiata dal Ballare, non potrà andar à sedere al suo luogo; però l'altre si devono scansare, & farle luogo, acciò vi possa andare, nè sia costretta ch'ella si habbia d'alzarsi la faldiglia sin'alla cintura, che venga tacciata da tutti; ma bene alzandola un poco poco calandosi con la vita passerà per il luogo che le faranno l'altre Dame, & si calerà detta faldiglia quando si sederà: ilche facendo, sempre sarà lodata da tutti. Come le Dame si dee governare prima ch'escan di casa. AVERTIMENTO XXI. D. DITEMI s'havete alcun'altro avertimento per le Dame, che sia necessario. M. Han da porre ogni diligenza, quando vogliono andare à Festini, ò in altro luogo, di cingersi bene le lor faldiglie, i legacci delle calze, & altre loro cose, che per modestia resto di dirle, le quali io co'proprii occhi hò visto cader loro, & ricoltole; cosa assai vergognosa. Però, prima che partano di casa, bisgona che avertano à questo, per honor loro. Anco nel Ballare portarano il fazzoletto al manicone della vesta, che sia posto mezzo dentro, e mezzo fuori, per più vaghezza; & averta anco che non le casca qualche guanto mentre Ballerà, perche è mal fatto, che è cagione, che si movino molti Cavalieri, li quali corrono à raccogliere le predette cose, che paiono proprio Storni, solo per favorire colei; & cosi vengono à dare incommodo; la qual creanza, come brutta si dee schifare. Delle Dame che non sono invitate à Ballare. AVERTIMENTO XXII. D. QUESTI vostri avertimenti son buoni, però andate dietro. M. Aviene spesse volte, che alcune Dame stanno à Festini, senza esser giamai invitate à Ballare, onde non bisogna che quelle tali stiano malenconiche, nè meste, ma che sforzino la natura loro, & che fingano di stare allegre il più che ponno, col ragionare con l'altre Dame che sedran loro à canto. Non stà bene à Cavalieri anchor di usar soverchio favore alle Dame, & deono invitare, & favorire quella, ò quelle che non son mai state invitate: & cosi facendo saran graditi, & amati da quelle, & da'lor parenti, & da tutti i festeggianti. D. Piano, (Sig. Maestro mio) che desidero mi risolviate un dubbio, che altre fiate hò sentito muovere, cioè, se non pure il Cavaliero, ma etiamdio la Dama, che non renda il Ballo sia lodevole, ò biasimevole creanza. M. Cotesto tuo dubbio è degno di consideratione, & per ciò ti dico, ch'è bene, che la prima volta si renda il Ballo, ma non già più, e più volte, come alcuni inconsideratamente fanno, per ciò che cosi facendo genera nell'animo de festeggianti non picciol sospetto, che quel Cavaliere, ò quella Dama ami più dell'honesto la persona che cosi favoreggi. Il che si vuole schifare, cionciosia cosa, che tanto monti (nel fatto dell'honestà Donnesca) il sospetto, quanto l'atto. La onde concludendo, dico, che stanno sempre quattro, ò cinque persone in Ballo, & gli altri à riguardare, cosa certo mal fatta; & alcune volte verrà uno, ò due Principi ad honorare il Festino, & staranno più d'un'hora à sedere, senza che giamai sieno presi da Dama alcuna; onde il marito d'alcune di loro (di cosi fatta discortesia infastidito) manderà à dire alla sua moglie, che inviti quel Principe, & ella risponderà, che non può, per convenirle rendere il Ballo. Però (inquanto à me) dico, che d'una volta sola in sù, ogni persona possa pigliar chi più le piacerà, & chi più gli và per la sua mente; & seguitando questa maniera, ogn'uno verrà à participare del Festino: & non pur da me, ma anco trà molti Savi è stato cosi deciso questo punto; cioè, che sia meglio à cosi fare, che non era la prima usanza. Modo che dee tener la Dama à far'il Piantone. AVERTIMENTO XXIII. D. CERTO che molto bene m'havete risoluto il mio non vol gar dubbio; però venite à dirmi, come la Dama si doverà governare al Ballo del Piantone. M. Quando la Dama Ballerà il Ballo detto il Piantone, ch'è più veduto d'ogn'altro Ballo, non mai dee menar Ballando tanto qual si voglia mano più dell'ordinario, come molte sogliono fare, (perche paiono proprio di quelli contadini che spargono la semenza del grano, quando vanno à seminarlo) ch'è brutta usanza. Ma fia bene quando Ballerà di muovere un poco il braccio destro con gratia, si come và la vita sua, portando la pianta della mano verso la parte della coscia, & la sinistra calata, senza muoverla, accostata però al lato sinistro. Similmente portando la pianta della mano per dentro presso alla veste; & averta di non portarla con la pianta, ò palma della mano volta verso la parte di dietro, come alcune fanno, che paiono stroppiate. Ma sì bene alle volte porsi il guanto, mentre passeggierà, overo porre la mano alla Collana, che porterà al collo, ò à qualche trincio, ò taglio, s'ella haverà la zimarra, per darle gratia: & all'invitare poi il Cavaliere, overo nel licentiarsi quando farà la Riverenza, hà da calare amendue le mani con ogni gratia, decoro, & bellezza. Et quì vò dire, che le Dame in Ballo, nel pigliar per la mano i Cavalieri, non debbono pigliarli con havere il guanto in mano, il che facendo, come ad alcune hò veduto fare, sono poi da tutti derise, & beffeggiate; talche fia bene nel fare questi Balli, come sono il Furioso, il Contrapasso, & il Ballo del Fiore, avanti che venga il tempo di pigliarsi per le mani, si deono cavar i guanti, & porli nel manicone; & cosi facendo saran gradite da tutti i festeggianti. Del modo c'han da tenere le Dame quando son smantate; & sedono in publico con l'altre nella sala, ò altro luogo dove si farà il Festino. AVERTIMENTO XXIIII. D. PREGO U.S. mi discorri, che modo, & ordine hà da tenere una Dama quando sede con l'altre al Festino, che molto mi sarà caro à saperlo. M. A questa tua dimanda ti rispondo, che ci sono alle volte Dame che sedono smantate con l'altre al Festino, & occorre che un Principe, ò qualunch'altra persona si sia, và ad invitare una Dama, & ella fà resistenza di non andarci; & se ben'è pregata dal detto, & da altre persone, con tutto ciò stà o stinata di non honorare quel tale che la invita à Ballare. Ti dico, che non sta bene, percioche fà à quei tali un'affronto; & di quì alle volte aviene che si finisce la festa con poca sodisfattione d'ogn'uno. Però fia bene, che quando una Dama è invitata à Nozze, over Festino, ove sà che vi si Balli, gionta che sarà nella sala dove sarà la Sposa, gli faccia la sua Riverenza, con le solite cerimonie convenienti à Dame; & s'ella non hà animo di Ballare, non si smanti il panno listato, ò velo, che harà in testa, & se ben le parenti della Sposa la sforzassero di sman tarla, per modo alcuno non dee consentire, più tosto se ne vadi in camera; & se pur vol star fuori nella sala dove son l'altre à sedere, non si smanti, & debba star ad un cantone à vedere. Ma essendo smantata, non è lecito di rifiutare l'invitto di quello che l'haverà invitata à Ballare, perche è mala creanza; & averta, che s'ella sara da un spatio di tempo invitata da un suo carnal parente, per evitar i scandali, che ci potrebbon succedere, per nessun modo debba andarci; il che facendo sarà da tutti lodata. Nè men convien à qual si voglia persona d'andare ad invitare à Ballare una che sederà amantata in detta festa; e però se quella non accetta l'invitto, non è colpa sua, ma da quel tale che la invita. IL FINE DEL PRIMO LIBRO. DELLA NOBILTA DI DAME, Del S.r Fabritio Caroso da Sermoneta, LIBRO SECONDO, Nelquale s'insegnano varie sorti di Balletti, Cascarde, Tordiglione, Passo e mezzo, Pavaniglia, Canario, & Gagliarde all'uso d'Italia, Francia, & Spagna. CON IL BASSO, ET SOPRANO DELLA MUSICA: & con l'Intavolatura del Liuto à ciascun Ballo. ALLA CHRISTIANISS. MADAMA MARIA DE MEDICI, Regina di Francia, &c. DONNA Real da cui begl'occhi Amore Di beltà nuova, un nuovo Sol n'hà mostro, Il Cielo empiendo e'l mondo, e'l secol nostro, E noi di meraviglia, e di splendore; Qual fia la man, ch'al Vostro alto valore Giunga scrivendo mai? qual fia l'inchiostro; Poi ch'in parte si leva il valor Vostro. Ove giunger non può pensando il core? Dunque non fia chi troppo audace pensi Render con opra di terreno stile Honore à i pregi Vostri alteri, immensi: Ma basti (e ciò Voi non habbiate à vile) Che quanto à vera mortal Dea conviensi, Ogn'un v'ammiri, ogn'un v'inchini humile. NUOVA REGINA BALLETTO IN LODE DELLA CHRISTIANISS. MADAMA MARIA DE MEDICI, REGINA DI FRANCIA, &c. POICHE à bastanza nelle Regole precedenti del Primo Libro habbiamo dichiarato sì i nomi, & gli effetti di tutti gl Atti & Movimenti, che si aspettano à Cavalieri, e Dame, nell'uso de'Balli, come etiamdio le Creanze, che ad amendue ne i medesimi convengono; restaci hora in questo Secondo Libro dar principio ad insegnare come detti Balli più facilmente possano impararsi. DICO adunque, che volendosi far'il presente Balletto, principiarassi stando le persone come vi dimostran le Figure, facendo insieme la Riverenza di quattro battute triple; poi faranno due Saffici, cioè una Ripresa, & un Trabucchetto, uno al lato sinistro, e l'altro al destro; dopò passeggieranno con fare quattro Spezzati alterati, un Groppo, due Fioretti, due Trabucchetti, due Passi minimi, cioè presti, & al fin un Saffice; principiando tutti gli Moti con il piè sinistro: li medesimi tornaranno à fare per contrario, principiando dal Groppo con gli altri Moti sussequenti. Nel secondo tempo, torneranno di nuovo à passeggiare con far sei Spezzati alterati, & due Saffici, uno al lato sinistro, e l'altro al destro; poi torneranno à fare il Groppo, con tutti gli predetti Moti, principiandoli prima con il piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario, si come hò detto nel primo tempo. Nel terzo tempo, si piglieranno per la mano destra, facendo due Spezzati ordinarii, & due Saffici; lasciandosi, faranno due altri Spezzati volti à man sinistra; & all'incontro, faranno due Passi minimi, & un Saffice, voltando il fianco sinistro per dentro; avertendo che gli detti Moti gli principiaranno con il piè sinistro: dopò si volteranno un poco al lato destro, facendo un Passo puntato con il piè destro, & mezza Riverenza col sinistro; voltandosi al lato sinistro faranno il medesimo per contrario: per ultimo faranno un Groppo, due Fioretti, & due Saffici, principiandoli col destro; & nel far detti Saffici, il primo lo faranno con il voltar il fianco destro per dentro, e dopò il fianco sinistro; principiando però li detti Moti con il piè destro, cioè dal Groppo, con tutti gli altri sussequenti. Nel quarto tempo, pigliandosi per la mano sinistra, di nuovo tornaranno à fare le medesime attioni per contrario. Nel quinto, & ultimo tempo, faranno due Spezzati alterati volti à man sinistra; & in prospettiva faranno due Fioretti, & un Saffice con il fianco sinistro per dentro; voltandosi à man destra, teneranno il medesimo ordine, principiando però i detti Moti per contrario. Poi faranno una Ripresa in Sottopiè al lato sinistro, con un Fioretto; il medesimo faranno al lato destro, con il piè destro; finalmente faranno due Saffici fiancheggiati, prima con il fianco sinistro per dentro, poi col destro, con due Passi puntati minimi innanzi; & al fin de quali, si torneranno à pigliar per la man ordinaria, & con il far la Riverenza di quattro battute triple, si come la prima, finiranno à tempo del suono gratiosamente questo bel Ballo di Nuova Regina. Nuova Regina. ALLA SERENISS. CATTOLICA D. MARGARITA D'AUSTRIA, Regina di Spagna, &c. QUESTA, che di valore, e di beltate Il sommo pregio à gran ragione ottiene, Poi ch'in sè chiude quanto il Ciel di bene Può ne l'altre partir per ogni etate. Ò RE FILIPPO, è ben che Voi cantiate; Però ch'in Voi, come in suo seggio tiene Tutto il favor d'Apollo, onde à gran spene Di prischi honori il secol nostro alzate. Io già d'Amore à tesser rime aspetto, Ben al Vostro hò desio pari, ò simile, Arte non già, c'hor vien che me l'invole; Ma non fia (ch'io mi creda) almen disdetto A sì alta Regina, in Tempio humile Le sacro il cor in vece di parole. ALTA REGINA CASCARDA IN LODE DELLA SER.MA CATTOLICA D. MARGARITA D'AUSTRIA REGINA DI SPAGNA, &c. NEL primo tempo principiarassi questa Cascarda stando le persone si come vi dimostran le Figure, facendosi la Riverenza Breve à tempo di quattro battute triple di Musica; dopò faranno in ruota quattro Spezzati ordinarii, & due Saffici, due Passi puntati minimi, uno innanzi, l'altro in dietro; & al fine quattro Seguiti battuti di Canario: avertendo di principiare tutti i predetti Moti prima con il piè sinistro, & poi col destro. Però questo si chiama Passeggio Terminato, perche tante attioni n'hà il piè sinistro, quanto il destro, & in questo modo và Theoricamente fatto. Nel secondo tempo, faranno quattro Spezzati in ruota; dopò si volteranno con la vita al fianco sinistro, facendo un Passo puntato minimo con il piè sinistro, & mezza Riverenza con il destro: il medesimo Passo puntato, & mezza Riverenza faranno per contrario al fianco destro; poi faranno un Passo puntato minimo innanzi, l'altro in dietro, cioè uno col sinistro, l'altro con il destro; & la Riverenza al fin del tempo della Sonata. Nel terzo tempo, il Cavaliere solo farà un Groppo, due Fioretti, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice con il fianco sinistro innanzi per dentro: il medesimo faranno per contrario; poi insieme faranno due Passi puntati minimi, un innanzi l'altro in dietro; & al fin la Riverenza. Nel quarto tempo, la Dama sola farà il medesimo; poi insieme faranno le medesime attioni, cioè li due Passi puntati, & la Riverenza. Nel quinto tempo, faranno insieme due Fioretti, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice con il fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario; poi di nuovo faranno gli predetti Passi puntati, uno innanzi, e l'altro in dietro; & al fin del tempo la Riverenza. Nel sesto, & ultimo tempo, faranno al lato sinistro due Riprese, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice con il fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario; poi con il far un Passo puntato minimo innanzi, & l'altro in dietro finiranno detta Cascarda gratiosamente, con far la Riverenza come han fatta la prima al fine della Sonata. Alta Regina. ALLA SERENISS. SIGNORA MORESINA MORESINI GRIMANI Principessa di Venetia. LA Real Donna in cui beata siede Gratia, Virtù, BelleZza, & Honestate; Per cui si chiaro in questa nostra etate L'antico honor ch'era già spento, riede; Quella, ch'à l'alma, e gloriosa sede S'alza sovente de l'eternitate, Ove l'alte frà noi cose create Come in puro cristallo intende, e vede: Cantino d'Adria i Cigni alteri, e voi Sacro figlio d'Apollo; e al dolce canto MORESINA risuoni ogni Hemispero. Io quasi augel notturno, i pregi suoi, Vinto da chiaro, e vivo lume santo, Taccio pria, che scemar cantando il vero. AMOROSINA GRIMANA PAVANIGLIA IN LODE DELLA SER.MA SIG. MORESINA MORESINI GRIMANI Principessa di Venetia. FARANNO in questo primo tempo della Pavaniglia (stando le persone come se hà nel disegno) insieme la Riverenza Breve, à tempo di quattro battute triple di Musica, si come hò detto nella Cascarda d'Alta Regina, con due Continenze Semibrevi di due battute triple, qual'è una battuta Semibreve; poi faranno un Trabucchetto con il piè sinistro, un Sottopiede con il destro, & un Fioretto col sinistro, al lato sinistro: il medesimo faranno al lato destro per contrario; avertendo, che con quel piè destro che si troveranno haver in terra, faranno un Zoppetto, un Passo in aria con il piè stesso, & la Cadenza in Gagliarda, restando con il piè sinistro innanzi; poi con l'istesso piè faranno un'altro Zoppetto, un Passo in aria; & al fin della Sonata faranno la Cadenza, come di sopra hò detto, restando però con il piè destro innanzi. Et perche questo è un tempo solo, ove ci vanno tanti belli Moti, lo chiamo Tempo Terminato, quasi dicat, che à dividere un pezzo di Terra frà due fratelli, vi si pone il termine, per riconoscer ogn'uno la sua parte; & però essendo amendue i piedi fratelli, hò fatto ch'amendue habbian tanti Moti l'uno, quanto l'altro (e però questo lo chiamo, quando ch'è un tempo di Sonata solo, Terminato) perche è con vera Theorica fatto: & non al modo come si soleva far per prima, quale era falsissimo; per questo l'hò corretta, & ridutta à vera perfettione, & oltra che siano giustissimi i detti Moti, farà alli astanti gratiosissima vista. Nel secondo tempo, passeggiaranno senza lasciarsi, con il far due Passi puntati minimi d'una battuta perfetta di Musica della Sonata di questo Ballo, che sono due battute triple; poi faranno un Trabucchetto con il piè sinistro, & un Sottopiè col destro; & non far la mezza Riverenza come si soleva far prima: & fatto c'haranno i detti Moti, subito faranno due Passi ordinarii, due Fioretti, due altri Passi, con due altri Fioretti, & la Cadenza, restando con il piè sinistro in dietro. Dopò con il piè destro faranno un Zoppetto, & con il sinistro in aria; poi con il piè destro faranno un Passo in aria; & al fine della Sonata concluderanno detto passeggio con il far la Cadenza, restando però il piè sinistro innanzi. Avertendo che questo si chiama Passeggio Regolato, perche con quel piè che principiaranno à far il primo Moto, con quello l'haranno da finire, si come lo provo nel far i cinque passi, ò Moti che vogliam dire, che con quel piè che li principiaranno, con quello l'haranno da finire. Nel terzo tempo, torneranno di nuovo à fare gli due Passi puntati, come di sopra, con il destro prima, e con tutti gl'altri Moti susse guenti; avertendo però, che in luogo delli due Passi c'hanno fatto innanzi, bisogna che facciano due Trabucchetti, e poi seguiranno à far in dietro tutte l'altre attioni, come hò detto nel secondo tempo. Nel quarto tempo, faranno due Passi puntati innanzi, come di sopra, poi subito faranno mezza Riverenza col sinistro, & con l'istesso farà un Sottopiè al destro, & la Cadenza, voltandosi però in prospettiva; ma la Dama averta, che nel fare detti Passi puntati, gli debba principiare uno in dietro con il piè destro che si troverà haver innanzi, poi l'altro lo farà innanzi col sinistro, & questo per andare al pari del Cavaliere; & ella tutte l'altre attioni le farà al lato destro, sempre all'incontro di esso, ma le principiarà con il piè destro al contrario del Cavaliere: dopò che haran fatta la sopradetta Cadenza, faranno due Balzetti, & un Sottopiè con il destro, & un Passo in aria col sinistro; poi faranno una Cadenza, un Balzetto, un Sottopiede col destro, calando subito il sinistro, & col destro farà un'altro Passo in aria, & col medesimo farà un Fioretto, una Recacciata col piè sinistro, un'altra con il destro, & la Cadenza; dopò faranno questa Chiusa in questa maniera, un Zoppetto, un Passo in aria, & la Cadenza al fin della Sonata: & avertano, ch'ogni volta ch'io dirò in questo Ballo che facciano la Chiusa, l'intenderanno farla nel modo sopradetto. Nel quinto tempo, faranno amendue il medesimo per contrario; & se ben'il Cavaliere si troverà havere il piè destro in dietro, farà con l'istesso un Passo puntato innanzi, & un'altro in dietro col sinistro, & cosi anderà giustissimo: avertendo, che sempre in far la Chiusa s'haran da ritrovarsi in prospettiva, si come principiorno il Ballo; & in evento che la Dama non sapesse far detta Mutanza nel modo predetto, in luogo delli due Balzetti, con l'altre attioni, che harà fatto il Cavaliere, ella farà due Riprese, due Trabucchetti due volte; poi farà altre due Riprese, un Groppo, & la Cadenza, & al fin farà la Chiusa, come di sopra hò detto. Nel sesto tempo, faranno li predetti Passi puntati innanzi, mezza Riverenza, & la Cadenza, principiandoli con il piè sinistro, piegandoci un poco le ginocchia; poi al lato sinistro faranno un Balzetto, & un Sottopiè col destro, un Groppo con il sinistro, due Fioretti innanzi, con due Recacciate, & la Cadenza; poi con il piè sinistro faranno la Chiusa come di sopra. Nel settimo tempo, tornaranno à fare la medesima Mutanza per contrario, principiandola con il piè destro. Nell'ottavo tempo, faranno due Passi puntati, & lasciandosi faranno due Fioretti volti à man sinistra, & un Seguito in prospettiva innanzi; poi voltandosi à man destra faranno i medesimi Fioretti, & Seguito innanzi, principiandoli però prima col sinistro, e poi col destro: avertendo, che nel far l'ultimo Seguito con il destro, piegaranno un poco le ginocchia con gratia, & in quello istante faranno un Zoppetto con il piè destro, un Passo in aria, & la Cadenza; il medesimo Zoppetto, Passo in aria, e Cadenza faranno per contrario. Et questo si chiama Tempo Terminato, si come hò detto nel primo tempo; altramente facendo, sarebbe il Ballo falso. Nel nono tempo, faranno gli predetti due Passi puntati innanzi, un Trabucchetto, un Sottopiede; poi si volteranno un poco con la vita al lato sinistro, facendo due Passi presti minimi, un Sottopiede, principiandoli col sinistro, & subito faranno un Zoppetto col destro; il medesimo faranno per contrario, voltandosi un poco al lato destro; poi in prospettiva faranno un Groppo, due Fioretti innanzi, & la Cadenza; & al fin del Tempo la Chiusa. Nel decimo tempo, faranno ogni cosa per contrario, cioè principiando li detti Moti con il destro. Nell'undecimo tempo, torneranno à far gli due Passi puntati, un Trabucchetto con il piè sinistro, un Sottopiede con il destro; poi faranno un Fioretto al lato sinistro, un Zoppetto col piè sinistro, un Passo calato in terra col destro; poi spingeranno il piede sinistro innanzi, & subito lo tiraranno in dietro à modo di mezza Riverenza; poi con l'istesso piede faranno un Trabucchetto col sinistro, & un'altro col destro, voltando la vita al lato destro, facendo un Fioretto, un Zoppetto con l'istesso piede, & un Passo calato in terra col sinistro, una mezza Riverenza col destro, come di sopra; poi faranno due Trabucchetti presti, uno col piè destro, l'altro col sinistro, un Sottopiè col destro, & la Cadenza; & al fin di detto Tempo con il piè sinistro faranno la predetta Chiusa. Nel duodecimo, faranno il medesimo per contrario. Nel terzodecimo, di nuovo faranno gli due Passi puntati, facendo una mezza Riverenza, un Sottopiede, & la Cadenza, principiandoli col sinistro; poi con l'istesso faranno un Zoppetto, & incrocicchierà il destro in aria dietro al sinistro, & subito con l'istesso faranno un Passo innanzi, un Sottopiè col sinistro; poi faranno due Passi presti, uno col destro, un'altro col sinistro, & un Sottopiede col destro; & poi si volteranno à man sinistra, facendo quattro Fioretti, & in prospettiva la Cadenza, principiandoli con il sinistro, & con l'istesso faran la Chiusa. Nel quartodecimo, torneranno à fare la medesima Mutanza come di sopra, ma però per contrario. Nel quintodecimo, faranno il medesimo Tempo Terminato, si come hò detto nell'ottavo tempo. Nel sestodecimo, & ultimo tempo, faranno gli detti due Passi puntati innanzi, un Trabucchetto col sinistro, un Sottopiede col destro, & un Fioretto col sinistro; il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Saffici fiancheggiati innanzi, prima col fianco sinistro per dentro, & poi col destro, al fin de'quali si piglieranno gentilmente per la mano ordinaria, & con il fare la Riverenza in tante battute di Musica come la prima, finiranno gratiosamente questo Ballo. Amorosina Grimana. ALLA SER.MA MADAMA CHRISTENA LORENA DE MEDICI Gran Duchessa di Toscana. RICCA Donna di pregio, e di valore Più ch'altra in terra, ove il Ciel largo pose L'eterne e vive sue belleZze ascose, Che ne i begl'occhi accolte appaion fore: Un humil cor, che non può far'honore Quanto conviensi alle divine cose, Hoggi consacra à Voi le rime, e prose, I pensier matutini, gli anni, e l'hore. A Voi bel Sole, il cui raggio Celeste La Terra, e'l Mar insino à l'onda estrema Del suo tranquillo e chiaro lume ingombra: Ver cui repente ogni grandeZza scema, L'empio Orion disarma le tempeste, E la notte s'inalba, il dì s'inombra. LAURA SUAVE BALLETTO IN LODE DELLA SER.MA MADAMA CHRISTENA LORENA DE MEDICI Gran Duchessa di Toscana. QUESTO Balletto si principiarà stando le persone come s'hà nel presente dissegno, cioè la Dama starà in capo alla sala, & il Cavaliere da un'altro capo d'essa, ò ad altro luogo dove si ballerà; & nel principiarla Sonata, useranno le solite creanze nel fare la Riverenza longa à tempo di quattro battute di Musica, con due Continenze brevi di due battute l'una; poi faranno due Passi minimi, & un Saffice al lato sinistro, principiando i detti Moti con il piè sinistro, & col destro che si troveranno haver in aria, faranno un Trabucchetto, col fianco destro in dietro; & con il piè sinistro c'haranno in aria, faranno un Destice, cioè due Riprese, & un Trabucchetto, col fianco sinistro per dentro; gli medesimi Passi con tutti gli altri Moti faranno per contrario; poi faranno due Spezzati ordinarii, con due Saffici fiancheggiati accostandosi, al fin de'quali si pigliaranno amendue le mani con le solite creanze, facendo due Continenze; il Cavaliero si baciarà la sua man sinistra, lasciando la destra della Dama, & cavandosi gentilmente la berretta, ò cappello con essa mano, faranno la Riverenza à tempo come di sopra. Nel secondo tempo, passeggiaranno sempre con la man pigliata, facendo un Passo trangato con il piè sinistro, & con l'istesso faranno un Zoppetto, inarborando il destro; poi faranno un Passo in aria con il piè sinistro, & la Cadenza col destro innanzi; il medesimo torneranno à fare per contrario, principiando col sinistro; poi faranno un Passo minimo col destro, & un Saffice col sinistro, al lato sinistro; gli medesimi Moti torneranno à fare per contrario, principiandoli col destro. Dopò seguiranno il passeggio con fare due Seguiti semidoppi, cioè due Passi presti, & un Spezzato per ciascheduno; poi faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi innanzi, & un Saffice, principiandoli con il piè sinistro; gli medesimi faranno per contrario. Tornaranno di nuovo à fare due altri Seguiti semidoppi, al fin de'quali si lascieranno, con il far le solite creanze; & cosi la Dama anderà da un capo della sala, & il Cavaliere da un'altro, con far due Seguiti doppi scorsi; & al fine s'havran da trovar in prospettiva, facendo al fin del tempo della Sonata mezza Riverenza. Tutta la Sonata si scioglierà in Gagliarda. Il Cavaliere solo, se saprà ballare la Gagliarda, farà una Mutanza, ò partita che vogliam dire, di quattro tempi, restando però al fin di essa con il piè sinistro innanzi in finirla con la Cadenza, altramente sarebbe falsa, perche, come hò detto nelle mie Regole, se con il piè sinistro principiarà innanzi la Mutanza, harà da finirla medesimamente con l'istesso piè innanzi; & non come molti fanno, che principiano la Mutanza con la Cadenza, & in finirla fanno la Cadenza con il piè destro innanzi; & questo è mal fatto. La onde dico, che se il Cavaliere vorrà far questa mia Mutanza, in prima farà un Groppo, due Fioretti, con due Passi minimi, cioè presti in dietro, due mezze Riverenze preste, principiando ogni moto col sinistro, & con l'istesso farà un Trabucchetto, un'altro col destro, un Sottopiede col sinistro, & poi col destro farà due altri Fioretti, due Passi minimi in dietro, & la Cadenza, restando però con il piè sinistro innanzi, si come l'hà principiata. Mutanza della Dama. Hà d'avertire la Dama, mentre che il Cavaliere farà la sua Mutanza, in quel tempo ch'egli ballarà, le dico che non stia ferma in piedi, ma ben finga di accommodarsi la coda della veste, con far un sghinso con la vita gratiosamente, ponendosi il guanto, overo, se sarà d'Estate, havendo il ventaglio, farà qualche bel moto con esso, acciò non paia una statua, il che facendo, con quei vaghi, & honesti moti farà una vista gratiosissima, & da tutti gli astanti sarà gradita, & amata. Per tanto dico, ch'ella farà la medesima Mutanza che harà fatta il Cavaliere; & se non saprà fare Groppo, ò Fioretti, farà questa Mutanza gratiosa, cioè, con il piè sinistro farà un Seguito fiancheggiato al lato sinistro, un'altro col destro al lato destro; poi farà due Trabucchetti adagio, & un Seguito finto con il piè sinistro, & al fin d'esso piegarà un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza. Il Cavaliere, finita che harà la Dama la sua Mutanza, egli tor nerà à fare di nuovo la medesima Mutanza di prima, principiandola, & finendola con il piè destro: & averta di non farne un'altra di quattro tempi con diversi Moti fatti, che se ben anderà fatta à tempo, non per questo è buona, si come hò detto nelle Regole. La Dama parimente farà la seconda Mutanza, si come la prima, principiandola con il piè destro. Il Cavaliero in questi quattro tempi ne hà da far una terminata, cioè di due tempi per piede: il modo da farla è questo; egli farà due Zoppetti con il piè sinistro in aria, & col destro zoppicarà, & col sinistro che si troverà haver in aria farà due mezze Riverenze preste, due Trabucchetti, un Sottopiè col sinistro, & la Cadenza col sinistro innanzi; il medesimo farà principiando col destro. La Dama farà due Doppi alla Francese, uno al lato sinistro, l'altro al destro. Poi faranno insieme due Doppi scorsi, voltandosi prima à man sinistra, e poi à man destra à modo d'una S, & accostandosi amendue si piglieranno per la mano ordinaria. Alla sciolta di detta Sonata in Saltarello in battuta