Come si dee fare la Continenza Semigrave. REGOLA SESTA. D. DESIDEREREI intender la ragione, perche hoggi non chiamiate questa Continenza Ordinaria, si come haveva U.S. detto nella sua prima opera, & perche hora le piaccia di chiamarla Continenza Semigrave, & donde habbia questo nome? M. Io son contento, però ascoltami, si suol dir per proverbio, che quanto più l'huomo stà nel mondo, tanto più impara. Et nelli Proverbi di Salomone, egli si vede in stampa di rame, che andava in carrucula, perche non poteva più caminare, perciò andava à modo d'un putto d'un'anno, ch'essendo egli vecchissimo d'età di tanti, e tanti anni, gli piaceva imparare, però diceva: Dum pedes usque ad foveam teneo, oportet me discere. Il che in nostro volgare viene à dire: Io son vecchissimo, & hò l'un piede nella fossa, & pure io desio d'imparare. Però ogn'un dee pigliar essempio da lui, conciosia cosa, che sin'alla morte ogn'un deve imparare. Che se dormendo vol'esser da poco, Prendon di lui le scimie sesta, e gioco. Si che dico, ch'io non sapevo allhora tanto di questa professione quanto hora, che hò dirugginato il mio cervello, però l'hò ridotta à vera Regola, & perfetta Theorica; & la dimandava Continenza Ordinaria, perche era ordinariamente fatta in quel modo nelle Basse, & ne i Balletti. Hora havendo più studiato, son venuto à conoscere, che si deve chiamare Continenza Semigrave, perche bisogna dividerla à tempo di tre battute ordinarie di Musica; & per questa cagione si dimanda Continenza Semigrave, perche è la metà meno della Grave; & è di mestieri, che quelli che la farà, la faccia con i modi, & con gli atti di sopra dimostrati. Ma passerò hormai à ragionarti delle Continenza Breve, & Semibreve, & donde derivino.