DEL SIG. TORQUATO TASSO. Al Sig. Fabritio Caroso. COME ogni Rio l'honor col corso rende Al Mar; cosi del Ballo ogni dotta arte À costui fà; che col bel piè comparte Quanto il suo ingegno in carta ben distende. Più d'ogni spirto lui vede, e comprende Se miri come dolce à parte, à parte Di toglier l'armi, e la fiereZza à Marte Rinuova l'arte: e i cor ferisce, e incende. Ò fortunato; che sì altera guida Amor ti mostra, onde Tù poi te ingegni Hor col spron, hor col fren, mover Natura. E come l'arte à dar la vita ancida Mille anime in un punto hoggi Tù insegni, Ò nato in meglior'anni in tal ventura. ---------------------------------------------------------------------- DEL SIG. QUINTILIO ROMOLI. AL MEDESIMO. TU che guidi con paßi hor presti, hor lenti, In nobil danZa vaga donna, e bella, Mentre la giri in questa parte, e'n quella, Fai che l'huom'hora speri, et hor paventi; Hor la fermi cortese, & hor consenti, Che via ne porti e l'una, e l'altra stella Quasi in fuga, portando accolti in ella Atti di sdegno, e mille strali ardenti. Amor qui ratto corre, e'n nuovo affetto Fra speranZa, e timor l'alma aßicura, Sì ch'ogni moto osserva, e non sen parte. Qui ordisce inganni, e de qui il tempo fura, Mentre che'l Ballo rendi Tu perfetto, E fai, che ceda la Natura à l'Arte. ---------------------------------------------------------------------- DEL SIG. NICOLO CASTELLO. AL MEDESIMO. QUEL che con penne, e con vivi colori Fea mille morti ritornare in vita Mentre visse di questa mortal vita Infiammando mill'alme, e mille cori. La virtuosa schiera de Pittori Piange hora morto, & à pianger n'invita URBINO, e seco anchor gente infinita C'han del suo bel giardin sì vaghi fiori. À Voi Natura hà dato in sorte, e sete Vero Pittor d'immagini non finte, Cui far cento atti à vostre voglie fate. E sarete immortal, poi che non pinte Son le pitture vostre, anZi incarnate, Si che felice tener vi poßete. ---------------------------------------------------------------------- DEL SIG. FRANCESCO GUGLIA. AL MEDESIMO. FRA tanti Mastri di ballar pregiati Tal vi mostrate di virtù sublime, Ch'à Voi si danno l'alte lodi prime Da spirti à fama sempiterna alZati. Beato, che con nuovi, rari, e grati Balli leggiadri, & amorose rime Voi colte havete le più alte cime, Schernendo i tempi, le fortune, e i fati. Ben può la vostra patria Sermoneta, Delle mortai Serene il canto udito, AlZarsi al par d'ogni mortal potere: Quanto alzarsi più ogn'hor deve, e più lieta Mostrarsi per FABRITIO alto, e gradito L'armonia giù dalle superne sfere. ---------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------