tripla. In questa tempo della Sciolta della Sonata faranno due Spezzati, due Seguiti battuti di Canario, & un Saffice, principiandoli col sinistro; il medesimo faranno con il piè destro per contrario, & lasciandosi si voltaranno prima à man sinistra, & poi alla destra, facendo due altri Spezzati ordinarii, & un Corinto, cioè tre Riprese, & un Trabucchetto col fianco sinistro per dentro; il medesimo faranno per contrario. Dopò faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Doppio finto, principiando col sinistro; il medesimo faranno per contrario. Poi faranno due Passi puntati, uno innanzi col sinistro, l'altro indietro col destro, & al fin del tempo della Sonata faranno la Riverenza breve, à tempo di quattro battute triple. Alla Sonata del Canario faranno un Pedalogo. Il Cavaliere farà un Seguito Doppio del Canario con il piè sinistro con il trito minuto, cioè tre battute preste di piedi, principiandole col destro, & al fine un Seguito battuto, che finisca col piè sinistro innanzi che hà principiato: & questo è il trito minuto. Il medesimo farà la Dama, & questo faranno quattro volte per uno; poi faranno un Spezzato puntato con il piè sinistro, & mezza Riverenza col destro, toccandosi la fè destra; il medesimo faranno per contrario. Poi il Cavaliere farà due Trabucchetti, & un Saffice fiancheggiato in dietro; il medesimo farà dopò la Dama: & questo faranno quattro volte per uno. Finito questo Pedalogo, con il piè sinistro principiaranno dui Spezzati volti à man sinistra, & dui Passi minimi innanzi, con un Saffice fiancheggiato col fianco sinistro per dentro; il medesimo faranno principiando col destro. Nel fine poi concluderanno detto Balletto con far due Passi puntati innanzi, & pigliandosi per la mano ordinaria, & al fin del tempo della Sonata gratiosamente lo finiranno, con far gentilissimamente la Riverenza breve. Et acciò ch'ogn'uno sappia donde derivi questo nome di Pedalogo; dico, che si come due persone che discorrono insieme, si dice che parlano in Dialogo: cosi, facendo il Cavaliere nel Ballo un Tempo di Moti, overo una Mutanza con gli piedi, & rispondendogli il medesimo la Dama, per questa corrispondenza che fanno con gli piedi, gli hò dato questo nome di Pedalogo. Laura Suave. [side caption] Questa Sonata farassi due volte, & dapoi principiarassi la sua Gagliarda. [caption, left side] Si torna à far un'altra volta [caption, left side] Gagliarda [caption, left side] Saltarello [caption, left side] Canario ALLA SERENISSIMA D. LEONORA DE MEDICI GONZAGA Duchessa di Mantova, &c. VI ha dato, ò gran Leonora, Iddio gran dote Sì che Fortuna sempre superate, Quantunque Dea di ricche gioie e grate Tenuta sia fra gente basse, e ignote, E che'l suo ben fra i saggi non si note; Ma Voi che'l nostro secolo indorate, Sete di chiare lodi & honorate Alzata soura le Celesti Rote. Quindi volgete l'asse à i bei lavori Di studi, e soura le lucenti stelle Alzate quei che Voi volete: & indi Mostransi al mondo i Vostri eterni honori Con gemme, e perle assai più ricche e belle, Che non dona Fortuna, & hanno gl'Indi. ALTA GONZAGA BALLETTO IN LODE DELLA SERENISS. D. LEONORA DE MEDICI GONZAGA Duchessa di Mantova, &c. STANDO le persone all'incontro, si come vi dimostran le Figure, principiaranno questo Balletto con la Riverenza grave di sei battute ordinarie, facendo le solite cerimonie: poi faranno due Continenze semigravi di tre battute l'una di Musica: dopò faranno un Groppo, due Fioretti, un Passo puntato, principiando tutti i Moti col sinistro, & mezza Riverenza col destro. Il medesimo Groppo, & altre attioni faranno per contrario: poi si piglieranno per la man destra, facendo un Seguito Doppio al lato sinistro; & pigliando la man sinistra, faranno il medesimo per contrario: poi si piglieranno per amendue le mani, con fare due Continenze brevi di due battute l'una: il Cavaliere, ciò fatto, lascierà la man destra della Dama, & facendo le solite creanze faranno insieme la Riverenza come di sopra. Nel secondo tempo, faranno un Groppo, due Fioretti innanzi, due Passi semibrevi, con due Spezzati, & un Saffice, principiandoli con il piè sinistro, li medesimi Moti faranno per contrario: poi faranno due Doppi alla Spagnuola, due Trabucchetti semibrevi d'una battuta di Musica per ciascheduno, & un Destice, cioè due Riprese, & un Trabucchetto al lato sinistro; li medesimi Trabucchetti, & Destice faranno per contrario al lato destro, principiandoli con il piè destro. Nel terzo tempo, faranno due altri Doppi come di sopra, un Trabucchetto col sinistro, un Sottopiè col destro, & un Fioretto col sinistro; gli medesimi Moti faranno per contrario: poi faranno due Passi semibrevi innanzi, & quattro Seguiti ordinarii, al fin de quali si piegaranno un poco à modo di far mezza Riverenza, & si lasciaranno con le solite creanze. Dopò ciò fatto, il Cavaliere anderà da un capo della sala, ò dove si ballarà; & la Dama da un'altro capo, voltandosi amendue alla sinistra prima, & poi alla destra à modo de una S, con fare due Seguiti scorsi, ritrovandosi al fin di essi in prospettiva: ultimamente faranno due Passi puntati, & la Riverenza. Mutanza terminata da farsi insieme. Nel quarto tempo, faranno un Trabucchetto col sinistro, un Sottopiè col destro, & un Fioretto col sinistro; gli medesimi Moti faranno per contrario: poi faranno un passo minimo à modo di mezza Riverenza, un Sottopiede, & la Cadenza, principiando, e finendo con il piè sinistro innanzi; gli medesimi per contrario: poi faranno un Groppo, due Fioretti, un Passo puntato, & mezza Riverenza col destro; il medesimo faranno per contrario. Dopò ciò faranno due Passi semibrevi, un Trabucchetto, un Sottopiè, un Fioretto, & la Cadenza, principiandoli col sinistro; il medesimo per contrario. Finalmente faranno due Trabucchetti come di sopra, & un Destice, voltandosi amendue col fianco sinistro per dentro, principiandoli col sinistro; gli medesimi faranno per contrario. Nel quinto, & ultimo tempo, si piglia la man destra facendo due Seguiti; & lasciando detta mano, si fanno due Passi minimi volti alla sinistra, cambiando luogo, principiandoli con il piè sinistro; & con l'istesso farà un Trabucchetto col fianco sinistro in dietro, & un Spezzato col destro col fianco destro per dentro; & al fine un'altro Trabucchetto col sinistro, voltando per dentro il fianco sinistro; & pigliandosi per la man sinistra, si farà il medesimo, voltandosi à man destra, principiando col destro per contrario, ritornando ogn'uno al suo luogo; poi faranno due Passi semibrevi, & un Seguito breve al lato sinistro; il medesimo faranno per contrario. Dopò ciò fatto, con due Passi puntati innanzi, & con la Riverenza, come han fatta la prima, finiranno questo Balletto, non restando però di fare le solite creanze Cavaleresche. Alta Gonzaga. ALLA SERENISS. SIGNORA D. LIVIA DALLA ROVERE Duchessa d'Urbino. IN Voi, ò Livia, s'apparisce, e forma La pregiata tra noi vera belleZza: Ogni rara virtù, che'l mondo appreZza, Con Voi si desta, e par ch'altrove dorma. Il valor senza Voi non move un'orma; Leggiadria v'accompagna, e gentileZza, E prende ogn'alma à i bei costumi aveZza Da le Vostre maniere essempio, e norma. Le parti poi de l'animo sì nuove, Congiunte con le prime, in ogni parte Fanno con dolci accenti un chiaro suono. Che meraviglia è dunque, se si muove Lo spirto mio à celebrarla in carte Con questo Ballo, ch'io le sacro, e dono? PASSO E MEZZO BALLETTO IN LODE DELLA SER.MA SIG.RA D. LIVIA DALLA ROVERE DUCHESSA D'URBINO. VOLENDO far questo Passo e mezzo, si principierà stando le persone come vi dimostrano le Figure, facendo insieme la Riverenza longa di quattro battute di Musica, con due Continenze brevi di due battute; passeggiando à man sinistra, faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Seguito breve di due battute, principiando tutti i predetti Moti con il piè sinistro; poi torneranno à fare le medesime Riprese, Trabucchetti, & Seguito, principiandoli col destro: & questo si chiama Passeggio Terminato, atteso che tanti Moti, & Attioni n'hà il sinistro quanto il destro piede, & cosi và giustissimo. Prima Mutanza del Cavaliere. Nel secondo tempo, mentre la Dama passeggierà sì al lato sinistro, come al destro, il Cavaliere farà questa Mutanza. Egli farà due Zoppetti porgendo il piè sinistro innanzi in aria, & con l'istesso farà due mezze Riverenze preste, à modo di tre battute di campanella, & un Groppo, principiando detti Moti con il piè sinistro; poi subito farà un Passo in aria col destro, e la Cadenza col Trito minuto, cioè con la detta Cadenza farà tre balzettini al lato sinistro: & questo si chiama il Trito minuto; poi farà un Sottopiè col destro, un Trabucchetto col sinistro, & un'altro Sottopiè col destro, due Passi in aria presti, uno col destro, l'altro col sinistro, & con l'istesso farà un Fioretto, & un'altro col destro, con due Passi minimi in dietro, due altre mezze Riverenze, due Trabucchetti, un Sottopiè, & al fin la Cadenza, restando col sinistro innanzi si come l'hà principiata. Dopò con il piè destro che si troverà haver in dietro, principierà à far di nuovo detta Mutanza, & con l'istesso la finirà; & cosi facendo dette Mutanze saranno giustissime, & fatte à tempo del suono. Il Passeggio della Dama è questo. Ella farà due Passi semibrevi d'una battuta l'uno, & un Seguito semidoppio, principiandoli col sinistro, un Spezzato ordinario col destro, due Passi minimi, & al fin un Seguito breve, cioè ordinario, principiando col sinistro; il medesimo farà passeggiando al lato destro, principiandoli però con il piè destro. Il Cavaliere, mentre farà la sua Mutanza la Dama, farà il medesimo Passeggio che harà fatto lei. Prima Mutanza della Dama. Nel terzo tempo, ella farà un Groppo, due Fioretti innanzi, due Passi presti in dietro, due altri Fioretti innanzi, due Passi adaggio, & voltarassi con quattro Fioretti à man sinistra, al fin de' quali farà la Cadenza; poi farà la Chiusa come al Ballo di Pavaniglia, cioè un Zoppetto col sinistro innanzi, un Passo in aria col destro, & la Cadenza, restando con il piè sinistro innanzi. La medesima Mutanza farà per contrario. Il Cavaliere farà gli medesimi Passeggi. Seconda Mutanza del Cavaliere. Nel quarto tempo, il Cavaliere farà questa seconda Mutanza; in prima al lato sinistro farà un Trabucchetto col sinistro, & un Sottopiè col destro due volte; poi farà due Passi in aria presti, uno col destro, l'altro col sinistro, due Fioretti innanzi, & un Groppo; poi si volterà con due Passi adaggio, & in prospettiva farà due Fioretti, due Passi presti in dietro, due mezze Riverenze preste, come di sopra, due Trabucchetti, un Sottopiè, & al fine la Cadenza, restando sempre con le punte di piedi dritti; principiando detti Moti col sinistro, restando però nel fine con il piè sinistro innanzi, come hò detto di sopra. Il medesimo farà per contrario. La Dama farà gli medesimi Passeggi, sì à man sinistra, come à man destra. Seconda Mutanza della Dama, & Passeggio del Cavaliere. A questa seconda Mutanza, la Dama farà al lato sinistro due Riprese in Sottopiè, & un Fioretto; gli medesimi Moti farà al lato destro; poi farà un Groppo, con la Cadenza, due Passi adaggio, due Fioretti volti à man sinistra, con due Passi presti in dietro, & la Cadenza. Al fine, farà la Chiusa, cioè un Zoppetto, un Passo in aria, & la Cadenza, si come hò detto nella prima sua Mutanza. La medesima farà per contrario. Passeggio da farsi in ruota insieme. Nel far questo Passeggio il Cavaliere lo principiarà con il far due Fioretti, due Passi minimi, due Fioretti, & due Passi, due altri Fioretti volti à man sinistra, due Passi innanzi, & la Cadenza; poi faranno la Chiusa, come di sopra, cioè un Zoppetto, un Passo in aria, e la Cadenza. Avertendo però la Dama che nel fare detto Passeggio in ruota, lo principierà con il fare due Passi; & dopò due Fioretti; il contrario che harà fatto il Cavaliere. Dopò torneranno à farlo al lato destro, ogn'uno per contrario, cioè il Cavaliere lo principiarà con gli Passi, & la Dama con gli Fioretti, ritornando ogn'uno al suo luogo. Terza Mutanza del Cavaliere, & Passeggio Della Dama. Egli farà un Passo puntato semibreve col fianco sinistro per dentro, principiandolo con il piè sinistro, & due Fioretti innanzi, principiandoli col destro; il medesimo farà in dietro per contrario. Poi farà due Passi volti à man sinistra con due Fioretti innanzi, & la Cadenza, & dopò farà la Chiusa, cioè un Zoppetto, un Passo in aria, & la Cadenza, come hò detto di sopra. La medesima Mutanza farà per contrario, principiandola col destro. Terza mutanza della Dama, & Passeggio del Cavaliere. Ella farà le medesime Mutanze, che harà fatto il Cavaliere, sì col sinistro, come col destro piede. Quarta Mutanza del Cavaliere, & Passeggio della Dama. Il Cavaliere principierà quest'ultima Mutanza, con fare due Riprese Sottopiè al lato sinistro, due Passi semibrevi innanzi, & un'altra Ripresa, come di sopra, & la Cadenza col destro innanzi; poi farà un Balzetto al lato destro, & un Sottopiè col sinistro, con due Fioretti innanzi, due Passi presti minimi in dietro, due mezze Riverenze, due Trabucchetti, & la Cadenza, principiandoli col destro, dalli Fioretti in dietro; poi farà la Chiusa, cioè il Zoppetto, il Passo in aria, & la Cadenza, restando col sinistro innanzi. Il medesimo ordine terrà à farla un'altra volta per contrario. Quarta Mutanza della Dama, & Passeggio del Cavaliere. Ella farà un Corinto, cioè tre Riprese, & un Trabucchetto col fianco sinistro per dentro; il medesimo farà per contrario. Poi farà in prospettiva due Passi adaggio, volti à man sinistra, con due Fioretti innanzi, & due Passi minimi, cioè presti in dietro, & la Cadenza. Dopò farà la Chiusa, come di sopra. La medesima Mutanza farà un'altra volta per contrario, principiandola con il piè destro. La Chiusa che amendue hanno da fare. Passeggiando amendue, faranno due Riprese sottopiede, due Trabucchetti, & un Seguito finto in prospettiva, principiandoli con il piè sinistro. Il medesimo faranno per contrario. Dopò faranno due Passi puntati brevi innanzi, uno col sinistro, l'altro col destro, & ciò fatto, finiranno gratiosamente questo Balletto, con fare la Riverenza à tempo di detta Sonata, con le solite cerimonie, & creanze. Passo e mezzo. ALLA SERENISSIMA D. VERGINIA MEDICI D'ESTE Duchessa di Modena, &c. SEMBRA questa tra noi celeste Donna Al bel viso seren Venere bella, E son gli occhi, e'l suo ciglio arco, e facella, Ch'usa Amor, quando in cor gentil s'indon E'l chiaro spirto, à cui candida gonna (na. Fanno i bei membri, sì divin favella, Ch'è beato chi l'ode; e par ben ch'ella Sia di gratie, e virtù specchio e colonna. In VERGINIA s'appoggia il ricco Tempio Ove à casta belleZza al tempo tolti Mille Trofei consacra immortal gloria. Specchio, in cui luce espresso il chiaro esempio Di tutti i preggi eterni in lei raccolti À far del Ciel quà giù fede, e memoria. BARRIERA BALLETO IN LODE DELLA SERENISS. D. VERGINIA MEDICI D'ESTE Duchessa di Modena, &c. NELL'ALTRA mia opera, quando si faceva Barriera, il Cavaliere stava con la man pigliata à man destra della Dama, si come anco ve lo fò vedere nel presente dissegno; onde sapendo, che tutti i Principi, Signori, & Cavalieri, sì nel Ballo, come anco fuora del Ballo, sempre dan no tutti gl'honori che convengono alla Dama: per questo era bene che egli si ponesse à man destra? & dopò con far due Seguiti, passandoli di dietro al fin del tempo, con quel piè che si ritrovava haver in dietro facesse la Riverenze? però questo ogn'uno deve schifarlo, perche è contra la Regola, & mal fatto. Per tanto volendo farla Theoricamente, & con giusti termini, la faranno in questo modo. Questa Barriera, si principierà stando le persone all'incontro senza pigliar mano, come si hà nelle Figure di Nova Regina di Francia, con la Riverenza lunga di quattro battute di Musica, & due Continenze brevi di due battute l'una; poi faranno due Corinti fiancheggiati per dentro: & avertano, che ad ogni Corinto si fanno tre Riprese, & un Trabucchetto, si come v'hò detto nella Regola del Corinto; & fatto c'haranno i detti Corinti, piglierannosi per la man ordinaria, & facendo le solite creanze Cavaleresche faranno di nuovo la Riverenza nella medesima maniera come la prima. Nel secondo tempo, passeggiando insieme, faranno due Passi puntati brevi di due battute l'uno, quattro Passi semibrevi d'una battuta per passo, un Seguito ordinario di due battute, principiando gli detti Moti con il piè sinistro; poi faranno due Saffici d'una battuta per uno, & al fine due Continenze di due battute per Continenza, principiando detti Saffici, & Continenze col piè destro. Nel terzo tempo, faranno il medesimo Passeggio per contrario, principiando col piè destro. Et avertano, che prima à far questa Barriera passeggiavano tre tempi di detta Sonata, & sempre principiavano con il piè sinistro, & sempre le Riprese le facevano al fianco destro, & al sinistro mai: però dico, che ogni volta che in ciaschedun Ballo che si fà se gli Moti che si faranno, non n'havrà tanto un piede quanto l'altro, sempre sarà falso; & cosi quando si faranno due Passeggi, prima convien farlo col sinistro, il secondo col destro; et cosi facendo le attioni recipliche, sempre andarà ogni Ballo giusto, & regolato, & con vera battuta di Musica fatto. Et che sia il vero, ad ogni tempo di questa Sonata di Barriera, ci vanno sedici battute perfette. Però notate al secondo tempo, à gli due Passi puntati ci vanno quattro battute, due per una; à gli quattro Passi semibrevi, quattro altre battute, che sono otto; due al Seguito breve, che son dieci; uno per Saffice, che sono dodici; quattro alle due Continenze, che fanno il numero di sedici battute perfette Musicali: di modo, che eccovi dechiarito questo, & che bisogna far due Passeggi, & non tre, che uno n'habbia il piè sinistro, e l'altro il destro. Nel quarto tempo, pigliando la man destra, faranno un Passo puntato con il piè sinistro, & un Seguito finto col destro, chinando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza; poi lasciandola, faranno quattro Passi d'una battuta l'uno, volti alla sinistra, cambiando luogo, & pigliando del campo assai, faranno un Seguito, come di sopra, al lato sinistro, principiando col sinistro; poi faranno due Saffici, & due Continenze, principiando col destro. Nel quinto tempo, pigliando la man sinistra faranno le medesime Attioni, & Moti, principiando col destro per contrario, ritornando però ogn'uno al suo luogo: però avertino, che in luogo delle Continenze, faranno la Riverenza. Et non far come prima, che si pigliavano con la man destra sola, & mai con la sinistra, che stava male, & era falso. Nel sesto tempo, il Cavaliere solo farà quattro Passi semibrevi d'una battuta l'uno fiancheggiati innanzi, & nel principiarli si porrà il lembo destro della cappa sotto il suo braccio destro, come si mostra nel dissegno di Nuova Regina: & quest'Atto avertirà di farlo gratiosamente, & che non copri la guardia della sua spada, & la stringerà col braccio sinistro, cioè dal gomito in sù; dopò il quale voltandosi in prospettiva alla sinistra, farà un Spezzato puntato col sinistro, & mezza Riverenza col destro; il medesimo farà voltando la persona in prospettiva alla destra, però per contrario: ma averta, che quando farà la mezza Riverenza, bisogna che subito l'unisca al paro del piè, altramente facendo, come alcuni fanno, che restano con quel piè che fanno la mezza Riverenza indietro, non potrà fare gli quattro Spezzati retirati in dietro, perche, come hò detto nelle mie Regole, il piè che si trova in dietro, non può far un'altra volta in dietro: ma facendo in questo modo farà giusti i Moti. Però farà quattro Passi Trangati, overo quattro Spezzati fiancheggiati in dietro; dopò insieme faranno la Riverenza à tempo di quattro battute di Musica come di sopra. Nel settimo tempo, la Dama sola farà il medesimo che harà fatto il Cavaliere. La sciolta grave della Sonata si farà due volte. Passeggiando insieme, faranno due doppi alla Francese, uno alla sinistra, & l'altro alla destra; dopò ciò faranno due Passi puntati fiancheggiati in dietro; poi scorrendo due Seguiti, si piglieranno le mani, nel fine de'quali piegaranno un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, aggiungendo però quel piè sinistro al pari, & con quello torneranno à fare gli predetti Passi, ò Spezzati come meglio gli piacerà di fare; poi faranno un Seguito ordinario, principiando i detti Moti col sinistro; dapoi faranno due Saffici, uno col destro, e l'altro col sinistro piede. Questo medesimo Passeggio torneranno à far un'altra volta, principiando col piè destro: & in questo modo facendo, il Ballo an derà giustissimo, perche un Passeggio si principia col sinistro, e l'altro col destro. La sciolta della Sonata in Saltarello si farà una volta sola. Faranno insieme quattro Spezzati innanzi fiancheggiati; poi fingendo la Dama di baciarsi le mani, darà una battuta sù le mani del Cavaliere, & il medesimo dapoi farà esso; poi faranno insieme un Trabucchetto alla sinistra, dandosi una botta alla man destra; un'altro Trabucchetto alla destra, dando un'altra battuta alla sinistra; dopò ciò si piglieranno le mani, facendo due Continenze, una col sinistro, l'altra col destro; & al fine del tempo della Sonata la Riverenza. Alla sciolta della Sonata in Gagliarda. Lasciandosi faranno quattro Seguiti ordinarii fiancheggiati in dietro; poi faranno due Passi volti alla sinistra, & un Seguito ne faranno innanzi, principiando col sinistro; il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Passi puntati fiancheggiati innanzi, al fin de'quali si piglieranno per la man ordinaria, & conchiuderanno detto Ballo, con far gentilmente la Riverenza di quattro battute à tempo del suono. Barriera. [caption, left side] Questa Sonata farassi sette volte. [caption, left side] Farassi due volte. [caption, left side] Farassi una volta. [caption, left side] Gagliarda. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA Vice-Regina di Napoli O DEA scesa quà giù da l'alto chiostro Carca di pretiosi, e bei thesori, Per la terra purgar de'gravi errori, Ò d'altro ornarla, che di gemme, od ostro: Io questo Ballo al divin nome Vostro Vi sacro; dove d'odorati fiori Coronati vi dò debiti honori À voi gloria, e splendor del secol nostro Quiui le Muse ogn'hor, e Febo udrete Le vostre lodi altrui far chiare, e conte, E'l gran valor sonar la Terra, e'l Mare. Povero è'l don; ricche le voglie, e pronte: Ma qual dono maggio vi posso fare, Se d'ogni don del Ciel adorna sete? SPAGNOLETTA NUOVA AL MODO DI MADRIGLIA IN LODE DELL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA Vice-Regina di Napoli. PRINCIPIARASSI questi Spagnoletta stando le persone come dimostra il presente dissegno, facendo à tempo del suono la Riverenza breve di quattro battute triple; poi passeggiaranno con la man pigliata, con far quattro Spezzati ordinarii, & due Saffici, con far anco al lato sinistro due Riprese, due Fioretti innanzi, con due Passi minimi, & un Saffice, principiando ogni cosa con il piè sinistro: al lato destro faranno le predette Riprese con gli altri Moti per contrario. Dopò ciò faranno due Spezzati fiancheggiati in dietro, cioè uno ordinario col piè sinistro, e un'altro finto col destro; finalmente faranno un Seguito battuto di Canario, col trito minuto, cioè, dopò il Seguito faranno tre battute di piedi preste, principiandole, & finendole col destro, & subito faranno un'altro Seguito battuto col sinistro, come di sopra, concludendo con far due altre battute di piedi, una col piè destro, e l'altra col sinistro. Gli medesimi Spezzati con tutte l'altre attioni faranno per contrario. Nel secondo tempo, passeggiando similmente faranno quattro altri Spezzati, due Fioretti, due Passi minimi, & due Saffici, un al lato sinistro, l'altro al lato destro; poi faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi Minimi, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; finalmente faranno una Ripresa Sottopiè, & un Fioretto al lato sinistro, il medesimo al lato destro, & un Corinto al lato sinistro. Il medesimo faranno per contrario. Nel terzo tempo si piglieranno per la man destra, facendo due Spezzati, due Trabucchetti, & un Saffice, passeggiando però al lato sinistro; poi pigliandosi per la man sinistra, faranno il medesimo per contrario, & lasciandosi, faranno un Groppo, due Fioretti in prospettiva, & un Spezzato puntato al lato sinistro, principiando ogni cosa col piè sinistro; & al fine di detto Spezzato faranno mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Spezzati fiancheggiati innanzi, & due Passi minimi volti à man sinistra; & al fine faranno un Saffice col fianco sinistro per dentro. Il medesimo faranno per contrario. Nel quarto, & ultimo tempo, si piglieranno per le mani in ruota, & passeggieranno al lato sinistro, con far due Fioretti, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Spezzato, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi lasciandosi, faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi volti à man sinistra, & un Saffice col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. Dopò ciò fatto, faranno due Spezzati fiancheggiati in dietro, un'ordinario, & l'altro finto, come hò detto nel primo tempo, & con due Saffici fiancheggiati innanzi. Finalmente faranno due Passi puntati minimi, accostandosi innanzi; poi si piglieranno di nuovo per la mano ordinaria, con far le solite creanze Cavaleresche; & con il far la Riverenza come la prima à tempo della Sonata (che sia unito il piè sinistro al pari del destro) finiranno gratiosamente questa bellissima Spagnoletta. Avertendo, ch'è fatta tutta Terminata. Spagnoletta Nuova al modo di Madriglia. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELLENTISS. D. ANNA CORDUA CARDONA DUCHESSA DI SESSA. TU sei Donna gentil un'altro Sole, Da cui l'ombre terrene han lume, e vita, Se tanto à l'invisibile infinita Luce, operando avicinar si suole. Nascon da Te quei fior, quelle viole, Del cui soave odor pres'e invaghita L'anima Tua, à DIO si rende unita, E se n'adorna, e se ne pregia, e cole; Nascon da Te quei raggi, e ciò ch'induce Il Santissimo moto, e la quiete Ne l'Orbe di quest'alma, e questo core. Così ne la Tua viva, e chiara luce, Occhi beati miei, voi pur vedete I gran misterij del divin'Amore. GAGLIARDA DI SPAGNA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECCELL.MA D. ANNA CORDUA CARDONA DUCHESSA DI SESSA. QUESTA Gagliarda di Spagna principiarassi stando le persone come vi dimostran le Figure; e nel primo tempo, faranno la Riverenza Breve di due battute, e due Continenze di una battuta per Continenza; poi faranno una Ripresa sottopiede al lato sinistro, due Fioretti, & un Seguito semidoppio, cioè due Passi, & un Spezzato, fermando però mezza battuta; poi faranno il medesimo per contrario. Ciò fatto, subito faranno al lato sinistro una Ripresa sottopiede, & un Fioretto, un'altra Ripresa sottopiede al lato destro, & con l'istesso faranno un Zoppetto, inarborando innanzi il sinistro, un Passo in aria col destro, & la Cadenza: il medesimo faranno per contrario. Avertendo, che quando io dirò che si facciano le Chiuse in questo Ballo, cominciaranno dalla Ripresa, e Fioretto, con gli altri Moti sussequenti, & sempre hà da farsi terminato. Nel secondo tempo, faranno due Continenze brevi di due bat tute l'una; poi passeggiando per il luogo dove si balla, faranno il Groppo, due Fioretti, due Passi innanzi, & un Saffice: in questo vi si fermeranno mezza battuta; poi faranno di nuovo il Groppo, con gl'altri Moti per contrario; & al fine faranno le predette Chiuse con amendue gli piedi, cioè una Chiusa col sinistro, l'altra con il destro. Nel terzo tempo, lasciandosi pigliaranno la man destra, facendo due Seguiti brevi, cioè ordinarii, nel fin de'quali faranno mezza Riverenza, e lasciando la mano, si ha da voltare con due Passi à man sinistra, e due Fioretti, & un Seguito ordinario innanzi, ferrmandosi una mezza battuta, cambiando però luogo; poi pigliandosi per la man sinistra, faranno il medesimo per contrario. Dopò ciò fatto, faranno le predette Chiuse. Prima Mutanza del Cavaliere. Nel quarto tempo amendue faranno due Seguiti, come di sopra, al fin de'quali chinerannosi un poco con gratia le ginocchia à modo di mezza Riverenza. La Dama, fatti gli due Seguiti, si fermerà. Il Cavaliere farà questa Mutanza; in prima egli farà due Passi puntati semibrevi d'una battuta l'uno; al lato sinistro farà una Ripresa sottopiede, cioè un Trabucchetto, & un Sottopiede; fatta la Ripresa, farà un Fioretto: la medesima Ripresa, & Fioretto lo farà per contrario al lato destro; in prospettiva poi farà un Groppo, due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, due mezze Riverenze, un Sottopiede, & la Cadenza, principiando i detti Moti col piè sinistro: il medesimo farà ogni cosa per contrario, incominciando dal Groppo. Finalmente farà le due Chiuse, sì al lato sinistro, come al destro con l'uno, e l'altro piede, si come hò detto di sopra. Et questa è Mutanza Terminata, che tanto ne hà un piede, quanto un'altro. Prima Mutanza della Dama. Nel quinto tempo, la Dama farà il medesimo che harà fatto il Cavaliere. Seconda Mutanza del Cavaliere. Nel sesto tempo, il Cavalier farà due Passi puntati innanzi brevi di due battute l'uno, fermandosi al fin di essi mezza battuta di Musica; poi farà due Zoppetti col sinistro innanzi in aria, & subito con l'istesso farà due mezze Riverenze, un Groppo, un Passo in aria col destro, con due Fioretti innanzi, e la Cadenza: fatto questi Moti, vi si fermerà un'altra mezza battuta, principiando i detti Moti col piè sinistro: il medesimo farà per contrario. Poi ciò fatto concluderà detta Mutanza, con fare le due Chiuse, come di sopra. Seconda Mutanza della Dama. Nel settimo tempo, la Dama farà la medesima Mutanza che harà fatta il Cavaliere. Mutanza da farsi insieme. Nell'ottavo tempo, amendue insieme faranno due Passi puntati brevi, & al fin di essi vi si femeranno mezza battuta; poi faranno due Riprese sottopiede al lato sinistro, due Fioretti innanzi, & un Destice fiancheggiato, principiando col sinistro: le medesime Riprese, con gli altri Moti sussequenti faranno per contrario. Avertendo, che al fin del Destice vi si fermeranno mezza battuta di Musica; poi subito senza fermarsi punto, faranno le due Chiuse, come di sopra. Nel nono tempo, faranno due Passi puntati brevi, fermandosi mezza battuta; poi faranno due Fioretti innanzi, due Passi minimi, & un Corinto, cioè tre Riprese, & un Trabucchetto, ma pe rò fiancheggiato innanzi: gli medesimi Fioretti con gli altri Moti faranno per contrario. Dopò ciò fatto, faranno due Passi puntati semibrevi d'una battuta l'uno; poi finalmente, osservando gli medesimi termini di Creanza Cavaleresca, si piglieranno per la mano ordinaria, & finiranno detta Gagliarda di Spagna, con il far la Riverenza breve di due battute, si come nel principiarla la fecero. Et tutto questo Balletto và fatto con vera Regola Terminata, & và giustissimo. Gagliarda di Spagna. