Regola XXXIIII -- Fioretto battuto al Canario

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Del Fioretto battuto al Canario, & da che
derivi l'origin sua.

REGOLA XXXIIII.

D. BEN me ne ricorderò io, (non temete) ne lasciate d'andarmi(1)
con cosi facile ordine disgrossando.

M. Il Fioretto battuto poi si fà inarborando il piè sinistro innanzi,(1)
distante, & alto dal destro, quattro, ò cinque dita, e tutto
ad un tempo lo calerai, facendo à modo d'un saltetto, & batterai
in terra detto piè, & in quel tempo alzerai il destro; poi calandolo
al medesimo luogo, dove si troverà inarborato, si daranno cinque battute(2)
preste di piede; la prima con lo stesso peide, quando si cala, come
hò detto di sopra; la seconda col destro; la terza col sinistro; la quarta(2)
col destro; & l'ultima col sinistro, inarborando il destro, con
la medesima distanza, & altezza, che si fece prima col sinistro;
doppo calandolo, si daranno altre cinque battute, restando all'ultima(1)
il sinistro inarborato, come hor hora t'hò detto del destro; &
questi due Fioretti fatti col sinistro, & l'altro col destro, si faranno
nel tempo di due battute triple di Musica per ciascheduno.

Et di quì è derivato questo nome, che sempre và battuto, & non
và fatto, come gli altri; & per questa ragione si chiama Fioretto
battuto, che facendolo fiorisce ogni sua mutanza. Ne di lui t'hò io
à dire altro; ma passerò à ragionarti de'cinque Passi.


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Greg Lindahl