Regola LXVIII -- Corinto

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Come il Corinto habbia da esser fatto,
e donde deriva.

REGOLA LXVIII.

D. SAPPIA U.S. che mi sono invaghito in tal maniera,
havendomi ella spianate tanto chiaramente queste sue Re
gole, e resolutomi tanti, e tanti dubbii, le quali confesso,
che sono perfette, e giustissime; per ultimo m'insegni come hò da fa
re questo Corinto: e dopò ella mi dica donde deriva, perche nelli cin-
que ordini dell'Architettura, nel quarto vi và il Corinto, però de-
sidero che non resti dirmelo, che mi sarà oltra modo carissimo.

M. A questo tuo ultimo quesito ti rispondo, che è vero che nell'Ar-
chitettura vi và il Corinto, e va nel quarto ordine, & confesso
che l'Architettura è giustissima, però vò che sappi che l'hò imitata,
& vedi al frontespitio di questa mia Opera, che tutto stà con vera
Architettura fatto, onde ad una di quelle due imprese, v'è il Com
passo, e l'Oriolo, dove il motto, ch'è in esso avolto, dice Regola,
Tempo, e Misura. Per tanto ti dico, che se un Architetto vol
fare un bel Palazzo, & che non sia eccellente, lo farà, ma alle vol
te vi sarà alcun mancamento, non per questo lascierà di chiamarsi
Palazzo, ma sempre sarà taßato di quel mancamento c'hà fatto.
Et per questo bisogna che ogn'uno al suo essercitio sia eccellentissimo
come fù quel gran Michel Angelo Buona Rota, qual sì di Pittura,
come di Scoltura, & d'Architettura, è stato unico al Mondo, &
vedi à Roma quel bellissimo e gran Palazzo del Sereniß. Duca di
Parma, & la prospettiva della Chiesa del Giesu, ch'è miracolosissi-
ma in tutto il mondo, & quiui vedrai ogni cosa stare con vero or-
dine fino alle lettere, che nel predetto frontespitio sono scritte con
ugual partimento. Onde molti in ogni scienza sono detti maestri,
ma pochi sono i veri perfetti; però in questa profeßione bisogna co-
lui che la fà, convien che la faccia con vera Regola, e con perfetta



Theorica, & non per prattica; & à voler far questo Corinto, bi-
sogna col piè sinistro facci tre Riprese, & un Trabucchetto fian-
cheggiato, il medesimo farai col destro. Il nome donde derivi è che
in far quei gratiosi moti, tirano il cuore, & innamorano li Astan-
ti che gli vedon fare, & perciò gli hò dato questo nome.
Eccoti dechiarato tutte le Regole, & risoluto tutti i dubbii de i
Movimenti.





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Greg Lindahl