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIG. OLIMPIA ALDOBRANDINA NEPOTE DI NOSTRO SIG. PAPA CLEMENTE VIII. COME ne mostra il bel Pianeta ardente Il quarto Ciel, l'altro la Dea del Mare; Cosi nell'alto Olimpo in terra appare Rara beltà, splendor, chiaro e lucente: Et opra del gran Giove in cui sovente Si scorgon luci assai del Sol più chiare, E di Vener belleZze assai più rare; Che ne stupisce in sè ogni alta mente. À cui rivolto poi come celeste Terrai hoggi d'OLIMPIA il nome altero, E divina sarai non mortal veste. E mentre illusterai questo Emispero Come Donna divina, & Dea terreste, D'ogni Scettro sarai degna d'Impero. BASSA, ET ALTA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECCELL.MA SIG. OLIMPIA ALDOBRANDINA NEPOTE DI N.S. PAPA CLEMENTE VIII. STANDO il Cavaliere un poco incontro alla Dama, la pigliarà per la mano ordinaria, si come si hà nel dissegno, facendo la Riverenza grave di sei battute ordinarie, & due Continenze di tre battute l'una; poi passeggiando faranno due Passi puntati, similmente di tre battute per ciascheduno, & quattro Doppi finti alla Francese: avertendo, che tanto in questo Ballo, quanto in qual si voglia altro, quel piè che uniranno al pari all'altro, quello l'hanno da movere, si come v'hò detto nelle mie Regole. Dopò alli quattro Doppi faranno due altri Passi puntati, come di sopra, due Continenze, due Riprese à man sinistra, & due à man destra, & una Continenza grave, fatta à tempo di sei battute; principiando questo Passeggio con il far tutti gli detti Moti prima col piè sinistro, & poi col destro. Poi faranno due Riprese alla destra, & due alla sinistra, due Passi punt tati, & due altri Doppi fatti nel medesimo modo, con due Passi puntati similmente, & due Riprese alla destra, & altre due alla sinistra; dopò faranno un'altra Continenza grave alla destra, principiando detti Moti col piè destro; poi faranno due altre Riprese alla sinistra, & due alla destra; & al fin della Sonata della detta Bassa faranno due Continenze, come di sopra, una alla sinistra, l'altra alla destra. Avertendo, che non finisce quì la Bassa, ma và con quella parte che dice, Il fine che và con la Bassa. Ma perche gli an tecessori nostri incorpororno l'Alta, & il Gioioso, per questo non si fà la Riverenza alla Bassa: & quando che sarà fatto il Gioioso, si farà il fine tutto della detta Bassa. Onde al fine di tutti li Moti che si faranno in detta parte del fine, faranno la Riverenza similmente di sei battute. Quì principiarà l'Alta. Principiarassi l'Alta facendo la Riverenza similmente di sei battute; poi passeggiando per quel luogo dove si balla, faranno sei Seguiti ordinarii, cioè brevi, al fin de'quali il Cavaliere farà con la man sua una mezza luna, guidando la Dama, & egli gli starà in prospettiva, & piegaranno un poco le ginocchia, & facendo à modo di mezza Riverenza, si lasciaranno la mano. Il Cavaliere solo farà due Seguiti ordinarii, due Trabucchetti semibrevi, & al fine un Seguito finto, fatto à modo di mezza Riverenza, cavandosi il cappello, ò berretta che harà in testa: avertendo, che non faccia più al modo di prima, perche era falso il Ballo. La Dama farà il medesimo. Il Cavaliere di nuovo farà la medesima Mutanza per contrario, tenendo il medesimo ordine. Ella dopò farà il medesimo che harà fatto il Cavaliere. Il Giogioso. À far questo Gioioso, il Cavaliere, in luogo delli due Passi puntati che solevano far prima, farà due Destice fiancheggiati innanzi; poi in prospettiva faranno due Continenze, con due Passi puntati fiancheggiati in dietro, e due Doppi alla Francese, come di sopra, uno al lato sinistro, l'altro al destro; poi faranno due Continenze con un Destice alla sinistra, & uno alla destra; ciò fatto faranno due altri Passi puntati, ò innanzi, ò in dietro, si come harà luogo; poi cavarà la berretta, ò cappello di testa, & faranno insieme la Riverenza. Il medesimo farà la Dama; ma averta, che mentre il Cavaliere farà il detto Gioioso, ella non harà da stare come una statua, ma far qualche gratioso Moto, si come hò detto nelli Avertimenti delle Creanze, quando che la Dama starà ferma nel Ballo. Avertendo che non scorra, come si soleva far prima. Il fine che và con la Bassa. Finalmente insieme faranno un Destice al lato sinistro, & uno al lato destro, due Passi puntati brevi, con due Seguiti ordinarii un poco fiancheggiati, al fin de'quali il Cavaliere si cavarà la berretta, & facendo à modo di mezza Riverenza, si baciaranno amendue essi la mano ordinaria. Dopò faranno due Seguiti scorsi, guidandola il Cavalier con la mano, facendo à modo di mezza luna; poi faranno un Destice al lato sinistro, & uno al destro, con due Passi puntati innanzi, ò in dietro, come meglio gli parerà al Cavaliere; & finalmente, cavandosi la berretta, & con il far la Riverenza, finiranno gratiosamente questa Bassa, & Alta; ma però il piè sinistro sia unito al paro del destro al fin del tempo della Sonata. Et in questo modo facendo, lo faranno con vera Regola, & perfetta Theorica. Avertimento. Prima facevano questo Ballo con il far cinque Doppi, & sempre le Riprese à man destra; cosi parimente le Continenze gravi sempre col piè sinistro; poi al Gioioso nel mezzo facevano la Riverenza, senza alcuna Regola, nè ordine. Gli bastaua à quei tali che la facevano di dire, che era ben fatta, atteso che quel piede che univano al pari, quello si doveva movere. Et anco quando la Dama scor reva, in quell'istante il Cavaliere l'andava à pigliare; & questo anco era mal fatto. Per tanto dico, che tutti i festeggianti che vogliono far questo Ballo, lo debbono fare in questa maniera, che cosi facendo, mai sarà tacciato, anzi da tutti gradito, & amato. Bassa, & Alta. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA D. FLAVIA PERETTI ORSINA Duchessa di Bracciano. DONDE hebbe la Natura un bel dissegno À far un corpo cosi Signorile? Donde hebbe il modo, e l'arte tal'ingegno À farlo sì magnanimo e gentile? Veggio che di beltà passate il segno, E Vostra fama và da Battro à Tile; Credo che tutti i Cieli, e la Natura Fosser d'accordo à far vostra Figura. Ò beltà rara sovra ogni beltate, In cui posero i Cieli ogn'alta cura Per porr'il Mondo ogn'hora in povertate; Ogni belleZza spiegò in Voi Natura: Tal che sete Fenice in nostra etate, Bella, leggiadra, gratiosa, e pura: Natura fe, à dirlo in due parole, Voi Donna FLAVIA più bella ch'il Sole. ALTEZZA D'AMORE BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECCELL.MA D. FLAVIA PERETTI ORSINA DUCHESSA DI BRACCIANO. A PRINCIPIAR questo Balletto, il Cavaliere pigliarà la Dama per la mano ordinaria, si come s'hà nel dissegno, facendo la Riverenza lunga di quattro battute, & due Continenze brevi di due battute per ciascheduna; poi passeggiando hanno da fare un Groppo, due Fioretti, & un Seguito semidoppio, principiando tutti i detti Moti col sinistro: il medesimo Groppo con gli altri Moti faranno per contrario; poi faranno due Trabucchetti minimi, & un Spezzato, principiandoli col sinistro: il medesimo per contrario. Avertendo, che al fin del Spezzato destro si lasciaranno con fare le solite cerimonie; poi si volteranno con fare quattro Seguiti scorsi, facendo à modo di una S, cioè prima s'havran da voltare à man sinistra, poi à man destra, al fine de'quali si ritroveranno amendue in prospettiva, & faranno la Chiusa di questo primo Tempo con due Trabucchetti, uno col piè sinistro, l'altro col destro. Prima Mutanza del Cavaliere. Egli farà una Mutanza di Gagliarda di quattro Tempi, ma però la principiarà col piè sinistro al primo tocco della Sonata, & con l'istesso parimente innanzi la finirà; altramente starebbe male, & saria falsa. Prima Mutanza della Dama. Ella farà due Riprese sottopiede al lato sinistro, con un Fioretto, principiandoli col piè sinistro: il medesimo farà per contrario; poi farà un Groppo, con due Fioretti innanzi, mezza Riverenza, un Sottopiede, & al fine del tempo la Cadenza, principiando, & finendo detta Mutanza con il piè sinistro innanzi. Seconda Mutanza del Cavaliere. Il Cavaliere tornarà à fare la medesima Mutanza di prima, principiandola, & finendola col piè destro; avertendo di non farla in altro modo, perche se ben la principiasse, & finesse à tempo di suono, & col piè destro innanzi, non sarebbe Theoricamente fatta, si come hò detto nelle mie Regole. Seconda Mutanza della Dama. La Dama ancor ella tornarà à fare la medesima di prima, principiandola però col piè destro innanzi, & con l'istesso la finirà. Questa Sonata si scioglierà in Saltarello, cioè fatta in battuta Tripla. Passeggiando haran da fare due Spezzati alterati, due Fioretti, & un Saffice, principiandoli col sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Spezzati ordinarii volti à man sinistra, & all'incontro faranno tre Seguiti di Canario, con due battute di piedi, una col destro, l'altra col sinistro: il medesimo faranno per contrario, voltandosi à man destra. Ciò fatto, subito faranno un Groppo, due Fioretti, & un Spezzato puntato, principiandoli col sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario. Al fine di detto Saltarello faranno due Trabucchetti, uno col sinistro, l'altro col destro. Et tutto questo Tempo solo è Terminato, & và giustissimo. Il Canario si farà in Pedalogo. All'incontro il Cavaliere solo farà due battute di piedi, & un Seguito di Canario, principiandoli col sinistro, & tre altre battute preste, principiandole col destro, & al fin un'altro Seguito col sinistro: il medesimo farà la Dama. Il Cavaliere tornarà à far questa Mutanza un'altra volta per contrario: & la Dama farà il medesimo. Dopò faranno insieme un Passo puntato minimo col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario. Il Cavaliere solo farà due Trabucchetti, & un Saffice col fianco sinistro in dietro: il medesimo farà la Dama. Di nuovo il Cavaliere farà il medesimo per contrario, principiandoli col destro: parimente farà la Dama. Poi amendue faranno due Spezzati volti à man sinistra, con due Passi minimi innanzi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, principiandoli col sinistro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Passi puntati minimi fiancheggiati innanzi; poi si piglieranno per la mano ordinaria, & con fare le solite Creanze, finiranno detto Balletto, con fare gratiosamente, & à tempo del suono la Riverenza breve, fatta à tempo di quattro battute triple di Musica. Altezza d'Amore. [captiom, right side] Gagliarda. [caption, right side] Il fine della pa volta. Il fine della 2a volta. [caption, left side] La Rotta [caption, left side] Canario. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELLENTISS. SIGNORA LA SIG. GIULIA COLONNA COLONNA. CHIUNQUE, Donna, havrà giudicio intero De l'opre eccelse del Motor eterno, In Voi ancor vedrà con l'occhio interno Della più chiara Idea l'esempio vero. Poi che del saper Vostro il raggio altero Risplende à par del Sole almo, e superno; Ond'honorato grido fia in eterno Udito in questo, e'n quell'altro Hemispero. Et quelle che'l Ciel largo vi comparte Gratie, e belleZze, con pura honestade Il pregiato valor, ch'entro s'indonna, Spiega ogni raro ingegno in chiare carte Con gran desire. Ò della nostra etade Ornamento, e splendor, GIULIA COLONNA. COPPIA COLONNA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. LA SIG. GIULIA COLONNA COLONNA. NEL principiar questo Balletto, staranno le persone si come vi dimostra le Figure, cioè la Dama in capo alla sala, & il Cavaliere dall'altro capo, & nel principiar il suono, faranno la Riverenza lunga, finita però à tempo di quattro battute di Musica, con due Continenze di due battute per Continenza. Poi faranno il Pedalogo, cominciando però il Cavaliere con far un Passo puntato di due battute col fianco sinistro per dentro: il medesimo farà la Dama. Poi ne farà un'altro col destro: & Ella ancora farà il medesimo. Il Cavaliere farà due Seguiti ordinarii: & la Dama parimente, principiandoli col sinistro. Poi con le solite Creanze si piglieranno per le mani, con far due Trabucchetti semibrevi d'una battuta l'uno, con un Corinto al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario. Il Cavaliere lascierà la man destra della Dama, basciandosela, & subito con quella man sinistra si caverà gentilmente la berretta, facendo amendue insieme la Riverenza come la prima. Nel secondo tempo, passeggiaranno insieme, con far due Passi puntati di due battute l'uno, due Passi semibrevi d'una battuta per ciascheduno, & un Seguito ordinario di due battute, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario da capo. Avertendo, ch'al fin del Seguito destro si lascieranno con le solite cerimonie; poi ciò fatto, si volteranno alla sinistra, facendo due Passi, & un Seguito come di sopra: gli medesimi faranno per contrario volti alla destra, facendo però gl'ultimi Seguiti à modo di mezza Riverenza. Poi faranno due Trabucchetti, & un Corinto fiancheggiato con il sinistro per dentro, principiando detti Moti col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Continenze di due battute l'una, & la Riverenza come la prima. Nel terzo tempo, si piglieranno per la man destra facendo due Seguiti brevi, cioè ordinarii, al fin de'quali faranno à modo di una mezza Riverenza;poi si lasciaranno con far le solite cerimonie, & voltarannosi alla sinistra, facendo due Passi semibrevi, & un Seguito ordinario innanzi cambiando luogo; dopò faranno due Passi puntati brevi fiancheggiati innanzi; e ciò fatto, faranno due Passi volti à man destra, & un Seguito innanzi in prospettiva, principiandoli col destro: gli medesimi Passi puntati con gli altri Moti sussequenti faranno per contrario; all'incontro faranno due Trabucchetti, & un Corinto, principiandoli col destro: il medesimo per contrario, aggiungendovi due Continenze come le prime, una col destro, l'altra col sinistro. Nel quarto tempo, pigliando la man sinistra torneranno à fare ogni cosa per contrario di quanto havran fatto nel terzo tempo, ritornando però ogn'uno al suo luogo. Si farà la Sciolta di detta Sonata in Gagliarda. Nel quinto, & ultimo tempo, faranno due Passi puntati brevi fiancheggiati innanzi, e due Destici, cioè due Riprese, & un Trabucchetto per Destice, uno al lato sinistro, l'altro al destro; poi faranno due Seguiti ordinarii, al fin de'quali piegaranno un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, & passando innanzi cambiaranno luogo, & faranno due Scorsi à modo d'una S. Dopò faranno due Seguiti doppi alla Spagnuola, uno al lato sinistro, l'altro al destro; finalmente faranno due Passi puntati, & pigliando il Cavaliere la Dama per la man'ordinaria, con le solite cerimonie, & creanze, finiranno gratiosamente questo Balletto, con far la Riverenza à tempo del fine della Sonata. Coppia Colonna. [caption, right side] Gagliarda. ALL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. PADRONA, ET BENEFATTRICE MIA COLENDISS. D. FELICE MARIA ORSINA CAETANA Duchessa di Sermoneta. SE d'Apollo non hò l'alta possanZa Di porvi in Ciel frà la più degna Sfera, Qual merta la EccellenZa Vostra altera, Che di senno, e valor ogn'altra avanZa: Prendendo dal desio fida speranza Messo mi son con degni spirti in schiera Sotto si saggia, & immortal guerriera, Per illustrar ogni mio Ballo, e DanZa. Di rose, gigli, fiori, e di viole Raccolte hò un lembo, e consacrarle voglio À Voi Donna FELICE eguale al Sole; Nè del mio troppo ardir punto mi doglio, Ch'io cosi picciol lume, allumi il Sole, Ch'illustrarete Voi l'Opera, e'l foglio. ROSA FELICE BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. PADRONA, ET BENEFATTRICE MIA COLENDISS. D. FELICE MARIA ORSINA CAETANA Duchessa di Sermoneta. IN prima per voler principiare questo Balletto, il Cavaliere hà da cavarsi la berretta, ò cappello, & subito cavata la porrà alla man sinistra, con fare le solite cerimonie, & con la sua man destra piglierà la sinistra della Dama, si come vi dimostrano le Figure, & amendue insieme faranno la Riverenza lunga, & due Continenze brevi, si come hò detto nel Ballo della gran Duchessa di Toscana; poi faranno una Ripresa sottopiede, & un Fioretto al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario. Dopò ciò fatto, subito faranno un Zoppetto col piè sinistro in aria, & zoppicarà col destro, & con l'istesso farà un Passo in aria, & la Cadenza. & quest'è una Chiusa: un'altra Chiusa ne faranno per contrario, restando col piè destro innanzi. Et questo primo tempo, lo chiamo Tempo Terminato. Nel secondo tempo, passeggiaranno con fare due Passi puntati brevi; poi faranno una Ripresa sottopiede al lato sinistro, due Fioretti, due Passi minimi presti, con due altri Fioretti, & la Cadenza; poi subito faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi in dietro, & la Cadenza col piè sinistro in dietro, & con l'istesso principiarà & finirà la Chiusa, principiando ogni Moto col piè sinistro. Et questo si chiama Passeggio Regolato. Nel terzo tempo, torneranno à fare due altri Passi puntati, uno innanzi, l'altro in dietro: dopò faranno gli medesimi Moti per contrario, principiandoli col piè destro, ma però ballando un poco indietro, & sempre al pari. Nel quarto tempo, faranno due Riprese al lato sinistro, con due Trabucchetti, & un Seguito finto, principiandoli con il piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno una Ripresa sottopiede con un Fioretto al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario; & ciò fatto, torneranno à fare le predette due Chiuse Terminate, si come hò detto nel primo tempo. Nel quinto tempo, si piglieranno per la man destra con le solite creanze, facendo due Seguiti brevi, cioè ordinarii, al fin de'quali si lascieranno con piegar un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza; poi faranno due Spezzati volti à man sinistra, & al fin si ritroveranno in prospettiva, facendo anco due Saffici, uno al lato sinistro, l'altro al destro, cambiando luogo; poi faranno una Ripresa sottopiede, & un Fioretto al lato sinistro: il medesimo per contrario. Finalmente faranno le due Chiuse, come di sopra. Nel sesto tempo, faranno un Passo puntato breve col piè sinistro, & un Spezzato finto col destro, con una Ripresa sottopiede, due Fioretti innanzi, un Groppo, due altri Fioretti, due Passi minimi presti in dietro, una mezza Riverenza, un Passo in aria col sinistro, & la Cadenza; poi faranno un'altro Groppo, con due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, & la Cadenza. Finalmente faranno una Chiusa sola col piè sinistro. Nel settimo tempo, pigliandosi per la man sinistra, faranno gli medesimi Moti per contrario, si come han fatto nel quinto tempo col piè destro, ritornando però ogn'uno al suo luogo. Nell'ottavo tempo, torneranno à fare amendue la medesima Mutanza che havran fatta nel sesto Tempo, per contrario. Nel nono tempo, faranno due Seguiti brevi, cioè ordinarii, al fin de'quali faranno à modo di mezza Riverenza, pigliandosi con le solite cerimonie per la man'ordinaria; poi faranno due Spezzati innanzi, due Fioretti, & due Trabucchetti semibrevi d'una battuta di Musica per ciascheduno; & ciò fatto, al lato sinistro faranno un Saffice, & un'altro al lato destro; finalmente faranno le sopradette due Chiuse. Nel decimo, & ultimo tempo, faranno due Seguiti brevi innanzi; poi faranno due Continenze brevi. Dopò con il far la Riverenza longa di quattro battute, & le solite cerimonie, finiranno gentilmete questo vago, & gratioso Balletto. Rosa Felice. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIGNORA Principessa Colonna. DONNA, à cui par non vidde unqu'altra etate, Nè vedrà poi da quì à mill'anni, e mille, Sin che dal foco in attomi, e'n faville Sian le gloriè del Mondo arse, e cangiate. Appena dir potria Vostra beltate; Quel, che d'Ulisse, e pria canto d'Achille: Poi che sol con le luci, alme e tranquille Maravigliosamente altrui beate. E se tal volta humano ardir presume Di Voi seguir l'alte vestigie, e s'erge La've ingegno mortal non giunse ancora: Del suo folle sperar pentito allhora, Acceso in Voi, come Icaro, le piume Nel Mar di Vostri honori si sommerge. BARRIERA NUOVA DA FARSI IN SESTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA Principessa Colonna. A VOLER principiar questa Barriera, restando in Ballo quel Cavalier che havrà fatto il Ballo del Piantone, piglierà tre Dame una per volta; poi chiamerà due Cavalieri, & tutte sei si porranno in Ruota, cioè un Cavaliere, & una Dama, & cosi di mano in mano, & à tempo del suono faranno la Riverenza longa di quattro battute di Musica, & due Continenze brevi di due battute l'una; dopò si voltaranno con due Passi semibrevi d'una battuta l'uno à man sinistra, & un Seguito ordinario di due battute in prospettiva: gli medesimi Passi, & Seguiti faranno per contrario. Nel secondo tempo, faranno due Passi puntati brevi innanzi, poi passeggiaranno con quattro Passi semibrevi, & un Seguito volto alla sinistra, principiandoli col sinistro, & un'altro in prospettiva col destro; poi faranno una Continenza breve col sinistro, un Saffice alla destra, & un Destice al lato sinistro. Nel terzo tempo, faranno il secondo Passeggio con le predette Attioni, si come havran fatto nel primo, ma però le principiaranno col piè destro, & similmente con il detto piè le finiranno. Avertendo, che tutto quello che faranno col piè sinistro, il medesimo havran da fare col destro, solo che la Riverenza. Nel quarto tempo, ogni Cavaliere piglierà la Dama che le starà à man destra, per la mano destra, & faranno un Passo puntato breve, & un Seguito semidoppio; poi lasciandosi con le solite cerimonie, si volteranno à man sinistra, con quattro Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio in prospettiva, principiando col piè sinistro, & tre Riprese al lato destro; poi faranno una Continenza col sinistro, un Saffice al lato destro, & un Destice al lato sinistro. Nel quinto tempo, si piglieranno per la man sinistra, facendo tutti gli Moti che havran fatto nel quarto tempo, per contrario. Mutanza de'Cavalieri Terminata. Nel sesto tempo, ogni Cavaliere farà quattro Passi semibrevi, come di sopra, overo quattro Spezzati fiancheggiati innanzi incontro alla lor Dama; dopò ciò fatto, si volteranno un poco con la vita al lato sinistro con fare un Spezzato puntato, principiando detti Moti col piè sinistro; & poi subito faranno mezza Riverenza col destro; cavandosi di testa i lor cappelli, ò berretta: il medesimo Spezzato puntato, & mezza Riverenza faranno per contrario; poi col piè sinistro che si troveranno haver in dietro faranno due Trabucchetti, & un Saffice fiancheggiato in dietro, principiandoli col sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Et avertano di non fare quattro Spezzati, ò Passi trangati, perche trovandosi il piè sinistro in dietro, non può far il Spezzato, ò Passo in dietro, perche sarebbe falso, & contra la Regola. Poi finalmente i Cavalieri, & le Dame faranno la Riverenza lunga insieme. Nel settimo tempo, faranno il medesimo le Dame. Quì si muterà detta Sonata, & farassi due Tempi. In questo primo tempo di questa Sonata, passeggiaranno la lato sinistro, con fare due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio, principiandoli con il piè sinistro: il medesimo faranno al lato destro per contrario; poi faranno due Passi puntati brevi, uno innanzi col sinistro, l'altro in dietro col destro, & in prospettiva faranno un Doppio scorso innanzi, pigliandosi tutti per le mani senza cavarsi berretta, facendo una Ruota. Dopò si lascieranno, con fare quattro Saffici, overo Spezzati fiancheggiati in dietro, & una Continenza alla sinistra, un Saffice alla destra, & al fin un Destice al lato sinistro. Nel secondo tempo, torneranno à fare ogni cosa per contrario, principiando però col piè destro. Alla Sciolta di questa Sonata farassi in Saltarello un Tempo solo. In questo tempo, tutti insieme faranno quattro Spezzati fiancheggiati innanzi; poi ogni persona darà quattro battute di mano, principiando la prima battuta alla man destra della Dama sua che le starà alla destra, poi ne darà un'altri alla sinistra all'altra Dama che le starà a man sinistra; & questo si torna à fare un'altra volta, sino che habbiano date le quattro botte, & questa vien detta la Folla. Finalmente faranno due Continenze brevi di due battute l'una, & la Riverenza di quattro. Alla Sciolta di detta Sonata in Gagliarda. In questo tempo, faranno questo Passeggio in Ruota incatenato, ò intrecciato, come vogliamo dire; cioè, ogni Cavaliere in un'istesso tempo piglierà la sua Dama per la mano destra; e tutti, tanto i Cavalieri, quanto le Dame ad ogni toccata di mano faranno un Seguito Semidoppio; poi lasciando la man destra, si piglieranno per la sinistra, cambiando sempre Dama; & cosi le Dame cambiaranno Cavalieri: & questa catena durerà sino che ogni Cavaliere si ritroverà con la sua Dama, che verrà à finirsi con haver fatti sei Seguiti semidoppi. Dopò faranno due Continenze, & due Passi puntati brevi, al fin de'quali, con far le solite cerimonie, ogni Cavaliere pigliarà la sua Dama per la mano ordinaria, & con il far la Riverenza longa finiranno gratiosamente questa Barriera: ma averta il Cavaliere che havrà invitato tutte, ch'egli hà da restare con la sua Dama à seguitar il Ballo del Piantone, & gli altri andaranno à menare le lor Dame à i suoi luoghi, licentiandosi con le solite cerimonie Cavaleresche. Farassi la medesima Sonata della Barriera à car. 143. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELLENTISS. SIGNORA D. GIOVANNA COLONNA D'ORIA Principessa d'Oria. SUPERBA Roma già d'Italia honore, Ch'invitta un tempo il grand'Impero havesti Del Mondo tutto, & opre eccelse sesti, Onde la gloria tua giamai non more. Se lode unqua per alto, e gran valore À Donna Illustre degnamente desti Per li suoi chiari, e gloriosi gesti; Dalla à GIOVANNA, ch'è tuo gran splendore. Questa è quella COLONNA, in cui scolpio Palla, Cillenio, Apollo, e Citerea Ogni suo preggio, ogni sua rara dote. Et ben il Ciel mostrò, ch'allhor finio Di dar quanto di bel giamai dar pote, Quando questa à noi diè terrestre Dea. DORIA COLONNA CASCARDA IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. D' GIOVANNA COLONNA D'ORIA Principessa d'Oria. QUESTA Cascarda è divisa in cinque tempi, & standosi all'incontro, si come vi dimostran le Figure, si piglieranno per la man destra, facendo un Spezzato puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Fioretti, due Trabucchetti, & due Saffici, uno al lato sinistro, l'altro al lato destro. Dapoi gratiosamente faranno quattro Spezzati ordinarii, & due Seguiti semidoppi, passeggiando in Ruota al lato sinistro; poi faranno due volte le Chiuse di Pavaniglia, la prima col piè sinistro, cioè un Zoppetto, un Passo in aria, & la Cadenza: la medesima faranno per contrario, con far'anco due Fioretti, & due Trabucchetti; poi faranno due Passi minimi volti à man sinistra, due altri Fioretti innanzi, con due altri Passi minimi; & al fin della Sonata un Saffice col fianco sinistro per dentro. Nel secondo tempo, tornaranno à fare da capo ogni cosa per contrario. Nel terzo tempo, faranno le due Chiuse di Pavaniglia; poi faranno due Riprese sottopiede al lato sinistro, & un Fioretto: il medesimo faranno per contrario; & al fine due Trabucchetti. Dopò si piglieranno per la man destra, facendo un Seguito semidoppio col piè sinistro, & due Fioretti innanzi, & un Saffice al lato destro, principiandoli col piè destro; poi lasciandosi, faranno due Passi minimi volti à man sinistra, due Fioretti innanzi, due altri Passi minimi, & al fin un Saffice volto col fianco sinistro per dentro, principiando dette Attioni col piè sinistro. Nel quarto tempo, faranno per contrario quanto havran fatto nel terzo tempo. Nel quinto, & ultimo tempo, faranno un Groppo, due Fioretti, due Trabucchetti, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, principiando detti Moti col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Spezzati volti à man sinistra, due Passi minimi innanzi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro: gli medesimi faranno per contrario. Dopò faranno due Riprese, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice al lato sinistro, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario; poi faranno una Ripresa sottopiede al lato sinistro, & un Fioretto: il medesimo faranno al lato destro; innanzi faranno due Spezzati fiancheggiati, con due Passi puntati semibrevi; al fine si piglieranno gentilmente per la man'ordinaria, con far le solite cerimonie, & con la Riverenza breve finiranno gratiosamente à tempo del suono questa Cascarda. Doria Colonna. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIGNORA ARSILIA SFORZA COLONNA Principessa di Pellestrina. QUANDO è più bello, e più lucente il Sole Sembrate, ò ARSILIA, co'l reale aspetto; Se fate quì frà noi simil'effetto À quel, ch'ei far con suoi bei raggi suole. Che s'ei gli humor di questa fragil prole Trahendo ogn'animal risana infetto: Voi con le luci, entro infiammate il petto, Poi l'alma unite à DIO con le parole. Onde sete del Sol tanto più degna, E di belleZza l'avanzate, quanto Escie da Voi più illustre effetto, e raro. Quand'ei può solo avalorar l'indegna Spoglia mortale: e Voi lo spirto chiaro AlZate al Ciel co'l lume Vostro santo. ALTA COLONNA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. ARSILIA SFORZA COLONNA Principessa di Pellestrina. A VOLER principiare questo Balletto, si pigliaranno le persone per le mani, si come si hà nel presente dissegno, facendo la Riverenza, & due Continenze; poi faranno due seguiti, uno al lato sinistro, l'altro al destro, & due Trabucchetti gravi, & un Destice al lato sinistro, principiando detti Moti col piè sinistro: dopò faranno di novo gli predetti Seguiti, con tutti gli altri Moti sussequenti per contrario. Poi in ultima faranno due Continenze, & ciò fatto, il Cavaliere lascierà la man destra della Dama, & cavandosi con quella mano la berretta, faranno insieme la Riverenza. & questo si chiama un Tempo Terminato. Nel secondo tempo, passeggiaranno con fare due Passi semibrevi, & un Seguito breve, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario; poi subito faranno due Fioretti, un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi, due altri Fioretti, & un Destice, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Dopò faranno due Passi puntati brevi, & al fin la Riverenza lunga. & questo parimente si chiama Passeggio Terminato. Nel terzo tempo, si piglieranno per la man destra, con far due Passi, & un Seguito; poi faranno gli medesimi, principiandoli prima col piè sinistro, poi col destro, al fin de'quali si lasciaranno con le solite cerimonie, piegando però un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza; poi subito si volteranno con due Passi à man sinistra, & due Fioretti, & in prospettiva faranno un Groppo, due altri Fioretti, & due Passi, & un Destice, principiando detti Moti col piè sinistro: gli medesimi Passi con tutti gli altri Moti sussequenti faranno per contrario, solo che nel luogo del Destice faranno un Saffice. Dopò ultimamente faranno due Passi puntati, uno innanzi, l'altro in dietro, & due Trabucchetti adaggio, & un Corinto, principiandoli col sinistro. Nel quarto tempo, pigliandosi per la man sinistra, faranno per contrario tutto quello che havran fatto nel terzo tempo. Avertendo che questi due Tempi si chiamano Tempi Regolati. Nel quinto, & ultimo tempo, faranno due Seguiti brevi fiancheggiati, al fin de'quali faranno à modo di mezza Riverenza, & si piglieranno per la man'ordinaria con le solite creanze; poi passeggiaranno con fare due Passi puntati brevi, & due Passi, & un Seguito, principiandoli col piè sinistro; poi faranno un Saffice al lato destro, & un Destice al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario. Poi faranno due Passi puntati come di sopra, e con far la Riverenza lunga di quattro battute, finiranno à tempo del suono questo gratioso Balletto. Alta Colonna. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA D. MARGARITA GONZAGA CARAFA Principessa di Stigliano. MARGARITA gentil, alma divina, Per le doti, ch'a Dea vi fan simile, Che col vago sembiante altero, e humile Fate, ch'ogn'aspro cor v'adora, e inchina. Se Voi sete trà noi per far rapina D'ogni virtù, fuggendo il basso, e'l vile; S'havete quante son dal Gange al Thile Gratie, ch'à poche il Ciel largo destina; Se con un sguardo solo, ò con un riso Intenerite à chi vi piace il core, Come più aggrada al Vostro alto desio; Se in Voi le gratie tutte pose Amore, Debb'io temere, che con lieto viso Non riceviate questo Ballo mio? ALLEGREZZA D'AMORE CASCARDA IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. D. MARGARITA GONZAGA CARAFA Principessa di Stigliano. VOLENDO principiare questa Cascarda, il Cavaliere che starà à fare il Ballo del Fiore andarà ad invitare due Dame, una per volta, ma però che quelle sappiano farla; poi si ponerà in Ruota pigliandosi tutti per le mani, si come vi dimostra il dissegno (se ben la pittura non può far la Ruota con dette Figure) & faranno la Riverenza, si come hò detto ad Alta Regina; dopò si lascieranno con far le debite cerimonie, facendo tutti insieme due Saffici fiancheggiati in dietro, & non come prima, che facevano due Spezzati, & col piè sinistro che havevano innanzi, con l'istesso caminavano innanzi, & questo era mal fatto. Poi ciò fatto, faranno due Doppi minimi, uno al lato sinistro, l'altro al destro, & il Cavaliere solo farà due Seguiti battuti del Canario: gli medesimi farà la Dama che gli starà à man destra, & l'istesso farà l'altra Dama. Ciò fatto, tutti insieme faranno due Spezzati fiancheggiati innanzi, con una Ripresa al lato sinistro, & un Fioretto: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Trabucchetti, & un Saffice al lato sinistro: il medesimo per contrario al lato destro, principiando però i detti Moti prima col piè sinistro, & poi col destro. Nel secondo tempo, faranno insieme due Fioretti, due Trabucchetti; poi il Cavaliere che guiderà il Ballo passerà per mezzo alle Dame facendo un Doppio scorso, cambiando tutti luogo, cioè il Cavaliere andrà al luogo delle Dame, & Elle andranno al luogo del Cavaliere: il medesimo torneranno à fare un'altra volta, principiando però per contrario, tornando ogn'uno al suo luogo. Dopò il Cavaliere farà due Seguiti battuti di Canario: il medesimo faranno una per una le Dame, come hò detto di sopra. Ciò fatto, si volteranno con due Spezzati à man sinistra, con due Passi minimi innanzi, & un Saffice fiancheggiato: il medesimo tornaranno à fare per contrario. Nel terzo tempo, faranno otto Spezzati incatenati, & il Cavaliere, che guiderà passerà per mezzo alle Dame, voltando à man sinistra; & la Dama che starà à man sinistra passerà per mezzo, & volterà à man destra di quella che starà à man destra del Cavaliere, & cosi parimente seguirà l'altra voltando à man sinistra del Cavaliere: avertendo di non toccar mai le mani come si faceva prima, perche non è ben fatto: di modo che fatti che havranno gl'otto Spezzati, ogn'uno si ritroverà al suo luogo. Poi il Cavaliere farà quattro battute di piedi, principiandole col piè sinistro: il medesimo farà ogni Dama, di mano in mano. Dopò faranno insieme due Fioretti, due Trabucchetti, una Ripresa, & un Fioretto al lato sinistro; un'altra Ripresa, & Fioretto al lato destro. Finalmente faranno due Passi puntati, con due Saffici fiancheggiati, principiando ogni Moto col piè sinistro, & poi col destro. Nel quarto, & ultimo tempo, faranno due Fioretti, due Trabucchetti, & un Doppio minimo al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi il Cavaliere farà due Seguiti battuti di Canario: il medesimo faran le Dame una, & poi l'altra, come di sopra hò detto. Ultimamente il Cavaliere passarà per mezzo alle Dame facendo due Passi puntati, ponendosi al luogo della Dama che le starà à man destra: il medesimo farà la Dama che le starà al lato destro, andando al luogo del Cavaliere; l'altra anderà al luogo dell'altra Dama, i quali tutti si ritroveranno in triangolo, & con fare la Riverenza breve come la prima, finiranno à tempo del Suono gratiosamente questa bella Cascarda. Mà averta il Cavaliere, che finita detta Cascarda debba dare il Fiore à quella che hà levata prima, & dopò vada à menar al luogo suo l'altra, licentiandosi con far le solite creanze Cavaleresche. Allegrezza d'Amore. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELL.MA SIG. COSTANZA SFORZA BUONCOMPAGNA DUCHESSA DI SORA. ECco COSTANZA SFORZA, ecco le rare Vostre virtù divine, alte ne i Cori Passano accese d'immortali ardori, E serban sempre Vostre fiamme chiare; Ben può l'avaro tempo consumare Il ferro, e l'opre de'più gran Scultori; Ma non può già de'Vostri eterni honori La Gloria viva estinguer', ò mancare. Beata dunque, che schernite l'ira Del Tempo; e Lethe non può torre al Vostro Nome, quel grado, che più quà giù s'ama, Sì, ch'ei non s'alzi, ove con lodi aspira Per quel sentiero, che virtù l'hà mostro À far' eterna la sua chiara Fama. AMOR COSTANTE BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. COSTANZA SFORZA BUONCOMPAGNA DUCHESSA DI SORA. PRINCIPIARASSI questo Ballo stando le persone come s'hà nel presente dissegno, facendo la Riverenza longa, & due Continenze brevi; poi faranno due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio al lato sinistro: Il medesimo faranno per contrario. Dopò faranno due Trabucchetti, & un Corinto al lato sinistro: il medesimo torneranno à fare per contrario. Ciò fatto, all'incontro faranno due Passi puntati brevi; poi il Cavaliere lasciarà la man destra della Dama, & faranno la Riverenza come la prima. Nel secondo tempo, passeggiaranno con quattro Seguiti brevi, al fin de'quali si lascieranno con le solite cerimonie, facendo due Passi semibrevi volti à man sinistra, & un Seguito breve in prospettiva: il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Saffici fiancheggiati, & un Seguito semidoppio al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Riprese, due Trabucchetti al lato sinistro, & un Seguito semidoppio innanzi: il medesimo faranno per contrario, principiando però tutti i predetti Moti prima col piè sinistro, & poi col destro. Nel terzo tempo, si piglieranno per la man destra con le solite cerimonie, facendo due Spezzati, & due Saffici, principiando col piè sinistro; poi lasciandosi, faranno due Passi semibrevi volti à man sinistra, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, cambiando però luogo, & in prospettiva due Trabucchetti, uno col piè destro, l'altro col sinistro; tutti gli altri Moti si principieranno col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario, pigliandosi per la man sinistra, ritornando ogn'un'al suo luogo; dopò faranno due Saffici fiancheggiati, & un Seguito semidoppio al lato sinistro. Ultimamente al lato sinistro faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Seguito semidoppio innanzi: il medesimo faranno per contrario. Alla Sciolta della Sonata in Saltarello. In questo tempo, si piglieranno per il braccio destro, facendo due Spezzati, & lasciandosi ne faranno altri due volti à man sinistra, discostandosi però un poco l'un da l'altro cambiando luogo; poi faranno due Passi innanzi, & un Spezato, principiando tutti detti Moti col piè sinistro, & un Trabucchetto al lato destro, & un Destice al lato sinistro: dopò col piè destro faranno il medesimo per contrario. Finalmente faranno due Spezzati fiancheggiati, con tre Seguiti battuti di Canario, principiandoli col sinistro, & due battute di piedi, una col destro, l'altra col sinistro: il medesimo faranno per contrario; faranno anco due Fioretti, due Trabucchetti, & due Saffici. Ultimamente, con far due Passi puntati semibrevi innanzi, si piglieranno per la man'ordinaria, & con le solite Creanze finiranno con la Riverenza breve di quattro battute triple questo bellissimo Balletto. Amor Costante. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIGNORA LEONORA ORSINA SFORZA Duchessa di Segne. FRA tanti, che le chiare orme seguendo Vanno d'Apollo, e desiose, e intente Odono il suon della beata gente, Che'l Sacro Monte và di gioia empiendo, Servo vi sono, e tal, ch'appena intendo Quanto con gran ragion brama la mente; Pur eccitando in me le forZe spente, Me stesso affretto, e mia tardanZa emendo. Ecco, Donna LEONORA, io di lontano L'innalzo al Ciel con la mia rima, e canto, Sì che'l Tebro l'ammira, e'l Vaticano. Saggia, bella, gentil, modesta, tanto Vera honestà; dice ogni stil sourano Che le dan quest'in vita eterno vanto. FORZA D'AMORE BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. LEONORA ORSINA SFORZA DUCHESSA DI SEGNE. QUESTO Balletto principiarassi stando le persone come vi dimostra il presente dissegno, facendo però le solite cerimonie Cavaleresche, & con far la Riverenza longa, & due Continenze brevi, si come hò detto nelli altri Balli; poi si piglieranno per la man destra, facendo un Passo puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario. Dopò si piglieranno per la man ordinaria, con fare due Seguiti brevi, & passeggiando per quel luogo dove si ballerà, con due Passi puntati brevi, due Passi semibrevi, & un Seguito ordinario breve, principiando ogni cosa col piè sinistro, & dopò col destro. Ciò fatto, faranno al lato sinistro un Destice, & un'altro al destro; poi faranno due Spezzati fiancheggiati innanzi, & due Trabucchetti, Finalmente faranno due Seguiti ordinarii brevi, al fin de'quali si lascieranno con le solite Creanze; facendo altri due Scorsi à modo d'una S. La sua Gagliarda. Nel secondo tempo, il Cavaliere farà una Mutanza di Gagliarda di quattro tempi; & se egli la vorrà far grave, potrà fare due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti gravi, cioè semiminimi, & un Seguito finto, come hò detto in Bassa, & Alta, principiandola con il piè sinistro. La Dama farà la medesima. Il Cavaliere tornerà à fare la medesima Mutanza, principiandola per contrario, cioè con il piè destro. La Dama farà la medesima. Doppò ciò fatto, faranno quattro Destici in Pedalogo, cioè il Cavaliere ne farà uno col fianco sinistro per dentro; la Dama ne farà un'altro: il medesimo tornarà à fare il Cavaliere per contrario, col fianco destro per dentro; il medesimo farà la Dama. Poi faranno insieme un Groppo, & un Fioretto: il medesimo faranno per contrario. Ultimamente faranno due Passi innanzi, con due Saffici fiancheggiati per dentro, principiando tutti i primi Moti col piè sinistro, & poi col destro. Nel terzo tempo, si piglieranno per la man destra, facendo due Passi semibrevi, & un Seguito breve al lato sinistro; poi faranno una Continenza breve col piè destro, & un Seguito finto col piè sinistro, lasciandosi con le solite cerimonie: il medesimo torneranno à far per contrario, pigliandosi per la man sinistra; poi lasciandosi faranno due Passi puntati brevi, & un Seguito doppio alla Franzese, passeggiando però al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario. Dopò ciò fatto, faranno di nuovo il medesimo Pedalogo, con tutte l'altre Attioni, e Moti si come hò detto nel secondo tempo. La Sciolta della Sonata in Saltarello. In questo ultimo tempo faranno una Riverenza breve di quattro battute triple, stando però in prospettiva, con due Saffici, uno al lato sinistro, l'altro al destro; poi si volteranno à man sinistra con due Passi minimi, & un Spezzato innanzi; dopò faranno un Groppo, due Fioretti, & un Spezzato puntato, principiandoli col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo torneranno à fare per contrario. Finalmente faranno due altri Saffici fiancheggiati, con due Fioretti, e due Trabucchetti; poi con far innanzi due Passi puntati semibrevi, si piglieranno gentilmente per la man' ordinaria con le predette cerimonie Cavaleresche, & facendo la Riverenza à tempo della Sonata, finiranno questo vago, & gratioso Balletto. Forza d'Amore. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELL.MA SIG. COSTANZA SAVELLA ORSINA Duchessa di Santo Gemine. NOVELLA Dea, che per bear'il Mondo Scesa dal maggior Cielo in terra sei; Ascosta il suon de i caldi preghi miei, Ben ch'à tanto favor di picciol pondo Volgi in me lieta il tuo sguardo giocondo, E infondi in me virtu tal, ch'io per lei T'innalzi à quell'honor, ch'aspettar dei Più conforme al tuo merto, alto e profondo. Cosi potrò poi far del tuo gran Tempio Ricche le sponde anch'io del più bel Lauro, Che co'l Tempo contenda invido, & empio. Cosi la tua virtù, che'l secol d'auro Trà noi rinova, andrassi, e senza essempio, Chiara frà l'Orse dal Mar Indo al Mauro. BASSA HONORATA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. COSTANZA SAVELLA ORSINA Duchessa di Santo Gemine. STANDO le persone come si hà nel presente dissegno, il Cavaliere pigliarà la Dama per la man'ordinaria con le solite Creanze, facendo insieme la Riverenza lunga, & due Continenze brevi; poi si pigliaranno per la man destra, facendo due Seguiti brevi, due Trabucchetti semibrevi, & un Destice: il medesimo faranno per contrario, pigliandosi per la man sinistra. Finalmente il Cavaliere tornarà à pigliar la Dama per la man'ordinaria, facendo amendue le Continenze, & la Riverenza come di sopra, principiando tutti i detti Moti prima col piè sinistro, & poi col destro. Nel secondo tempo passeggiaranno con due Passi puntati brevi, quattro Passi semibrevi, con due Seguiti brevi, due Trabucchetti semibrevi, & al fin un Destice al lato sinistro, principiando detti Moti col piè sinistro: gli medesimi Seguiti, Trabucchetti, & Destice faranno per contrario. & questi due tempi, si chiamano Tempi Terminati. Nel terzo tempo. il Cavaliere lasciarà la Dama, & passeggiarà al lato sinistro con due Passi semibrevi, & un Seguito breve, discostandosi alquanto, & al fin di detto Seguito si voltarà in prospettiva alla Dama; & detti Moti gli principiarà col piè sinistro: & passeggiando al lato destro farà il medesimo per contrario. Poi insieme faranno due Seguiti brevi fiancheggiati, due Trabucchetti, & un Destice: il medesimo per contrario. Al fine faranno due Continenze, & la Riverenza come di sopra. Nel quarto tempo, la Dama sola farà il medesimo che havrà fatto il Cavaliere; poi insieme faranno tutte le predette Attioni come di sopra. Nel quinto tempo, amendue faranno un Doppio all'Italiana al lato sinistro, un'altro al destro; dopò all'incontro faranno gli predetti Seguiti fiancheggiati, Trabucchetti, & Destice, sì al lato sinistro, come al destro, con le due Continenze, & Riverenza. La Sciolta della Sonata farassi in Saltarello. In questo solo tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Spezzati, due Passi minimi, & un Saffice al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario, pigliandosi per la man sinistra. Dopò lasciandosi faranno due Saffici fiancheggiati in dietro, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice, col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Continenze, & con le solite cerimonie Cavaleresche si pigliaranno per la man'ordinaria, facendo la Riverenza come la prima, & à tempo del Suono finiranno questo vago Balletto. Bassa Honorata. [caption, left side] Saltarello. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA D. LIVIA ORSINA CESARINA Duchessa di Cività Nuova. COME potrò giamai lodar'io questa Angioletta Celeste in mortal velo, Donna LIVIA di tal valor, ch'al Cielo De terreni pensier gl'animi desta: Qual chi tenta più chiara, e manifesta Render la luce del Signor di Delo, Con picciol lume, ò con l'Ombrone, o'l Melo Far più ricca, e maggior Doride infesta. À te convien, cui diede Apollo, & Clio L'avorio, e i nervi suoi dolci, e canori, Far Lei ben conta à la futura etate. Sì vedrem poi gli verdi, e sacri allori Ornati, e vincer Lei l'eterno oblio, Togliendo à Laura, e Bice la beltate. CESARINA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. D. LIVIA ORSINA CESARINA Duchessa di Cività Nuova. PRINCIPIARASSI questo gratiosissimo Balletto stando le persone come s'hà nel presente dissegno, con far la Riverenza grave di sei battute di Musica, & due Continenze semigravi di tre battute per ciascheduna; poi passeggiaranno per il luogo ove si ballarà con fare quattro Seguiti brevi; dopò faranno due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi Passi, & Seguito faranno per contrario. Ciò fatto, al lato sinistro faranno un Destice, & un'altro al lato destro, con un Spezzato, due Passi minimi innanzi, & due Trabucchetti: avertendo che gli Passi, & i Trabucchetti gli principiaranno col piè destro. Finalmente torneranno di nuovo à fare detto Spezzato, con tre Trabucchetti, & un Destice con tutti i Moti predetti per contrario. Nel secondo tempo, passeggiando haran da fare due Passi puntatati trangati, & due Seguiti brevi; poi faranno due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi Passi, & Seguito faranno per contrario. Dopò faranno due Passi puntati, due Spezzati, & due Trabucchetti, principiandoli col piè sinistro; & con l'istesso piè faranno un'altro Spezzato, & tre Trabucchetti, principiando detti Trabucchetti col piè destro. Ciò fatto, torneranno di nuovo à fare gli due Destici con tutte l'altre Attioni sopradette nel primo Tempo: il medesimo faranno per contrario, incominciando però dal Spezzato, con gli tre Trabucchetti. & questi si chiamano Passeggi Terminati. Avertendo che nell'ultimo Trabucchetto si lascieranno. Nel terzo Tempo, faranno due Seguiti fiancheggiati discostandosi l'un dall'altro; poi faranno un Groppo, due Fioretti innanzi, una mezza Riverenza, un Sottopiè, & al fine la Cadenza, principiando ogni cosa col piè sinistro; dopò torneranno di nuovo à far la medesima Mutanza, principiandola, & finendola col piè destro. Poi faranno due Passi puntati, & due Seguiti fiancheggiati; ciò fatto, faranno un Spezzato col piè sinistro, & tre Trabucchetti, principiandoli col destro; & voltandosi col fianco sinistro per dentro, faranno un Destice: il medesimo faranno per contrario, voltando il fianco destro per dentro; poi si volteranno con un Spezzato à man sinistra, con due Passi minimi, & due Trabucchetti, & all'ultimo si volteranno col fianco sinistro per dentro. Ma avertino, ch'il Spezzato lo faranno col piè sinistro, & gli Passi, & Trabucchetti gli principiaranno col destro. Dopò di nuovo torneranno à fare il Sopradetto primo Spezzato, con gli tre Trabucchetti, Destici, & tutti gli altri Moti sussequenti per contrario. Nel quarto, & ultimo tempo, piglierannosi per la man destra, facendo due Passi, & un Seguito semidoppio, principiandoli col piè sinistro, con una Continenza col destro, & un Seguito finto col sinistro, piegando un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza, & in quell'istante si lascieranno con le solite cerimonie: gli medesimi Moti faranno per contrario, pigliandosi però per la man sinistra; dopò faranno due Passi puntati, con due Destici fiancheggiati, prima col fianco sinistro per dentro, & poi col destro, & due Seguiti fiancheggiati, discostandosi però alquanto l'un dal l'altro; poi faranno due Riprese sotto piede al lato sinistro, & un Fioretto, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario al lato destro con due Spezzati fiancheggiati innanzi, & due Trabucchetti; dopò ciò fatto, faranno due Seguiti fiancheggiati con due Passi puntati; poi finalmente si piglieranno per la man'ordinaria, con le solite Creanze, & con il far la Riverenza come la prima, finiranno gentilmente questo vago, & bellissimo Balletto. Et questo è fatto con vera Theorica. Cesarina. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELL.MA SIG. OLIMPIA ORSINA CESI Duchessa di Acqua Sparta. GIVA cercando Amore Di collocare in Donna bella il cuore, Che con belleZze rare Eccedesse la Dea che nacque in Mare: E da la bella, e vaga Madre ricorre, del suo mal presaga; E tanto prega, ch'ella L'insegna una di lei più vaga, e bella: Ne i sette Colli siede, Disse, chi di beltade ogn'altra eccede; In cui Natura, e DIO Con ogni lor poter, v'han posto il mio: Per impresa hà una Rosa, Ch'ad un crognal s'appoggia, e si riposa, Che con forti radici Appar sopra sei Monti alti, e felici. Si mosse Amor'allhora Per trovar questa Dea, che'l mondo adora, Lasciando Cipro, e Gnido, Per far nel sen di Lei sua stanZa, e nido; Ma quando poi vicino Accostossi al bel volto almo, e divino, Credendone far preda, Vinto rimase, e à Lei si diede in preda. BELLEZZE D'OLIMPIA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. OLIMPIA ORSINA CESI Duchessa di Acqua Sparta. QUESTO Balletto nella mia prima opera lo faceve principiare stando il Cavaliere à man destra della Dama, & poi tornava à man sinistra, & era mal fatto, & senza Creanza, perche la precedenza nel Ballo sempre il Cavalier la dee dare alla Dama: oltra che anco mi sono avisto dell'errore che v'era à principiarlo in quel modo, che fatta la Riverenza, & Continenze, facevano due Seguiti ordinarii, & si lasciavano, con voltarsi à man sinistra, facendo altri due Seguiti, & à man destra non si voltavano, & per questo era falso; & acciò che si faccia giusto, voglio che si principia in questo modo. Stando le persone all'incontro, come vi dimostrano le Figure di Alta Regina, faranno la Riverenza longa, con le solite cerimonie, & due Continenze brevi; poi faranno due Passi gravi volti à man sinistra, & un Seguito ordinario in prospettiva, principiandoli col piè sinistro: il medesimo tornaranno à far per contrario. Dopò all'incontro faranno insieme due Spezzati fiancheggiati, & tre Trabucchetti: gli medesimi tornaranno à fare per contrario; poi faranno due Passi puntati innanzi, pigliandosi per la man'ordinaria, & con far le solite cerimonie, faranno la Riverenza à tempo della Sonata. Nel secondo tempo, passeggiaranno con far due Passi semibrevi, & un Seguito ordinario breve, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno due Passi puntati, con due Seguiti ordinarii, al fin de'quali si lasciaranno con far le solite cerimonie, facendo altri due Seguiti scorsi, uno à man sinistra, l'altro à man destra, & se non vorrano fargli scorsi, gli potranno fare fiancheggiati in dietro; poi all'incontro faranno due Spezzati, con due Saffici fiancheggiati, due Continenze, & la Riverenza, come di sopra. Nel terzo tempo, faranno il Pedalogo, cioè, il Cavaliere solo farà un Passo puntato fiancheggiato innanzi: & la Dama farà il medesimo, principiandolo col sinistro. Egli tornarà à farne un'altro col destro: & Ella farà il medesimo. Poi il Cavaliere farà due Seguiti ordinarii brevi fiancheggiati: gli medesimi farà la Dama sola. Dopò insieme faranno due Spezzati fiancheggiati, & tre Trabucchetti, principiandoli, & finendoli col piè sinistro: gli medesimi tornaranno à far un'altra volta per contrario; poi faranno due Passi puntati innanzi, & si pigliaranno per amendue le mani: & fatti li detti Passi puntati, il Cavaliere lasciarà la man destra della Dama con far le solite cerimonie, & al fin del tempo faranno la Riverenza. Nel quarto tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Seguiti ordinarii, al fin de'quali si lasciaranno con le solite Creanze, & si volteranno amendue à man sinistra, e ne faranno altri due, cambiando luogo. Dopo ciò faranno un Groppo, due Fioretti innanzi, un Passo puntato, principiando dette Attioni, e Moti col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: avertendo, che nel far detto Passo puntato, & mezza Riverenza, s'haranno da voltare un poco al lato sinistro: il medesimo tornaranno à far un'altra volta per contrario. All'incontro poi faranno gli due Spezzati fiancheggiati, & Trabucchetti due volte, si come s'è detto di sopra. Finalmente faranno due Passi puntati, & la Riverenza à tempo del Suono. Nel quinto tempo, pigliarannosi per la man sinistra, facendo il medesimo per contrario che haran fatto nel quarto tempo. Nel sesto, & ultimo tempo, si pigliaranno per la man'ordinaria, con le solite cerimonie, e Creanze, si come havran fatto nel pigliarsi la prima volta, & faranno due Passi puntati, due Passi semibrevi, & un Seguito breve: gli medesimi faranno per contrario; poi faranno gli due Spezzati, con tre Trabucchetti, come di sopra hò detto. Nell'ultimo faranno due Passi puntati, & si pigliaranno per la man'ordinaria, & finiranno detto Balletto, con far la Riverenza lunga come la prima. Bellezze d'Olimpia. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIGNORA CORNELIA ORSINA CESI Duchessa di Ceri. DEH chi potria lodar le rose, e l'oro Del volto, delle chiome, e'l chiaro Sole De bei Vostri occhi; e l'altre rare, e sole Parti di cosi degno alto lavoro? Et vi son le virtù, nobil thesoro, Ch'ornar di Voi la miglior parte suole: Che non bastano à ciò voci, e parole De quanti fur giamai degni d'alloro. Venga colui, che te pianta gentile Amò già in corpo humano; e infonde, e spira À suoi cari cultor l'arte, e l'ingegno: Et indi al suon della sua dotta lira Faccia chiaro volar da Battro à Thile Il Vostro nome, e l'alzi oltre ogni segno. IL CONTRAPASSO FATTO CON VERA MATHEMATICA sopra i versi d'Ovidio [around diagram in circle] Cro Dma Cro Dma Cro Dma [on outside top loops of diagram] Questa e'la linea della Dama Questa e'la linea del Cavaliere [on circle in diagram] Sponneo Dattile Sponneo Dattile [in center of diagram] l'intrèccia ta e'la linea ondata: doue sono le note si camina CONTRAPASSO NUOVO DA FARSI IN SESTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. CORNELIA ORSINA CESI DUCHESSA DI CERI. A FAR questo Contrapasso vi intervengono tre Cavalieri, & tre Dame, lequali staranno in Ruota con quest'ordine, cioè, un Cavaliere, & una Dama, & tutti senza pigliar mano faranno à tempo del Suono la Riverenza lunga, & due Continenze brevi; & passeggiando in Ruota al lato sinistro, faranno due Passi semibrevi, & un Seguito breve, principiandoli col piè sinistro; il medesimo faranno passeggiando la lato destro per contrario: avertendo, che detti Passeggi gli faranno un'altra volta, sì al lato sinistro, come al destro. Dopò, alla mutatione della Sonata, ogni Cavaliero piglierà la man destra della Dama che le starà al lato destro, & farà due Passi, & un Seguito, come di sopra, principiandoli col piè sinistro; poi ogn'uno lascierà quella, & con la sua man sinistra piglierà la man sinistra dell'altra Dama che troverà à venirle incontro, facendo gli medesimi due Passi, & un Seguito, principiandoli col piè destro, cambiando sempre luogo: nè gli increscierà, se la seconda volta si troverà senza la sua Dama, perche poi al fin della terza Mutanza, facendo sempre i predetti termini in Ruota, ogn'uno si ritro varà con la sua. Dopò ciò fatto, si lasciaranno, con fare due Passi volti al lato sinistro, & un Seguito innanzi, piegando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, principiandoli col piè sinistro; il medesimo faranno per contrario. Passeggio incatenato da farsi in Ruota. Ogni Cavaliere pigliarà la man destra della sua Dama, & faranno insieme un Seguito breve col piè sinistro; poi pigliando la mano sinistra dell'altra Dama faranno un'altro Seguito col piè destro, & cosi seguiranno di mano in mano, facendo sempre la Catena in Ruota sino che haranno fatto sei Seguiti, alla fine de i quali ogn'uno si ritrovarà al suo luogo con la sua Dama: & questa Catena faranno in tre tempi di detta Sonata. Faranno dopò ciò insieme due Continenze brevi, & la Riverenza lunga, con due Seguiti doppi alla Francese, uno al lato sinistro, & l'altro al destro. Tutti insieme faranno due Seguiti brevi innanzi, principiandoli col piè sinistro, & pigliarannosi per le mani in Ruota; poi faranno due Continenze, & lasciandosi le mani, faranno gli medesimi due Seguiti doppi, come di sopra. Finalmente faranno due Continenze brevi, & due Seguiti brevi fiancheggiati al fin de i quali faranno à modo di mezza Riverenza, pigliando però ogn'uno la sua Dama per la man'ordinaria, con far le solite cerimonie Cavaleresche. Ultimamente faranno due Passi puntati brevi, un'innanzi, l'altro in dietro; & con far la Riverenza lunga finiranno questo Ballo fatto con vera Regola, perfetta Theorica, & Mathematica. Contrapasso Nuovo. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA DUCHESSA D'ATRI. POI che non posso à pien ne i versi miei Alzar Donna di gloria eterna herede Vostra beltà, che ciascun'altra eccede, M'inchinarò sacrando il Ballo à Lei; Se ben in vece mia Amor tù dei Non tacer com'ad hor, ad hor si vede Arder costei mill'alme, e farne prede, Tal che t'inalZa ogn'hor nuovi Trofei. Poi che tosto ch'appar sì vaga in vista Ogni cor resta preso, e à te soggetto, Ne d'esser giunto in servitù s'attrista; Anzi legato in sì bel nodo stretto Dolce più ch'altra, à vera gioia acquista Nascendo da sì eccelso, & alto obietto. SPECCHIO D'AMORE CASCARDA IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. DUCHESSA D'ATRI. STANDO le persone come vi dimostra il presente dissegno, faranno la Riverenza breve, con due Saffici; poi faranno due Seguiti semidoppi, due Spezzati, due Fioretti, & due Trabucchetti, principiandoli col piè sinistro: avertendo, che tutti i detti Moti vanno fatti à tre tempi di detta Sonata. Poi ad un tempo d'una Ripresa di detta Sonata faranno un Spezzato puntato col piè sinistro al lato sinistro, & mezza Riverenza col destro: dopò all'altra Ripresa di detta Sonata faranno il medesimo per contrario. Nel secondo tempo, passeggiando haran da fare un Seguito semidoppio col sinistro, e due Fioretti, & due Trabucchetti, principiandoli col piè destro: gli medesimi faranno per contrario; poi faranno due Spezzati, due Fioretti, due Passi minimi; dopò alle due Riprese di detta Sonata faranno gli medesimi Spezzati, & mezza Riverenza, come hò detto nel primo tempo. & questi due Passeggi sono Terminati. Nel terzo tempo, si piglieranno per la man destra, facendo due Spezzati, & due Saffici; poi lasciandosi faranno altri due Spezzati volti à man sinistra, con due altri Saffici, il primo lo faranno col fianco sinistro per dentro, poi col destro faranno il medesimo. In prospettiva faranno una Ripresa, & un Fioretto, principiandoli col sinistro: il medesimo faranno per contrario. Innanzi faranno due Fioretti, & due Trabucchetti. Finalmente à queste due Riprese della Sonata faranno due Passi puntati semibrevi, due Trabucchetti, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro. Nel quarto tempo, si piglieranno per la man sinistra, facendo ogni cosa che havran fatto nel terzo tempo, per contrario. & questi terzo, & quarto tempo si chiamano Regolati. Nel quinto, & ultimo tempo, passeggiaranno al lato sinistro, facendo un Seguito semidoppio col piè sinistro, un Trabucchetto col destro, & un Destice al lato sinistro: poi passeggiando al lato destro, faranno il medesimo per contrario. Finalmente faranno una Ripresa, & un Fioretto al lato sinistro: lo medesimo faranno per contrario, con due Fioretti innanzi, & due Trabucchetti; poi alle Riprese di detta Sonata faranno due Passi puntati minimi fiancheggiati innanzi; e ciò fatto si piglieranno, con far le solite cerimonie, per la man'ordinaria; & al fin della Sonata, con la Riverenza come la prima, finiranno questa bella Cascarda. Specchio d'Amore. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIGNORA GIULIA ORSINA CONTI Duchessa di Poli. DONNA Real del Tebro eterno honore, Per cui convien c'hoggi virtù s'impari, E'n cui piove i suoi doni eletti, e cari Dal terZo ciel la Dea madre d'Amore. Tu col bel guardo il tenebroso horrore De gli abissi oscurissimi reschiari, Facendo invidia à i raggi ardenti, & chiari Del gran pianeta, che distingue l'hore; Dentro al tuo Giovanil pudico petto, Senno, valor, prudenZa, e cortesia, Com'in lor fido albergo hanno ricetto. Scorta da Te suo maggior lume oblia L'età nostra ogni vil terreno affetto, E per dritto sentiero al Ciel s'invia. CONTENTEZZA D'AMORE BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. GIULIA ORSINA CONTI DUCHESSA DI POLI. STANDO le persone all'incontro con amendue le mani pigliate, come se hà nel presente dissegno, faranno la Riverenza lunga à tempo del Suono, & due Continenze brevi; poi faranno al lato sinistro due Riprese, due Trabucchetti, & un Seguito breve: il medesimo faranno al lato destro per contrario. Ultimamente il Cavaliere lasciarà la man destra della Dama, con far le solite cerimonie, & faranno la Riverenza come la prima, principiando ogni cosa col piè sinistro, poi col destro. Nel secondo tempo, passeggiaranno insieme con la man pigliata, & non al modo di prima, che passeggiava prima la Dama, e dopò il Cavaliere: dico che era falso il Ballo; però bisogna, che amendue facciano due Passi puntati brevi, con due Passi semibrevi, & un Seguito breve, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario, sì gli Passi puntati, come gli altri Moti, principiandoli col piè destro. Dopò si voltaranno in prospettiva all'altro capo del luogo ove si ballarà, senza lasciarsi, facendo due Trabucchetti gravi d'una battuta l'uno, & tre presti, fatti à tempo di due battute, principiandoli col piè sinistro. Ultimamente faranno due Continenze brevi, una col piè sinistro, l'altra col destro. Nel terzo tempo, passeggiaranno, con fare il medesimo Passeggio per contrario, principiandolo col piè destro, ritornando però nel luogo ove haran principiato il Ballo. Nel quarto tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Seguiti brevi, al fin de'quali si lasciaranno con far le solite cerimonie; poi si voltaranno à man sinistra, facendo altri due Seguiti, & uno andarà da un capo del luogo ove si ballarà, e l'altro dall'altro capo; dopò ciò, all'incontro faranno due Passi puntati, & altri due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti gravi, & un Destice, principiando detti Moti col piè sinistro. Finalmente faranno due Passi puntati, come di sopra. Nel quinto tempo, pigliandosi per la man sinistra, tornaranno à fare tutti i Moti per contrario, principiandoli col piè destro. La Sciolta della Sonata in Saltarello. Nel sesto, & ultimo tempo, si pigliaranno per le mani come prima, facendo al lato sinistro due Spezzati; poi lasciandosi, faranno due Passi volti à man sinistra, & un'altro Spezzato innanzi, cambiando però luogo: dopò si torneranno à pigliare, & faranno il medesimo per contrario, tornando ogn'un'al suo luogo, facendo due Riprese, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice al lato sinistro: gli medesimi Moti faranno per contrario al lato destro. Finalmente faranno due Passi puntati minimi innanzi, & con fare le solite Creanze Cavaleresche, finiranno questo vago Balletto, con far à tempo del Suono la Riverenza breve: avertendo di giungere il piè sinistro al pari del destro al fin della Sonata, altramente sarebbe falso il Ballo. Contentezza d'Amore. [caption, top left] La sua Sciolta. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELL.MA SIG. LIVIA ORSINA SAVELLA Duchessa di Castel Candolfo. MENTRE tengo pur gli occhi, e'l cor avolto A Voi Donna, più ch'altri al Ciel diletta, Dico; qual mai beltà fù vista, ò letta, À cui Fama non toglia un sì bel volto? Lume d'ogn'altro pregio, in Voi raccolto Veggio, e del ben, ch'in quest'e in quella eletta Zeusi cercò per farne una perfetta, Certo havria Sol da Voi l'esempio tolto: Anzi in Voi, com'il Sol, di raggi accesa, Troppo guardando, all'hor forse potea Rimaner cieco, e non finir l'impresa, O fiamma tal per gli occhi in lui scendea Nel rimaner di dentro à l'alma appresa, Arso in cenere tutto andar ne'l fea. BASSA SAVELLA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. LIVIA ORSINA SAVELLA Duchessa di Castel Candolfo. IN questo Balletto, stando le persone all'incontro, si pigliaranno per la man'ordinaria con le solite cerimonie, come è designato nella Figura, & poi faranno insieme la Riverenza lunga di quattro battute di Musica, & due Continenze, l'una col piè sinistro, l'altra col destro; & pigliandosi per la man destra, faranno due Seguiti semidoppi al lato sinistro, & un Corinto, cioè tre Riprese, & un Trabucchetto, principiandoli col piè sinistro. Il medesimo faranno pigliandosi per la sinistra, & principiando col piè destro. Nel secondo tempo, tornaranno à pigliar la man'ordinaria, passeggiando con quattro Seguiti semidoppi; poi pigliandosi per il braccio destro, faranno due Spezzati, & due Passi trangati, & lasciandosi, si voltaranno à man sinistra con un Doppio, principiando ogni cosa col piè sinistro. Il medesimo faranno pigliando la man sinistra per contrario, principiando però col destro. Nel terzo tempo, voltaranno due Seguiti semidoppi à man sinistra, con due Corinti fiancheggiati innanzi, prima col fianco sinistro per dentro, & poi col fianco destro, con il fare due Passi trangati, due Spezzati, due Passi minimi, & un Saffice, & tutti i detti Moti si faranno al lato sinistro. Il medesimo faranno da capo voltandosi à man destra per contrario. La Sciolta della Sonata. Nel quarto, & ultimo tempo, tornaranno à pigliar di nuovo la man destra, facendo due Spezzati; poi lasciandola faranno due Passi volti à man sinistra, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, cambiando luogo: il medesimo faranno pigliando la man sinistra per contrario. Al lato sinistro faranno un Saffice, & un'altro al lato destro, con due Spezzati fiancheggiati innanzi, due Fioretti, & due Trabucchetti. Finalmente faranno due altri Spezzati, con due Passi puntati semibrevi; &, con far le solite cerimonie, si pigliaranno per la man'ordinaria, facendo la Riverenza à tempo di quattro battute triple, & finiranno gentilmente questo Ballo fatto alla Todesca. Bassa Savella. [caption, left side] La Sciolta. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELL.MA SIGNORA CAMILLA CAETANA CAETANA Duchessa di Traetto DONNA CAMILLA, che la notte allumi, E togli il lume à Stelle, e oscuri il Sole Al più stridente algor gigli, e viole, Apri, e speZzi il Diamante, e'l gel consumi. L'ali già tronchi à mille Cigni impiumi, Ond'è ch'illustre schiera ogn'hor ne vole, Le Tue virtù cantando uniche, e sole, Dai legge alle tempeste, e fermi i fiumi. Ma sarebbe atto à pena un nuovo Homero À figurar di tante una sol parte, Ch'ornan l'anima Tua candida, e pura; Perche pur non capisce human pensiero, Non ch'altri lo descriva in roZze carte Il bel, che di morir non hà pavra. CONTO DELL'ORCO NUOVO BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. CAMILLA CAETANA CAETANA Duchessa di Traetto. PRINCIPIARASSI questo Balletto stando le persone come s'hà nel presente dissegno, facendo la Riverenza breve, due Saffici, due Passi minimi, due Fioretti, & due altri Saffici, fermandosi mezza battuta; poi passeggiaranno con le mani pigliate, facendo quattro Seguiti trangati, overo ordinarii; ciò fatto, al lato sinistro faranno un Corinto, & un'altro al lato destro. Ultimamente faranno due Spezzati, due Fioretti, & due Trabucchetti, principiando tutti i Moti col piè sinistro. Nel secondo tempo, faranno due Passi semibrevi, & un Seguito breve, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Dopò tornaranno à fare gli predetti due Corinti, con tutti gli altri Moti fatti nel primo tempo. & questi due Passeggi si chiamano Terminati. Nel terzo tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Passi, & un Seguito come di sopra, passeggiando à man sinistra, principiandoli col piè sinistro; poi faranno due Trabucchetti d'una battuta di Musica l'uno, il primo col piè destro, il secondo col sinistro, con un Destice al lato destro; lasciandosi, faranno due Seguiti brevi volti à man sinistra, due Trabucchetti semibrevi in prospettiva, & al fin un Destice al lato sinistro. Nel quarto tempo, pigliandosi per la man sinistra, tornaranno à fare ogni cosa per contrario, principiando col piè destro. Nel quinto tempo, si tornaranno à pigliar per la man' ordinaria, con fare quattro Seguiti brevi, due Corinti, due Passi puntati semibrevi; & al fine facendo le solite cerimonie Cavaleresche, con la Riverenza breve finiranno con ogni decoro questo bel Balletto. Conto dell'Orco nuovo. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA CAMILLA PICCOLOMINI CONTI Duchessa di Carpeneto. SPIRTO gentil, che con accorti gesti Scherzando con le Gratie, e con Amore, Rechi à Te gloria, à gl'altri accresci ardore, E gioia, se ben fosser freddi, e mesti: Hor col mio stile i piei veloci, e presti Muovi; e'l tuo vago, e natural colore D'ostro pingi, e di minio, e'l gran splendore Spargi à la vista altrui con atti honesti: Cosi à te stessa acquistar pregio impara, E pascer gli occhi d'immortai faville, Che folgorando escon da tuoi bei rai: Cosi far sempre eternamente chiara Spero la Tua virtù, ch'ogn'hor tranquille Fa l'alme, e i miei pensier vince d'assai. FURIOSO ALL'ITALIANA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. CAMILLA PICCOLOMINI CONTI Duchessa di Carpeneto. PRINCIPALMENTE staranno tre Cavalieri da un capo della sala per filo, & altre tante Dame dall'altro capo; overo due Dame, & un Cavaliere da un capo, & due Cavalieri, & una Dama da un' altro capo, si come si hà nel presente dissegno; poi tutti insieme all'incontro faranno la Riverenza lunga, & due Continenze brevi; dopò il Cavaliere, & la Dama, che si trovaranno nel mezzo guidaranno il Ballo, facendo due Seguiti semidoppi innanzi, & al fine d'essi Seguiti piegaranno un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, senza toccarsi la mano destra; poi cambiando luogo, la Dama farà altri due Seguiti scorsi, & prima che si ponga in mezzo salutarà la persona à man destra, & poi nel porsi in mezzo saluterà quell'altra à man sinistra. Il Cavalier farà un Seguito semidoppio innanzi, con due Passi minimi, & salutando le Dame, si ponerà in mezzo, facendo due Trabucchetti; il Seguito lo farà col sinistro; gli Passi, & Trabucchetti gli principiarà col destro: il medesimo seguiranno à fare gli altri insieme. Poi gionti che saranno al filo, faranno l'intrecciata, ò catena in questo modo: gli Cavalieri faranno quattro Seguiti, come di sopra, adaggio, overo scorsi, principiando à voltarsi à man destra, & le Dame à man sinistra, seguitando di mano in mano; poi al fin del tempo, quella Dama che starà alla sinistra andarà in mezzo; & cosi per contrario de i Cavalieri andarà in mezzo quello che starà à man destra: & facendosi in questo modo, ad ogni tempo, ogni persona si trovarà al suo luogo, il che non haverebbe, se tutti nel principiare di detta catena, ò intrecciata si voltassero à man sinistra, come già detto Ballo si usava di fare. Hassi anco d'avertire, che ogn'uno che si ritrouvarà in mezzo ha rà da far il suo tempo, come haranno fatto i primi, & da cambiar sempre luogo; & al fine di tutti tre i tempi, ogn'uno si ritrovarà al suo luogo. Alla Sciota della Sonata. Quando ogn'uno harà fatto il suo tempo, & quelli che haranno guidato il Ballo saranno ritornati in mezzo, tutti insieme faranno la Riverenza lunga, & due Seguiti innanzi, al fin de'quali piegaranno un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza: avertendo però se questo Ballo lo faranno due Dame, & un Cavaliere in mezzo, & due Cavalieri, & una Dama, faranno in questa maniera, & dopò faranno l'intrecciata, come hò detto al Ballo chiamato il Contrapasso Nuovo; & sempre i Cavalieri toccaranno le mani alle Dame, hor la destra, & hor la sinistra, cambiando sempre Dama: il medesimo faranno le Dame per contrario. Et facendo questo Ballo in questo modo, và meglio fatto, & con perfetta Theorica, che facendolo tre Cavalieri, ò sei da un capo della sala, & altre tante Dame, che in questi tempi fanno la Riverenza lunga, & due Continenze brevi; & dopò principiano senza nessuna Regola à far l'intrecciata, ò catena per lungo, & al fine quel Cavaliere che guida il Ballo, voltandosi nel far la catena, con quella man destra che lascia la terza Dama, con la medesima mano ripiglia l'altra persona che gli vien dietro: & questo è falsissimo. Et se ben la volessero fare à mezza Luna, similmente sarà mal fatta: & poi non stà bene, che Cavalieri con Cavalieri si tocchino le mani, & cosi parimente le Dame. Però dico, che è bene che ogni Cavaliere, volendo far questo Balletto, lo faccia in quel modo che hò detto di sopra, che andarà benissimo fatto, & con vera Regola. Et se alcuno vorrà far questa catena con tre, ò sei Cavalieri, & altre tante Dame, fatta à due tempi di Sonata, potrà principiarla per lungo della sala, & quelli che staranno in mezzo si accostaranno con un Seguito, pigliandosi per la man destra; poi cambiaranno persone, pigliandosi per la man sinistra; & dopò daranno la destra à quella che le starà à man destra: & questo faranno tanto i Cavalieri, quanto le Dame; & quando poi si trovaranno in capo alla sala, si voltaranno alla sinistra, & pigliaranno la man destra che haranno lasciata un'altra volta; ciò fatto, daranno la sinistra all'altro compagno, & cosi seguitaranno di mano in mano, ritornando tanto i Cavalieri, quanto le Dame à gli lor luoghi. Dico adunque di nuovo, che tutti aboriscano far detto Ballo in questo modo, perche è falso. Alla mutatione della Sonata. Tutti insieme, tanto i Cavalieri, quanto le Dame, faranno la Riverenza lunga, & due Seguiti brevi innanzi, piegando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza. Alla Sciolta della Sonata. Al fine de gli due Seguiti, con le solite cerimonie, si pigliaranno per le mani, facendo una Ruota; & al lato sinistro faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Seguito semidoppio, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno al lato destro per contrario. Dopo lasciandosi faranno due Seguiti semidoppi fiancheggiati, con due Saffici, & un'altro Seguito semidoppio innanzi, principiandoli col sinistro. Ciò fatto, si tornaranno à pigliar di nuovo in Ruota, & faranno ogni cosa per contrario; & cosi parimente nel lasciarsi faranno gli due Seguiti, Saffici, & un'altro Seguito come di sopra. Altra mutatione della Sonata. In questo tempo, in luogo dove prima facevano gli Cavalieri la Riverenza, & dopò le Dame, dico che non stava bene, perche si trovavano haver il piè sinistro in dietro, & con quell'istesso non potevano fare la Riverenza in dietro, si come hò detto nelle mie Regole: & per questa ragione era falso il Ballo. Però, in luogo delle due Riverenze, dico, che col piè sinistro che haranno in dietro facciano un Spezzato puntato al lato sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo per contrario. Et facendo in questo modo il Ballo sarà giustissimo. Tornarassi à far di nuovo la Sciolta. A quest'ultimo tempo, faranno tutti insieme due Spezzati, con due Saffici fiancheggiati innanzi. Finalmente faranno due Passi puntati semibrevi; & con le solite cerimonie, come le prime, gentilmente ogni Cavaliere pigliarà la sua Dama per la man'ordinaria, & in questo modo, con far la Riverenza breve à tempo di quattro battute triple, porranno fine à questo gratioso Ballo. Furioso all'Italiana. [caption, left side] Farassi in dieci Tempi gravi. [caption, left side] La Sciolta farassi in tre Tempi. [caption, right side] In questa Sonata si farà [continues left side, next row] la Riverenza, & due Seguiti innanzi. [caption, bottom right side] Fatto questo, faranno un'altro Tempo della Sciolta. ALL'ILLUSTRISSIMA ET ECCELL.MA SIG. MARFISA D'ESTE CIBBO Marchesa di Carrara. OCCHI sereni, ove s'annida Amore, Vivi raggi del Sol, dolci facelle, Che le più gelid'alme, e le più belle Infiammate d'un dolce, e puro ardore. Dissegnò l'altrui vite il gran Motore, E à Voi diè la virtù c'han l'altre Stelle; Di Voi la Gierarchia sola favelle, Ove alZarsi non vaglia human valore. Lumi leggiadri in cui mirar n'è dato Ciò c'han di bello il Cielo, e gli Elementi, In cui puote huom mortal farsi beato. Ò dell'anima mia specchi lucenti, Non vieti à me giamai contrario fato, Acciò non fian da Voi miei Balli spenti. GHIRLANDA D'AMORE CASCARDA IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. D. MARFISA D'ESTE CIBBO MARCHESA DI CARRARA. QUESTA Cascarda si principiarà stando le persone come dimostra il presente dissegno, facendo le solite creanze Cavaleresche, con un Spezzato al lato sinistro; & nel far la mezza Riverenza col destro si toccaranno la man destra: il medesimo faranno per contrario; poi si pigliaranno per la man' ordinaria, passeggiando con quattro Spezzati, due Seguiti semidoppi, due Fioretti, due Passi minimi, & due altri Spezzati. Finalmente faranno al lato sinistro due Riprese, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice: le medesime Riprese, con gli altri Moti faranno per contrario, principiando però i detti primi Moti col piè sinistro, solo che la mezza Riverenza. & questo è un Tempo Terminato. Nel secondo tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Spezzati, & un Trabucchetto, principiandoli col sinistro, & un Destice al lato destro; poi lasciandosi, si voltaranno al lato sinistro con due Seguiti semidoppi; & all'incontro faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Finalmente faranno al lato sinistro due Riprese, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice; & al lato destro faranno due Riprese, & tre Trabucchetti, principiandoli col destro; & al fine un Destice al lato sinistro. & questo si chiama Tempo Regolato. Nel terzo tempo, pigliandosi per la man sinistra, faranno ogni cosa per contrario de gli Moti fatti nel secondo tempo. Nel quarto, & ultimo tempo, si voltaranno à man sinistra con un Seguito semidoppio col piè sinistro fatto, un Trabucchetto col destro, & un Destice col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. Dopò faranno due Fioretti, overo due Riprese al lato sinistro, due Trabucchetti, & un Corinto col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. Ultimamente faranno due Spezzati fiancheggiati, due Passi minimi, due Trabucchetti, con due Passi puntati innanzi semibrevi; & con le medesime cerimonie, & la Riverenza breve di quattro battute triple, finiranno questa vaga, & gratiosa Cascarda. Ghirlanda d'Amore. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA MARGARITA SOMAIA PERETTI Marchesa Peretta. OS'io potessi col mio ingegno, & arte, Donna, lodar quanta belleZza è in Voi, Io mostrarei, che sola hoggi trà noi Voi sete tal, qual non può dirsi in carte; Che mirando in Voi quel, che'l Ciel comparte, Fate in me come il Sol co i raggi suoi, Che m'illustrate, e m'abbagliate poi, Tal ch'io perdo il veder la miglior parte: Onde nel mirar Voi me stesso oblio, E mi consumo, & non hò chi m'affrene; Ch'io pur vorrei star fisso in tant'obietto. Piacciavi intanto questo Ballo mio Gradir, c'hora è pur nato, e che se'n viene Al mondo, e à Voi, per farsi più perfetto. FURIOSO ALLA SPAGNUOLA BALLETTO IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. MARGARITA SOMAIA PERETTI MARCHESA PERETTA. PRINCIPIARASSI questo Furioso alla Spagnuola stando tre Cavalieri con tre Dame, cioè ogni Cavaliere pigliarà la sua Dama per la man'ordinaria, & tutti staranno in capo della sala per dritta linea, facendo le cerimonie Cavaleresche, & insieme la Riverenza lunga, con due Continenze brevi. Nel secondo tempo, quel Cavaliere, & quella Dama che staranno in mezzo, passeggiaranno con due Seguiti semidoppi, al fin de'quali si pigliaranno amendue le mani, & non la man dritta come prima, perche sarebbe falso. Ciò fatto, si pigliaranno di nuovo per la man' ordinaria, facendo due Doppi scorsi, andando all'altro capo della sala. Nel terzo tempo, faranno il medesimo gli altri due Cavalieri con le loro Dame. Nel quarto tempo, quel Cavaliere che guidarà il Ballo, che starà in mezzo, farà l'intrecciata in questo modo, cioè senza lasciar mai nessuno la sua Dama; & tutti in un medesimo tempo faranno un Seguito col piè sinistro: ma avertino, che quello che starà in mezzo principiarà à far la catena, ò intrecciata voltandosi con un Seguito à man sinistra, passando però in mezzo; & quella coppia che gli starà al lato sinistro passarà innanzi, & farà un'altro Seguito, voltandosi à man destra; & quell'altra coppia che le starà à man destra passarà innanzi, & si voltarà à man sinistra di quella che guida il Ballo, & cosi si seguirà di mano in mano; di modo che quella coppia che le starà à man destra resterà in mezzo, & quella harà da principiare il quinto tempo nella medesima maniera di quella coppia che guidò prima. Nel quinto tempo, tutte tre le coppie insieme faranno la medesima Riverenza con le due Continenze come prima. Nel sesto tempo, la coppia che starà in mezzo farà il medesimo che havrà fatto la prima coppia nel terzo tempo. Nel settimo tempo, l'altre due coppie faranno parimente il medesimo. Nel'ottavo tempo, faranno tutte insieme la sopradetta intrecciata; & quella coppia che non è stata in mezzo, vi si ponerà. Nel nono tempo, tornaranno à fare tutte le tre coppie la sopradetta Riverenza, & Continenze. Nel decimo, quella coppia che starà in mezzo farà come havran fatte l'altre, che han guidato il Ballo. Nell'undecimo, l'altre due coppie faranno insieme si come havran fatto l'altre volte. Nel duodecimo, faranno la medesima catena, ò intrecciata, & quella coppia che havrà principiato il Ballo s'havrà da ritrovare in mezzo, & l'altre al lor luogo. Ma però avertino, che al fin della Sonata si havranno da ritrovar in triangola, cioè in Ruota. Quì si scioglierà la Sonata in Saltarello. In questo primo tempo, tutti insieme faranno la Riverenza, & Continenza come di sopra. In questi due altri tempi di questa Sciolta faranno l'intrecciata, nel modo come hò detto nel Ballo detto Barriera, & in quello del Contrapasso in sesto, à tempo di sei Seguiti semidoppi; talche ogni coppia si ritrovarà al suo luogo. Quì si muterà la Sonata. In questo tempo di Sonata tutti insieme faranno due Continenze, & la Riverenza come di sopra. Si torna à fare di nuovo detta Sciolta in Saltarello à quattro Tempi. Nel primo tempo di questa Sciolta, con le solite cerimonie si pigliaranno tutti insieme, facendo una Ruota, & al lato sinistro faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Seguito semidoppio, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario, & al fin di detto Seguito faranno à modo di mezza Riverenza. Nel secondo tempo, tutte le coppie lasciaranno la Ruota, ma ogni Cavaliere havrà da tenere la sua Dama per la man'ordinaria, facendo insieme due Seguiti semidoppi fiancheggiati, uno al lato sinistro, l'altro al destro, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Destice, prinicpiando tutti i Moti col piè sinistro. Nel terzo tempo, si tornaranno à pigliare in Ruota, facendo per contrario quelli Moti che havran fatti nel primo tempo. Nel quarto tempo, faranno il medesimo per contrario, che havran fatto nel secondo tempo. Quì si torna à fare di nuovo questa mutatione di Sonata. In questa mutatione di Sonata, ogni Cavaliere piglierà la man destra della sua Dama, facendo insieme la Riverenza lunga; poi ciò fatto, si voltarà ogn'un all'altra Dama che le starà à man sinistra, & pigliandosi per la man sinistra, faranno con l'istesso piè la Riverenza. Si torna à far di nuovo un'altro tempo di Saltarello. In questo ultimo tempo, ogni Cavaliere pigliarà con le solite Creanze Cavaleresche la sua Dama per la man'ordinaria, facendo due Spezzati innanzi, & due Scorsi, tornando ogn'uno al suo luogo, nel medesimo ordine che principiorno detto Ballo. Ultimamente faranno due Passi puntati semibrevi d'una battuta tripla l'uno, & la Riverenza di quattro battute, & con ogni vaghezza finiranno questo gratioso Ballo. Farassi la medesima Sonata del Furioso all'Italiana à car. 270. ALL'ILLUSTRISS. ET ECCELLENTISS. SIGNORA FRANCESCA SFORZA DALLA CORNIA Marchesa di Castiglione. CHI desia di vedere il bel del Cielo, La virtù, lo splendor del secol nostro, E qual sia il lume del Signor di Delo, E qual sia più bell'Auro, e più bell'Ostro; Chi desia riportar da un mortal velo La gloria, e'l ben del sempiterno chiostro: Venga à mirar con riverente Zelo, FRANCESCA SFORZA delle Donne mostro; Che vedrà gratie non più viste altrove, Giacciar'il fuoco, & abbrusciar la neve Al suon de le dolcissime parole; E vedrà ancor, mentre i begli occhi move Al suo valor, quanto fia piano, e leve Volger i monti, & arrestar'il Sole. CONTRAPASSO DA FARSI IN RUOTA IN LODE DELL'ILL.MA ET ECC.MA SIG. FRANCESCA SFORZA DALLA CORNIA Marchesa di Castiglione. A VOLER far questo Contrapasso, il Cavaliere che resterà al Ballo detto il Piantone, ò à quello del Fiore, levarà tre, quattro, ò sei Dame, più, ò meno che gli parerà, mà però invitando una per volta, & le fermarà in capo della sala, ò in qualunque altro luogo ove si ballarà; poi se son quattro, ò sei, egli harà da invitare un Cavaliere manco, perche con sè medesimo farà il numero compito. Dopò egli chiamarà il Mastro di Ballo, che faccia sonare questo Contrapasso. Onde tutti in Ruota, cioè un Cavaliere, & una Dama, & cosi parimente di mano in mano, al principiar la Sonata, tutti insieme faranno la Riverenza lunga, & due Continenze: avertendo, che ogni Cavaliere harà da stare incontro alla sua Dama quando farà la Riverenza, & Continenze. Dopò passeggiaranno in Ruota facendo due Passi semibrevi, & un Seguito breve al lato sinistro: il medesimo faranno al lato destro per contrario; & questi moti si torneranno à fare un'altra volta come di sopra, sì al lato sinistro, come al destro. Quì si mutarà la detta Sonata, & si farà tre tempi. À questa mutatione di Sonata, si pigliaranno per la man destra, facendo similmente due Passi, & un Seguito come di sopra, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario, pigliandosi per la man sinistra, & lasciandosi faranno due Passi semibrevi volti à man sinistra, & un Seguito breve, al fin del quale piegaranno un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza: il medesimo faranno per contrario. & avertano di non fare come facevano per avanti, che voltavano due Seguiti à man sinistra, & altri due à man destra: & questo era falsissimo. Nel secondo tempo, si pigliaranno per il braccio destro facendo il medesimo ch'havran fatto nel primo tempo: il simile faranno per contrario, pigliandosi per il braccio sinistro; poi faranno quattro Seguiti fiancheggiati, due discostandosi un poco in dietro, & altri due accostandosi innanzi. Nel terzo tempo, si pigliaranno per amendue le mani, & passeggiando al lato sinistro faranno gli detti due Passi, & Seguito, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario, facendo anco gli predetti quattro Seguiti fiancheggiati. Si torna à principiar di nuovo la Sonata. In questo primo tempo, passeggiaranno al lato sinistro con due Seguiti brevi; nel secondo, faranno due Passi semibrevi, & un Saffice; nel terzo, & nel quarto tempo, faranno il medesimo per contrario passeggiando al lato destro: avertendo di non fare come che facevano prima, che passeggiavano in Ruota con otto Seguiti sempre al lato sinistro, & nel fine si ritrovavano col piè sinistro in dietro, & con quello facevano la Riverenza. & per questo dico, che era falso il Ballo: la ragione, se li primi Passeggi si fanno al lato sinistro, & poi al destro, & cosi parimente le Volte; per qual ragione si deve fare con otto Seguiti un solo Passeggio in Ruota? Però dico, che volendo far questo Ballo perfetto, lo debbano fare si come hò detto di sopra. Si torna à fare tre tempi della mutatione della Sonata. In questo primo tempo, faranno la Riverenza tutti insieme, & due Continenze; poi faranno le predette Volte. Nel secondo, faranno due Passi, & un Doppio minimo, cioè gli Cavalieri innanzi, & le Dame in dietro, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario, le Dame innanzi, & i Cavalieri in dietro. & avertano non far come prima, che facevano due Passi innanzi, & un Seguito, et poi con l'istesso piè sinistro che si trovavano in dietro, i Cavalieri col medesimo piè caminavano in dietro: & questo anco era falsissimo; però, fatto che havranno nel modo come hò detto, andarà giustissimo, & regolatissimo. Ciò fatto, faranno gli quattro Seguiti fiancheggiati, come di sopra hò detto nel secondo tempo di questa mutatione di Sonata. Nel terzo, & ultimo tempo, in luogo dove prima facevano i Cavalieri una Riverenza, & la Dama mezza, & il medesimo tornavano à fare le Dame una Riverenza lunga, & gli Cavalieri un'altra, & poi al fine di questo tempo un'altra: dico, che era malissimo fatto, perche in un tempo non può stare tre Riverenze; & poi, ch'è peggio, ritrovandosi haver fatto gli quattro Seguiti, non ponno far la Riverenza, si come hò detto di sopra, con l'istesso piè sinistro. Per tanto dico, che in questo tempo debbano fare due Continenze brevi, due Seguiti fiancheggiati, con due Passi puntati brevi innanzi. Finalmente con le solite cerimonie Cavaleresche ogni Cavaliere pigliarà la Dama che gli starà al lato destro, & con far la Riverenza finiranno gentilmente questo gratioso Balletto. Si farà la medesima Sonata del Contrapasso Nuovo à car. 244. ALL'ILLUSTRISSIMA SIGNORA CATERINA ORSINA MELCHIORI Marchesa di Torreto. S'HOGGI i più scielti, e più purgati inchiostri S'han tolto per lor fin d'erger'al Cielo, Qui CATERINA ORSINA, e à l'alma velo Non fà col vitio, ò con le gemme, e gli ostri: Poi che in Voi sola accolse à tempi nostri Tutte le gratie, e d'alto, e nobil zelo Colui v'ornò, che'l caldo tempra, e'l gelo; Come fian chiari i tanti preggi Vostri? Questi porta la Fama al sacro Tempio D'Eternitade, e gli consacra à quella Propria virtù, non valor d'altri, ò sorte, Ove sempre vivran con raro essempio, Lume immortal d'ogn'alma honesta, e bella; A'tuo mal grado, ò Tempo, ò Lete, ò Morte. NIDO D'AMORE BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. CATERINA ORSINA MELCHIORI Marchesa di Torreto. IN questo vago, & gratioso Balletto, stando le persone come si hà nel presente dissegno, pigliandosi per la man' ordinaria, con le solite Creanze, faranno gentilmente la Riverenza lunga, con due Continenze brevi; poi passeggiaranno con due Seguiti semidoppi, due Fioretti, due Passi minimi, et due Saffici. Alla Fuga della Sonata faranno due Spezzati, due Trabucchetti, & un Corinto, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro. Dopò faranno di nuovo detti Spezzati, Trabucchetti, & Corinto per contrario. Nel secondo tempo, faranno un Passo trangato col piè sinistro, un Groppo col destro, due Fioretti, & un Trabucchetto, principiandoli col piè destro, & un Saffice col sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi passeggiaranno con due Passi minimi, un Groppo, due Fioretti, & un Spezzato, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Ciò fatto, tornaranno di nuovo à fare una volta la Fuga, cioè due Saffici, uno al lato sinistro, l'altro al destro, due Passi minimi, & due Spezzati, al fin de'quali si lasciaranno, facendo al tempo dell'altra Fuga gli predetti Moti scorsi, voltandosi prima à man sinistra, por à man destra à modo d'una S. Al fin si ritrovaranno in prospettiva. Nel terzo tempo, il Cavaliere farà una Mutanza di Gagliarda di quattro tempi. La Dama farà una Mutanza di Tordiglione, & se non la saprà fare, farà dui Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti semibrevi, & un Seguito finto; principiando, tanto il Cavaliere, quanto la Dama, detta Mutanza col piè sinistro, & con l'istesso finirla, si che restino col detto piè sinistro innanzi. Il Cavaliere dopò che la Dama harà fatta la sua Partita, ò Mutanza, Egli tornarà à far di nuovo la predetta partita, principiando, & finendola col piè destro: avertendo di non farla in altro modo, perche sarebbe il Ballo falso. La Dama farà la medesima Mutanza, principiandola, & finendola col destro. Alla Fuga in Gagliarda faranno due Passi minimi due Spezzati fiancheggiati, due Trabucchetti, & un Corinto, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Farasi detta Sonata in Saltarello. Si pigliaranno per la man destra facendo due Spezzati, due Passi minimi, & un Destice al lato sinistro: poi pigliandosi per la man sinistra faranno il medesimo per contrario. Ciò fatto, si voltaranno à man sinistra con un Seguito semidoppio col piè sinistro, un Trabucchetto col destro, & un Destice col fianco sinistro per dentro: il medesimo per contrario. Alle due Fughe faranno le medesime Attioni come havran fatto nel primo tempo, cioè due Spezzati, due Trabucchetti, & un Corinto fiancheggiato per dentro, principiando col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Al Canario. Amendue insieme si voltaranno à man sinistra con due Spezzati, due Passi minimi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, principiandoli col sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Quì faranno il Pedalogo. Il Cavaliere à mezzo tempo della Sonata del Canario farà due battute di piedi, & un Seguito battuto, principiando col sinistro: il medesimo risponderà con i piedi la Dama. Dopò col destro il Cavaliere farà il medesimo: la Dama risponderà parimente. Il Cavaliere farà un Seguito doppio di Canario col piè sinistro, il trito minuto col destro, cioè tre battute di piedi preste, & al fine un Seguito battuto col sinistro: la Dama farà gli medesimi Moti reciplichi; & questo faranno un'altro tempo per uno. Al fin d'esso faranno insieme un Spezzato puntato col sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo per contrario. Tornaranno di nuovo à far il Pedalogo. Il Cavaliere col piè sinistro che havrà in dietro, farà una schisciata col calcagno innanzi, & una con la punta del piè in dietro, & con l'istesso farà un Destice col fianco sinistro in dietro: il medesimo farà la Dama. Egli tornarà à far la medesima Mutanza per contrario: & Lei parimente. Ciò fatto, si voltaranno alla man sinistra, & alla destra, si come han principiato detto Canario. Poi finalmente, con far due Passi puntati semibrevi innanzi si pigliaranno gentilmente con le solite cerimonie per la man' ordinaria, & porranno fine con la Riverenza breve à questo bellissimo Ballo fatto con perfetta Theorica. Nido d'Amore. [caption, left side] Gagliarda. [caption, left center] Rotta. [caption, left center] Canario. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA LAURA CARRAFA THEODOLA Marchesa di Calice. TANTE rare eccellenZe in Donna mai Com in LAURA CARRAFA illustre prole Non vide accolte alcun dopò, che'l Sole Spiega nel Mondo i suoi lucenti rai. Casto cor, dolci accenti, honesti, e gai, Rare belleZze al Mondo uniche, e sole, Sommo saper, ch'ogn'uno appreZza, e cole In costei sono; & ben Amor tu'l sai. Secol aventuroso, hor mentre, ch'Ella Con dotta mano, e con maniere accorte Vince l'antiche, e lor toglie ogni honore: Ciascun in Lei di gioia, e di stupore S'abbaglia; Hor quando hebbe altra Donna in sorte Gratie cotante da benigna Stella? ALTA VITTORIA BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. LAURA CARRAFA THEODOLA MARCHESA DI CALICE. VOLENDO principiar questo Balletto, il Cavaliere pigliarà la Dama per la man' ordinaria con le solite cerimonie Cavaleresche, con fare amendue la Riverenza lunga di quattro battute di Musica, con due Continenze brevi di due battute l'una; poi passeggiaranno con due Passi puntati brevi, & quattro Passi semibrevi d'una battuta per Passo, & due Continenze. Dopò faranno due Seguiti brevi, al fin de'quali si lasciaranno à modo di mezza Riverenza con le solite cerimonie, andando il Cavaliere da un capo della sala, & la Dama da un'altro capo, facendo due Seguiti scorsi, voltandosi prima à man sinistra, & dopò à man destra, à modo d'una S. Et al fine si ritrovaranno in prospettiva, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro; & non far come prima, che si voltavano solo à man sinistra: & questo era falso. Questa Sonata si scioglierà in Gagliarda. Il Cavaliere farà questa prima Mutanza di Gagliarda di quattro tempi, quella che meglio li parerà à lui, pur che sia principiata, & finita col piè sinistro innanzi; vi può anco far delle Capriole se le saprà fare: & se non vuol far la Mutanza alterata, farà due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti semibrevi, cioè gravi, d'una battuta l'uno, con un Seguito breve finto, & al fin d'esso piegarà un poco le ginocchia facendo à modo di mezza Riverenza, cavandosi la berretta, ò cappello di testa. La Dama dopò farà un Groppo, due Fioretti, due Passi presti in dietro, due altri Fioretti, due altri Passi minimi, due altri Fioretti, una mezza Riverenza col sinistro, un Sottopiede, & al fine la Cadenza, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro; & cosi similmente la finirà col piè sinistro innanzi, altramente sarebbe falsa: & s'Ella non saprà far detta Mutanza, la faccia come l'havrà fatta il Cavaliere, con gli due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti gravi, & un Seguito finto. Il Cavaliere tornarà à fare la medesima Mutanza per contrario. La Dama parimente farà la sua per contrario. Avertimento. Perche in questo Ballo (finite queste due Mutanze) si soleva far due Riverenze, cioè il Cavaliere ne faceva una con quel piè sinistro che si trovava haver in dietro al fine della Mutanza della Gagliarda, & la Dama ne faceva mezza, & dopò Ella faceva una Riverenza lunga, & il Cavaliere un'altra: & questo era mal fatto, & era falso il Ballo; perche ritrovandosi col piè sinistro in dietro, non puole con l'istesso fare la Riverenza, perche è contra moto di Natura, & contra la Regola. Però dico per far detto Ballo con vera Theorica, in luogo delle due Riverenze, facciano due Passi puntati innanzi, che così farà ben fatto. In questi quattro tempi di Gagliarda, faranno questa Mutanza insieme Terminata: in prima al lato sinistro faranno due Riprese sottopiedi, & un Fioretto: il medesimo per contrario al lato destro: finalmente faranno due Destici fiancheggiati per dentro, principiando però tutti i detti Moti col piè sinistro. & questa Mutanza è Terminata. Et se la Dama no saprà fare detta Mutanza, potrà fare due Seguiti brevi fiancheggiati, con due Destici, overo due Continenze. Dopò ciò fatto, scorreranno à modo d'una S, con due altri Seguiti, come di sopra hò detto; & accostandosi si pigliaranno per la man' ordinaria, con le solite Creanze: avertendo il Cavaliere non coprirsi in questo puoco tempo che farà quattro Spezzati, & poi lasciarsi, & tornarsi à cavar la berretta, atteso che fà brutta vista; & andando scoperto dà più suffiego à se stesso, & alla Dama fà più honore, & è creanza da Cavaliere. Si scioglie la Sonata in Saltarello. In questa Sciolta passeggiaranno con quattro Spezzati; poi lasciandosi si voltaranno à man sinistra con due Passi minimi, & un Spezzato innanzi: il medesimo faranno per contrario, voltandosi à man destra. Avertendo di non far come prima, che si voltavano solo à man sinistra con quattro Spezzati, & alla destra mai: & questo era falso. Ciò fatto, faranno due Saffici fiancheggiati in dietro, & un Corinto col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. Potranno anco fare un Spezzato indietro col sinistro, & uno finto col destro, & un Doppio minimo innanzi: & in tutte due le maniere sarà ben fatto. Avertendo di non far come prima, che facevano due Spezzati in dietro, & col piè sinistro che si trovavano haver innanzi, con quello similmente caminavano innanzi; anzi peggio, fatto che havevano gli detti Spezzati facevano due Passi minimi innanzi, & il terzo lo univano al pari del destro, & poi col piè destro tornavano à fare gli predetti Spezzati, & aggiongevano al terzo Passo il destro al sinistro. onde dico, che quì vi sono due falsita: prima alli Spezzati, che quel piè che stà innanzi non può caminare innanzi; perche, come hò detto di sopra, è contra Natura, & contra la Regola: seconda, è falso, perche quel piè che si unisce al pari dell'altro, quello dee moversi. & per queste due raggioni era falso il Ballo nel modo di prima. Per tanto dico, che à volerlo far bene, facciano nel modo come hò detto di sopra. Dopò faranno due Riprese al lato sinistro, due Trabucchetti, & un Doppio minimo finto; ma se vorranno fare in quest'altro modo che saran più belli Moti, facciano un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi innanzi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. & questo tempo fatto in Saltarello, è con perfetta Theorica. Il Canario. A questo Canario faranno quattro Spezzati innanzi, pigliandosi per la man destra, al fin de'quali si lasciaranno, facendone altri quattro scorsi à modo d'una S, cambiando luogo, & al fine della Scorsa piegaranno un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza: & averta la Dama, mentre il Cavaliere farà la sua Mutanza, di far qualche gratioso Moto, acciò non paia una statua. Prima Mutanza del Cavaliere. Il Cavaliere farà una Mutanza la più bella che saprà fare, & finita farà quattro volte le Retirate, con due Passi puntati minimi innanzi, senza voltarsi come prima; facendo la Riverenza. Prima Mutanza della Dama. La Dama ne farà un'altra di otto tempi in tutto; poi farà le quattro Retirate fiancheggiate, cioè due Trabucchetti, & un Saffice; al fin farà li due Passi puntati, & la Riverenza, come havrà fatto il Cavaliere. Ciò fatto tornaranno à far gli quattro Spezzati, pigliandosi per la man sinistra, & lasciandosi ne scorreranno altri quattro, come di sopra: facendo per contrario le medesime Mutanze, prima il Cavaliere, & dopò la Dama. Finalmente com'Ella ha vrà fatte le quattro Retirate, amendue insieme si voltaranno à man sinistra con due Spezzati, due Passi minimi innanzi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, principiandoli col piè sinistro: il medesimo per contrario. Poi, con far due Passi puntati minimi innanzi, si pigliaranno per la man'ordinaria con le solite cerimonie Cavaleresche; & con far la Riverenza breve à tempo del Suono, che sia giunto il piè sinistro al pari del destro, porranno fine à questo nobil Balletto. Alta Vittoria. [caption, left side] Gagliarda. [caption, left side] Sciolta ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA CLELIA REBIBBA DE MASSIMI Marchesa di Pressedi. CLELIA REBIBBA, il cui valor sostiene Tutti i gesti Roman, tutti gli honori, Ch'à par de'Tuoi gran frutti, herbetti, e fiori Son gli altrui pregi, e di sì larga spene: Poi ch'à lingua mortal gli si conviene Per più pregio divin, ch'alma innamori, Gir pingendo con lieti, e bei colori Quel ch'oro, ostro, e piropi ogn'hor mantiene. Mentre ogni mio desire in Te s'appoggia, Mentre più ardito à Te m'accosto, e mentre Mi stringo appresso al già bramato oggetto, Sostien ti prego il cor, ch'ad orza, e à poggia, Trepido varca, e con novelle tempre Fà quel che manca in lui colmo, e perfetto. FURIOSO NUOVO DA FARSI IN OTTAVO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. CLELIA REBIBBA DE MASSIMI MARCHESA DI PRESSEDI. PRINCIPIARASSI questo Balletto in questa maniera, quel Cavaliere che vorrà farlo, pigliarà quattro Dame, due delle quali ne porrà à un capo della sala, & l'altre due le porrà à un'altro capo. Dopò invitarà tre Cavalieri, talche con lui saranno quattro; & due di loro andranno à pigliar le due Dame per la man'ordinaria, con le solite cerimonie, che staranno da un di detti capi; e gli altri due faranno il medesimo: avertendo però, che quel Cavaliere che principiarà, ò per dir meglio, che harà invitato l'altre, harà da pigliare la prima Dama che harà invitata, perche quella dee havere la precedenza, & quella che è stata levata prima, ragionevol cosa è che resti al fin di detto Ballo, acciò possi ballare il Ballo chiamato il Piantone; & gl'altri andaranno à fermare le lor Dame a'luochi dove sta vano à sedere, finito però che sarà il Ballo. Saprassi dunque che à voler principiar detto Ballo, sempre hanno da ballare tutti otto insieme; & nel primo faranno la Riverenza lunga, cioè grave di quattro battute piane di Musica, appresso due Continenze Brevi, una col piè sinistro, l'altra col destro; poi passeggiaranno tutti, facendo quattro Seguiti semidoppi: & avertano, ch'al fin de i due Seguiti, ogni Cavaliere pigliarà la man destra di quell'altra Dama del Cavaliere che passarà, facendo le solite creanze, & cerimonie; poi passaranno con due altri Seguiti semidoppi, all'ultimo de'quali si voltaranno à man sinistra, con piegar un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, cambiando però luogo, cioè; la squadra de gli quattro che staranno à un capo della sala, andaranno da un'altro capo; & quelli altri faranno il medesimo, ritrovandosi all'ultimo del tempo della Sonata in prospettiva. Nel secondo tempo, senza far Riverenza, & Continenze, ogni Cavaliere piglierà la sua Dama per la man destra, & faranno due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio, cioè, uno andarà al luogo dell'altro; & similmente amendue le squadre si ritrovaranno in prospettiva. Dopò ciò fatto, faranno due Continenze brevi: avertendo, che gli Passi, & Seguito semidoppio gli principiaranno à far col piè sinistro, & le Continenze le principiaranno col destro. Nel terzo tempo, faranno il medesimo passeggio, si come s'è detto nel primo tempo, ma però senza fare la Riverenza, & le due Continenze; ma bene principiaranno à fare col piè destro tutte l'Attioni; & nel passare si toccaranno la man sinistra, con piegar un poco le ginocchia, facendo le solite creanze; & al fin de'quattro Seguiti semidoppi si voltaranno à man destra, & si ritrovarà ogni squadra al suo luogo in prospettiva al fine del tempo della Sonata. Nel quarto tempo, ogni Cavaliere tornarà à pigliare la sua Dama per la man sinistra, & col piè destro principiarà à far due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio, principiandoli col destro, ritornando ogn'uno al suo luogo ordinario. Dopò faranno tutte le squadre in prospettiva due Continenze, come di sopra, principiandole col piè sinistro, & che siano finite à tempo della Sonata. Nel quinto tempo, faranno due Passi puntati brevi innanzi; al fine la Riverenza lunga, ma che aggiungano il piè sinistro al pari del destro al fin della Sonata. Et dette Attioni si principiaranno col piè sinistro. Alla sciolta della Sonata in proportione, cioè in Saltarello, & questa farassi à due Tempi. In questi due tempi di questa Sonata fatta in proportione, faranno in Ruota la catena in quella maniera che hò detto al Furioso alla Spagnuola, facendo però otto Seguiti semidoppi; di modo, che al fin di detti due tempi ogni persona si ritrovarà col piè sinistro in dietro. Quì si mutarà la Sonata come si vede nella Intavolatura. In questo tempo della detta Sonata, faranno con quel piè sinistro che si trovaranno haver in dietro una Puntata innanzi, un'altra col destro, & la Riverenza col piè sinistro, si come s'è detto di sopra. Quì si tornarà à far la Sonata in proportione di quattro tempi. Nel primo tempo di questa Sonata, tutti si pigliaranno per le mani in Ruota, cioè un Cavaliere, & una Dama; di modo che ogni Cavaliere starà in mezzo à due Dame, & le Dame in mezzo à due Cavalieri, & insieme faranno due Riprese al lato sinistro, con due Trabucchetti, & un Seguito semidoppio col piè sinistro: & queste Attioni si faranno à mezzo tempi di detta Sonata; le medesime Attioni, senza lasciarsi, faranno al fianco destro, principiandole per contrario: & con questo sarà finito il primo tempo della Sonata. Nel secondo tempo, si lasciaranno, & faranno due Spezzati volti à man sinistra, & un Seguito semidoppio innanzi; & due altri Seguiti semidoppi ne volteranno à man destra, nel fin de'quali si trovaranno in prospettiva. Nel terzo tempo, si tornaranno à pigliare in Ruota, & faranno il medesimo per contrario, si come s'è fatto nel primo tempo. Nel quarto tempo, faranno quello che havran fatto nel secondo tempo lasciandosi, ma però fatto per contrario. Quì si mutarà la Sonata d'un tempo. Tutti insieme faranno in questo tempo due Passi puntati innanzi, & la Riverenza, si come s'è detto di sopra. Quì si tornarà à far un tempo di Sonata in proportione. In questo tempo, faranno due Saffici fiancheggiati in dietro, con due Spezzati fiancheggiati innanzi; poi faranno due Passi puntati semibrevi, uno innanzi, l'altro in dietro; & al fine ogni persona si piglierà per la man'ordinaria, facendo insieme la Riverenza breve, & ogni squadra si trovarà al suo luogo dove havran principiato il Ballo. Si farà la medesima Sonata del Furioso all'Italiana à car. 270. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA GIERONIMA PALAVICINA MONTORA Marchesa di Montoro. PER far quanta è nel Ciel gratia, e belleZza Apparire a'mortai simile, e vera, Priva Giove la più sublime Sfera D'un Pianeta, ch'eccede ogni vagheZza: Indi il Mondo n'adorna, e ogni oscureZza Ne scaccia, e Roma, ov'egli alberga altera Ne rende, e col suo nome inclito spera Di GIERONIMA sol ogn'altereZza. Nè li cal, che l'ottava Sfera orbata Ne sia, pur che ne resti il Mondo adorno Di vista sì celeste, e così grata; Poi che ne sente risonar già intorno Fama immortal di gratia, e virtù ornata, Che tal non spande il Dio, ch'alluma il giorno. SPAGNOLETTA REGOLATA BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. GIERONIMA PALAVICINA MONTORA Marchesa di Montoro. PRINCIPIARASSI questa Spagnoletta stando le persone come vi dimostrano le figure di Alta Regina, facendo la Riverenza breve; poi faranno in Ruota quattro Spezzati, con quattro Passi minimi in prospettiva: avertendo di non fare due Passi innanzi dopò appareggiare il piè sinistro al destro, perche non stà bene, atteso che vi manca un Passo minimo. Però dico, che debbano fare come dico quì; dopò fatti i detti quattro Passi, faranno al lato sinistro due Riprese, due Trabucchetti, & un Doppio minimo volto à man sinistra; & se non volessero voltare, faranno detto Doppio innanzi, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro: le medesime Riprese, Trabucchetti, & Doppio gli faranno per contrario; poi faranno due Spezzati fiancheggiati in dietro, uno ordinario col piè sinistro, & un'altro finto col destro, & un Doppio minimo innanzi col sinistro; & in luogo di detti due Spezzati, potranno anco far due Saffici; & un Corinto col fianco sinistro per dentro in luogo del Doppio, che facendo in questo modo è più vago il Ballo: il medesimo faranno per contrario. Avertendo anco, che non facciano gli Spezzati in dietro come prima, che fatti c'haveano i detti due Spezzati in dietro, con quel piè sinistro che si trovavano innanzi, con l'istesso caminavano innanzi: & era Moto falso. L'altro caminavano due Passi minimi innanzi, & appareggiavano il sinistro al destro; e poi col destro tornavano à fare gli predetti due Spezzati fiancheggiati in dietro: & questo anco era falsissimo; la ragione, perche quel piede che si appareggia, quello sempre dee far il Moto. & questo si chiama Passeggio Terminato. Nel secondo tempo, faranno sei Spezzati, passeggiando in Ruota à man sinistra, facendo tutte le Attioni, & Moti come di sopra. Nel terzo tempo, il Cavaliere si voltarà con due Spezzati à man sinistra; poi farà due Passi minimi innanzi, & un Saffice fiancheggiato, overo un Doppio minimo: il medesimo farà per contrario; poi al lato sinistro farà due Riprese sottopiede, due Trabucchetti, & un Corinto, overo un Doppio innanzi: il medemo farà al lato destro per contrario. Dopò insieme faranno i detti Spezzati fiancheggiati in dietro, & il Doppio innanzi, due volte, si come hò detto nel primo tempo. Nel quarto tempo, la Dama sola farà il medesimo che harà fatto il Cavaliere; & dopò insieme gli Spezzati in dietro, con tutte l'altre Attioni, come di sopra. Nel quinto, & ultimo tempo, passeggiaranno in Ruota al lato sinistro, con due Passi minimi, due Trabucchetti, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno la predette Riprese, & Trabucchetti, con tutti gli altri Moti sussequenti, come di sopra. Avertendo, che nel far i due Spezzati, facciano due Saffici fiancheggiati in dietro, con due Spezzati fiancheggiati innanzi. Ultimamente faranno due Passi puntati minimi innanzi, et con la Riverenza minima finiranno questa Spagnoletta. Farassi la medesima Sonata della Spagnoletta Nuova al modo di Madriglia à car. 153. ALL'ILLUSTRISSIMA SIGNORA CATERINA SAVELLA SAVELLA Baronessa Romana. QUEST'è il bel volto d'honestate adorno, Onde il Ciel de la terra s'innamora; Queste son quelle guancie, ove l'Aurora Coglie le rose in sù l'aprir del giorno. Ne gli occhi, ch'al Sol fanno illustre scorno, Amor le faci accende, e i dardi indora Ne'biondi crini, ond'egli ad hora, ad hora Con lacci honesti, i cor distringe intorno. In van si mira in questo stato vile Per Donna tal; di cui gli human pensieri Non san formar più saggia, ò più gentile. Per Voi gli scettri, e i verdi antiqui allori Riveggon'hoggi i sette colli altieri, E torna il Tebro à suoi perduti honori. BALLO DEL FIORE BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. CATERINA SAVELLA SAVELLA BARONESSA ROMANA. VOLENDO il Cavaliere principiare questo Ballo, chiamarà il Mastro di Ballo, & gli dirà, che faccia sonare il Ballo del Fiore; onde nel principiar questa Sonata, nel principio farà la Riverenza lunga, & due Continenze brevi; poi passeggiarà con quattro Seguiti semidoppi, accostandosi à quella Dama che vorrà invitar à ballare, et con le solite cerimonie farà due Passi puntati brevi innanzi, & la Riverenza lunga; aspettando un'altro tempo di Sonata la Dama che si levarà da sedere, & levata che sarà, faranno insieme la Riverenza, & Continenze come di sopra, pigliandosi però gentilmente per la man'ordinaria. Poi nell'altro tempo passeggiaranno con quattro Seguiti semidoppi, al fine de'quali il Cavaliere farà con la sua mano una mezza Luna, & porrà la Dama in prospettiva, & con far due Continenze, & la Riverenza, & le cerimonie come di sopra, lascierà la Dama nel capo della sala, ò in altro luogo dove si ballerà. Poi egli tornerà à fare di nuovo il primo Passeggio, & con gli medesimi ordini invitarà un'altra, & cosi parimente farà con lei il medesimo Passeggio, & Attioni che harà fatto con la prima Dama; & nel fare la Riverenza, la faranno tutti tre insieme: & in evento che il Cavaliere ne volesse piglar tre, harà da tener la medesima Regola, & la porrà con l'altre tutte ad un filo; poi il Cavaliere passeggiarà come di sopra, &, giunto che sarà all'altro capo della sala, invitarà un Cavaliere, & come quello sarà vicino à lui, averta di porlo à man destra. Dopò tutti insieme faranno la Riverenza, & le Continenze come di sopra; ciò fatto, passeggiaranno con quattro Seguiti semidoppi, allargandosi un poco le Dame, acciò che i Cavalierei possino passare in mezzo à quelle che andaranno dalle bande; & la Dama, che starà in mezzo, passarà in mezzo a' Cavalieri; & nel passare che faranno, tutti insieme piegaranno un poco le ginocchia facendo à modo d'una mezza Riverenza, cavandosi i Cavalieri gentilmente la berretta, ò cappello di testa; poi faranno gli altri due Seguiti, voltandosi tutti à man sinistra, & cambiando luogo; & in prospettiva, con quel piè sinistro che si trovaranno havere in dietro, faranno due Passi puntati brevi, & la Riverenza lunga. Prima si usava fare solo un Passeggio, però sarà meglio assai di farne due, che cosi in questo modo facendo, quel Cavaliere che guidarà detto Ballo si trovarà con la sua Dama, & potrà pigliare la man destra con meglior ordine, che non si faceva per avanti. Di nuovo faranno il medesimo Passeggio con tutte l'Attioni; & al fine, tanto i Cavalieri, quanto le Dame si ritrovaranno a' lor luoghi. In questo tempo di Sonata, il Cavaliere che guidarà il Ballo farà il medesimo primo Passeggio, accostandosi alla Dama che starà à man destra dell'altre. Al secondo tempo di Sonata farà due Passi puntati, & la Riverenza insieme. Nel terzo tempo si pigliaranno con le solite cerimonie per la man destra, facendo due Passi semibrevi, & un Seguito semidoppio, passeggiando al lato sinistro, principiando tutti i Moti in questo Ballo col piè sinistro; & pigliandosi per la man sinistra faranno il medesimo per contrario: avertendo, che l'altro Cavaliere, mentre che il primo pigliarà le mani, egli in quel tempo si harà da accostare, facendo il medesimo Passeggio con l'altre Attioni; poi quel primo pigliarà l'altra Dama, & questo pigliarà la prima lasciata, & cosi seguiranno fare di mano in mano: avertendo la prima Dama come harà finito di ballare con il secondo Cavaliere, andarà à ponersi in capo alla sala ove erano i Cavalieri; & cosi parimente faranno i Cavalieri al luogo di Esse: l'altre Dame, finito che harà ogn'una di fare le sue Attioni, s'anderanno à porsi vicino alla prima al filo. Ultimamente faranno due Continenze, & Riverenza, accostandosi passeggiando con far quattro Seguiti semidoppi fiancheggiati, con due Passi puntati, & la Riverenza. Il Cavaliere darà il Fiore à quella Dama che gli piacerà darlo; ma dico in quanto à me, saria lecito che lo donasse alla prima invitata, perche quella precede. Dopò ogni Cavaliere pigliarà una Dama per uno, & facendo il medesimo Passeggio di prima, con gli due Passi puntati, & la Riverenza, si licentiaranno da Esse, menandole però a'loro luoghi. Dopò, la Dama che harà havuto il Fiore, terrà il medesimo ordine che harà tenuto il Cavaliere, invitando tre Cavalieri, uno per volta, & una Dama sola, facendo i due Passeggi, come di sopra hò detto; & al fine darà il Fiore à quel Cavaliere, che gli piacerà, ma saria bene darlo al primo invitato, come hò detto di sopra; & gli altri due Cavalieri meneranno le Dame, con gli predetti Moti, ogni una al suo luogo: & cosi questo Ballo si seguirà con quest'ordine di mano in mano, che anderà fatto benissimo. Ballo del Fiore. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA COSTANZA OFFREDA GIACOVACCI Gentildonna Cremonesa, & Romana. SPARGEA lieta i bei fior la vaga Clori, Eran l'aure soavi, e'l Ciel sereno, Del gran Signor del Ciel correano al seno In un raccolte le Stelle migliori; Quando Natura per colmar gl'honori De'sette colli, e noi beare à pieno, Dal suo poter maggior sciolto ogni freno, Mandò COSTANZA da'più eccelsi Chori; Quindi vien sua vagheZza, e quindi hà l'alma Alteramente humil, la gratia, quindi L'eloqenZa, Beltà, Virtù, Honestate; Che maraviglia dunque, s'hà la palma, Tra quante vede il Sol da i Mauri, à gl'Indi Leggiadre Donne, e quante mai sien state? TORDIGLIONE BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. COSTANZA OFFREDA GIACOVACCI Gentildonna Cremonesa, & Romana. IL Cavaliere volendo principiare questo Balletto, pigliarà la Dama per la man'ordinaria con le solite Creanza Cavaleresche, facendo amendue la Riverenza grave di sei battute di questa Sonata, con tre Continenze semigravi di tre battute l'una; poi passeggiaranno con quattro Spezzati gravi; ciò fatto, al lato sinistro faranno una Ripresa sottopiede, due Trabucchetti, & tre Passi semibrevi d'una battuta l'uno, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro: la medesima Ripresa, Trabucchetti, & tre Passi semibrevi faranno per contrario, al fin de'quali si lasciaranno. In quest'altro tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Spezzati gravi; poi si lasciaranno con le dette Creanze, facendone altri due Scorsi, prima à man sinistra, & poi à man destra, à modo d'una S, cambiando luogo, ritrovandosi al fin d'essi Spezzati scorsi in prospettiva, piegando un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza. Prima Mutanza del Cavaliere. Il Cavaliere, à questa prima Mutanza, ò Partita, farà due Riprese sotto piedi, due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, due Riverenza preste, à modo di tre battute di Campanella, & un sotto piè al destro, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro; dopò farà due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, & la Cadenza, restando col piè sinistro innanzi, si come hà principiata detta Mutanza: & in questo modo facendo, andarà giustissima; altramente, ritrovandosi al fin della Cadenza col piè destro innanzi, come alcuni fanno, dico che detta Mutanza sarà falsissima: & averta di non fare alla fine di detta Sonata la Mutanza con la Ripresa sotto piede, & dopò calare il Passo sinistro adaggio innanzi, perche non stà bene; ma bisogna che faccia nel modo che hò detto di sopra, perche le Mutanze di Gagliarda, convien che si finiscano in Cadenza. La medesima Mutanza farà per contrario. Primo Passeggio della Dama. In questi otto tempi che il Cavaliere farà le dette due Mutanze, una di quattro tempi principiandola col piè sinistro, & la medesima per contrario; la Dama passeggiarà con due Spezzati gravi, due ordinarii, & un Saffice al lato sinistro. Et queste Attioni van fatte in un tempo di detta Sonata: il medesimo farà per contrario al lato destro. Prima Mutanza della Dama. La Dama farà la medesima Mutanza con l'uno, & l'altro piede si come harà fatto il Cavaliere; & in evento che non la sapesse fare, principiarà à fare due Passi semibrevi, cioè adaggio, con due Saffici fiancheggiati per dentro; dopò si voltarà con due Spezzati à man sinistra; & in ultimo farà un'altro Saffice fiancheggiato col fianco sinistro per dentro, principiando detti Moti col piè sinistro: il medesimo farà per contrario. Primo Passeggio del Cavaliere. Egli, mentre che la Dama farà la Mutanza, sì al lato sinistro, come al destro, bisogna che tenga il medesimo ordine di passeggiare con gli medesimi Moti, si come harà fatto Ella. Seconda Mutanza del Cavaliere. Il Cavaliere farà due Zoppetti col piè sinistro innanzi, due mezze Riverenza preste, et un Groppo, principiando i detti Moti col piè sinistro; poi col destro farà un passo in aria, con due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, due mezze Riverenze preste, & un sotto piede col destro; al fine col piè sinistro farà una mezza Riverenza, con un sotto piede, & la Cadenza, restando col piè sinistro innanzi: la medesima farà per contrario. Secondo Passeggio della Dama. La Dama farà di nuovo il medesimo Passeggio di prima, sì al lato sinistro, come al destro. Seconda Mutanza della Dama. Ella principiarà questa Mutanza con un Groppo, due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, due mezze Riverenze preste, con due Trabucchetti, principiando detti Moti col piè sinistro; poi farà due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, principiando col destro; & al fine farà la Cadenza à tempo del Suono, restando col piè sinistro innanzi: la medesima Mutanza farà per contrario. Et se per caso non sapesse farla nel modo predetto, potrà farla in quest'altro modo grave, cioè. In prima al lato sinistro farà due Destici fiancheggiati per dentro, fermandosi alquanto ad ogni Destice. Dopò farà un Groppo, due Fioretti innanzi, mezza Riverenza, un Sottopiede, & al fine la Cadenza, principiando ogni Moto col piè sinistro. La medesima Mutanza farà per contrario. Secondo Passeggio del Cavaliere. Il Cavaliere farà il medesimo Passeggio di prima, sì al lato sinistro, come al destro; & fatto questo, si pigliaranno per la man sinistra, facendo il medesimo che haran fatto nel pigliar la man destra, ritornando però ogn'uno al suo luogo. Terza Mutanza del Cavaliere. Il Cavaliere in questa terza Mutanza farà una Ripresa sottopiè & un Fioretto al lato sinistro: il medesimo farà per contrario; poi farà un Groppo in prospettiva, due Passi minimi volti à man sinistra, due Fioretti innanzi, due altri Passi presti minimi in dietro, con mezza Riverenza, un Sottopiede, & la Cadenza, principiando tutti i Moti col piè sinistro: il medesimo farà per contrario. Terzo Passeggio della Dama. La Dama tornarà à far il medesimo Passeggio come di sopra. Terza Mutanza della Dama. La Dama farà la medesima Mutanza che harà fatta il Cavaliere, sì con l'uno, come con l'altro piede. Terzo Passeggio del Cavaliere. Egli passeggiarà al lato sinistro con due Passi semibrevi, & due Spezzati; poi farà un Groppo, con due Fioretti, & un Saffice con il fianco sinistro per dentro, principiando detti Moti col piè sinistro: il medesimo farà per contrario. Quarta Mutanza del Cavaliere. A questa quarta, & ultima Mutanza il Cavaliere farà una Ripresa sotto piede al lato sinistro, & un Fioretto: il medesimo farà per contrario; poi farà un Zoppetto col piè sinistro in aria innanzi, & un Passo in aria col destro, & la Cadenza; & dopò farà un Balzetto al lato sinistro, un Sottopiede col destro, & con l'istesso farà un Passo in aria, & un'altro col piè sinistro, con due Fioretti innanzi, una mezza Riverenza, un Sottopiede, & la Cadenza, restando col piè sinistro innanzi: la medesima farà per contrario. Quarto Passeggio della Dama. La Dama parimente farà il medesimo Passeggio come di sopra. Quarta Mutanza della Dama. Ella farà un Groppo, due Fioretti innanzi, due Passi minimi in dietro, due altri Fioretti, voltandosi à man sinistra, due altri Passi minimi, due Fioretti innanzi, una mezza Riverenza, un sottopiede, & la Cadenza, principiando ogni cosa col piè sinistro: la medesima farà col destro per contrario. Quarto Passeggio del Cavaliere. Egli farà il medesimo che fece al terzo, accostandosi alla Dama, senza far'altrimente quella mezza Mutanza insieme, atteso che era superflua. Però, come harà finite amendue le Mutanze la Dama, & il Cavaliere i suoi due Passeggi, con le solite Creanze Cavaleresche pigliarà la Dama per la man'ordinaria. Insieme faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Spezzato al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario al lato destro, principiando prima col piè sinistro, & poi col destro. Finalmente faranno due Spezzati gravi innanzi, con due Fioretti, & due Saffici, uno al lato sinistro, l'altro al destro, principiando detti primi Moti col piè sinistro. Ciò fatto, faranno due Passi puntati semigravi, & con far le solite cerimonie finiranno con la Riverenza grave questo gratiosissimo Ballo. Avertendo di non farlo come si faceva prima, perche era falso; la ragione è, che gli Passeggi non andavano bene, perche facevano tre Spezzati gravi al lato sinistro, & dopò ne facevano tre altri al lato destro, & due fiancheggiati; & per questo eran detti Passeggi falsi, perche non finivano al tempo della Sonata il Passeggio che si faceva al lato sinistro, atteso che col quarto Spezzato che principiavano al lato destro, con quello finivano il detto tempo della Sonata. Per quest'altra ragione anco era falso, che quando facevano la Ripresa, & due Trabucchetti, li facevano quattro volte, & sempre al lato sinistro, & al destro mai; & al finir il detto Ballo facevano una Scorsa con la Riverenza senza nessuna Regola. Però dico, che volendo far questo Ballo, lo facciano nel modo come hò detto, perche è fatto con vera Regola, & con perfetta Theorica, & è giustissimo. Tordiglione. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA ARMINIA MATTEI SANTACROCE Baronessa Romana. POI che dal chiaro, e lucid'Orizonte Del Vostro aspetto, à noi tal Sol ritorna, Che maggior luce di bel lume adorna Non può mostrargli alteramente il fronte. Conforme à le mie voglie ardite, e pronte, Hor che nuovo accidente no'l distorna, Ricevete il mio don, ch'in Voi s'aggiorna, E in Voi desia far le sue glorie conte: Così andrete più altera, e più sublime Tra i MATTEI Roman; così potrete Far chiaro un c'hà mestier di Vostra luce: Ma che dico io? s'in mio favor tenete Gli occhi, e i piè destri fra le Donne prime, El vostro pregio à quelle tutte è Duce. VERO AMORE BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. ARMINIA MATTEI SANTACROCE BARONESSA ROMANA. SI pigliaranno per amendue le mani come vi dimostran le Figure di Contentezza d'Amore, & insieme, & con le solite Creanze faranno la Riverenza grave alla battuta tripla, & due Continenze semigravi di tre battute l'una; poi lasciandosi senza fermansi niente, faranno due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti, & due Saffici fiancheggiati, con due Continenze come di sopra ciò fatto, si pigliaranno per la man'ordinaria con le dette Creanze, facendo la Riverenza come di sopra, principiando, & finendo tutti i Moti col piè sinistro. Nel secondo tempo, passeggiaranno insieme con quattro Seguiti brevi, & due Trabucchetti. Dopò faranno due Seguiti semidoppi, due Trabucchetti, con due Continenze, & la Riverenza come di sopra, & due Trabucchetti. Mutanza del Cavaliere solo. Nel terzo tempo, il Cavaliere solo farà due Passi minimi innanzi, una Ripresa sottopiede in Gagliarda, con un Fioretto à man sinistra: la medesima Ripresa, & Fioretto farà à man destra, un Groppo col sinistro, due mezze Riverenze preste col piè sinistro à modo di tre battute di Campanella; poi farà subito un Trabucchetto col sinistro, l'altro col destro, una Sommessa di piede, & la Cadenza col destro in dietro; dopò con l'istesso piè destra ch'era in dietro principiarà à fare la medesima Mutanza; & insieme faranno due Continenze, & la Riverenza, con due Trabucchetti come di sopra. Mutanza della Dama sola. La Dama sola farà la medesima Mutanza, che havrà fatta il Cavaliere, & insieme le dette Continenze, & Riverenze, con gli due Trabucchetti; & in evento che non sapesse fare i Fioretti, overo non sapesse far detta Mutanza, potrà fare quest'altra più facile, in questo modo. Ella, dopò fatto che harà con il Cavaliere i detti Trabucchetti nel fin della Sonata, farà due Seguiti ordinarii fiancheggiati, & un Spezzato, principiando le dette Attioni col piè sinistro, un Passo similmente innanzi col destro, & un Destice al lato sinistro: gli medesimi Moti farà per contrario, principiandoli col piè destro; poi insieme faranno le dette Continenze, Riverenza, & due Trabucchetti come di sopra. Nel quarto tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo al lato sinistro due Seguiti ordinarii, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice. Poi lasciandosi, faranno le medesime Attioni, & Moti, pigliandosi per la man sinistra, principiando col piè destro; & lasciandosi, faranno due Continenze, la Riverenza, & i due Trabucchetti come di sopra. Alla Sciolta della Sonata in Saltarello in un tempo solo. In questo tempo di detta Sonata in Saltarello faranno due Seguiti spezzati trangati, con due Fioretti, & un Saffice al lato sinistro, principiando ogni cosa col piè sinistro: i medesimi Moti tornaranno à fare per contrario. Poi all'incontro faranno due Passi puntati innanzi; & pigliandosi con le solite Creanze per la man'ordinaria, faranno la Riverenza breve à tempo di quattro battute minime, & cosi finiranno il detto Balletto gratiosamente. Vero Amore. [caption, above bottom staff] Il Ritornello farassi sempre due volte. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA LAURA CAETANA DELLA RICCIA Baronessa Romana. LAURA, se pur sei Laura, Ch'ogn'arso cor d'Amor dolce ristaura; Deh perche m'ardi il Core D'inusitato ardore. Ahi, che cangi costume, Acciò che mi consume; Et neghi d'esser Laura, e Laura sei, Per non refrigerar i spirti miei. NINFA LEGGIADRA CASCARDA IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. LAURA CAETANA DELLA RICCIA BARONESSA ROMANA. A VOLER principiare questa bellissima Cascarda, il Cavaliere, et la Dama si pigliaranno per la man'ordinaria con le solite Creanze Cavaleresche, ma bisogna che prima facciano la Riverenza breve à tempo di quattro battute triple; poi passeggiaranno con due Seguiti semidoppi brevi, & due Passi semibrevi, due Spezzati, & un Destice, principiando ogni Moto col piè sinistro. Dopò faranno altri due Passi semibrevi, due Spezzati, due Fioretti, due Trabucchetti, & al fine un Destice, principiandoli col piè destro. & questo lo chiamo Tempo Terminato. Nel secondo tempo, si pigliaranno per la man destra facendo due Seguiti semidoppi, due Saffici; & lasciandosi, faranno due Passi come di sopra volti à man sinistra, con due Spezzati, & un Destice col fianco sinistro per dentro. Dopò faranno due Passi, due Spezzati, due Fioretti, & un Saffice, principiandoli col destro; ultimamente faranno un Destice al lato sinistro. Nel terzo tempo, si pigliaranno per la man sinistra, facendo tutti i Moti per contrario. Et questi due tempi gli chiamo Regolati. Nel quarto, & ultimo tempo, faranno due Seguiti semidoppi fiancheggiati, con due Saffici, due Spezzati, due Fioretti, due Trabucchetti, due Passi semibrevi, due Corinti fiancheggiati per dentro, pigliandosi per la man'ordinaria. Finalmente faranno due altri Passi in dietro, & con il far gratiosamente la Riverenza breve come la prima, finiranno questa leggiadra Cascarda. Ninfa Leggiadra. ALL'ILLUSTRISSIMA SIGNORA BARTOLOMEA SENESIA Baronessa. N. QUELLA virtù ch'à vera gloria adduce, Donna d'ogni valor degno ricetto, Nel divin Vostro angelico intelletto Come nel seggio suo riposa, e luce: Questa la mente Vostra erge, e conduce Di sfera, in sfera al ben sommo, e perfetto, Dove del suo Fatto al sacro aspetto Stella nuova la sù splende, e riluce. Ivi'l pensier del degno incarco sciolto, Scorge di DIO le meraviglie belle, E d'i celesti segni, i moti, e i giri. Quinci mostrate nel bel Vostro volto, E ne begli occhi, à ch'n Voi fisso miri, Del Sole'l lume, e'l corso delle Stelle. BALLO DETTO IL PIANTONE IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. BARTOLOMEA SENESIA BARONESSA N. IL Cavaliere principiarà questo Balllo cavandosi la berretta, ò capello di testa, facendo la Riverenza lunga, con due Continenze; poi passeggiarà verso le Dame con far due Passi semibrevi, cioè adaggio, & un Seguito semidoppio breve, principiandoli col piè sinistro: il medesimo farà per contrario; poi col piè sinistro che si trovarà haver indietro farà due Passi puntati innanzi brevi, & mirando quella Dama che vorrà invitare, gli farà la Riverenza lunga; dopò aspet tarà quella Dama che si levi da sedere, & levata, amendue faranno le solite cerimonie Cavaleresche, & con far la Riverenza come di sopra, si pigliaranno gratiosamente per la man'ordinaria; & finita detta Riverenza, cominciaranno à passeggiare con due Passi semibrevi, & un Seguito breve, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario; & al fin del Seguito destro piegaranno un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza, & in far questo Moto si lasciaranno con far le dette Creanze. Poi il Cavaliere si coprirà la testa, con far il medesimo Passeggio, andando da un capo della sala, & la Dama farà il medesimo, andando da un'altro capo d'essa sala. Et questo Passeggio starà ad arbitrio del Cavaliere di quanti tempi lo vorrà fare; finalmente accostandosi al suo luogo, con quel piè sinistro che si trovarà haver in dietro farà due Passi puntati, & la Riverenza come di sopra: & la Dama si volterà in prospettiva al Cavaliere, facendoli nel medesimo tempo la Riverenza. Et s'il Cavaliere vorrà far detto Passeggio in Gagliarda, con le Mutanze, & Capriole, starà à suo arbitrio. La Dama tenerà il medesimo ordine come s'è detto di sopra, & può anco far quest'altro Passeggio Ducale, cioè, quattro Passi semibrevi, & un Seguito breve; & questo và con più gravità fatto: & averta, che non debba mai licentiarsi in mezzo alla sala, ma ritirarsi incontro alla sua sedia ove stava à sedere, & voltandosi in prospettiva al Cavaliere, amendue faranno la Riverenza à tempo del Suono, facendo un sghinzo, con voltarsi un poco con la persona da quella banda ove ella vedrà che sia la coda della veste: & facendo questo gratioso Moto, si come vi hò detto all'Avertimento come la Dama si dee sedere, verrà la coda à ponersi dentro al vano delli piedi della sedia; & prima che seda, saluterà la Dama che le starà al suo lato destro; & poi seduta, saluterà l'altra al lato sinistro. Finalmente cosi seguirà di mano in mano, & non mancarà di fare come hò detto nello Avertimento delle mie Regole come si dee far detto Ballo, ch'osservando i termini, nessuno potrà mai errare. Ballo detto il Piantone. [caption, left side] La Gagliarda detta Mezza notte. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA EUGENIA SPINOLA GIUSTINIANA Gentildonna Genovese. EUGENIA saggia, pura, honesta, e bella, Del Tebro Ninfa, che l'amate sponde Adorni, e fai sì chiare, e dolci l'onde, Ch'ivi mai non appar vent'ò procella: Ò dulce Nume, ò fiameggiante Stella, In cui dolce si specchia, in cui s'asconde, In cui si mostra, in cui s'informa, e infonde Ogni anima gentil, candida, e snella. Ò chiaro Sol, che de la maggior luce Del Cielo havesti così nobil stato, Per illustrar'ogni offuscata mente; Spargi'l chiaro splendor, ch'in Te riluce, À questo Ballo, ch'io t'hò dedicato, Acciò col Tuo favor'ei fia lucente. CORTESIA BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. EUGENIA SPINOLA GIUSTINIANA Gentildonna Genovese. VOLENDOSI principiar questo vago, & gratioso Balletto, si pigliaranno con le solite cerimonie, come à gli altri Balletti hò detto, per la man'ordinaria, facendo insieme la Riverenza lunga, con due Corinti, uno al lato sinistro, l'altro al destro; poi passeggiaranno con fare un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi innanzi, & un Saffice: il medesimo faranno per contrario; ciò fatto, faranno due Seguiti brevi semidoppi, al fin de'quali si lasciaranno, piegando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza; dopò faranno altri due Scorsi, voltandosi prima à man sinistra, & poi à man destra, à modo d'una S, & al fin della Sonata restaranno in prospettiva: avertendo, che tutti i primi Moti si principiaranno col piè sinistro, & poi col destro. & questo primo tempo si chiama Terminato. La Rotta in Gagliarda. Il Cavaliere solo farà la prima Mutanza di quattro tempi di Gagliarda, una di quelle che meglio gli parerà; & se non la saprà fare, faccia due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti semibrevi, & un Seguito finto, & al fin d'esso farà à modo di mezza Riverenza, principiandola, & finendola col piè sinistro. La Dama farà una Mutanza di Tordiglione; & se non la saprà fare, faccia li predetti Seguiti, Trabucchetti, & Seguito finto come harà fatto il Cavaliere. Il Cavaliere solo farà la seconda Mutanza, ma che sia la medesima, principiandola, & finendola col piè destro; altramente facendone un'altra con altri Moti, se ben fosse fatta à tempo, non andarebbe bene, perche bisogna che siano gli medesimi Moti che fece col piè sinistro: & cosi facendo, sarà giusta, & regolata. La medesima farà la Dama sola per contrario. Dopò il Cavaliere solo in questi quattro tempi di Gagliarda farà una Mutanza Terminata, cioè al lato sinistro farà due Riprese sottopiede, & un Fioretto: il medesimo farà al lato destro; poi farà due Spezzati fiancheggiati, con due Passi semibrevi innanzi, al fin de'quali piegarà un poco le ginocchia, facendo à modo di mezza Riverenza, principiando col piè sinistro. La Dama sola farà il medesimo che harà fatto il Cavaliere. La Sciolta in Saltarello. In questo sol tempo della Sciolta, amendue insieme faranno un Groppo, due Fioretti, con due Passi minimi volti à man sinistra, & un Saffice col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno un Spezzato al lato sinistro col piè sinistro, & la Riverenza col destro, facendo subito al lato destro una Ripresa sotto piede, & un Fioretto col piè sinistro, & al lato sinistro un Destice: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Spezzati fiancheggiati innanzi, & due Saffici; & con far le solite Creanze Cavaleresche, si pigliaranno per la man'ordinaria, facendo due Passi puntati minimi, & con la Riverenza breve finiranno questo bellissimo Balletto, fatto con vera Theorica. Cortesia. [caption, left side] Gagliarda [caption, right side] Saltarello. ALL'ILLUSTRISSIMA SIGNORA CLELIA CUPPIS CONTI Baronessa Romana. CRIN d'ambra, e d'or, che con lascivi errori Gite ondeggiando in su'l bel viso adorno; Occhi usi aprire à meZza notte il giorno; Guancie, ov'il verno ancor ridon'i fiori; Bocca, che spiri grati Arabi odori; Labbia, ch'a' rubin fate invidia, e scorno; Denti di perle; gola, ove d'intorno Volan'armati i pargoletti Amori; Man, che de l'alma mia porti la chiave; Parole da speZzar'un cor di smalto; Andar celeste; altero portamento: Voi sete, e foste nel primiero assalto Stame al mio laccio, e pur m'è sì soave Vedervi, udirvi, e'n Voi star sempre intento. PUNGENTE DARDO BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. CLELIA CUPPIS CONTI BARONESSA ROMANA. PRINCIPIARASSI questo Balletto stando le persone all'incontro si come vi mostran le Figure di Alta Regina, & con le solite cerimonie Cavaleresche faranno gratiosamente la Riverenza lunga, con due Continenze brevi, pavoneggiandosi alquanto; poi si pigliaranno per la man destra facendo due Passi semibrevi, & un Seguito breve al lato sinistro, principiandoli col piè sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Dopò lasciandosi, si voltaranno con due Spezzati à man sinistra, & un Destice col fianco sinistro per dentro, principiandoli col piè sinistro, con una Continenza breve al lato destro, & un Seguito breve finto in prospettiva: il medesimo faranno per contrario, pigliandosi per la man sinistra. & quest'è il primo tempo Terminato. Nel secondo tempo, si pigliaranno per la man'ordinaria con le medesime cerimonie, & passeggiaranno con quattro Seguiti brevi, & due Passi puntati similmente brevi, con altri due Seguiti come gli sopradetti; poi faranno gli due Spezzati, Destice, & Continenza, col Seguito finto, principiandoli prima col sinistro, poi col destro, con quel medesimo ordine come di sopra al primo Tempo hò detto. Nel terzo tempo, si pigliaranno per amendue le mani, facendo al lato sinistro due Seguiti brevi, al fin de'quali si lasciaranno, piegando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, con farne altri due volti à man sinistra, discostandosi alquanto, & cambiando luogo, & al fin d'essi, si ritrovaranno in prospettiva, facendo due Passi puntati brevi, con due altri Seguiti fiancheggiati; al fine tornaranno à fare di nuovo gli detti Spezzati, Destice, Continenza, & il Seguito breve finto, sì con l'uno, come con l'altro piede, nel modo predetto. Nel quarto tempo, ripigliandosi di nuovo per le mani, faranno il medesimo per contrario. Questa Sonata si scioglierà in Saltarello. In questo tempo del Saltarello, faranno due Spezzati volti à man sinistra, con due Passi minimi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, principiandoli col piè sinistro, cambiando però luogo: il medesimo faranno per contrario, tornando ogn'uno al suo luogo; poi al lato sinistro faranno un Spezzato puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario. Ciò fatto, faranno due Saffici, uno al lato sinistro, l'altro al destro, con due Fioretti innanzi, & due Trabucchetti. Dopò faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi, & un Saffice fiancheggiato per dentro, principiandoli col piè sinistro: il medesimo per contrario. Ultimamente faranno due Spezzati innanzi, con due Saffici, & in quell'istante si pigliaranno con le solite cerimonie, facendo due Passi in dietro, & con quel piè sinistro che si trovaranno haver innanzi, con l'istesso faranno gentilmente la Riverenza breve, appareggiando il piè sinistro al destro à tempo del fine della Sonata, & porranno fine gratiosamente à questo Balletto fatto con perfetta Theorica. Pungente Dardo. [caption, left side] La Sciolta va due volte. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA GIULIA MATTEI CIEVOLI Gentildonna Romana. GIULIA MATTEI, che di beltà sei rara Donna, da cui begli occhi escono fuore Tanti rai d'honestate, e di valore, Quanti hà fior campo à la stagion più cara; Ne la cui fronte più serena, e chiara, Che'l gran Pianeta, che distingue l'hore, Tutti i suoi pregi, e le sue palme, e honore Apre, e dispiega, e'l Ciel v'orna, e rischiara. Qual alma dunque fia sì bassa, e vile, Ch'al dolce sfavillar de'Vostri sguardi, Al lampeggiar de l'angelico riso, Non si facci più d'altra, alta, e gentile; E che non dica: Ahi perche troppo tardi, Lassa, apersi quest'occhi in sì bel viso. RARA BELTA CASCARDA IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. GIULIA MATTEI CIEVOLI GENTILDONNA ROMANA. VOLENDO far questa gratiosa Cascarda, il Cavaliere con le solite Creanze Cavaleresche pigliarà gentilmente la Dama per la man'ordinaria, facendo insieme la Riverenza breve, con due Saffici; poi faranno un Spezzato puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo Spezzato, & mezza Riverenza faranno per contrario. Dopò passeggiaranno con fare due Spezzati alterati, con tre Seguiti battuti di Canario, principiandoli col piè sinistro, con due battute di piedi, una col piè destro, l'altra col sinistro: gli medesimi faranno per contrario. Ultimamente faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. & questo si chiama Tempo Terminato. Nel secondo tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo un Spezzato puntato, & mezza Riverenza, principiando prima al lato sinistro, & poi faranno due Saffici, uno al lato destro, l'altro al lato sinistro: dopò si pigliaranno per la man sinistra, & faranno il medesimo per contrario. Ciò fatto, si volteranno con due Spezzati à man sinistra, & un Corinto col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente in prospettiva tornaranno à fare i predetti Moti, cioè, il Groppo, Fioretti, Passi, & Saffice, come hò detto nel primo tempo. & questo si chiama Tempo Regolato; principiando tutti i primi Moti col piè sinistro, solo che mezza Riverenza. Nel terzo tempo, tornaranno à far di nuovo quanto haranno fatto nel secondo tempo, ma però per contrario. Nel quarto, & ultimo tempo, passeggiaranno al lato sinistro con due Passi minimi, due Spezzati, & un Saffice col fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario; dopò faranno un Spezzato puntato al lato sinistro col piè sinistro, con pigliarsi la man destra, & subito faranno la mezza Riverenza col destro: & lasciandosi, faranno il medesimo per contrario, pigliando la man sinistra. Ciò fatto, faranno una Ripresa sottopiede al lato sinistro, & un Fioretto innanzi: il medesimo faranno per contrario, facendo anco due Saffici fiancheggiati. Finalmente faranno due Fioretti, due Trabucchetti, due Spezzati; poi con le solite cerimonie si pigliaranno per la man'ordinaria con far due Passi puntati minimi innanzi, & con la Riverenza breve finiranno questa vaga, & gratiosa Cascarda. & questo ultimo tempo si chiama Terminato; principiando tutti i detti Moti col piè sinistro. Rara Beltà. ALL'ILLUSTRISSIMA SIGNORA LUCRETIA CESI MALVASIA Gentildonna Romana, & Bolognese. Sonetto in Dialogo. DI chi è questo sì vago, e ricco Tempio? Di belleZza congionta ad Honestate. Chi le cose ministra alte, e pregiate? LUCRETIA gentil di virtù essempio. Ond'è tanta armonia, che'n lui contempio? Dalle gratie divine à un parto nate. Chi fan le voci angeliche, e beate? Voglie, che fan del vitio horrido sciempio. Da qual Indi, ò Sabei vengon gli odori? Da maturo pensier entro à verd'anni. Chi accende il foco? I pargoletti Amori. Chi pone i lumi, e i pretiosi panni? Timor d'infamia, e volontari honori, Che fanno al Tempo, e à Morte illustri inganni. AMOR PRUDENTE CASCARDA IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. LUCRETIA CESI MALVASIA Gentildonna Romana, & Bolognese. A VOLER principiare questa Cascarda, staranno le persone all'incontro come s'hà nel dissegno di Alta Regina, & con le solite Creanze Cavaleresche faranno la Riverenza minima, con due Fioretti innanzi, & due Trabucchetti; poi faranno due Passi minimi innanzi, & un Saffice al lato sinistro: il medesimo per contrario; & passeggiando al lato sinistro faranno due Seguiti spezzati, & un Seguito semidoppio, principiandoli col sinistro: il medesimo faranno per contrario; dopò faranno al lato sinistro un Spezzato puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario; all'incontro faranno due Fioretti, overo due Riprese, con due Trabucchetti, principiando col sinistro al lato sinistro, con due Passi minimi, & un Saffice con il fianco sinistro per dentro: il medesimo faranno per contrario, eccetto che in luogo de gli due Passi minimi, faranno un Saffice al lato destro, & l'altro al sinistro, come hò detto di sopra. Nel secondo tempo, in luogo della Riverenza minima, faranno una Ripresa con un Fioretto al lato destro col piè destro: il medesimo per contrario; poi tornaranno à fare gli medesimi Moti, con tutte le predette Attioni, si come havran fatto nel primo tempo, principiandole col piè destro. Nel terzo tempo, pigliando la man destra, faranno un Seguito semidoppio col piè sinistro, due Passi minimi, & un Saffice al lato destro, ma i detti Passi, & Saffice gli principiaranno col piè destro; & lasciandosi, faranno il medesimo voltandosi à man sinistra. Poi all'incontro faranno due Riprese, due Trabucchetti, due Fioretti, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Dopò al lato sinistro faranno un Spezzato puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario. Ciò fatto, faranno due Fioretti, due Trabucchetti, due Passi minimi, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Saffici, uno al lato destro, & l'altro al lato sinistro. Nel quarto tempo, torneranno à fare le predette Attioni, & Moti, come havran fatto nel terzo tempo, ma però principiandole col piè destro: altramente andarebbe falsa detta Cascarda. Nel quinto, & ultimo tempo, faranno al lato sinistro due Passi minimi, due Trabucchetti, due Fioretti, & un Saffice, principiandoli col piè sinistro: il medesimo faranno al lato destro per contrario. Poi faranno un Groppo, due Fioretti, con due Passi minimi volti à man sinistra, & un Seguito Spezzato innanzi: il medesimo faranno per contrario. Dopò faranno una Ripresa sottopiede, & un Fioretto col sinistro: il medesimo per contrario, con due Fioretti innanzi, & due Trabucchetti. Finalmente faranno due Seguiti spezzati fiancheggiati innanzi, & due Saffici, con due Passi puntati, uno innanzi, l'altro in dietro, & con la Riverenza minima finiranno gentilmente questa Cascarda. Amor Prudente. ALL'ILLUSTRISS. SIGNORA ISABELLA CASTELLA MALVASIA Gentildonna Bolognese. Sonetto in Dialogo. SARIA forse costei nuova Tabella, Che tutto il ben del Ciel in sè raguna? È Vener forse, ò di tre Gratie l'una, Ò Ninfa, ò pur del Sol l'alma sorella? Vener saria s'havesse in man facella, Nuda, se delle Gratie fosse alcuna; Se l'arco, Ninfa, over la fredda Luna; Ma questa è l'immortal saggia ISABELLA. Chi quì la pinse? Amor. Fù un bel Pittore. E quai furno i pennelli, ch'oprò seco? I strali. E gli color? Ardore, e gelo. Come han quegli occhi tal virtù dal Cielo, Ch'involan gli altrui spirti? È perche Amore Gli diede i suoi, e lui rimase cieco. DONNA LEGGIADRA CASCARDA IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. ISABELLA CASTELLA MALVASIA GENTILDONNA BOLOGNESE. PRINCIPIARASSI questa Cascarda stando le Persone all'incontro, & con le solite cerimonie Cavaleresche faranno la Riverenza breve; poi passeggiaranno in Ruota à man sinistra, con quattro Spezzati, due Saffici, & due Passi puntati minimi, uno innanzi, l'altro in dietro; finalmente faranno due Riprese, due Trabucchetti al lato sinistro, & un Doppio minimo volto à man sinistra, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro; & à tempo del fine della Sonata faranno due Passi minimi innanzi, il primo col piè destro, il secondo col sinistro. Nel secondo tempo, passeggiaranno à man destra con sei Spezzati, facendo tutte le predette Attioni per contrario, si come hò detto nel primo tempo. Nel terzo tempo, il Cavaliere solo farà due Fioretti, due Trabucchetti, un Spezzato puntato al lato sinistro, principiando col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: dopò farà le medesime Attioni per contrario. Insieme poi faranno due Passi puntati minimi, uno col piè sinistro innanzi, l'altro in dietro col destro, con due Seguiti semidoppii, uno al lato sinistro, l'altro al destro. Nel quarto tempo, la Dama farà il medesimo che havrà fatto il Cavaliere nel terzo tempo. Nel quinto, & ultimo tempo, faranno insieme due Passi semibrevi, pigliandosi per la man destra; poi faranno un Seguito semidoppio, principiandoli col piè sinistro: & pigliandosi per la man sinistra faranno il medesimo per contrario. Ultimamente faranno due Passi puntati minimi, & con far la Riverenza breve, finiranno gentilmente questa vaga, & gratiosa Cascarda. Donna Leggiadra. ALL'ILLUSTRISSIMA SIGNORA FRANCESCA SILVESTRA CIECOLINI Gentildonna di Mont'Alto, & di Macerata. SE ne la Selva Idea, ove il Pastore, À mille Tauri diè vincendo il vanto, Vi foste ritrovata Voi, che tanto Colma n'andate di beltà, e valore: Perdea l'orgoglio, vinta di pallore, Forse la Dea, nè tenebroso pianto Copria le sponde à Simoneta, e Xanto, Nè lungo incendio altrui fea brevi l'hore; Che mirando il divin congiunto in Voi, Di cui fè degne il Ciel le luci nostre, L'aureo pregio vi dava, e l'alma insieme. Real Signora dunque, non vi annoi, S'io che sì basso son, le virtù Vostre, Cerco essaltar con Balli, e Rime insieme. SELVA AMOROSA BALLETTO IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. FRANCESCA SILVESTRA CIECOLINI Gentildonna di Mont'Alto, & di Macerata. QUESTO Balletto si principiarà stando le persone all'incontro senza man pigliata, & nel principiar la Sonata, con le solite Creanze Cavaleresche faranno la Riverenza lunga, & due Continenze; poi si pigliaranno per la man destra, facendo due Seguiti semidoppi brevi, al fin de'quali si lasciaranno, piegando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza, voltandosi à man sinistra con due Passi minimi, due Fioretti innanzi, due altri Passi minimi, & un Saffice col fianco sinistro per dentro, cambiando però luogo, principiando detti Moti col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario, & pigliandosi per la man sinistra, tornarà ogn'uno al suo luogo; finalmente si pigliaranno per amendue le mani, facendo due Continenze; poi il Cavaliere lasciarà la man destra della Dama, & cavandosi gentilmente la berretta, ò capello di testa, amendue faranno la Riverenza lunga. & questo è un tempo Terminato. Nel secondo tempo, passeggiaranno con due Seguiti semidoppi; poi faranno una Ripresa sottopiede al lato sinistro, & un Fioretto innanzi: il medesimo faranno per contrario. Innanzi faranno due Passi minimi, & un Saffice, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro: il medesimo tornaranno à far da capo per contrario. Dopò faranno due Seguiti semidoppi, al fin de'quali faranno à modo di mezza Riverenza, & con le solite cerimonie si lasciaranno, con farne altri due Scorsi, voltandosi prima à man sinistra, & poi à man destra, à modo d'una S. & questo è tempo Regolato: avertendo, che il Cavaliere andarà da un capo della sala, & la Dama da un'altro capo. La Sonata si scioglierà in Gagliarda. In questa mutatione di Sonata, il Cavaliere farà una Mutanza di quattro tempi di Gagliarda, come meglio gli tornarà bene, principiandola, & finendola col piè sinistro. La Dama sola farà un Groppo, due Fioretti, due Passi semibrevi innanzi, cioè adaggio, voltandosi à man sinistra, con due Fioretti, due altri Passi come di sopra, con una mezza Riverenza, un Sottopiede, & la Cadenza, principiandola, & finendola col piè sinistro: & in evento che non sapesse far questa Mutanza, faccia due Seguiti fiancheggiati, due Trabucchetti semibrevi, cioè gravi, & al fine un Seguito finto. Il Cavaliere solo farà di nuovo la medesima Mutanza, principiandola per contrario. La Dama sola farà parimente la medesima come la prima per contrario. & dette Mutanze si chiamano Regolate. Il Cavaliere solo in questi quattro tempi di Sonata farà questa Mutanza Terminata in questo modo; in prima al lato sinistro farà due Riprese sottopiede, & un Fioretto: il medesimo farà al lato destro per contrario; poi farà, come si dice generalmente, due volte i Cinque Passi di Gagliarda, & tutti i detti Moti gli harà da principiare col piè sinistro. La Dama farà la medesima Mutanza, & se non la saprà fare, faccia due Seguiti fiancheggiati, con due Spezzati, & due Passi minimi innanzi, piegando un poco le ginocchia à modo di mezza Riverenza. Finalmente faranno quattro Seguiti scorsi, al modo sopradetto, al fin de'quali si pigliaranno per la man'ordinaria con le solite Creanze. Alla Sciolta in Saltarello. In questa Sciolta passeggiaranno con far un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi, & un Saffice: il medesimo faranno per contrario; poi lasciandosi, faranno due Passi minimi volti à man sinistra, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro, & un Trabucchetto al lato destro col piè destro, & un Destice col fianco sinistro per dentro col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Dopò al lato sinistro due Riprese, due Fioretti, due Trabucchetti, & un Spezzatto: il medesimo faranno per contrario. Ultimamente faranno due Corinti fiancheggiati per dentro, con due Passi puntati minimi innanzi, al fin de'quali si pigliaranno per la man' ordinaria con le solite Creanze, & facendo la Riverenza breve finiranno gentilmente questo vago, & gratioso Balletto. Selva Amorosa. ALL'ILLUSTRISS. SIG. FLAMINIA FONDRA SARDINI, ET ALL'ILLUSTRISS. SIG. ALESSANDRO FONDRA SUO FRATELLO LUCCHESI. A LA rara belleZza unica, e pura Cede ogn'altra belleZza, e con stupore Miri FLAMINIA, il cui chiaro splendore Infiamma i cori, e'l Sol vince, & oscura. E per maggior sua gloria, e sua ventura Ad ALESSANDRO la congiunse Amore, (Fratello amato) pien d'alto valore, E de i doni del Cielo, e di Natura. Ben questa coppia fortunata, e vaga Venere, e Amor somiglia, & è ben degna Ch'ogn'uno l'ami, riverisca, e honori. Non di colpi mortali i petti impiaga, Nè trà lascivie humane alberga, e regna, Ma trà celesti, e inusitati ardori. FULGENTI RAI CASCARDA IN LODE DELL'ILLUSTRISS. SIG. FLAMINIA FONDRA SARDINI, ET DELL'ILLUSTRISS. SIG. ALESSANDRO FONDRA SUO FRATELLO LUCCHESI. VOLENDO principiar questa vaga, & gratiosa Cascarda, staranno le persone all'incontro si come si hà nel dissegno di Alta Regina, & con le solite Creanze Cavaleresche faranno la Riverenza breve, & due Saffici; poi si pigliaranno per la man'ordinaria, & passeggiaranno con quattro Spezzati; dopò innanzi faranno due Passi puntati minimi, uno innanzi, & l'altro in dietro, & due altri Saffici, principiando tutti i detti Moti col piè sinistro; dopò con l'istesso piè faranno un Spezzato puntato, & mezza Riverenza col destro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Riprese, due Fioretti, due Passi minimi innanzi, & un'altro Saffice al lato sinistro: il medesimo faranno di nuovo per contrario. & questo è tempo Terminato. Nel secondo tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Spezzati, & un Fioretto, principiando col piè sinistro, & al lato destro faranno un Destice col piè destro: poi lasciandosi faranno gli medesimi Moti volti à man sinistra: In prospettiva faranno due Passi puntati minimi, un'innanzi, l'altro in dietro, con due Saffici fiancheggiati, col Spezzato, & mezza Riverenza insieme, con le Riprese al lato sinistro, due Fioretti, due Passi minimi, & un Saffice, si come hò detto nel primo tempo. Nel terzo tempo, si pigliaranno per la man sinistra, & faranno ogni Moto per contrario, si come haranno fatto nel terzo tempo. & questi due tempi si chiamano Tempi Regolati. Nel quarto, & ultimo tempo, faranno un Groppo, due Fioretti, due Passi minimi al lato sinistro, & un Spezzato, principiando col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario; poi faranno una Ripresa sottopiede al lato sinistro, & un Fioretto: il medesimo faranno per contrario, facendo anco un Spezzato puntato col piè sinistro, & mezza Riverenza col destro: le medesime Riprese, Fioretto, Spezzato, & mezza Riverenza faranno per contrario. Ciò fatto, faranno due Corinti fiancheggiati con li fianchi per dentro. Finalmente faranno due Passi puntati innanzi, al fin de'quali si pigliaranno gentilmente per la man'ordinaria, & con la predette Creanze finiranno con la Riverenza breve questa gratiosissima Cascarda. Fulgenti Rai. ALLA MOLTO ILL.RE SIGNORA GIERONIMA CARDANA ARCA Gentildonna Romana. GIERONIMA CARDANA, io vò offerire Al vostro Tempio un don puro, e perfetto; Onde s'ei fosse ben vile, & inetto, Vi dimostro hora in parte il mio desire. Ma non posso pensar, non ch'osi dire Cosa degna di tanto illustre obietto; Però vi sacro il Ballo, e l'intelletto, Che maggior don da me non può venire. Ben certo sono, alma gentil, se Voi Li gradirete, che dal fiero dente Lieti, e sicuri da l'invidia andranno; E non sol da gli Hesperi à i Liti Eoi Il Vostro altero nome, matrà gente Più remota, cantando portaranno. ALTA CARDANA CASCARDA IN LODE DELLA MOLTO ILL.RE SIG. GIERONIMA CARDANA ARCA GENTILDONNA ROMANA. QUESTA Cascarda si principiarà con le solite Creanze Cavaleresche, & pigliandosi per la man'ordinaria, faranno la Riverenza breve, & due Saffici; poi passeggiaranno con quattro Spezzati, una Ripresa sottopiede al lato sinistro, & un Fioretto; il medesimo al lato destro, seguitando à fare due Spezzati, due Fioretti, due Passi minimi, & al fine un Corinto al lato sinistro: il medesimo faranno per contrario. Finalmente faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Doppio minimo al lato sinistro, principiandoli col sinistro: il medesimo per contrario. Nel secondo tempo, si pigliaranno per la man destra, facendo due Spezzati, un Trabucchetto al lato sinistro, & un Destice al lato destro, & nell'istesso tempo si lasciaranno: il medesimo faranno per contrario, voltandosi à man sinistra; dopò faranno la medesima Ripresa, Fioretto, sì al lato sinistro, come al destro, con gli due Spezzati, due Fioretti, due Passi minimi, & un Corinto, principiando li detti Moti col piè sinistro: il medesimo faranno per contrario. Ultimamente faranno le due Riprese, due Trabucchetti, due Fioretti, & un Saffice al lato sinistro: & al lato destro faranno due Riprese, due Trabucchetti, & un Spezzato, principiandoli col piè destro, & un Saffice al lato sinistro. & questo dico che è Tempo Regolato. Nel terzo tempo, faranno il medesimo per contrario, pigliandosi per la man sinistra. Nel quarto, & ultimo tempo, faranno un Passo trangato col piè sinistro, & con l'istesso un Zoppetto, inarborando il destro, & dopò faranno un Passo in aria col sinistro, & la Cadenza: il medesimo Zoppetto, Passo in aria, & Cadenza per contrario; poi faranno un Passo minimo col destro, & un Saffice al lato sinistro: li medesimi Moti tornaranno à far da capo, principiandoli per contrario. Ciò fatto, faranno la predetta Ripresa, & Fioretto, sì al lato sinistro, come al destro, con tutti gl'altri Moti detti nel secondo tempo sino fatto il Corinto. Ultimamente faranno due Spezzati fiancheggiati, con due Saffici; poi con le solite Creanze Cavaleresche si pigliaranno per la man' ordinaria facendo due Passi puntati innanzi minimi, & col piè sinistro la Riverenza. Alta Cardana. IL FINE. TAVOLA DELLE REGOLE DA BALLARE. [column 1] MODO da cavarsi la Berretta. à car.10 Della Riverenza grave. 13 Della Riverenza lunga. 15 Della Riverenza breve. 15 Modo da farsi la Continenza grave. 16 Della Continenza semigrave. 17 Della Continenza breve. 18 Del Passo puntato semigrave. 19 Che cosa siano i Passi puntati. 21 Il modo d'imparare i Passi Naturali. 22 Il modo da far i Passi minimi. 23 De i Passi presti alle Cascarde. 23 Come debban farsi i Passi larghi alla Gagliarda. 24 De i Passi presti alla Gagliarda. 24 Del Seguito spezzato grave. 25 Del Seguito ordinario. 26 Del Seguito doppio. 27 Del Seguito semidoppio. 28 Del Seguito trangato. 28 Del Seguito finto. 29 Del Seguito spezzato. 30 Del Seguito scorso. 32 De i Seguiti battuti al Canario. 32 Del Seguito spezzato schisciato al Canario. 33 Del Doppio all'Italiana. 33 Del Doppio minimo. 34 Del Doppio alla Spagnuola. 34 Del Doppio alla Francese. 35 Del Trabucchetto breve. 36 Del Trabucchetto minimo. 37 Delli Fioretti, & prima dell'ordinario. 37 Del Fioretto fiancheggiato. 39 Del Fioretto à piedi pari. 39 [column 2] Del Fioretto battuto al Canario. 40 De i cinque Passi in Gagliarda. 41 Del Salto tondo. 44 Del Salto riverso. 44 Del Salto del Fiocco. 45 Delle Capriole terze, quarte, e quinte. 45 Della Capriola da farsi quarta, e quinta. 46 Delle Capriole spezzate. 46 Della Capriola intrecciata. 47 Del modo del Cambio, over Scambiata. 48 Il modo da far il Trango. 48 Del Zoppetto. 49 Del Molinello. 50 Del Sottopiede. 50 Della Sommessa. 51 Del Trito minuto alla Gagliarda. 51 De i Balzetti à piedi pari. 52 Del Groppo da farsi alla Gagliarda. 52 Del Pirlotto, ò Zurlo. 53 De i Tremolanti. 53 Del Costatetto. 54 Della Campanella. 54 Della Recacciata. 55 Della punta, e calcagno. 55 Della Schisciata al Canario. 56 Della Cadenza in Gagliarda. 56 Del Spezzato puntato. 57 Modo da far il Spezzato finto. 57 Del Spezzato alterato. 58 Del Spezzato doppio alterato. 58 Del Dattile. 59 Del Spondeo. 60 Del modo come dee farsi il Saffice. 61 Come dee farsi il Destrice. 62 Come dee farsi il Corinto. 63 TAVOLA DELLI AVERTIMENTI DELLE CREANZE. [column 1] COME i Cavalieri deono portar la Cappa. à car. 66 Il modo che han da tener i Cavalieri di Festini. 67 Modo da portar le sopradette cose. 68 Del modo come un Cavaliere dee star assettato. 69 Come i Cavalieri si deono governare sù le Feste. 70 Nuovi avertimenti à Principi, e Signori. 72 Nel far il Contrapasso che ordine si dee tenere. 73 Come le cerimonie superflue si deono schifare. 73 Quali Creanze convengono alle Dame. 74 Del modo d'imparare la Riverenza grave. 75 Come la Dama hà da portar ben le pianelle. 75 Il modo come la Dama deve salutar una Principessa. 76 Modo come la Dama dee sedere. 77 [column 2] Del modo di sedere in Sedia bassa senza poggi. 79 La maniera che la Dama doverà usare Ballando. 79 Come la Dama harà da fare quando andarà à Festini. 80 Come si deve governare una Sposa in ricevere una Principessa che vadi ad honorar le sue Nozze. 81 Qual maniera doverà tenere la Sposa quando una Principessa, ò Signora si volesse partire. 81 Del modo che le Dame deono tenere in invitare i Cavalieri à Ballare. 82 Segue una bella maniera come si deono le Dame licentiare dal Ballare. 83 Come le Dame si deono governare prima che eschino di casa. 84 Delle Dame che non sono invitate à Ballare. 85 Modo che deono tener le Dame à far il Piantone. 86 Del modo che han da tenere le Dame quando son smantate. 87 TAVOLA DE I BALLI, ET A CHI SONO DEDICATI. ALLEGREZZA d'Amore. Alla Illustriss. & Eccellentiss. Principessa di Stigliano. à car. 206 Alta Cardana. Alla molto Illustre Sig. Gieronima Cardana Arca. 369 Alta Colonna. All'Illustriss. & Eccellentiss. Principessa di Pellestrina. 201 Alta Gonzaga. Alla Sereniss. Duchessa di Mantova. 123 Alta Regina. Alla Cattholica Regina di Spagna. 98 Alta Vittoria. All'Illustriss. Sig. Marchesa di Calice. 296 Altezza d'Amore. All'Illustriss. & Eccellentiss. Sig. Duchessa di Bracciano. 172 Amorosina Grimana. Alla Sereniss. Principessa di Venetia. 103 Amor Costante. All'Illustriss. & Eccellentiss. Sig. Duchessa di Sora. 211 Amor Prudente. All'Illustriss. Sig. Lucretia Cesi Malvasia. 352 TAVOLA DE I BALLI. B BArriera. Alla Sereniss. Duchessa di Modena. 139 Barriera Nuova. All'Illustriss. & Eccellentiss. Principessa Colonna. 190 Bassa & Alta. All'Illustriss. & Eccellentiss. Sig. Olimpia Aldobrandina. 162 Bassa Honorata. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Santo Gemine. 223 Ballo del Fiore. All'Illustriss. Sig. Caterina Savella Savella. 314 Bassa Savella. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Castel Candolfo. 257 Bellezze d'Olimpia. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa d'Acqua Sparta. 236 C CEleste Giglio. Alli Sereniss. Duca, & Duchessa di Parma. al fog. ++ Cesarina. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Cività Nova. 229 Conto dell'Orco. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Traetto. 262 Contrapasso Nuovo. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Ceri. 242 Contrapasso da farsi in Ruota. All'Illustriss. & Eccellentiss. Marchesa di Castiglione. 284 Contentezza d'Amore. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Poli. 251 Cortesia. All'Illustriss. Sig. Eugenia Spinola Giustiniana. 338 Coppia Colonna. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Zagarolo. 179 TAVOLA DE I BALLI. D DOnna Leggiadra. All'Illustriss. Sig. Isabella Castella Malvasia. 356 Doria Colonna. All'Illustriss. & Eccellentiss. Principessa d'Oria. 196 F FOrza d'Amore. All'Illustriss. & Ecclenntiss. Duchessa di Segne. 217 Fulgenti Rai. All'Illustriss. Sig. Flaminia Fondra Sardini. 365 Furioso all'Italiana. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa di Carpeneto. 266 Furioso alla Spagnuola. All'Illustriss. & Eccellentiss. Marchesa Peretti. 278 Furioso in ottavo. All'Illustriss. Sig. Marchesa di Pressedi. 305 G GAgliarda di Spagna All'Illustriss. & Eccellentiss. Sig. Duchessa di Sessa. 156 Ghirlanda d'Amore. All'Illustriss. & Eccellentiss. Marchesa di Carrara. 273 L LAura Suave. Alla Sereniss. gran Duchessa di Toscana. 111 N NIdo d'Amore. All'Illustriss. Sig. Marchesa di Torreto. 289 Ninfa Leggiadra. All'Illustriss. Sig. Laura Caetana della Riccia. 330 TAVOLA DE I BALLI. Nuova Regina. Alla Christianissima Regina di Francia. 93 P PAsso e mezzo. Alla Sereniss. Duchessa d'Urbino. 130 Piantone. All'Illustriss. Sig. Bartolomea Senesia. 333 Pungente Dardo. All'Illustriss. Sig. Clelia Cuppis Conti. 343 R RAra beltà. All'Illustriss. Sig. Giulia Mattei Cievoli. 348 Rosa Felice. All'Illustriss. Sig. Duchessa di Sermoneta. 185 S SElva Amorosa. All'Illustriss. Sig. Francesca Silvestra Ciecolini. 359 Spagnoletta di Madriglia. Alla Eccellentiss. Vice-Regina di Napoli. 151 Spagnoletta Regolata. All'Illustriss. Sig. Marchesa Montoro. 311 Specchio d'Amore. All'Illustriss. & Eccellentiss. Duchessa d'Atri. 247 T TOrdiglione. All'Illustriss. Sig. Costanza Offreda Giacovacci. 319 V VEro Amore. All'Illustriss. Sig. Arminia Mattei Santacroce. 326 IL FINE.